Consenso e fallimenti politici

Consenso e fallimenti politici

Una discussione interessante che sto avendo mi porta a parlare di un concetto, che e’ la differenza che passa tra politica e consenso. La domanda che pongo e’: come mai alcuni movimenti politici non riescono a raccogliere consenso?

Per prima cosa facciamo una distinzione: quando parlo di consenso non parlo di voti. I voti si possono raccattare anche mediante meccanismi di scambio con determinate lobbies, quindi occorre distinguere le due cose.

Prendiamo quanto sta accadendo negli USA. La popolazione e’ spaccata tra chi sta con la polizia e Trump, e chi sta con BLM. La domanda a questo punto sorge spontanea: “perche’ e’ cosi’ complicato convincere le persone che se la polizia ti ammazza per niente e’ sbagliato?”. Di per se’ si tratta di un’affermazione ovvia, e faccio presente che la Alt-Right e’ cosi’ sostenitrice delle liberta’ personali che l’idea di una polizia che interviene per 20$ gli da’ l’orticaria perche’ rappresenta uno stato tirannico.

E quindi, perche’ e’ cosi’ difficile convincere le persone, cioe’ portare consenso, su un’affermazione ovvia come “la polizia che uccide persone random e’ male”?

Portando il problema in Italia, col discorso di Montanelli, potremmo chiederci perche’ sia cosi’ difficile convincere tutti di un’idea ovvia come “comprare bambine tredicenni per farne schiave sessuali e’ orribile?”.

Si tratta solo della punta dell’iceberg: I sindacati stanno perdendo consenso tra i lavoratori, e nemmeno tra gli schiavi della gig economy riescono a passare un messaggio semplice come “sarebbe piu’ bello per voi se aveste paga piu’ alta, ferie e assistenza sanitaria”. I lavoratori della gig economy sono, a quanto pare, i meno sindacalizzati del paese.

Questo fallimento deve far pensare, perche’ viene da chiederci se alcune fazioni sarebbero capaci di convincere il pubblico che il cielo e’ blu, o che il gatto fa miao. Compiti che sono relativamente semplici, tra parentesi.

Il motivo e’ molto semplice: i messaggi arrivano inquinati, e diventano repellenti. Io posso cucinare la piu’ attraente delle paste alla carbonara, ma se la servo con un chilo di merda di maiale , non se la mangia nessuno.

Allo stesso modo, un messaggio inquinato non arriva da nessuna parte e non produce alcun consenso. Prendiamo come esempio “il cielo e’ blu”. Trovare consenso su questa frase e’ semplice, ma non se la inquiniamo: “per colpa dei padroni di merda il cielo e’ blu, morte al maschio bianco!” e’ una frase inquinata. Per concordare non basta essere d’accordo con il fatto che il cielo sia blu, ma bisogna condividere altre idee, che invece trovano meno consenso.

Prendiamo per esempio BLM. La polizia in USA e’ violenta e uccide facilmente, ma non uccide negri. Uccide poveri. Se siete negri e ricchi abiterete nel posto giusto e la polizia vi sorridera’ quando vi vede passare. Il problema viene se siete poveri. E siccome i negri sono piu’ poveri, la polizia uccide piu’ negri che bianchi o ispanici o cinesi. Ma non e’ che non succeda. Se siete “white trash” e fate un gesto sbagliato, vi uccidono anche se siete bianchi. Solo che i bianchi poveri sono meno dei negri poveri, ma la divisione non e’ razziale, e’ economica.

Quindi, se prendiamo la frase “la polizia deve smetterla di uccidere gente random” , probabilmente troveremo un consenso ampio. Ma se cominciamo a dire “la polizia deve smetterla di uccidere negri”, entriamo gia’ in una controversia, perche’ tutte le altre minoranze concorderanno che si, e’ sbagliato uccidere un negro, ma eh, la polizia ammazza anche noi. Forse potremmo scrivere “la polizia deve smetterla di ammazzare poveri random”, e andrebbe bene, ma gia’ dovreste concordare con la mia analisi.

Se aggiungiamo “la polizia deve smettere di uccidere negri e devono essere tolti i fondi e saccheggiare negozi e’ bello” abbiamo aggiunto DUE controversie. E abbiamo perso consenso anche tra quelli che non credono togliere fondi sia una buona idea o hanno dei pregiudizi verso il saccheggio.

Questa abitudine di inquinare messaggi di per se’ forieri di un consenso quasi universale e’ la causa principale per la quale il consenso viene perso.

Andando nel caso italiano, prendiamo Montanelli. Se diciamo “Montanelli merita disprezzo perche’ comprava bambine da usare come schiave sessuali”, probabilmente troveremo un consenso totale. Se diciamo “Montanelli merita disprezzo perche’ comprava bambine da usare come schiave sessuali ma la madre della bambina non merita lo stesso disprezzo perche’ solo i bianchi occidentali meritano disprezzo ma i negri hanno sempre ragione”, allora stiamo inquinando la prima affermazione, e abbiamo perso il consenso di chi non concorda.

Allo stesso modo, se andiamo dai ciclisti della gig economy a dire che “dovreste avere una paga migliore , ferie, copertura medica e orari decenti” il consenso sara’ del 100%. Ma se dite “dovreste avere una paga migliore , ferie, copertura medica e orari decenti e Renzi e’ una merda E viva il comunismo E facciamo la rivoluzione dei proletari E morte ai padroni e morte al capitalismo” abbiamo ottenuto una buona canzone del primo maggio, ma tutti quelli che non concordano con le frasi aggiuntive non saranno d’accordo e perdiamo il consenso di quasi il 100% della popolazione.

Questo e’ il modo con il quale idee tutto sommato buone perdono completamente consenso: i “difensori” di queste idee si premurano di appiccicare a quelle idee (che da sole riscuoterebbero molto consenso) altre affermazioni ideologiche che NON riscuotono alcun consenso e non lo hanno MAI riscosso.

Questo fenomeno avviene ormai da 50 anni buoni, e ogni “rivolta”, “rivoluzione”, “protesta” muore sempre allo stesso modo: a delle idee tutto sommato buone vengono “attaccate” tutta una serie di farloccherie ideologiche, le quali sono letteralmente repellenti, e causano la perdita di consenso.

Si tratta del modo in cui le sinistre, nonostante l’egemonia culturale, perdono la battaglia del consenso da 50 anni , e da 50 anni DI FILA. E quando una classe di “intellettuali” viene sconfitta sempre allo stesso modo per cinquant’anni di fila, e ancora non capisce dove sta il punto, poi non deve stupirsi se le persone non scendono in piazza insieme a loro.

La pazzia, diceva Einstein, e’ la capacita’ di fare e rifare gli stessi errori , ancora e ancora, pur vedendo che le azioni sbagliate non portano nulla di buono.

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