Quello che pochissimi uomini vi diranno.

Quello che pochissimi uomini vi diranno.

Quello che pochissimi uomini vi diranno.

Credo di aver stimolato una certa curiosita’ quando ho scritto dei fascisti come “maschi falliti”, e quindi i miei contatti su Tox hanno reagito chiedendomi di chiarire cosa io intenda. Ho deciso quindi di scrivere questo post, che forse chiarira’ anche per quale motivo parlo in un certo modo delle donne (anche se non di tutte: alcune , pochissime, non rientrano in questo ritratto – ne ho sposata una).

Ho ricevuto diverse domande dai miei contatti di Tox, e cerchero’ di rispondere a tutte. Le domande non sono tante, se confrontate col numero di contatti,

Quello che pochissimi uomini vi diranno.
Considerato che questo centinaio di persone si e’ preso la briga di scaricare ed installare il client Tox, e di contattarmi e parlare con me, direi che una dozzina di domande meritano risposta. Se il blog avesse commenti, sarebbero quelli che scrivono sempre.

Andiamo al punto: se siete arrivati ad una certa eta’, ad un certo punto vi siete guardati indietro (complice anche un certo abbassamento del livello di testosterone – una liberazione!) e vi siete messi a capire per quale motivo siete come siete, e come ci siete arrivati.

Sia chiaro: quello che ho capito ora non lo avevo capito prima. Da giovane non avevo capito bene che cosa e perche’, e solo con una certa retrospettiva riuscite a capire davvero cosa vi sia successo. O cosa vi hanno fatto. E chi.

Dunque, se siete maschi e avete una memoria ottima, ad un certo punto vedete la vostra infanzia. E vedete la cosa meravigliosa che eravate. Eravate bellissimi. Dolci, sensibili, e a modo vostro buoni e innocenti. Le femmine lo sono un po’ meno, e ne ho avuto conferma crescendo una figlia. Ma se siete maschi, e vi girate indietro alla vostra infanzia, vi amerete. Proverete un senso di tenerezza e dolcezza verso voi stessi, e la vostra bellezza spirituale. E non solo per voi stessi, perche’ vi renderete conto che anche gli altri bambini di cui avete memoria, in fondo erano come voi.

Sin qui nulla di strano. Che l’infanzia sia fatta di bellezza e bonta’ (se siete cresciuti nella parte giusta del mondo, beninteso) non e’ un mistero ne’ una novita’.

Ma con l’arrivo dell’adolescenza tutto e’ cambiato, ed e’ iniziata l’educazione maschile. Essa dura tutta l’adolescenza. Un processo mostruoso che attraverso una serie di torture psicologiche, e mutilazioni spirituali, si sforza di trasformarvi in uno di quei mostri che poi chiamerete “stupratori”, “femminicidi” , “uomini violenti”, “maschi tossici”.

Prima che le femministe sbraitino: avete la coscienza sporca. Ma di brutto: perche’ gran parte delle torture, delle umiliazioni, delle mutilazioni spirituali sono opera del vostro genere. Se c’e’ una cosa che ho imparato dal vostro genere e’ che la sensibilita’ non e’ un pregio: e’ il requisito necessario per diventare un buon torturatore. Diffido molto delle donne “sensibili”: so che trovero’ dei mostri crudeli sino all’inumano, con la dote di capire dove fa piu’ male, detta appunto “sensibilita’”.

Per questa ragione, quando vedo il racconto della donna stuprata e della donna ammazzata, tiro dritto pensando “quello e’ il maschio che avete costruito. E’ quello che ottenete quando AVETE RAGGIUNTO IL VOSTRO OBIETTIVO. E’ il vostro prodotto meglio riuscito. Che colpa ne ho io se e’ costruito per ammazzarvi? VOI lo avete fatto cosi’. “. Siete cosi’ stupide da istigare i maschi ad essere  dei violenti per tutta l’adolescenza, convinte che saranno violenti con tutti tranne che con voi, che colpa ne ho io?

Per capirci meglio: i Weinstein, gli Epstein, i picchiatori, gli stupratori, alle superiori erano tutti dei “chad”, per usare la terminologia propria degli Incel. Erano quelli piu’ popolari, quelli piu’ amati, quelli che avevano completato con successo tutti i passi dell’educazione maschile. Quelli che siete riusciti a plasmare come volevate.

Quello che pochissimi uomini vi diranno.
Era riuscito davvero bene. 

Per inciso, se fosse per me alle superiori tornerei alla divisione tra classi femminili e classi maschili, proprio per non consentire alle ragazze di compiere la gran parte del lavoro di trasformazione del maschio in animale. E sono molto positivamente sorpreso dal constatare che in Germania i maschi tendono a isolarsi dalle ragazze per tutta la durata delle superiori: un istinto di autoconservazione che , sebbene istintivo, trovo ammirevole. Perche’ in quanto a sadismo le ragazzine tedesche non sono migliori di quelle italiane, e tentano anche loro di portare a termine il loro “lavoro” di educazione.

Lavoro che per fortuna fallisce il 99.99% delle volte. E per fortuna delle donne, perche’

Se l’educazione maschile (cui le donne/ragazze danno il contributo principale) non fallisse la quasi totalita’ delle volte, OGNI maschio ucciderebbe una donna, OGNI maschio stuprerebbe una donna, OGNI maschio picchierebbe la moglie. Per fortuna, l’educazione maschile fallisce la gran parte delle volte. Quasi tutti riescono a sfuggire a buona parte del processo.

Ma il fallimento dell’educazione maschile non e’ una notizia completamente buona.

Un conto e’ tornare vivi dal fronte, un conto e’ tornare non mutilati e sani di mente.

Quello che pochissimi uomini vi diranno.

Le strategie piu’ comuni per sfuggire a questo processo mostruoso sono diverse. Io ne conosco alcune

  • Uscire dall’ Arena. Basta che usciate dall’arena eterosessuale, e venite immediatamente espulsi dal genere maschile. E’ come dare le dimissioni. Le femmine smettono di massacrarvi perche’ non siete piu’ in campo, e se i maschi a quel punto si scatenano, la pressione sara’ comunque inferiore. Il fatto che le ferite inferte dagli altri maschi se siete considerati gay siano molto meno dolorose delle mostruosita’ che fanno le ragazze mi da’ , appunto, la certezza che l’educazione maschile sia impartita principalmente da torturatrici femmine. Non importa nemmeno essere gay sul serio, basta costruirsi una reputazione, le malelingue faranno il resto.
  • Amare l’ Odio. Adesso avete addosso i maschi. Dovrebbe farvi paura. Ma non vi preoccupate, c’e’ un sentimento che e’ piu’ forte di qualsiasi paura. Si chiama Odio. Se odiate qualcuno siete invulnerabili. Ne’ le sue parole ne’ le sue eventuali crudelta’ vi toccano. Siete fatti di materia nera, dura e indifferente. Non li sentite nemmeno, accecati dal rombo nero e oleoso che l’odio vi soffia nelle orecchie. Li vedete che sbraitano i loro insulti ma non li sentite, come fossero un video su una vecchia TV in bianco e nero che ha perso l’audio. Odiare puo’ salvarvi.
  • Il silenzio e la solitudine. Alcune ragazze cercheranno di assalirvi comunque. Torturare qualche maschio e’ il loro istinto, e specialmente se sono brutte non hanno il potere di torturare altri maschi, quindi ripiegheranno su di voi. Ma per esercitare la loro sensibilita’ devono vedervi dentro. Potete diventare una blackbox , semplicemente smettendo di parlare. Imparate a posporre le emozioni: sorriderete, piangerete e riderete , la notte. Nel buio della vostra camera. Le emozioni non si possono trattenere, ma scoprirete che si possono ritardare. A quando nessuno le vede. Sopprimete il vostro linguaggio del corpo, e via. Piangerete stanotte, da soli. Quando sentite le emozioni che vogliono traboccare, dite avoi stessi “dopo”.”Piu’ tardi”. “Stanotte”. Funziona.

Se fate questo, riuscirete a sopravvivere alla cosiddetta “educazione maschile”, e rimarrete praticamente umani. Ho praticato, in percentuali diverse, queste strategie dai 13 ai 22 anni, e hanno funzionato. Sono uscito quasi intoccato, e sono riuscito a conservare le doti piu’ importanti, quelle che mi premeva salvare. Alcune, lo ammetto, sono state ugualmente colpite da quale puttanella che aveva una buona mira. Reco alcune ferite e alcune cicatrici. Ho lasciato al suolo qualche libbra di carne. Ma il bilancio dei danni, detto col senno di poi, e’ stato abbastanza limitato.

Magari ce ne sono altre, di strategie. Ma non le conoscevo. Nessuno te le insegna.

Ma se volete sfuggire alla “mascolinita’ tossica”, cioe’ quella che io chiamo l’ “educazione maschile”, il nemico non sono gli altri uomini. Sono principalmente le donne e le ragazze che vi circondano. E voi siete vulnerabili. Perche’ la loro maestria e’ di farvi credere di essere cosi’ deboli, fragili, indifese….

Quello che pochissimi uomini vi diranno.

Ma non tutti riescono ad uscire quasi illesi da questa educazione.  E qui siamo al punto dei fascisti. Al termine di questo processo orrendo, si ottengono alcune classi di maschi che io identifico a modo mio. In pratica:

  • I “vincenti”, o “ben riusciti”: sono quelli che le ragazze adorano, e che gli incel di 4chan chiamano “chad”. Sono i pochi su cui l’educazione maschile ha funzionato. Sono pieni di mascolinita’ tossica, e siccome la mascolinita’ tossica tocca l’ormone, da adolescenti sono i preferiti dal genere femminile. Finiranno su qualche giornale, pochi decenni dopo l’adolescenza, per aver picchiato , stuprato o ucciso qualcuna. Perche’ quando l’educazione maschile funziona, lo fanno SEMPRE. E’ solo questione di tempo. Sono per fortuna una quantita’ molto piccola, inferiore all’uno per cento secondo la mia stima personale.
  • I sopravvissuti. Quelli che , come me, si sono salvati, almeno in gran parte. Siamo pochi, e ci si nota poco. Ci considerate sfuggenti. Elusivi. Solitari. Poco sociali. Siamo quelli pensosi. Ma poi scoprite quante cose abbiamo fatto e vissuto, per via della nostra curiosita’ e della vitalita’ che abbiamo conservato.  Ma siamo pochi. Stimo un 2/3% degli uomini.
  • I mutilati. Sono quelli che si sono piegati sotto le ferite e le mutilazioni, semplicemente sacrificando la propria personalita’. Come le lucertole che lasciano la coda in bocca al predatore. Sono gli inutili barboncini insulsi , privi di stimoli, monotoni, pessimisti, noiosi, mediocri, privi di interessi, curiosita’ e appetiti. Quelli che “lo faranno domani”, o “lo farebbero se soltanto…” Sempre moderati, perche’ non ricordano piu’ le emozioni che potrebbero eccedere, come un mutilato di guerra che ha dimenticato le gambe. In genere sono i mariti perfetti per donne quasi identiche a loro. Non uccidono la moglie in maniera violenta, si limitano ad affogare con lei nel grigiore quoditiano. Questi sono numerorissimi, quasi la norma, stimo circa il 50%/60%.
  • I falliti. Sono quelli che hanno subito il trattamento peggiore. Le mutilazioni , le ferite e le torture si sono spinte sino alla castrazione spirituale. Sono maschi falliti, hanno autostima uguale a zero (o ricorrono alle droghe per alzarla), hanno perso l’amor proprio, vivono per la reputazione essendo privi di senso dell’onore, a furia di vedersi ferire su ogni cosa cui tenevano, hanno smesso di affezionarsi alle loro stesse ispirazioni. Non aspirano a nulla, soffrono del nulla in cui si trovano, ed essendo stati castrati spiritualmente HANNO UN DISPERATO BISOGNO DI UNA NARRATIVA DELLA VIRILITA’.

Questi ultimi diventeranno fascisti, leghisti o quei maschi-bestia che vedete tra i tifosi di calcio, i piccoli delinquenti facinorosi, e altri rottami umani. Essi hanno perso ogni dignita’, autostima e amor proprio durante la loro “educazione maschile”, e quindi non sanno di preciso come si fa ad essere maschi, che senso abbia e che cosa sia di preciso.

Cosi’ abbracciano la narrativa fascista. E’ semplice: il fascismo propone un modello di maschio facile ed economico, basato su pochi gesti imitativi e frasi fatte, qualche prepotenza e tanta pretesa di essere dei grandi guerrieri. E’ una “narrativa della virilita’ ” economica, immediata e facile da indossare.

Di fatto il fascismo e’ un travestimento da maschio, per un maschio castrato dalla sua “educazione maschile”, e ridotto in condizione da non avere piu’ quasi nessuna componente spirituale integra. Il loro spirito e’ devastato da innumerevoli ferite e mutilazioni, quasi tutte inferte da sapienti (pardon: “sensibili”)  mani femminili, e la profondita’ delle ferite e’ tale da raggiungere la castrazione spirituale. Non per nulla i fascisti hanno quasi sempre problemi di impotenza che rimediano con la droga, o finiscono prima o poi tra le braccia di una transessuale prostituta: il dolore delle ferite allo spirito li ha castrati dentro.

Questo e’ circa il punto: il fascista non e’ altro che un adolescente massacrato fino alla sua mascolinita’ interiore, un maschio fallito, che trova nel fascismo… una divisa da maschio. Certo, e’ una divisa da Carnevale, ma e’ l’unica cosa che hanno.

Il fascismo non e’ altro che una divisa da maschio. Un travestimento, un espediente con il quale dei maschi castrati dalla crudelta’ dell’educazione maschile tentano di sembrare ancora maschi. In realta’ non lo sono piu’, perche’ essere maschi sani richiede una narrativa interiore che parli di se’ in un certo modo, e loro hanno perso le parole. Richiede la possibilita’ di fare un gesto di dolcezza verso se’ stessi, ma a loro sono state tagliate quelle mani interiori che sarebbero servite a darsi questa carezza.

Non potendo piu’ essere maschi, si travestono da maschi. E il travestimento piu’ economico e vistoso e’ proprio il fascismo.

Il fascismo e’ un modo economico di sembrare virili, scelto da quelli che sono stati mutilati nello spirito in maniera cosi’ totale e devastante da non poter piu’ essere davvero uomini. Possono essere fascisti, ma non uomini.

Perche’ se siete usciti dal quella barbarie che e’ stata l’educazione maschile in questo modo:

Quello che pochissimi uomini vi diranno.

Vi sembrera’ assolutamente accettabile l’offerta di diventare questo:

Quello che pochissimi uomini vi diranno.
Adesso avete di nuovo le gambe e le braccia. E pazienza per il viso.

Questo e’ quello che intendo quando chiamo i fascisti “maschi falliti”.

Sono semplicemente maschi usciti castrati dalla cosiddetta “educazione maschile”, cosi’ amorevolmente fornita da tante “sensibili” manine femminili, maschi falliti che usano il fascismo per quello che e’: un travestimento.

Un travestimento da uomini.

Sia chiaro: non e’ mia intenzione farli passare da vittime o assolverli. Essi sono, come tutti, il prodotto di un sistema educativo che mira a produrre stupratori e femminicidi, e che fortunatamente fallisce la quasi totalita’ delle volte.

Non e’ nemmeno un tentativo di ingraziarmi alcuna “femminista”, visto che ritengo il genere femminile tra i principali responsabili di tale mostruosita’, e quindi non accetto mai i loro piagnistei. Quelli che vi stuprano e ammazzano li avete amati per tutta l’adolescenza, li avete preferiti agli altri e li avete spinti ad essere come sono. (peraltro, infliggendo dolorose umiliazioni/ferite a tutti gli altri). Godeteveli da adulti.

Chi si alleva un serpente in seno, non pianga mentre muore del suo morso.

Spero di aver risposto a tutte le vostre domande sull’argomento.

E no, quello che ho scritto qui non lo sentirete dire da molti, e non lo sentirete dire spesso. Ammesso che vogliate sentirvelo dire. O che vogliate ascoltare.

Fonte: https://keinpfusch.net/quello-che-pochissimi-uomini-vi-diranno/