Egemonia culturale.

Egemonia culturale.

Mentre i giornali vi raccontano che gli USA hanno astronavi aliene e fanno reverse engineering, e voi non vi ponete alcun problema nel pensare che sia possibile, vorrei spendere due parole sulla cosiddetta egemonia culturale. E lo fato’ perche’ mi sto divertendo nel vedere le capriole che fanno, alcuni a sinistra, per giustificare le sconfitte subite da Berlusconi.

Quando si dice che la sinistra ha l’egemonia culturale,  spesso se ne parla senza MAI aver letto Gramsci, che ha inventato il termine. Il problema e’ che quando ne parlo’ Gramsci, l’egemonia culturale implicava e richiedeva alcune cose.

  • Che fosse il prodotto degli intellettuali.
  • Che questa cultura venisse interiorizzata dall’ Homo Faber, cioe’ dalle masse lavoratrici.
  • Che questa cultura fosse capita dall’ Homo Faber.
  • Che questa cultura ne diventasse infine la coscienza di classe.

Non ci vuole molto a capire che tutto questo, niente di tutto questo, e’ mai successo.

Quando si dice che in italia l’egemonia culturale e’ della sinistra si intende semplicemente dire che la sinistra ha lottizzato tutte le istituzioni culturali, piazzando i loro uomini in tutte le poltrone.

Ma Gramsci non intendeva indicare un processo di lottizzazione delle cattedre. Intendeva un fenomeno culturale cui avrebbero dovuto partecipare tutti, che avrebbe portato le masse a liberarsi della falsa coscienza borghese e a dotarsi di una vera coscienza di classe.

Sono venute a mancare TUTTE le qualita’ richieste:

  • Gli intellettuali di sinistra hanno prodotto davvero poco e male.
  • Le classi lavoratrici hanno smesso di ascoltarli all’inizio degli anni 60.
  • Le classi lavoratrici non li hanno mai capiti.
  • Le classi lavoratrici non hanno una coscienza.

Ma specialmente:

  • La classe lavoratrice parla e pensa in dialetto, o in un italiano povero. La loro mente viene mutilata gia’ in giovane eta’. Non possono capire gli intellettuali perche’ non parlano la stessa lingua.

L’egemonia culturale della sinistra e’ un’illusione.  Non e’ mai esistita. E’ esistito un fenomeno che, se pensato in dialetto, e’ stato “prendiamoci tutte le poltrone nel settore della cultura”.


Se fosse mai esistita una “Egemonia Culturale” nel senso che diceva Gramsci, per dire, le masse avrebbero oggi una coscienza di classe. Non se ne vede traccia, invece. QED.


Perche’ allora Berlusconi ha demolito l’italia “cattocomunista” e trascinato il paese nella modernita’ dell’edonismo? Per una ragione molto semplice:

sia la dominanza della cultura cristiana che l’egemonia culturale della sinistra erano dei simulacri. Dei falsi che vengono creduti veri quanto piu’ solo falsi.

Erano dei bluff.

L’italiano dialettale non ha mai sviluppato una coscienza di classe, ne’ e’ immerso in qualsivoglia ricerca spirituale. La sua coscienza orbita attorno alla quantita’ di porci comodi suoi che puo’ fare a danno degli altri.

Quando e’ arrivato qualcosa di nuovo, nel caso dell’epoca le TV private, il bluff e’ crollato e hanno conquistato tutto.

Ma il problema e’ che dopo le TV e’ arrivata Internet, poi i Social, e adesso una seconda generazione di social, come Tik Tok. Ognuna di queste cose ha imposto la sua, di cultura, spazzando via ogni giorno di piu’  l’illusione di avere l’egemonia culturale. 

Perche’ ancora, sui mass media, io senta parlare di egemonia culturale e’ un mistero: essa non esiste. 


Perche’ tutti ne parlano?

Perche’ dal punto di vista delle destre, il 2025 e’ il futuro del 1945. Poiche’ le destre pensano di essere nel 1945, il 2025 per loro e’ un momento progressista. Poiche’ la cultura e’ completamente diversa, per loro ad essere di sinistra o comunista non e’ tanto la cultura, ma il periodo: e’ il 2023 ad essere “di sinistra”.

DI conseguenza, per loro l’egemonia culturale della sinistra e’ un fatto. Se solo capissero che non dominano delle idee di sinistra, dominano  delle idee del 2023, che loro percepiscono come idee di sinistra.

Idem per la sinistra stessa, che a tutt’oggi non ha uno straccio di coscienza di classe, ma si vuole illudere di avere un’egemonia culturale.


In realta’, in entrambi i casi e’ solo un malinteso. L’egemonia culturale della sinistra non e’ mai esistita. E’ esistita solo una certa lottizzazione dei luoghi della cultura.

E viene da chiedersi quandpo si comincera’ a sentirlo dire chiaramente.

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