Perche’ la Lagarde e’ una cattiva scelta.

Perche' la Lagarde e' una cattiva scelta.

Perche' la Lagarde e' una cattiva scelta.

Avviene in occidente uno strano fenomeno, per il quale se metti una donna a capo di qualcosa nessuno guarda piu’ al suo passato, alle sue capacita’ o ai risultati, per la semplice ragione che si guarda solo al fatto che sia una donna. E’ vero che la politica e’ una branca dell’estetica, ma bisogna ricordare che la realta’ fa quel che vuole, mentre la narrativa deve rimanere realistica.

E’ il caso della Lagarde (occorre sempre ricordare che e’ una donna) , che e’ stata nominata a capo della BCE, e tutti hanno detto “che bello, possiede un utero”. Mi congratulo per la scelta della Lagarde, visto che ha un utero davvero elegante (come si conviene ad una madame francese del suo rango), ma il problema e’ che quando dirigi la BCE l’utero non serve a molto.

Non che la Lagarde (che, e’ sempre bene ricordarlo, e’ una donna) non abbia avuto incarichi importanti. Sono assolutamente certo di questo fatto, ma avere un incarico importante non basta, occorre anche portarlo a termine bene. Perche’ anche Schettino (che non e’ una donna) aveva un incarico importante, ma non si puo’ dire che lo abbia portato a termine bene.

Dunque, bisogna farsi un’idea dell’operato della Lagarde (che e’ bene ricordare: e’ una donna)  all’ IMF, il fondo monetario internazionale. Ecco, il problema e’ che non riesco a trovare segni di successo. Cioe’, se cerco una crisi finanziaria che la Lagarde (colgo l’occasione per evidenziare che e’ una donna)  abbia risolto, un paese che abbia salvato, una qualsiasi cosa che sia migliorata per via delle scelte o delle strategie della Lagarde (che, non dimentichiamo, e’ una donna) .

Ecco, il guaio e’ che la “success story” e’ abbastanza carente. Non si riesce a trovare un solo caso di una crisi finanziaria di qualche tipo che la Lagarde (mi permetto di sottolineare che e’ una donna) abbia risolto (brillantemente o meno).

A dire il vero, osservando l’andamento della crisi argentina (gestita in gran parte dall’ IMF), si direbbe che la Lagarde (l’ho gia’ detto che e’ una donna?) abbia uno stile di “management” piuttosto peculiare:

butta un sacco di soldi sul problema, imponi ricette finanziarie del secolo scorso, e se non funziona dai la colpa al governo locale.

Oh, sono sicuro che il governo argentino (faccio notare che “governO” e’ maschile) abbia i suoi torti, ma considerata la quantita’ di soldi che l’ IMF ha buttato sull’ Argentina ormai da quelle parti le strade dovrebbero profumare di bergamotto. E se consideriamo che le ricette economiche hanno causato disastri tali da spingere le popolazioni alla rivolta per fame mi viene il dubbio che forse una fetta della colpa sia anche dell’ IMF. Peraltro, se succede una volta che l’ IMF imponga la sua ricetta, la popolazione si ribella ed elegge un peronista, arriva un altro fallimento, l’ IMF impone ancora la sua ricetta, la popolazione si ribella ed elegge un peronista, arriva un altro fallimento, CAZZO , MA IL TERZO GIRO POTEVATE ANCHE EVITARLO, EH?

Allora, visto che lo stile di comando consiste nel fare e rifare lo stesso errore, per poi dare la colpa al governo locale e agli elettori miopi, mi preoccupa un pochino sentire la Lagarde (colgo l’occasione per evidenziare che e’ una donna) dire che lei non pronuncera’ mai la frase “whatever it takes” perche’ prima di tutto devono pensarci i governi locali, e poi semmai la BCE.

Sembra quasi che la Lagarde (non guasta mai ricordare che e’ una donna) si stia mettendo le mani avanti, dicendo che so io “nella crisi che sta arrivando io non faro’ nulla, perche’ devono farlo i governi locali, e se qualcosa va storto allora daro’ la colpa a loro”.

Ma smettiamola pure di pensar male, e proviamo a pensare che abbia ragione la Lagarde (giova sempre ricordare che e’ una donna). Allora, arriva la crisi (ne sta arrivando una) e tutti i paesi europei devono risolverla coi loro mezzi.

Adesso c’e’ un problema: che risolvere una crisi e’ un obiettivo comune. E se 27 governi europei devono muoversi per risolvere la crisi, devono lavorare per un obiettivo comune. Non so se abbiate mai provato a far lavorare 27 persone ad un obiettivo comune. No? Beh, io si. E vi posso dire che occorre “orchestrazione”, cioe’ occorre che tutti svolgano il proprio compito in modo che risulti utile agli altri, che non ostacoli gli altri, e che sia coerente con l’obiettivo finale.

Questo non puo’ succedere per caso: se lasciate 27 nazioni a fare spesa pubblica per uscire dalla crisi, ognuno se la fara’ nel settore che paga elettoralmente di piu’. Il guaio e’ che la Germania potrebbe spingere su un settore che risulta poi favorito contro i concorrenti italiani, o francesi. Se vogliamo fare in modo che la Germania investa SENZA rafforzare artificialmente dei concorrenti delle industrie italiane, che la Francia investa senza rafforzare la propria agricoltura contro quella iberica, e cosi’ via, occorre che ci sia un orchestratore: un ente o una persona che diriga gli sforzi verso l’obiettivo.

Quindi, se la Lagarde (mai tralasciare che e’ una donna) dice che devono essere i governi a fare di piu’, sarebbe bene che indicasse anche l’orchestratore di questa azione economica interna, dal momento che in EU non esiste alcun ente che abbia il mandato di farlo.

Se non e’ chiaro chi orchestrerebbe questa azione , le parole della Lagarde (che gli storici  ricorderanno per essere una donna) sono piu’ terrificanti che altro.

Dire che la BCE interverra’ solo DOPO che gli stati hanno fatto il massimo per il bene comune,  SENZA indicare chi sia l’orchestratore di tale sforzo significa prospettare una crisi nella quale tutti i governi saranno lasciati a reagire  in ordine sparso. La ricetta di un disastro.

E sulle macerie di questo disastro, poi arrivera’ la BCE, che non perdera’ l’occasione di dare la colpa agli stati.

Se la ricetta della Lagarde (che all’anagrafe e’ una donna)  e’ quella di avere una BCE che aspetta l’intervento degli stati (e aspetta che esso mostri i suoi effetti) prima di intervenire, senza specificare chi sia a dirigere l’intervento verso un bene comune, beh, si e’ presentata male e tutto fa pensare male.

Ho letto di gente soddisfatta perche’ dice “con la Lagarde (che escluderei essere  un uomo, a rigor di logica)  la Germania dovra’ investire”. Certo che lo fara’: ma siccome i partiti al governo vogliono essere eletti, investirano in settori che portano il massimo dei benefici sugli elettori tedeschi, quelli che votano per i partiti “papabili” per un governo: CDU, CSU, SPD e VERDI.

Si fa presto a vedere di quali infrastrutture stiamo parlando: scuole, polizia, trasporti pubblici locali, esercito, welfare e pensioni. Forse per accontentare i bavaresi anche agricoltura e per far felice Siemens , eolico da fare schifo. Forse anche le autostrade. Questo potrebbe spingere in alto il PIL tedesco? Si. Aumenta l’import di prodotti dal resto della EU? Una cippa di niente.

Stessa cosa se spendesse il governo francese: investirebbe in agricoltura, servizi finanziari , energia (nucleare) e difesa. Sapete cosa potete farci, negli altri paesi europei? Niente.

Dovrebbe essere un orchestratore su scala europea a dirigere gli sforzi verso l’obiettivo comune  : usare tale spesa per far uscire tutta europa dalla crisi, ma tale orchestratore non esiste. Nessun ente puo’ andare dai governi a scrivere la finanziaria dettandone la strategia.

Insomma, tutto quello che c’e’ da dire della Lagarde e’ semplice: e’ una donna.

Per il resto, dalle sue parole traspare soltanto la perfetta ricetta di un disastro.

https://keinpfusch.net/perche-la-lagarde-e-una-cattiva-scelta/

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