Prendiamo un esempio del condominio di 20 famiglie. Il nostro condominio ha un giardino comune, che tutti sostengono finanziariamente (giardiniere, tasse, eccetera) allo scopo di poter godere del verde interno e della liberta’ di passeggiare la sera.
- Responsabilita‘: Tutti facciano uno sforzo perche’ il giardino non venga usato in maniera offensiva o dannosa per gli altri condomini.
- Tolleranza: Qualora accada che qualcosa va storto, come sicuramente capita, la reazione NON deve essere quella di vietare per regolamento.
Un qualsiasi spazio pubblico, sia politico che civile che urbano, viene distrutto dall’incuria e dall’irresponsabilita’ nel momento in cui non e’ piu’ godibile ne’ goduto. Se ci piace andare al parco, e ci andiamo, non vogliamo che il parco sia distrutto. Se non possiamo andare al parco per via di orari e/o di regolamenti vessatori, e non ne godiamo, che fine faccia il parco e’ irrilevante. Anzi, asfaltiamolo pure che e’ una spesa inutile.
La mancanza di responsabilita’ richiama un nuovo divieto ogni volta che i principi astratti di responsabilita’ non vengono considerati un motivo sufficiente per l’intervento. Se affermare genericamente che il parco pubblico e’ di tutti non basta a far intervenire immediatamente la polizia con chi lo sporca, allora vorremo una legge che dica esplicitamente che non puoi entrare col gelato al parco.
A questo punto, dal momento che possono chiuderci tutti ugualmente, che cazzo mi cambia se torna il regime fascista o meno? La cosiddetta “liberta’ di parola” non e’ un bene davvero godibile.
Che cosa cambia, insomma?
Cambia solo che i treni arriveranno in orario, magari.
E puf, la democrazia crolla.
Uriel