La crudelta’ e’ forza?

La crudelta' e' forza?

In questi giorni sulla stampa italiana e tedesca si sta ripetendo molto che la guerra diventa crudele (come se ci fossero guerre non crudeli) e che il livello di crudelta’ salira’ ancora perche’ Putin pensa che l’occidente si spaventera’.

E’ opinione dei propagandisti che la crudelta’ sia un possibile fattore di vittoria in guerra perche’ atterrisce la popolazione e abbassa il morale. Questa narrativa e’ molto presente nei libri di storia , essenzialmente perche’ i racconti di crudelta’ disumane sono sempre ben documentati dalla propaganda militare e quindi rimangono ai posteri, dando agli storici la sensazione che queste crudelta’ aiutino a vincere perche’ spaventano l’avversario.

Se pero’ ci addentriamo nella statistica militare scopriamo che le cose non stanno cosi’. A volte la crudelta’ ha fermato o rallentato l’avversario, a volte non ha  cambiato nulla (il piu’ delle volte), a volte ha peggiorato la situazione.

In generale possiamo dire che si tratti di un moltiplicatore. Ma:

  • se l’esercito/popolazione che subisce le mostruosita’ e’ demotivato , o non sta agendo per difesa, o non ha fiducia nella sua classe dirigente, effettivamente la crudelta’ funziona come demotivante.
  • se l’esercito in questione pero’ sta difendendo casa, le atrocita’ non faranno altro che renderlo altrettanto feroce.
  • se l’esercito in questione ha fiducia in se’ stesso, e’ equipaggiato bene e si sente spalleggiato dalla popolazione, la crudelta’ lo aiutera’ a reclutare.
  • se l’esercito in questione ha un buon leader, dei buoni leader, e sente di essere ben comandato, le atrocita’ otterranno solo una maggiore determinazione.

in altre parole, un esercito ucraino che ha gia’ piazzato una palla nel cranio a tre importanti generali russi se ne sbatte di quanto crudele sia il leader ceceno: e’ solo un altro posto dove mettere una quarta palla nel cranio. E’ un uomo come tutti e muore come tutti gli altri.

La crudelta’ non ti rende antiproiettile.

E c’e’ una vastissima storia di personaggi crudelissimi che sono stati uccisi con pochi mezzi, R. Heinrich direi che sia un esempio perfetto, ma anche Oskar Dirlenwanger potrebbe essere un buon esempio: per quanto crudele tu sia, chi tira un missile anticarro sul tuo veicolo ti ha appena mandato una cartolina dall’inferno. E il missile non ha paura.

Un tempo forse era diverso, ma oggi come oggi la crudelta’ non paga. Se Vlad Tepes poteva sfidare i turchi con la sua fama di impalatore, bisogna riflettere sul fatto che Gjergj Kastrioti-Skanderbeg stava spaccando turchi esattamente nello stesso periodo, ed erano gli stessi turchi con la stessa nomea di crudelta’. Ma Skanderbeg non ebbe mai bisogno di quegli eccessi: si limitava ad uccidere turchi e distruggere armate turche. E’ difficile quindi affermare che i successi di Vlad Tepes fossero dovuti alla sua fama di impalatore, a meno di non essere degli storici e  rimanerne impressionati per la leggenda che ha creato.

La differenza e’ che Skanderbeg aveva bisogno di alleati e di finanziatori, mentre Vlad Tepes era solo: per Tepes la fama di impalatore era un alleato che compensava la sua mancanza di alleati, per Skanderbeg sarebbe stato un errore associare il suo nome alla crudelta’ disumana, avrebbe perso alleati e finanziatori.

Quindi la crudelta’ fine a se’ stessa ha anche un risvolto psicologico: nel momento in cui si sceglie di usarla si ammette di essere rimasti soli, e di non avere fiducia di trovare nuovi alleati o finanziatori.

Questo ci dice molto dell pensiero degli strateghi russi.

Un’altra cosa importande del confronto Tepes/Skanderberg e’ che la fama di Vlad Tepes era piu’ estera che domestica. Si parlava della sua crudelta’ prevalentemente nel mondo germanico piu’ che in patria.

Il motivo e’ che per stuprare una donna non occorre un guerriero fortissimo. Occorre prima sconfiggere ogni difensore, e’ vero, ma se non c’erano difensori nei paraggi questo ti dara’ solo il nome di codardo: un nome che non e’ particolarmente terrificante tra i soldati, sebbene lo stupro spaventi i civili.

Insomma , la crudelta’ non e’ un fattore vincente, o almeno non e’ dimostratamente un fattore vincente: dipende dall’autostima di chi guarda.


Detto questo, il fatto che Putin abbia richiamato in Ukraina i piu’ feroci guerriglieri che conosca non significa moltissimo: sono persone completamente disabituate al terreno che andranno ad affrontare, e sinora non hanno mai cercato di prendere una citta’ di tre milioni e mezzo di persone , con un hinterland grande 55 km.

Gli esempi che si fanno sono Grozny o Aleppo, che non avevano quasi hinterland e che erano citta’ piccole e poco fortificate. Peraltro facili da demolire e senza particolari reti di tunnel sotterranei.

Questo non significa che non prenderanno kiev, ma gran parte di quelli che sopravviveranno, i “vincitori”, saranno cosi’ malconci che sara’ difficile distinguerli da un esercito perdente.


Cosa ci dice il ricorso a questi mezzi?

  • il ricorso a stranieri ci dice che Putin non ha piu’ la possibilita’ politica di reclutare altri soldati , o di sfruttare la leva.
  • il ricorso alla crudelta’ significa che ha perso la fiducia negli strumenti moderni che dice di aver costruito.
  • il ricorso alla crudelta’ sui civili significa che ha perso speranza di trovare alleati o finanziatori che si uniscano a lui.

Ci sono altri segni di debolezza nell’aria. Per esempio il bombardamento “sotto il confine Polacco” e’ stato condotto in un modo particolare: usando missili lanciati da 40.000 metri.

Non c’e’ alcuna ragione di fare una cosa simile, se non il fatto che esiste una qualche no-fly zone in quell’area. In effetti se controlliamo la portata degli AWACS sta sorvolano i confini delle nazioni NATO che circondano l’ovest dell’Ukraina, scopriamo che l’ovest e’ praticamente coperto. E nessuno ha voglia di essere inquadrato da un radar, a meno di non essere un bombardiere strategico ed essere molto, molto in alto. E molto lontano.

Ma in questo caso la brutalita’ del bombardamento non impressiona nessuno. Basterebbe estendere la capacita’ dei radar oltreconfine per bloccare attacchi simili in futuro.


Il problema e’ che adesso tutti si stanno rendendo conto di quanto la corruzione abbia indebolito le forze armate di Mosca. Molta della forza che Putin credeva di avere non esiste se non sulla carta, ma peggio, sulla carta dei rubli che i generali si sono intascati.

E ancora torna la crudelta’: mettiamo in carcere i vertici dell’ FSB dice Putin.

Bene. Adesso tutti sappiamo che comanda Putin e che finisci in una prigione spaventosa se sgarri. Questo esaurisce la corruzione? Ammettiamo pure che lo faccia da ora in poi. Ma a questo punto dobbiamo chiederci quanto tempo occorra per rimediare ai danni di tale corruzione. almeno 20 anni di corruzione. Alcuni rapporti dell’ FSB erano completamente inventati, e le note spese erano finite nelle tasche dei generali.

Su quante divisioni di carri Putin puo’ contare DAVVERO?

In queste condizioni Putin puo’ sperare che raccogliendo mercenari qui e la’ , i morti tra i mercenari non vengano contati tra le vittime del conflitto. Ma questo, ancora una volta, e’ segno di paura.


E’ possibile che Putin veda la guerra come gia’ persa, e stia cercando di forzare la NATO ad intervenire, perche’ preferisce ritirarsi di fronte alla NATO che di fronte agli ukraini inferociti.

Del resto, una popolazione di 40 milioni di persone che recluta a tappeto puo’ produrre 100.000 guerriglieri ogni anno.

Non e’ pensabile tenere il controllo di un paese ostile abitato da 40 milioni di persone. Qualsiasi cosa si faccia, chi si illude sia possibile si sta raccontando balle.

Ma se torniamo al discorso della crudelta’, anche in questo caso il raccontare balle e’ verificabile: se non ti fidi dei rapporti dei tuoi generali, e ordini ai generali di intensificare i combattimenti contro la guerriglia, i tuoi generali dopo una settimana ti diranno che hanno ucciso 10.000 guerriglieri. Ma non hai modo di verificarlo.

Se invece ordini ai ceceni di stuprare donne e sgozzare bambini, e di farsi fotografare nell’atto, otterrai che finiranno sui giornali e tu stesso potrai avere un feedback veritiero sul loro comportamento in campo.

Ma anche questo e’, appunto, un segno di debolezza.


In generale, quindi, la crudelta’ puo’ accelerare il crollo di un nemico atterrito e sfiduciato verso la sua leadership.

Ma lancia cosi’ tanti segnali di debolezza , che una leadership determinata avra’ ancora MENO paura di te.

Piu’ in generale, la crudelta’ e’ un mezzo, ma non un potere.

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