Ukraina, o della Guerra 4D

Ukraina, o della Guerra 4D

Scriveva August von Mackensen che la guerra non consiste semplicemente nell’invadere una certa zona e dominarla: occorre occupare anche il futuro di quella zona, cioe’ invadere anche la dimensione del tempo,  perche’ se il futuro di una zona occupata e’ un problema, potevi evitarti la fatica di occuparla.

Si tratta di una massima  che andrebbe ricordata per capire meglio quello che sta succedendo in Ukraina.


Da un lato, i russi si stanno concentrando sul fattibile. Incapaci di vincere davvero, con un esercito che si e’ rivelato un bluff, stanno occupando tutti i posti gia’ contesi dalle milizie filorusse, cioe’ la Russia sta facendo pendere dal suo lato la bilancia di un conflitto gia’ in essere dal 2014. Non e’ davvero una vittoria, ma e’ facile venderla come tale.

A Putin servirebbero piu’ mezzi ed una mobilitazione totale in Russia (cosi’ da richiamare soldati di riserva) , mobilitazione che non puo’ fare perche’ (incredibilmente se ne cura) sa che gli metterebbe di traverso  la popolazione. Avrebbe bisogno di una scusa, come “gli occidentali armano abbestia gli Ukraini”, ma sino a quando si danno all’ ukraina 4 quattro himars di turno , non rimane credibile una mobilitazione generale.

(Ovviamente non sappiamo quanti Himars siano stati dati. E personalmente non scommetterei su cifre cosi’ esigue. Non si ferma comunque un esercito con quattro pezzi quattro di artiglieria.)

Ma il problema del “dopo” di Putin e’ che non riesce a vederlo. Ha invaso la zona piu’ ricca dell’ Ukraina, ma e’ una zona che e’ ricca solo per gli standard ukraini. Il PIL totale dell’ Ukraina e’ quello del veneto, e con tutte le distruzioni avvenute quelle zone valgono poco, (poi c’e’ sempre quello che ti dice che ci passa il petrolio, il palladio, o sarcazzo cosa: ma sinora quei posti sono stati in miseria).

Le industrie sono arretrate, anche piu’ di quelle russe, molte sono distrutte, i porti minati. La Russia dovra’ ricostruire daccapo infrastrutture e citta’, a spese sue, e far partire l’economia. Sa di non poterlo fare.

E come se non bastasse, sa che a quel punto dovranno tornare a casa i militari, che racconteranno la verita’. Come successe in Afghanistan.

Putin non riesce ad immaginare il “dopo” , anche nel caso invada Dombass e Luhansk.


Poi c’e’ l’ Ukraina in se’: gli ukraini stanno costringendo i russi a distruggere i propri obiettivi. Come hanno fatto notare anche i servizi inglesi, anziche’ una ritirata strategica che avrebbe stiracchiato la logistica russa, preferiscono inviare gruppi di fanteria leggera dentro le citta’ (che a quel punto vengono distrutte dai russi) e poi scappano. Che sia deliberato lo testimonia il fatto che la fuga sia sempre ben preparata, e funziona quasi sempre benissimo. Si tratta di avanzate tattiche che hanno lo scopo di combattere nelle citta’, che poi l’artiglieria russa devasta. Terra bruciata, ma fai fare il lavoro sporco al nemico.

In questo modo, Putin sta conquistando macerie, industrie bombardate (i  soldati ukraini ci si nascondono quasi sempre) e una popolazione che li accusa silenziosamente delle stragi.

Putin di questo se ne rende conto, ma non ha scelta perche’ quella e’ la dottrina militare delle sue forze armate, per cui puo’ solo collaborare con la distruzione delle citta’ contese.

Ma bisogna essere chiari: questo ha senso per gli Ukraini soltanto se e’ chiaro che quele zone verranno poi prese dai russi.

l’ Ukraina, cioe’, non ha una grandissima visione del dopo: sapendo che quelle zone comunque si ribelleranno a Kiev , che ci sono dei signori della guerra filorussi, a che scopo riprendersi zone gia’ perse nel 2014?

Non hanno una visione del Dombass per il “dopo”.


Zelensky e’ un discorso a parte. E lo dico perche’ ha usato i poteri di guerra per sostituire persone, ha usato gli stessi poteri per vietare partiti politici filorussi, e ha usato gli stessi poteri per bloccare i partiti comunisti, (che peraltro non sono tutti filorussi).

Non si tratta, a quanto sembra, di un democratico liberale convinto. E’ uno che ha usato i poteri di guerra per eliminare persone nel suo entourage. E sa bene che quando finira’ la guerra dovra’ smetterla, e se vuole i soldi europei per la ricostruzione dovra’ aver attuato le richieste della UE, tra cui leggi contro la corruzione e leggi contro gli oligarchi, che infestano anche l’ Ukraina.

E qui vediamo una cosa: dopo aver vietato i partiti filorussi, se Zelensky riprendesse il Dombass che e’ pieno di russi, i russi del Dombass si troverebbero a non poter fare un partito che li rappresenta? Ovviamente quelli ricorrerebbero ad un  tribunale europeo: e’ come se in Italia si vietassero partiti filoaustriaci nel Trentino.

Nemmeno Zelensky, insomma, ha un’idea di cosa farebbe del Dombass , se si trovasse a riconquistarlo. Non lo puo’ invadere perche’ non puo’ invaderne il futuro. Anche se lo riprendesse, il suo moto in direzione europea lo porterebbe a scontrarsi con le sue stesse leggi, che vietano questo o quel partito.              

E poi, si troverebbe a spendere soldi che non ha per ricostruire , o muoversi verso la UE che gli finanzierebbe la ricostruzione, ma moltissimo finirebbe in aziende gia’ obsolete, e nel beneficiare una popolazione gia’ filorussa e russofona.


L’altra parte coinvolta e’ la UE. La quale ha promesso (come carota per i combattenti UKraini) circa 750 miliardi di “ricostruzione”. Chiaramente per questa cifra gli Ukraini continueranno a combattere, pregustando il momento in cui le loro strade saranno d’oro.

E dico questo perche’ l’ Ukraina pre-guerra aveva un PIL simile al veneto, ma senza dombass e il resto, scenderebbe quasi al PIL della Basilicata. Buttarci sopra 750 miliardi, cioe’ meta’ del PIL italiano, e’ una promessa ENORME.

Ma neppure la UE puo’ immaginare il “dopo” di una simile operazione.

  • una simile “ricostruzione” (circa tre volte il PNRR) e’ sufficiente da causare flussi migratori IMMENSI , sia svuotando il Dombass (che sotto il tallone russo non si sviluppera’ certo allo stesso ritmo) , che la Moldavia e la Bielorussia, con picchi di arrivi anche da Bulgaria e Romania.
  • un simile investimento va difeso. Ma poiche’ qualsiasi tregua i russi accettino comprendera’ l’ Ukraina fuori dalla NATO, chi andra’ a difenderla? Qualsiasi risposta , non fa contento nessuno.

Ma anche ammesso che si faccia, qui abbiamo anche una grana per Putin: si troverebbe nella stessa situazione dell’ URSS quando da Berlino est le persone cercavano di arrivare a Berlino ovest.  Se la parte ovest dell’ Ukraina ricevesse davvero 750 miliardi di euro dalla UE, con una crescita del pil di… numeri assurdi,  e dall’altra parte del confine con la Russia vivessero come vivranno dopo la fine della guerra, e’ ovvio che il Dombass si svuoterebbe quasi subito.

E Putin ha paura dell’idea della terra vuota: la demografia e’ un problema, in Russia.


Anche la NATO non ha una chiara idea del futuro. A meno di non disintegrare la Russia, la guerra in Ukraina non puo’ finire. Se finisse:

  1. Putin avrebbe truppe libere da spostare per la difesa di Kaliningrad.
  2. Siccome qualsiasi trattato di pace con la Russia vieterebbe agli ukraini di entrare nella NATO, la NATO stessa dovrebbe delegare a qualcun altro la difesa dell’ Ukraina, cioe’ farsi da parte.

E quindi nemmeno la NATO riesce ad immaginare una pace possibile.


La guerra, quindi, non puo’ finire, perche’ nessuno ha davvero conquistato i territori in tutte le dimensioni richieste, ovvero nessuno ha ancora preso il possesso del futuro di quei territori.

Nessuno e’ capace di controllare quello che succedera’ DOPO una eventuale tregua, o il trattato di pace che arriva alla fine delle guerre.

In queste condizioni, la guerra non puo’ finire.

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