Sul metano russo e la “dipendenza”.

Sul metano russo e la "dipendenza".

Sul metano russo e la "dipendenza".

Ci sono dei momenti in cui mi si accende il rivelatore di cazzate, quello che mi avvvisa di quando una cosa viene spacciata per un altra. Nel nostro caso, quello che mi avvisa quando il numero X viene spacciato per il numero Y.

Faro’ un esempio, per capire. Il  Pâté de foie gras.

Essendo uno dei piatti tipici francesi, la Francia ne è il principale produttore e consumatore a livello mondiale. Secondo i dati del 2005, la Francia produce il 78,5% del totale della produzione globale di foie gras, con quantità che superano le 23.000 tonnellate l’anno. In totale, in tutto il mondo vendono prodotte 30 mila tonnellate ogni anno. Il consumo registrato nello stesso anno in Francia è di 19 mila tonnellate.Sono circa 30 mila le persone che lavorano nell’industria del foie gras, di cui quasi il 90% risiede nella Dordogna.

Al secondo posto, dopo la Francia, tra i maggiori produttori di foie gras c’è l’Ungheria che esporta quasi 2 mila tonnellate l’anno. Il mercato principale di foie gras ungherese è proprio la Francia.

Adesso chiediamoci: quanta di questa immonda miscela si consuma in Italia, e da dove viene?

Viene per il 3% dall’ Unghieria, e per il 97% dalla Francia.

L’italia dipende quasi completamente dalla Francia per il Pâté de foie gras.

Giusto. E’ ovvio. Anche perche’, se parliamo del VERO e CERTIFICATO Pâté de foie gras, esiste solo quello francese. Quindi, in teoria, l’Italia ha una dipendenza ASSOLUTA dal Pâté de foie gras francese. E anche la Germania. E credetemi, anche il resto del mondo.

Ora, sicuramente questo numero ci dice che se litighiamo coi francesi, non riusciremo mai a mangiare Pâté de foie gras come prima. Nella media , quindi, sia Italia che Germania dipendono dalla Francia , per il Pâté de foie gras, piu’ di quanto dipendano dal gas russo. Interessante: meglio non fare incazzare i francesi.

Bene.

Adesso pero’ vi chiedo: quale sarebbe l’impatto se la Francia sospendesse le forniture di Pâté de foie gras? Ehm… diciamo pure che la strangrande maggioranza del mondo se ne sciacquerebbe allegramente gli zebedei. Non frega un cazzo a nessuno.

Cosa voglio dire?

Le percentuali di “dipendenza” da un bene , e gli impatti economici legati alla mancanza sono due cose diverse, e indipendenti.


Lo dico perche’ in tutto il discorso sul gas russo sta venendo venduto il numero sulla dipendenza come se fosse il numero sull’impatto. Quindi si dice qualcosa come “l’Europa importail 40% del suo gas dalla Russia”, come se stessimo dicendo che il 40% dell’economia viene da li’, e l’impatto sarebbe catastrofico.

Ma quando si parla di qualcuno che stima l’impatto, cominciamo a scarseggiare di dettagli: se quando parliamo della dipendenza otteniamo percentuali (benche’ cucinate) che sono grandi, (il 40%, 155 miliardi di metri cubi, etc etc), quando chiediamo in giro quale sarebbe l’impatto della mancanza di gas russo, beh… fatichiamo un po’ a trovare i numeri dell’apocalisse.

Strano, eh?


Andiamo a mettere i numeri al loro posto. Partiamo dalla Germania e andiamo all’ Italia.

Questo e’ il cocktail energetico tedesco: energia e fonte.

Sul metano russo e la "dipendenza".

Come potete vedere, il gas naturale e’ solo il 15.3% dell’energia totale. E siccome la Germania dipende per il 40% dalla Russia, abbiamo che la Russia fornisce solo il 6.12% dell’energia tedesca.

Tutto qui, l’apocalisse energetico? Uno sbalzo di potenza del 6%?

Vi rendete conto che hanno ordinato la chiusura completa del nucleare senza battere ciglio (-11.9%), e ora state a sclerare per un -6.12%

Passiamo all’Italia:

Sul metano russo e la "dipendenza".

Il gas occupa un posto piu’ grande, il 46% , ma l’italia ne importa dalla Russia il 38,2%. Il che significa che dalla Russia arriva il 17.572% dell’energia.

In nessuno dei due casi e’ un’apocalisse: nel caso italiano, perche’ l’italia ha rigassificatori e ha una rosa di fornitori che possono ancora crescere: peraltro si puo’ importare momentaneamente energia da altre fonti, come il nucleare francese.


Disambigua: non sto dicendo che NON sia un problema. Sicuramente il ministero dell’energia avra’ il suo bel da fare. Ma stiamo andando verso l’estate, e nei prossimi mesi ci sara’ modo di aumentare le importazioni da altre fonti: il 6.12% tedesco, come il 17.5% italiano, non sono quantita’ di energia immense da sostituire.

Ma specialmente, non e’ l’apocalisse che viene dipinto quando si parla di dipendenze del 40% , o di centinaia di miliardi di metri cubi. Quei numeri grandi sono volutamente grandi perche’ la stampa vuole che viviate nell’angoscia.


Torniamo a bomba: a fronte di impatti reali del 6.12% e 17.5% , la stampa sta parlando come se entrambe le nazioni fossero vicine a lasciare al freddo e al buio tutta la popolazione.

Scusate, di che cazzo stiamo parlando?

Questo e’ il punto: quelle percentuali sono rimpiazzabilissime, semmail il problema sara’ il prezzo.

Ma diciamolo chiaramente: ne’ 6.12% ne’ 17.5% sono cifre che dicono “apocalisse”. Parlano di un aumento momentaneo del prezzo.

Sono cifre che dicono “vogliono aumentarvi ancora la bolletta per far pagare a voi i rincari, e vi stanno terrorizzando con numeri cucinati, allo scopo di non colpire gli industriali ma scaricare sugli utenti tutto l’aumento di prezzo”.


Sul metano russo e la "dipendenza".
Sul metano russo e la "dipendenza".
Sul metano russo e la "dipendenza".

Ma la cosa che fa incazzare e’ questa: c’e’ un posto dove i russi stanno facendo questo:

sono crimini contro l’umanita’, e si’, quelle nella foto sotto sono bambine di 10 anni stuprate ed uccise. Cliccate pure per ingrandire. Tanto la sensibilita’ non ce l’avete da decenni. Chi cazzo ci crede ancora, a sta storia che vi si urta la sensibilita’?

E state dicendo che non potete reggere uno sbalzo del 6.12% e del 17% sul totale dell’energia, per punire chi fa queste cose ai civili?


Lo chiedo perche’ , a volerla dire tutta, il metano fa circa lo stesso odore di uno che si caga sotto.

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