Si fa presto a dire nove maggio.

Si fa presto a dire nove maggio.

Circola la voce che il nove maggio in Ukraina tutto finira’. Ma occorre essere chiari su una cosa: fermare una guerra richiede due cose. La volonta’ di un lato, e la volonta’ dell’altro. Intendo dire una cosa: che una ritirata mentre l’avversario combatte ed ha capacita’,  diventa facilmente una rotta.

Partiamo dall’inizio: valutare quale sia la situazione in campo dipende tutto da un numerino, cioe’ il numero di perdite russe. Ci sono due stime sensate, se tralasciamo la propaganda: esse vanno dai 7,000 morti ai 15.000 morti. E considerando tre feriti (impossibilitati a combattere) per ogni morto, parliamo di cifre che vanno dai 28.000 russi ai 60.000 russi impossibilitati a combattere. Su un totale di 180.000 , circa, impiegati nella guerra.

Questo spettro fra 7000 e 15.000 e’ importante. Perche’?

  • se la stima e’ di 7000 morti piu’  3X  feriti corrisponde al vero, l’esercito russo e’ ancora in grado di difendersi e combattere, ma non puo’ piu’ attaccare. In questo caso, e’ ancora pericoloso, ma la sua esistenza in Ukraina e’ precaria. Puo’ resistere ancora (se viene rifornito) ma non puo’ piu’ attaccare obiettivi importanzi senza rinforzi molto numerosi. Ma per gli Ukraini cacciarlo sarebbe difficile. Ma la cosa che importa e’che NON PUO’ coprirsi una ritirata senza un trattato o un cessate il fuoco.
  • se la stima veritiera e’ di 15.000 morti piu’  3X feriti, l’esercito russo non e’ piu’ in ordine di combattimento. Significa che qualsiasi scontro con le truppe ukraine finisce con una sconfitta russa. Ha poca mobilita’, soffre di fame e di carenza di mezzi, e ha continue diserzioni. Puo’ ritirarsi lentamente, e occorre un trattato o un cessate il fuoco da parte ukraina.

Questa e’ la principale ragione per la quale fanno l’unica cosa che possono: bombardare citta’. Ma la verita’ e’ che se foste in guerra in un paese straniero preferireste di gran lunga bombardare i soldati nemici. Bombardano le citta’ perche’ non sanno dove bombardare i soldati nemici,  uccidono i civili perche’ non riescono ad uccidere i militari. Tutto qui.

I commentatori che sostengono che gli ukraini siano a corto di uomini dicono corbellerie. Nessun esercito in condizioni di guerriglia, che controlla l’80% della superficie della nazione , una nazione molto agricola, e’ esaurito dopo un solo mese. Peraltro i russi hanno dato vasto anticipo agli Ukraini per prepararsi, e non dimentichiamo che sono otto anni che gli Ukraini formano un esercito per lo stay behind. L’idea russa di “colpire le loro scorte” e’ ridicola, saranno polverizzate in decine di migliaia di piccoli magazzini. Quelle che colpiranno al massimo saranno fabbriche di armi. Ma non di certo le scorte.

Per otto anni gli ukraini hanno preso soldati di leva e li hanno mandati in Dombass. Quindi hanno un numro enorme di riservisti che vanno solo armati e “rinfrescati”. Naturalmente il loro presidente vuole piu’ armi, e migliori armi: e’ il suo lavoro. Ma con ogni probabilita’ l’ideatore di questa strategia di stay behind ha da parte armi e cibo per altri tre o quattro mesi. In piu’, l’80% dell’ukraina non catturata dai russi li rifornira’ volentieri. E in piu’ arrivano rifornimenti da occidente.

Inoltre c’e’ una differenza enorme tra i bisogni di un esercito come quello russo, e uno che fa guerriglia, o guerra di attrito ad alta insensita’: sono meno sensibili alle perdite. Uno squadrone di dieci persone che abbia perso quattro persone lo reintegri con altre quattro persone. Rimettere trentamila soldati in un esercito da 100.000 e’ molto piu’ difficile.

Ovviamente queste perdite saranno redistribuite in maniera piu’ o meno casuale, quindi ci saranno zone dove i russi sono ancora forti e zone ove hanno le pezze al culo.

In queste condizioni, Putin dice “ecco, il 9 maggio ci ritiriamo e ci teniamo solo il dombass”.

Divertente. E cosa faranno, si ritirano mentre un esercito operativo ed incazzato gli spara ancora addosso? Se c’e’ una ricetta per il disastro, e’ questa.

Allora bisogna rendersi conto di una cosa: per come va la guerra, Putin per chiuderla ha bisogno di un cessate il fuoco. Se non di un accordo di pace. Perche’ altrimenti, in queste condizioni, la sua ritirata diventera’ una rotta.

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Vedo poco entusiasmo, giovani. Suvvia, avete perso le gambe per combattere nazisti immaginari. Allegria!

Significa non rivedere mai piu’ le sue truppe.

Ma non gli basta nemmeno dire “cessiamo il fuoco e mi prendo il Dombass”, perche’ alla fine, subito dopo che i russi se ne fossero andati dalle zone a nord, tutte le forze ucraine , incazzate come non so cosa, si fionderebbero sul Dombass. Non serve un semplice cessate il fuoco per “togliere tutte le truppe tranne quelle nel dombass”. Serve un vero e proprio trattato di pace.

Presto Putin comincera’ ad offrire un trattato di pace per poter tirare fuori dal pantano il suo esercito. Perche’ una ritirata durante una guerra del genere, senza superiorita’ aerea netta, e’ semplicemente un invito agli ukraini a massacrargli l’esercito. Persino i cittadini comuni si metteranno a sparargli addosso. In una ritirata, uno dei due espone le spalle all’altro.

Non so quali siano i piani di Putin per potersi garantire una ritirata entro il nove maggio.

Ma supponiamo pure che il nove maggio sia il termine giusto. Allora Putin

  • spera di chiudere la partita nel Dombass il nove maggio. E poi che fa? E come impedisce a tutta Ukraina di chiudersi a carciofo contro il Dombass?
  • spera in un cessate il fuoco o in una tregua onde ritirare gli uomini fuori dal dombass?

E anche se l’avesse, chi di preciso obbedisce alla tregua? Non ho voglia di addentrarmi nella discussione “ma i fanatici nazionalisti sono nazisti?”. La differenza tra un fanatico nazionalista e un nazista e’ minore di epsilon: e’ sempre difficilissimo distinguerli.

Ma la domanda e’: il battaglione Azov si pieghera’ al cessate il fuoco? E le altre formazioni di fanatici nazionalisti e “difese territoriali”? E se non lo fara’, catturera’ le masse di volontari che stanno combattendo (e facendo esperienza) oggi?

Perche’ esiste anche il caso di un governo ukraino che dichiara il cessate il fuoco, e i fanatici che continuano a combattere.

In questo caso i risultati possono essere due, e dipende tutto dal numerino (il numero di perdite) che ho discusso sopra:

  • se l’esercito russo e’ solo depauperato ma ancora in ordine di combattimento, la ritirata sara’ una catastrofe ma limitata,  con un trattato di pace o una tregua , in sostanza fattibile.
  • se l’esercito russo non e’ piu’ in ordine di combattimento, la ritirata sara’ comunque un macello orrendo e torneranno pochissimi soldati, che ci sia una tregua o meno.

Viene poi da chiedersi cosa succederebbe dopo il 9 maggio. Immaginate un po’ che ci sia un trattato di pace. Se a Putin serve davvero ritirarsi per il 9 maggio, e gli basta il Dombass per cantare vittoria, e Zelensky vuole a sua volta fermare la guerra, allora il trattato non sara’ cosi’ sbilanciato dalla parte russa. Se questo e’ l’obiettivo, e’ Putin che ha bisogno di cessare il fuoco. Ma supponiamo pure che si faccia il cessate il fuoco/pace.

Zelensky potrebbe invocare, da parte della NATO/UE, una missione umanitaria di aiuto della popolazione e di ricostruzione. Ovviamente coperta da adeguate forze militari. E una volta fatta la pace, puo’ anche invocare una no-fly zone, perche’ non c’e’ pericolo che ci siano scontri. Avuti N soldati NATO (piu’ magari qualcuno di ONU) sul proprio territorio, puo’ anche entrare nella NATO,non cambia nulla. E Putin non ci puo’ fare niente.

Ma il problema per Putin e’ doppio: “che cazzo celebri il 9 maggio, quando ti e’ tornato meta’ dell’esercito che avevi mandato, e dall’altra parte c’e’ gente che festeggia la vittoria sui nazisti?”.

Questa e’ la ragione per la quale NON credo alla storia del nove maggio. E non credo nemmeno a quella che la Russia si accontentera’ del Dombass. E’ nella situazione di quei predatori che una volta morsicato sono costretti ad ingoiare. Anche se la preda e’ troppo grande, o troppo mortale.

Si fa presto a dire nove maggio.


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