Senza salario non c’e’ dignita’.

Quando ho scritto lo scorso post sul filmato di Zero Group, quelli di “Calogero va a Londra”, qualcuno ha pensato che io ce l’abbia con Zero Group, o con una determinata area politica, o culturale. Quindi vedo che molti di voi si aspettano che io, per partito preso, adesso ce l’abbia coi video che hanno fatto riguardo alle persone che non vengono pagare con la scusa “non c’e’ budget per il tuo lavoro”. Posso criticarlo nel metodo, ma sicuramente non nel merito: e’ sacrosanto.

E’ vero, ho un certo disprezzo per i farlocchi che si ritengono creativi. Ma lo faccio perche’ questi “creativi” non producono alcun contenuto utile. Quando si lamentano che loro sono creativi ma nessuno gli da’ lavoro, in genere faccio spallucce. Troppa gente ha come lavoro “essere creativi”, e poi non producono nulla.

E’ diverso quando il “creativo” invece viene chiamato a fare qualcosa. Perche’ non siamo nel caso della persona improduttiva. Se un tizio che ha un’azienda e ci vive LO CHIAMA, lo fa lavorare 10/12 ore al giorno, gli chiede pure la reperibilita’, non abbiamo a che fare col creativo che non produce niente.

Certo, il farlocco e’ inaffidabile. Certo, il farlocco e’ velleitario. Certo, il farlocco e’ improduttivo. Ed e’ per questo che e’ disoccupato, sicuramente. Ma non stiamo parlando di disoccupati il cui lavoro NON e’ richiesto. A queste persone e’ chiesto di lavorare, di mettercela tutta, di fare un buon lavoro, ma NON vengono pagati.

Allora, se sto tizio e’ una chiavica che deve proprio ringraziarti se gli fai poggiare le chiappe dentro la tua augusta azienda, non chiamarlo a lavorare. Ti fa schifo? E’ incompetente? E’ impreparato? Ok. Allora non lo chiami. Io non chiedo alla mia azienda di assumere farlocchi: non mi fido di loro. Non gli farei fare alcun lavoro. Infatti i farlocchi non sono qui in squadra con me, dove scelgo io.

Ma, ripeto: se chiami una persona dentro la TUA azienda, lo fai lavorare 10,12,14 ore al giorno, gli chiedi pure la reperibilita’, cosi’ schifo non ti fa. Se poi ti presenti DAL TUO CLIENTE, con la TUA faccia, a presentare il SUO lavoro, allora il suo lavoro e’ abbastanza buono per TE, per il tuo cliente, abbastanza da metterci la tua faccia e da rischiare il fatturato della TUA azienda.

Allora non puoi piu’ dirmi che e’ “solo” un apprendista, che e’ “solo uno qui per imparare”. Sono cazzate. Ti stai presentando di fronte al tuo CLIENTE con il suo lavoro: o sei un fornitore di merda che fornisce lavoro di merda, oppure sei un fornitore serio che produce valore, e si fa pagare per questo. Ma se tu fatturi il prodotto , esso ha un valore. E se lo ha fatto LUI, allora il suo lavoro ha un valore. End of story.

I casi sono due:

  • Pensi che quel lavoro non valga perche’ il creativo e’ un farlocco con una laurea in scienze della merendina? Non vendi il suo lavoro ad un cliente , e specialmente non lo chiami a lavorare.
  • Pensi che quel lavoro sia vendibile al tuo cliente, mettendoci la tua faccia, il logo dell’azienda, e peraltro il rischio di impresa? Bene: allora il lavoro ha valore, e il valore si paga.
Quindi no: non ce l’ho particolarmente con chi fa il video (non so nemmeno chi siano!) o con una specifica area culturale. Quando ho scritto “Calogero va a Londra” quel che non mi garbava erano i CONTENUTI del video. Non il contorno.

Allo stesso modo, penso che questa campagna sia sacrosanta negli intenti, e che l’intento di essere pagati per il proprio lavoro sia il primo BARLUME di dignita’ che sta iniziando ad emergere da una generazione di precari. Si, avete fottutamente ragione: se siete abbastanza buoni da essere chiamati a lavorare, se il vostro lavoro e’ abbastanza buono da essere proposto ai clienti, il vostro lavoro DEVE essere pagato.

Ho delle forti perplessita’ verso il “come”, questo si’.

Innanzitutto, “non c’e’ budget per il tuo progetto” e’ una specie di pseudoaziendalismo che non ha alcun senso. Il Project Manager ha due scopi: finire il progetto nei tempi e finirlo nel budget, e spesso le due cose si intersecano. Se non hai budget per qualcosa, semplicemente hai esaurito il budget in altro modo, oppure non lo hai pianificato. Sei un Project Manager di merda.

La risposta a “non ho budget” , visto che a questi signori piace stare sul linguaggio pseudoaziendale, e’ molto semplice: “trovalo e fammi sapere, ci risentiamo”. Non e’ abbastanza aziendale? Non e’ abbastanza pseudoinglese? Ok: “I have no more bandwidth”. Lo volete con un acronimo? “I have zero  FTE for this task”. (1)

E’ semplice: o hai extrabudget, o non hai il budget per fare qualcosa, o hai finito il tuo budget. Non c’e’ niente da discutere, niente da dire.  Se volete essere piu’ rudi “hai finito il budget prima del progetto? Bel manager di merda!”.

Vi mancano, cioe’ “armi e munizioni” contro una dialettica di merda. Quelli vi supercazzolano dicendo “non ho budget”, come (credono) si faccia nelle aziende. In realta’ un manager senza budget si chiama “Mr. failure“, oppure e’ uno sfigato che non riceve budget dall’azienda , ovvero uno che “sta per cambiare azienda”, “alla ricerca di nuove sfide”. Per esempio, trovare budget.

E no, il discorso “non lo faresti con un idraulico” non e’ un’arma. E’ una merda. Perche’ sono figlio di un operaio riciclato da idraulico, e vi assicuro che di gente che non paga con scuse diverse ce n’e’ che meta’ basta. Non dicono “non ho extra budget”, ma le scuse non mancano.

E’ bello, certo, che abbiate questa fiducia nell’infinita capacita’ di riscossione crediti di idraulici, giardinieri &co. Ma potreste anche scoprire che non e’ facile neppure per loro, e che gli stessi tipi umani sono un problema anche per altri.

Il modo in cui dite qualcosa di importante e’ un modo di merda. Il messaggio e’ di merda, e non date alcun’arma dialettica per reagire.

Trovo bello invece che queste cose generino dibattito, che ci sia un risveglio di coscienze in Italia. Questo si, e’ molto bello. Significa che puo’ dare speranza.

Quando si creo’ la generazione di schiavi di oggi, meravigliava che nessuno si ribellasse. Che tutti accettasero, che ci fosse una corsa al ribasso, e che tutti stringessero i denti in silenzio accettando l’inaccettabile.  Perche’? Ecco, vi regalo uno sloagan, uno bello, uno migliore di “lo chiederesti all’ Idraulico”:

Se lavori gratis, l’unica cosa che hai venduto e’ la tua dignita’.(2)
Questo e’ il punto: per quasi ven’anni , ho visto gente vendere la propria dignita’. Universitari che facevano il lavoro dei professionisti per due lire, e poi da laureati si lamentavano di non trovare clienti. Gente che stava in casa coi genitori, poteva permettersi di lavorare per duecento euro al mese, e allora si vendeva a due lire.

Dove vi ha portato questo? Avete avuto piu’ lavoro, col precariato? No. Non e’ quello che e’ successo lavorando al ribasso.

Adesso avete toccato il fondo, perche’ non vi pagano neanche. 

Avete capito , spero, una cosa importante: quando avete perso il reddito, avete perso anche la dignita’, e per questo mi aspettavo segni di ribellione.

Ogni ribellione inizia con una presa di coscienza, e la presa di coscienza assomiglia al vostro maldestro tentativo di dire basta. Certo, basta. Avete perfettamente ragione. Finalmente, forse, vi siete svegliati.
 
Avete capito una cosa che i veri sindacalisti hanno sempre detto, e cioe’ che senza salario non c’e’ dignita’. All’epoca avete riso di loro, pensavate fossero sloagan vuoti: beh, onestamente, “senza salario non c’e’ dignita’” e’ molto meglio di “lo chiederesti all’idraulico?”.

“Lo chiederesti all’idraulico?” e’ una merda. Sotto ogni profilo. Sia perche’ MOLTI non pagano gli idraulici, sia perche’ ho visto un sacco di film porno iniziare con questa domanda. Fa schifo.

Ma e’ positivo, molto positivo, che ci sia una reazione. Una reazione che si aspettava da 20 anni, quando il malvagio Treu inizio’ con la merda che “senza vero lavoro ci sara’ piu’ lavoro”. Avete visto bene dove porta.

Non mi interessa che gli autori di quel filmato siano gli stessi dell’altro video. Vedo che sbagliano perche’ non danno i giusti argomenti a chi deve difendersi. “Senza salario non c’e’ dignita’”, se andate al significato, e’ proprio la cosa che cercate di dire. E’ l’umiliazione che cercate di descrivere: qualcuno vi fa lavorare, ottiene il valore che voleva (altrimenti non vi avrebbe fatto lavorare), lo vende (e ci mette la faccia), ma poi non vi paga. Vi ha derubati, e non potete denunciarlo. Chiarissimo. Umiliante.

Adesso, rifatelo con piu’ rabbia. Rifatelo con piu’ animo. Con piu’ forza.

Il paese e’ pieno di ex sindacalisti. Di un tipo particolare. Quelli che ci credevano e poi se ne sono andati per lo schifo. Loro hanno gli sloagan. Gia’ pronti. Roba come “senza salario non c’e’ dignita’”. Roba che pesa sulla coscienza, specialmente in tempi di crisi: “lo chiederesti all’idraulico” sembra un porno gay degli anni ’90.

Allora, inizio a sospettare il problema di questo studio: sanno cosa dire. Conoscono il media. Sanno comunicarlo. MA non sanno come DIRLO.

Non basta comunicare , cioe’ trasferire informazione, per DIRE le cose. Non c’entra il media, e non c’entra saper fare il video, saper recitare, c’entra saper DIRE. Saper raccontare la storia nei termini in cui e’.

E’ una questione di struttura: un messaggio viene riconosciuto per familiarita’: sapere, diceva Russell, non e’ solo avere l’informazione, ma sapere di averla, ovvero trovarla familiare quando la si incontra di nuovo. Allora, volete dire che sentite di non avere dignita’, la stessa di altri lavoratori. Ok. Rivendicate dignita’. Ok. Come mai l’avete persa? Perche’ non avete salario. Ok.

Allora, volete dire che “senza salario non c’e’ dignita’”. Fine. Questo e’ il messaggio, ed e’ ESATTAMENTE quello che volete dire. Non ci sono furbizie quando siete esatti. Deve essere chiaro a tutti che volete dignita’, e che per averla volete il giusto salario.

Nel “caso Scafroglia” c’era un tizio che si impersonava in un prete che cercava di dare messaggi  ai giovani, mediante sloagan semplici, e Guzzanti si ingegnava per prendere degli sloagan tutto sommato passabili tipo “L’ Amore di Cristo vince la Droga”, e li trasformava  in cose come “L’amore di cristo ma non si sentano offesi i non cattolici e rispettiamo lo stato laico vince ma non in senso militare perche’ noi cristiani crediamo nella pace contro la droga, ma non quella leggera che si potrebbe liberalizzare, quella cattiva che distrugge l’uomo, e anche la donna, e anche i gay e le lesbiche e i transessuali”.

Ecco, i vostri sloagan sembrano usciti dal caso Scafroglia.  La recitazione c’e’ il video pure. Ma non DITE la cosa che dovete dire.
Turbate perche’ toccate un tema sentito, ma non DITE la cosa. E quindi, siete inefficaci.
Inizio a sospettare che anche l’altro video volesse dire qualcosa. Ma ne’ e’ uscito il ritratto di un cafone imbecille sottosviluppato a Londra. Come expat mi ha toccato, ma poi non avete detto la cosa che volevate dire. Sembra quasi che il problema fosse “il sole, il mare, la pasta e il pane”.

Allora, mi fa ENORME piacere che facciate qualcosa per la dignita’. Sul serio. E’ il primo debole sussulto che vedo da 20 anni. Passo sopra ad un errore terribile nel DIRE le cose. La dignita’ e’ come un muscolo e magari ce l’avete un pochino atrofizzato per il mancato uso.
Bel tentativo. Bello anche il dibattito che ne e’ nato. Fate bene a riprendervi la dignita’.

Adesso, cercate gli ex dei sindacati. Quelli che avevano le parole, e ci credevano. Fatevi spiegare come si dicono le cose. Loro lo sapevano.

Lo so, siete giovani. Diffidate dei vecchi. Fate bene. Ma posso ancora dire che tifo per voi?

Se io a 43 anni riesco a sperare che qualcuno in Italia stia cercando , goffamente e da solo, di ritrovare la dignita’ rubata da queste bestie senza rispetto che hanno schiavizzato un paese, se io riesco a vederci qualcosa che , forse, e’ un segno di vita, magari ci sono anche dei “vecchi” che tifano per voi. Almeno, alcuni vecchi che se ne sono andati dall’ Italia, perche’ dopo una certa eta’ la dignita’ non te la fai piu’ rubare, e piuttosto ti suicidi.

Che potrebbero dirvi , aiutarvi, darvi “armi e munizioni” contro un modo di fare che e’ diventato mainstream.

Quando temi che qualcuno sia morto, che il tuo paese sia morto, anche  un flebile, leggerissimo alito di vita ti riaccende la speranza. Questo messaggio, ed il dibattito che ne e’ nato , lo fa.

Siete sulla strada giusta.

Perche’ senza salario non c’e’ dignita’!
E forse, dopo 20 anni da schiavi,  avete capito cosa significa , proprio sulla vostra pelle.

Spero , e dico sul serio, che sia solo l’inizio di un ripensamento.  Che mentre nel mondo si comincia a proibire l’email aziendale fuori dall’orario lavorativo (germania) o il lavoro nel weekend (Svizzera) ,  capiate che tutto il lavoro regalato , fuori contratto e quindi fuori paga, e’ dignita’ rubata.
E che la NASA trovi che c’e’ ancora vita in Italia.

perche’ se senza salario non c’e’ dignita’, e’ vera anche una seconda cosa: senza dignita’ non c’e’ VITA.

Molta gente che e’ all’estero e’ fuggita dalla morte della dignita’, prima che da altro. Me ne sono andato lasciando un lavoro, quando ho capito che, pur essendo io tra i fortunati del paese,  avrebbero tolto la dignita’ a mia figlia. Per salvare lei. Quindi mi fa piacere vedere questo sussulto. Forse c’e’ ancora un flebile filo di speranza.

In bocca al lupo. Dal profondo del cuore.
Uriel
(1) FTE: Full Time Equivalent. Lo chiamavamo “giorno-uomo” , quando ancora in Italia si parlava per dire qualcosa.
(2) Autorizzo chiunque a diffondere questo sloagan in qualsiasi forma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *