Oh, medioriente. Ci risiamo.

Certe volte senti il bisogno di opporre del pensiero razionale a quanto si legge sui mass media mainstream. I media tedeschi danno spazio alla questione israeliana come politica estera -piuttosto remota- e quindi la tengono sottotono , mentre quelli italiani propongono la solita merda non-informativa. Non e’ neanche piu’ disinformazione, e’ solo non-informazione. Non dicono le cose, i fatti.

Fatto primo: la NATO e’ morta. Morta significa “non piu’ operativa”. Ha ancora strutture ma non funzionano, non vengono piu’ usate , e ormai solo la missione afgana sembra testimoniare una certa vitalita’, ma testimonia anche la separazione tra i gradi di comando delle singole nazioni.
Lo dimostra chiaramente l’intervento in ordine sparso durante le “primavere arabe”, lo dimostrano chiaramente i fatti tra Turchia e Siria, e lo dimostra ancora di piu’ la dinamica della morte dell’ambasciatore americano in Siria: a Sigonella c’e’ un battaglione di forze speciali dei Marines, che intervenendo immediatamente potevano salvare l’ambasciatore (l’inseguimento dell’ambasciatore fino alla sua morte  e’ durato ore), ma la catena di comando non e’ stata usata.

 

La NATO non e’ piu’ operativa.
Le ragioni sono storiche: non c’e’ piu’ il nemico per cui e’ stata costruita. Inizialmente si e’ detto che la Russia in fondo era ancora quella, ma oggi la Russia e’ per l’ Europa uno dei maggiori fornitori di energia, per l’ Italia e’ uno dei principali partner economici, per la Germania e’ il corridoio ferroviario ad alta capacita’ verso la Cina.  L”idea di una guerra coi russi e’ ridicola.
Qualcuno aveva giustificato l’espansione della NATO in Polonia con l’esigenza di difendersi da un eventuale attacco iraniano, ma poi hanno guardato le carte geografiche e si sono messi a ridere. Ci hanno creduto forse solo i polacchi, o forse han solo fatto finta per prendere i soldoni americani.
In secondo luogo sono cambiati i rapporti politici tra europa e USA, e specialmente dopo la guerra finanziaria che e’ avvenuta, difficilmente qualche paese europeo spendera’ una lira per difendere interessi anglosassoni.
Detto che la NATO non e’ piu’ operativa, ne’ politicamente ne’ militarmente, Israele non puo’ piu’ sperare in ponti umanitari, soccorso militare , e se prima una Siria aggressiva o un Iran avrebbero causato una reazione NATO perche’ stavano con l’ URSS, oggi l’ URSS non c’e’ piu’, e non c’e’ un solo paese che spenderebbe un soldato per aiutarli.
Dunque, Israele oggi decide la propria politica senza influenze NATO. Se prima si consultava con gli USA, oggi le decide in autonomia.(1)
Fatto secondo: Iron Dome.
Gli israeliani hanno sviluppato nel tempo un “corrispondente tattico” dei sistemi Patriot , detto Iron Dome, capace di fermare la stragrande maggioranza dei missili balistici. Inizialmnte era poco efficace e sollevava molte critiche, ma oggi e’ finalmente maturo e ha fermato quasi tutti i missili di produzione iraniana partiti da Gaza.
Questo scontro e’ un test interessante, per sapere se svilupparlo ancora, e sinora sta funzionando egregiamente. Solo un missile ha colpito una zona abitata, un parcheggio, perche’ era stata segnata come disabitata -era un grosso parcheggio- sui sistemi di difesa.
 Iron Dome puo’ calcolare la traiettoria dei missili e aggredire solo quelli che cascano in zone popolate: questo significa che il rapporto tra il costo di un intercettore e quellodi un vettore va quasi alla pari nel caso dei Qassam e dei Grad, e diventa vantaggioso nel caso dei Faijr 5.
Per questa ragione nonostante numerosi lanci ancora le vittime israeliane tendono a non salire, e questo test e’ una prova che serve a mostrare agli iraniani la loro impotenza. Si tratta, cioe’, di una prova di forza. E se il ratio di missili iraniani abbattuti rimane quella, qualcuno in Iran dovra’ farsi da parte.
Perche’ e’ cosi’ importante questo test? Perche’ costruire un sistema del genere in teoria e con le simulazioni serve a poco. E’ molto piu’ prezioso un grosso test sul campo, con un numero di missili imponente, in modo da raccogliere know-how, le cosiddette “lessons learnt”, che consentono di migliorare ancora i sistemi d’arma. Il tutto nel timore che l’ Iran inizi a lanciare missili.
Se questo test va a buon fine, Israele potra’ pianificare un attacco diretto contro l’ Iran, senza dover temere rappresaglie missilistiche o l’aprirsi di un secondo fronte interno. La guerra su due fronti, infatti, e’ la peggiore delle guerre perche’ causa una contesa interna di risorse, spaccando gli stati maggiori.
Terzo fatto: il cambio di strategia.
Se prima Israele teneva una pressione costante sui terroristi usando le eliminazioni mirate, oggi preferiscono il metodo della grande mietitura. Uno-due anni di mera osservazione, spinta molto in profondita’, seguita da una grande operazione, di breve durata ma intensissima, che colpisca in profondita’ il nemico. Questa strategia si e’ rivelata pagante in passato, e nonostante i problemi gravissimi mostrati nelle operazioni nel Libano del Sud, ha portato notevoli risultati in termini di stabilita’.
E’ probabile che Israele quindi usi ancora e di continuo questa strategia. Lunghi periodi di stasi militare, che consentono all’economia di ripartire, e gigantesche operazioni di pulizia sistematica, sostenute da molti dati raccolti pazientemente.
Quarto fatto: le false primavere arabe.
Le primavere arabe sono spinte e volute dall’Arabia Saudita, che coi suoi soldi sta lentamente colonizzando (religione+fucili) l’africa del nordest. Per i paesi africani e mediterranei la situazione  e’ delicata perche’ rischiano i rapporti commerciali con l’ Europa, e per i paesi della zona araba come il Dubai rischiano il crollo degli investimenti. In quale caso: nel caso si mostrino improvvisamente come un branco di feroci Jihadisti.
Dunque, questi paesi “primaverili” sono impegnati in una sistematica ambiguita’ che nasconda l’anima integralista e quindi terrorista dei nuovi governi , almeno per qualche anno.
Israele intende stanare questi paesi, costringendo gli islamisti a venire allo scoperto, anche per far perdere loro contratti commerciali e rapporti politici.

Quindi, l’operazione si estendera’ ancora, fino a diventare insopportabile e causare l’uscita allo scoperto dei governi circostanti: Egitto, Libia, Tunisia, Algeria , ma anche la Turchia, prima o poi si toglieranno la maschera e si mostreranno al mondo per quel che sono. Regimi integralisti e terroristi con un bel vestito.

Qual’e’ quindi il punto mettendo tutto insieme?
Il seguente:
Israele sta oggi colpendo per primo allo scopo di far esaurire i missili e distruggere un possibile “secondo fronte” che potrebbe nascere in caso di attacco all’ IRAN. Quindi, l’attacco e’ pianificato. La pressione aumentera’ enormemente, perche’ si intende indurre il nemico in disperazione e portarlo ad usare TUTTI i suoi missili, o quasi.
Contemporaneamente, questo sara’ un banco di prova enorme per il software di Iron Dome, che e’ per la prima volta nella storia di questi sistemi  disaccoppiato (anche geograficamente)  dalla parte che agisce, e quindi puo’ essere facilmente aggiornato e migliorato.  Se Iron Dome funziona, inizia il countdown per l’attacco all’ IRAN, che diviene di fatto impotente, o almeno una minaccia molto ridimensionata per Israele. La pressione aumentera’ per costringere gli islamisti a lanciare contro Iron Dome ogni missile che hanno.
Come altro obiettivo, si conta di costringere i regimi islamisti con la maschera ad uscire allo scoperto per mostrare il loro vero volto. La  pressione quindi aumentera’ sino a costringere la “nuova” classe politica dei paesi “moderati” a mostrare il suo vero volto.
Ultimo, Israele intende mostrare indipendenza rispetto ad USA ed UK, allo scopo di neutralizzare quelli che ritengono inutile trattare con loro, tanto basta andare negli USA o a Londra  e parlare col vero capo. Per fare questo, la pressione aumentera’ anche vicina al massimo tollerabile per Washington e Londra. Poiche’ Obama e’ un isolazionista spinto (per certi versi ancora piu’ di Roosevelt) , questo limite e’ MOLTO alto.

Inoltre, Israele deve mostrare di poter reggere la pressione militare dei vicini nell’era Post-NATO.

In definitiva, quindi, l’operazione sta per estendersi geograficamente, aumentare di intensita’, aumentare di violenza,  aumentare di peso politico. E diventera’ sanguinosissima.
E quando sara’ finita non illudetevi: se Iron Dome regge, dopo qualche settimana, o un mese al massimo, iniziera’ la campagna iraniana.
Uriel
(1) Ovviamente il discorso dei buoni rapporti non vale tra Turchia e Russia, e quando hanno realizzato questo i turchi hanno avviato un programma di costruzione di ICBM.

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