Nucleari tattiche, bombe sporche, e perche' starei calmo.

Nucleari tattiche, bombe sporche, e perche' starei calmo.

Sono ormai mesi che Putin continua a minacciare l’uso di nucleari tattiche, e i giornali continuano a spiegare cosa siano, facendo degli errori catastrofici. Sinora non ho protestato, ma ora ci si mette anche Di Feo, e quindi devo scrivere qualcosa. Non perche’ di Feo sia chiaramente filorusso, ma perche’ e’ chiaramente incompetente.

Prima cosa. A distinguere tra ordigno nucleare tattico e strategico non e’ la  potenza. Per diverse ragioni.

La prima e’ che anche gli ordigni nucleari “sicuramente strategici”, come gli ICBM MIRV , quelli che trasportano molte testate, non hanno potenze enormi. Si e’ visto con gli esperimenti che una sola esplosione da 1 megatone distrugge molto MENO di 4 bombe da 250Kt, per fare un esempio teorico. Questo per il modo particolare di esplodere che hanno le bombe atomiche. Quindi anche nel caso di guerra strategica, conviene lanciare molte testate meno grandi.

Lo so che vi eccitate per la Tsar Bomba da 57 megatoni, ma con 57 bombe da un megatone devastate molto piu’ territorio, e con 570 da 100 kilotoni potete distruggere anche un’area MOLTO piu’ grande dell’area di distruzione della Tsar Bomba.

Detto questo, chiariamo: una testata non e’ “tattica” ne’ perche’ e’ di soli 10Kt, ne’ perche’ la lancio su un missile a corto raggio. E’ tattica se la uso sul campo di battaglia.

Ma se la lancio su una citta’, e’ sicuramente un’azione strategica. Nel caso del Giappone la ragione e’ ovvia, visto che le bombe hanno indotto i giappi ad arrendersi, ottenendo un cambio radicale in tutto lo scenario geopolitico. E’ stato sicuramente un bombardamento strategico.

Negli altri casi, distruggere una citta’ di dimensioni industriali infligge seri danni alla nazione colpita, diminuendo la capacita’ difensiva (toglie reclute all’esercito, distrugge industrie utili allo sforzo bellico, eccetera). E quindi e’ ancora un bombardamento strategico. Anche con 10Kt.(la bomba di Hiroshima, per capirci).

Quindi, capiamoci: quando si dice ordigno nucleare “tattico” si intende che non cade sulle citta’ (diventa strategico molto rapidamente) , ma viene usato sul campo di battaglia. 

Ma questo trasforma le armi nucleari tattiche in armi che vanno sapute usare, e specialmente in armi che vanno “potute” usare. Apriamo quindi una parentesi: come scoppiano le armi nucleari, e specialmente quelle di piccola potenza.


Quella che vedete sopra e’ una bomba “Davy Crockett”, una bomba da campo usata come arma di squadra. Ha una potenza di “sle” 44t, equivalenti a quarantaquattro tonnellate di tnt. Non “kilo”, non “mega”, parliamo di tonnellate equivalenti.

O meglio, aveva. Era un’arma degli anni ’50/60, e ora e’ stata sostituita dalle atomiche come la W54 o la W72, a loro volta sostituite poi dalle B61 che trovate anche in Italia, con testate esplosive a potenza variabile.

Quando la si provo’ sul campo, pero’, si vide che (a meno di non centrare il carro armato) , le corazze sopravvivevano gia’ a pochi metri dall’esplosione. Dai sensori si vide che l’equipaggio sarebbe morto comunque, per via del fatto che i neutroni dell’esplosione avrebbero attivato gli atomi della corazza, trasformando il carro in un forno di radiazioni, che avrebbero ustionato e ucciso rapidamente i soldati.

Ma di per se’, l’onda meccanica e quella termica erano paragonabilia  quelli di una qualsiasi salva di artiglieria pesante. Era pero’ MOLTO piu’ pericolosa, perche’ nel raggio di quasi trecento metri la dose di radiazione momentanea dovuta all’esplosione (il rilascio immediato) era mortale, o inabilitante. Entro 170 metri era mortale quasi all’istante, poi l’effetto andava calando ma i soldati non potevano combattere, ciechi e ustionati.

Perche’ succede questo? Principalmente le bombe piccole moderne sono bombe piu’ potenti che vengono limitate. Significa che una bomba regolabile da 0,1 kilotoni a 120 kilotoni, come quelle ospitate in Italia e Germania, sono bombe da 120Kt cui si puo’ abbassare, mediante tamper e regolando le lenti esplosive, la potenza.

Le bombe atomiche emettono la propria potenza in tre modi. Termico, meccanico, radiante.

La potenza termica in genere si sfoga comprimendo i gas, riscaldando momentaneamente le superfici e espandendo il volume dei gas stessi. Il risultato e’ di brevissima durata, e siccome i gas caldi tendono a salire, sebbene enorme l’effetto termico non e’ quello che si trasforma in morte. E’ enorme, impressionante, ma nel caso di armi piccole, se volete un bombardamento della stessa potenza potete farlo usando esplosivi convenzionali e facendo partire una “firestorm”: la citta’ si brucia ugualmente. 

La potenza meccanica di una bomba nucleare e’ apparentemente enorme, ma non e’ molto efficiente: il terreno riflette l’onda quasi immediatamente. Per questa ragione il fungo si alza in aria di diversi chilometri in pochi secondi: questo sgnifica che una spinta notevole fa accelerare il centro dell’esplosione con una velocita’ considerevole. Parliamo di migliaia di metri in pochi secondi.

Quindi, sebbene la potenza enorme renda devastante la componente meccanica, di nuovo non e’ molto efficace quando si parla di armi piccole, perche’ in gran parte si sfoga verso l’alto.

La radiazione immediata , invece, con le armi piccole e’ tutto un altro paio di maniche.

Il guaio e’ che immediatamente, al momento dell’esplosione, si crea un fronte di radiazioni ad altissima energia. Queste prima si spargono nella cosiddetta “palla di fuoco”, una bolla di gas/plasma ad altissima energia, e poi si crea un’onda di radiazioni ad altissima energia.

Questo flash , e i suoi effetti, sono poco visibili con le bombe di prima generazione (Hiroshima e Nagasaki) perche’ la distruzione dovuta alle radiazioni apparentemente appare dopo , quando si contano i danni, e perche’ la distruzione meccanica e terminca risultano impressionanti a loro volta.

Ma quando usate armi piccole di tipo moderno, scoprite subito una cosa interessante: in pratica, le armi “piccole” si comportano come bombe al neutrone, dal momento che la quantita’ di persone morte di radiazioni nello shock iniziale eccede di molto i danni fatti per via termica e meccanica.

Il davy Crockett, oggi sostituito da un’altra “regolabile”, e’ uno degli esempi. Potete pensare alle armi nucleari da battaglia come bombe al neutrone di piccole dimensioni, visto che la mortalita’ da radiazioni supera quella da onda d’urto e quella da calore.

Se lanciate un “davy crockett” nella mischia in una battaglia di carri, succedera’ che tutti i carri in un certo raggio diventeranno dei forni radioattivi e gli equipaggi bruceranno dentro, oppure moriranno giorni dopo. questo perche’ il metallo delle corazze verra’ “attivato” dai neutroni: assorbira’ neutroni per poi decadere emettendo radiazioni.

Se lo lanciata sulla fanteria, beh, chiaramente gli uomini bruciano vivi quasi immediatamente. 


Detto questo, una guerra campale con armi nucleari tattiche consiste nel colpire alte concentrazioni di soldati o basi strategiche e logistiche usando armi di piccola potenza, dove piccola potenza non significa che sono tattiche: significa che ci aspettiamo che vada arrosto tutto quello che c’e’ nel raggio di centinaia di metri, anche se l’esplosione puo’ risultare modesta.

Come cambia quindi la guerra se entrano in gioco queste armi? Gli eserciti devono dividersi in piccolissime unita’, molto coordinate e molto veloci, per minimizzare l’opportunita’ di subire molti danni a molti soldati/carri/whatever. La stessa logistica deve diventare MOBILE , cosa che fa la NATO ma i russi stanno dimostrando grandi carenze nell’attuare, e di basi fisse, specialmente con dentro gli stati maggiori,  non si deve proprio parlare.

Chiaramente questo e’ l’opposto di quello che fanno i russi, a quanto vediamo. Cosa significa?

Significa che una guerra con armi nucleari tattiche e’ esattamente il tipo di guerra che la Russia (a quanto vediamo in Ukraina) non sa fare. E quindi, se gli ukraini avessero le stesse armi, per la russia sarebbero guai seri. 


Adesso rimane il problema “ma chi darebbe le armi nucleari tattiche agli ukraini”? Il problema e’ piu’ complicato di quello che sembra.

Il primo punto e’ che quando si disgrego’ la URSS, gli ukraini entrarono in possesso di circa 3000 armi nucleari, meta’ dell’arsenale. Siccome gli Ukraini preferirono diventare una nazione neutrale (come la Svizzera, per intenderci) stipularono il memorandum di Budapest, col quale dissero “noi rendiamo ai russi le loro bombe, in cambio tutti – compresa la Russia – ci riconoscono la posizione di neutralita’, e nessuno ci deve piu’ minacciare”. 

Le armi vennero quindi rese alla Russia. Ma gli ukraini hanno ancora, ovviamente, tutto lo know-how per costruirle e per smantellarle. Una delle piu’ grandi fabbriche di smantellamento dei vecchi misslili intercontinentali russi, per dire, e’ in Ukraina.

Perche’ lo dico? Perche’ ci sono due modi nei quali gli ukraini possono avere armi nucleari tattiche, se anche i russi le usano.

  • qualche paese, come rappresaglia, potrebbe dargliele.
  • possono farsele usando materiali delle centrali nucleari

spieghiamo un pezzo alla volta.

Usare armi nucleari intese come armi di distruzione di massa e’ vietato. Il guaio di ogni trattato che limita le armi e’ che se un nemico lo viola, non puoi citarlo per danni. No , neanche all’ Aja o a Norimberga. 

Quindi questi trattati cosa dicono a riguardo di “altrimenti”? 

Dicono che e’ accettabile la rappresaglia. E la rappresaglia puo’ avvenire usando armi e tecniche vietate: come dire “per punirti di aver fatto il cattivo, consentiamo anche al tuo nemico di esserlo”. Questo perche’ citare per danni il nemico durante un conflitto non viene preso molto sul serio, ma una rappresaglia  con armi vietate si. 

Per esempio, nella seconda guerra mondiale gli etiopi si misero ad usare armi dum-dum(*) , che erano vietate (gliele vendevano gli inglesi) . Quindi Graziani raccolse le prove fotofrafiche di ~300 soldati italiani morti per le dum-dum, e ottenne il permesso di fare rappresaglia, scaricando sugli etiopi 300 bombe all’iprite. 

Perche’ sempre 300? Perche’ i trattati dicono che la rappresaglia deve essere proporzionata, anche se non dicono quale sia la proporzione. Quindi poteva essere il 10:1 dei nazisti, come il 300 bombe per 300 morti del generale Graziani. Ed era legale (Graziani non fu mai processato per le armi chimiche, bensi’ per altre cose minori).

Questo vi spiega perche’ Israele puo’, in manera legale, reagire come reagisce agli attacchi: un attacco terroristico stile Hamas e’ un crimine di guerra, e quindi possono fare rappresaglia, anche usando tecniche vietate.

Bene. Il primo punto quindi e’ che se i russi usassero armi nucleati tattiche gli ukraini sarebbero legittimati alla rappresaglia , usando armi di altro genere, altrettanto vietate (anche chimiche e batteriologiche). E sarebbe anche legale dargliele.

Ma se nessuno gliene fornisce, hanno un’altra possibilita’: farsele. La tecnologia ce l’hanno (se non vuoi una nucleare all’ultimo grido e ti basta un ADM, oggi come oggi farsi un little boy e’ relativamente semplice per un PhD in fisica) , gli mancherebbe il carburante, cioe’ materiale fissile da usare.

Qui entra in gioco la centrale nucleare di Zaporizya.

Una centrale nucleare usa uranio arricchito circa al 10% , il resto e’ normale uranio. Per fare una bomba occorre un materiale fissile arricchito, almeno attorno al 70%, nel caso del plutonio che e’ migliore come esplosivo.

Si da’ il caso che se mettete queste barre di uranio nella centrale e la fate funzionare, dopo qualche ora comincerete a veder comparire nelle barre il nettunio. Che non fa niente e anzi smorza la reazione. Ma se aspettate tipo tre giorni, vedrete comparire plutonio 238 e plutonio 240. Il secondo e’ fissile ma non mantiene reazioni a catena quindi non potete farci le bombe. Ma col plutono 238 le bombe le fate eccome: e’ molto piu’ semplice da comprimere per fargli raggiungere la massa supercritica, e richiede quantita’ di fissile molto inferiore in confronto alla potenza. (anche) Per questo Nagasaki fu piu’ potente di Hiroshima.

Da qui capite che i russi sono nervosetti, quandi si parla di centrali nucleari: gli Ukraini hanno lo know-how per farsi l’atomica, e anche delle fonti di plutonio che (anche se andrebbe ulteriormente lavorato ed arricchito, sia chiaro) sono relativamente abbondanti.

Forse cosi’ vi e’ piu’ chiaro tutto il casino di Zaporizyia, e il perche’ i russi interrogano e torturano i dirigenti della centrale nucleare?

Se cioe’ i russi, entrando a Zaporizya, hanno notato degli ammanchi nelle barre usate o nelle scorie a base di plutonio, potrebbero essere relativamente spaventati dall’idea che gli UKraini si facciano delle atomiche semplici ma efficaci, da usare come ADM.

Un ADM e’ una “mina” nucleare che metti di fronte al nemico, aspetti il suo passaggio e la fai detonare in quel momento. 


Detto questo, e’ improbabile che i russi usano armi nucleari tattiche in ukraina, perche’ se per caso anche gli Ukraini avessero le stesse armi, o le ricevessero in silenzio, i russi si troverebbero in una guerra che, non avendo un esercito mobile, disperso e connesso, diventerebbe ancora piu’ difficile per loro da combattere, e darebbe ancora piu’ vantaggio agli ukraini.

Inoltre, se qualche bomba non esplodesse, gli ukraini potrebbero vendere l’inesploso alla NATO, che ne studierebbe la tecnologia. Per averne una da smontare, la NATO potrebbe anche dare molto agli ukraini. 

Rimangono le bombe “sporche”, o “radianti”.


Una bomba sporca, o radiante, e’ il corrispondente radioattivo di un’arma chimica, solo che anziche’ spargere materiale altamente velenoso , sparge materiale altamente radioattivo.

La sua utilita’ sul campo di battaglia e’ semplicemente ZERO. Sono sostanze pesanti, peraltro, e tendono a sprofondare nel terreno. Inoltre uccidono i soldati molto lentamente, significa mesi e mesi. Non ci fermi il nemico: lo fai incazzare al momento.

Puo’ essere usata sulle citta’, per costringere all’evacuazione e colpire l’economia. Ma in quel caso, diventa un’arma strategica, perche’ l’uso e’ strategico: colpire centro economici e produttivi riduce la possibilita’ di armarsi, e quindi e’ una funzione squisitamente strategica.

Puo’ avvelenare corsi d’acqua per rendere radioattiva la valle di un fiume, ed impossiibilitare l’agricoltura. Ma anche in questo caso, e’ un’uso strategico e non tattico. Affamare l’intero popolo nemico per togliergli la volonta’ di combattere e’ un’azione di tipo strategico.

Perche’ ci tendo a rimarcarlo? Perche’ “strategico” significa “escalation”: per bilanciare un crimine di guerra del genere (sia nel caso colpisca le citta’ che nel caso avveleni ampie zone di territorio) sarebbe possibile la rappresaglia con armi strategiche, e vista la posta anche l’intervento delle nazioni vicine, nel caso la radiazione colpisca anche loro.

Per un vantaggio militare praticamente nullo, sembra piu’ uno strumento di propaganda che qualcosa che potrebbe succedere.


Quindi rimango molto freddo rispetto alle due ipotesi. Sia nel caso di bombe atomiche tattiche, sia nel caso di bombe sporche, la Russia ha piu’ da perdere che da guadagnare, e i loro generali lo sanno bene.

Sanno pero’ che queste PAROLE eccitano la stampa occidentale.

(*) proiettili di diametro inferiore a 20mm contenenti esplosivo, allo scopo di esplodere dentro il corpo umano. Oltre i 20 mm e’ artiglieria, e si possono far esplodere i proiettili. 

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