La Ferrari a metano.

Dopo i miei articoli su Apple, ho ricevuto commenti che mi accusano di “odio ideologico”, di “lato oscuro della forza”, di rapporti amorosi con Bill Gates, e persino (cosa graverrima)  di aver mangiato il Sushi della Coop. Mi vedo spinto, quindi, a spiegare quale sia il mio rapporto con Apple, e come si sia sviluppato nella storia. E no, non mangio il Sushi della Coop.Il sushi in generale non mi piace, e l’unico che ho mangiato e’ stato quello della mensa infernale  di Vodafone Global Group Services di Duesseldorf. Ma solo perche’ ero arrivato fuori orario per lavoro e c’era solo quello, anziche’ le frikadellen.(1) Le altre mense di altre aziende non mi hanno quasi mai proposto alcun sushi, tranne la mensa di una telco irlandese, dalle parti di Leopardstown. Ma allora ho optato per un “Lamburger”, cioe’ un hamburger di agnello.

In ogni caso, andiamo per ordine e lasciamo perdere le cose mangerecce orientali.(2) Dunque, Apple.

Il mio primo contatto con Apple risale ai primi anni ‘90, quando mi fu chiaro che Amiga avesse i giorni contati e mi serviva per studio un calcolatore che avesse anche un compilatore C. Poiche’ mi sarebbe piaciuto un processore motorola (3), per prima cosa chiesi a diversi negozi apple. Una catena sanmarinese (ovviamente fallita) mi rispose tipo “linguaggio C in che senso?”.  L’unico negozio Apple che trovai e che sapeva cosa fosse il linguaggio C mi disse che se poi volevo scrivere dei veri programmi per apple che usassero l’interfaccia  dovevo avere la licenza da sviluppatore, che costava 400.000 lire.  Uscii dal negozio ridacchiando, mi recai all’asta del sabato della Compagnia Italiana Computer ed ivi comprai un Acorn Archimedes con RiscOS e un compilatore C, per circa 25.000 lire.

Questo fu il mio primo contatto con Apple.

Ignorai completamente quella roba ove ti facevano pagare per sviluppare qualcosa fino alla fine degli anni ‘90, quando mi serviva un portatile, ma all’epoca costavano troppissimo. Anche se ero pagato bene, mi sembrava un pochino eccessivo il costo da sostenere. Cosi’, cercai un buon palmare. All’epoca c’erano praticamente solo gli Psion, che erano i miei preferiti, a patto che nella scala sul gradino  prima venisse l’afta epizootica e subito dopo le emorroidi ululanti. E poi la commessa fece un errore fatale: io le chiesi di mostrarmi uno Psion e lei mi mostro’ piu’ la scollatura che lo psion. E questo mi irrita.

Cosi’, entrai in un negozio apple vicino all’ippodromo (faceva anche da videoteca) e ordinai un Newton. Era una dimensione diversa del palmare, nel senso che lo Psion era poco piu’ di una calcolatrice scientifica evoluta, mentre il Newton faceva riconoscimento della calligrafia(4), e in giro c’era una quantita’ enorme di software, tra cui un database con le stesse feature di Access, un client di email con le stesse feature di eudora, poteva ospitare due schede PCMCIA (io usavo una memoria da 10MB e un modem PSTN) , eccetera.

Costava 1.500.000 lire, quasi 2.000.000 con le due schede (e custodia in pelle in omaggio) , ma faceva davvero TUTTO quello che mi serviva da un computer portatile. E quello che non faceva, non lo facevano decentemente neanche i portatili dell’epoca, poche seghe.

Ho goduto dell’invidia incontrastata dei colleghi per circa nove mesi, momento nel quale arriva Jobs e decide che un’idea cosi’ geniale poteva fare ombra al suo sedicente genio, e puf, da un giorno all’altro chiude tutto. Niente supporto, non ti conosciamo, vaffanculo.

Per gente che aveva pagato 2.000.000 di lire un palmare non era una bella notizia: oggi  il mio Newton 2100 funziona ancora, sta in soffitta, ed e’ archiviato alla voce “non comprare MAI prodotti Apple se non ti viene la passione del gioco d’azzardo”. Rifiuto di buttare i soldi in qualcosa che potrebbe diventare un ammasso di letame solo perche’ qualche pomposo narcisista si sveglia una mattina con le palle girate.Se pago tanto, avro’ tanto. Non “arrivederci e fottiti pure”.

Fuori dal campo personale, Apple mi e’ sempre sembrata produrre quelle cose che io chiamo “Ferrari a metano”, cioe’ delle idee che sarebbero anche accettabili se qualcuno si degnasse di farle funzionare per quel che sono.

Ad un certo punto, per esempio, Apple decide di abbandonare motorola e di passare al risc 601. Bene. Concordo, visto che il successore di 68040, il 68060, non era poi questa figata. Allora, se finisci in un mercato RISC, ed usi lo stesso processore di una workstation IBM Risc6000, sarebbe carino che tu sfruttassi il maledetto bus per quello che e’. Invece no: il “performa” ha una delle peggiori coppie in assoluto tra architettura del processore e bus sul quale viene installato. Infatti la stessa CPU su una macchina IBM produce un mostro di calcolatore, il performa 5200  e’ poco piu’ di un elettrodomestico.

Lo stesso dicasi dello SCSI: Apple decide di usare sempre scsi, fino al G3 (se non ricordo male). Bene. Di tutti i dischi rigidi possibili, di tutti i controller e di tutte le interfacce, hanno sempre scelto  tra quelle piu’ mediocri del settore. Dico: stai producendo una cavolo di piattaforma middle-end, ma spendi due soldi e almeno ficcaci dentro dei dischi all’altezza. Risultato: i professionisti finivano col cambiare i dischi rigidi e aggiungere dei controller scsi che nel mondo del PC erano considerati entry-point per uno scsi. C’era gente che comprava un apple, lo pagava quasi dieci milioni di lire, e subito dopo doveva aggiungere un Adaptec PCI Ultra Wide. La ferrari che va piano perche’ la vendi a metano.

Next, per dire, mandava avanti un bestione come NextStep su un processore 68040 a 25Mhz, o su un i860,  ma andate a vedere che dischi montava, il” “cubo nero”: tecnologia mista ottica/magnetica. E parliamo di anni ed anni prima.

Ma le idee geniali non finiscono qui: ad un certo punto arriva apple e tira fuori IEEE 1394, detta anche “Firewire”. L’idea era geniale, e il design era perfetto. Quasi. Perche’ ci fu un unico sbaglio in tutto il design, e fu quello di non farla andare subisot su fibra ottica. Firewire ha tutto quello che serve ad un bus su fibra ottica. Ha tutto quello che serve per le esigenze delle piccole SAN. Ma Apple se ne accorgera’ solo quando rilasciera’ IEEE P1394d, nel 2009, cioe’ quest’anno. Firewire e’ un altro esempio delle ferrari a metano che Apple e’ usa a rilasciare: si costruisce una ferrari, con i requisiti della ferrari, ma ci si dimentica che occorre il motore sportivo. Apple disegna un bus mostruoso , parallelo, a zero amministrazione, flessibile, che grida “laser! laser” da ogni poro. E cosa ne fa? Lo disegna su rame, facendone il fratello maggiore di USB. La Ferrari a metano.

Di catastrofi come questa Apple ne fara’ a iosa. Ad un certo punto decide di adottare uno Unix, e  subito dopo si rende conto che ha la necessita’ di una piattaforma processore piu’ stabile, perche’ IBM sposta il Power5 dalla divisione sistemi a quella “industria”, ovvero decide che in futuro, prima o poi l’Industry standard non sara’ piu’ Power.

Bene: dopo aver dileggiato per anni Intel, decide di passare ad Intel. Contemporaneamente pero’ ha vantato di vendere un sistema Unix, viene portata in causa e costretta a pagare una licenza per usare il nome. Il porting di un kernel Mach di Next e’ lentissimo, e necessita di introdurre migliorie da FreeBSD. E per il filesystem bisogna chiedere ZFS a Sun.

Ora, dico: sarebbe stato molto meglio investire nel consorzio SPARC. Sia perche’ si sarebbe avuto ancora un signor processore, senza dover inseguire il PC, sia perche’ i membri del consorzio SPARC hanno liberta’ di usare la licenza di Solaris, che e’ gia’ uno Unix, cui bastava aggiungere l’interfaccia grafica. No: ancora una volta, si fa la Ferrari a Metano: un microkernel dei primi anni ‘90, con migliorie prese da uno unix di concezione opposta, tutto da scrivere, un processore che si trova anche sugli alberi, un bus obsoleto da anni.

Che senso ha?

Per certi versi, Apple mi ricorda molto le “Alfa Romeo col motore ferrari”, fatte per dare alla gente l’illusione di guidare una Ferrari, e che in realta’ soddisfano solo la pretesa di essere qualcosa che non si e’. Pur facendo abbastanza ricerca da produrre delle vere workstation, Apple mutila in continuazione ogni cosa che fa, riducendola a qualcosa che si’ ammiri per le idee ma non per i risultati.

Cosi’, e’ una bella Ferrari. Solo che ci avete messo le bombole sulla capote e il motore a metano. Perche’ ogni volta che Apple ha una bella idea, ci mescola insieme qualche cazzata pazzesca che ne limita le potenzialita’. Ottenendo una Ferrari a metano.

E’ come se da qualche parte a Cupertino ci fosse “la stanza del genio” e a fianco “l’ufficio coglionimento idee geniali”: nella stanza del genio hanno un’idea, che so io “usamo Unix”. L’idea arriva alla stanza dopo, ove l’ “ufficio coglionimento”  aggiunge: ma lo swap lo settiamo su file dentro una directory, sul filesystem, e non su una partizione dedicata. Il genio dice “facciamo il display in PDF”, e nella stanza vicina ci aggiungono: “si, ma lo sviluppiamo come framework”. Arriva un genio e dice “usiamo due processori G5 e facciamo un macchinone”, e nella stanza vicina “mettiamoci nove ventole e un sensore che blocca la macchina se una sola ventola i ferma, anche se va ad una CPU sola e gliene basterebbero 5“. Arriva il genio e dice “facciamo un case monoscocca in alluminio per dispedere il calore”, e l’ufficio coglionimento che dice “ma dentro rinchiudiamo il tutto dentro un bello strato di plastica trasparente e  termoisolante che convoglia l’aria”. Lo stesso per l’Iphone: l’ufficio idee geniali dice “mettiamoci il bluetooth per gli auricolari” e l’ufficio coglionimento aggiunge “ma guai se lo usano per trasferire files”. Dicono “diamogli una bella interfaccia per girare per internet”, e l’ufficio coglionimento aggiunge “ma non diamogli la possibilita’ di scaricare qualcosa mettendolo  su una scheda di memoria microsd che si possa estrarre”. L’ufficio idee geniali dice “facciamo che sia pensato per stare su internet” e quelli dell’ufficio coglionimento “ma guai se osano attaccarci un PC e usarlo come modem”. Arriva l’ufficio idee geniali e dice “facciamo un’interfaccia firewire che non usi la CPU, lavori in memoria condivisa, sia parallela, sia zero-admin per un bus a larga banda” e il coglionimento ribatte “ma fatela su rame, mi raccomando, la fibra ottica e’ male”. Il genio dice “passiamo al Risc601″, e l’ufficio coglionimento dice “ma inventiamoci degli eseguibili in formato FAT, che contengano entrambi i codici per 680XX e Risc”. Il genio dice “facciamo un performa che stia tutto dentro un case insieme al monitor” e l’ufficio coglionimento “mettiamo il chip del DMA a pochi centimetri dalla fine del tubo catodico , ben esposto al campo elettrico”. Arriva il genio e dice “facciamo un G4 a forma di semisfera con l’ LCD in cima, come un’abatjour” e l’ufficio coglionimento ribatte ” ma usiamo un disco da 3.5″ in modo da doverlo sbattere obliquo in cima alla semisfera cosi’ che smontarlo necessiti di un team di cardiochirurghi e aumentare il disco sia impossibile: i dischi da 2.5″ sono il male(5)”.

Ecco, se chiudessero l’  “ufficio coglionimento idee geniali” forse potrebbero piacere di piu’.

Credo di aver detto cosa ne penso di Apple, sia come esperienza personale che come opinione professionale.

Uriel

(1) se reggete le frikadellen tedesche , l’uranio impoverito vi fa una sega. Per il Sushi, a Duesseldorf c’e’ la piu’ grande comunita’ giapponese d’europa, quindi potete mangiarlo in numerosissimi posti. Si ve gusta, of course. A me non gusta un cazzo, e a Duesseldorf vi consiglierei piuttosto il ristorante russo “Hermitage”, in Oststraße. Ah, no: una volta, a Torino, mi portarono ad un sushi bar dove facevano “all you can eat”. All’uscita i titolari mi hanno salutato con lo stesso calore che si usa per salutare le emorroidi, credo. Da dietro una montagna di tazze vuote.

(2) Kung Fu Panda non dice il falso. Una delle cose piu’ sfiziose della cucina cinese sono le zuppe. In Italia non ne offrono tante, ma vi assicuro che le zuppe cinesi sono meravigliose, e ce  ne sono di tutti i prezzi, persino versione “fast food”, tipo “mynoodlehouse” .

(3) All’epoca avevate scelta, e Motorola aveva un processore con istruzioni a lunghezza fissa, cosa che piaceva a chi volesse compilare codice.

(4) Tutti i commenti dicono che desse dei problemi , onestamente io non ne ho mai avuti. Forse perche’ ho una calligrafia molto regolare. Boh.

(5) Anche HP non scherza. Ho aggiunto RAM e cambiato disco al mio Pavillion. Allora, fino al disco funziona tutto. Vado a cambiare RAM. Il primo modulo e’ sotto il portatile. Per cambiare il secondo ho dovuto smontare il monitor. Il MONITOR. Neanche a dirlo: lavora in interleaving.

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