Iuessei iuessei, cotechino iuessei.

Dunque, negli USA tra poco ci saranno le elezioni. Si elegge il Grande Cotechino, ovvero il Presidente degli Stati Uniti d’America.(1)

Non mi piace la Clinton. Non mi piace perche’ si vede gia’ che politica fara’: quella del marito.(2) E quella del marito e’ stata infernale. Tutti i fenomeni speculativi che oggi ci stanno presentando il conto sono nati con Clinton. La New Economy, la successione Householder -> VISA ->  Mutuo subprime -> debt consolidation, l’ outsourcing nei paesi poveri, le stock options, tutte quelle bolle speculative crollate con l’ 11 Settembre non erano colpa di Bush, anche se vi era coinvolto. Bush sta a Clinton come il delinquente sta all’inventore della rapina: Bush era legato a gruppi di speculatori senza scrupoli cresciuti nell’era Clinton grazie all’economia speculativa, marcia e truffaldina voluta da Clinton per far volare l’economia.

No so su che cosa la Clinton voglia ritentare il colpaccio, magari gonfiera’ qualche altra cosa vitale, che so io l’ossigeno dell’atmosfera o l’acqua minerale, o magari (visto che se ne parla) speculera’ sulla sanita’ americana.

No, non mi piace la roba come Sicko, perche’ l’ultima volta che ho dovuto “curarmi” per una malattia che non avevo ho speso 1800 euri solo di esami, cash, non ero in un periodo economicamente felice e non ho mai cercato io i privati, mi ci ha sparato la cosiddetta “sanita’ pubblica”.  Se avessi avuto quello che si temeva (corna, corna), le spese accessorie e “privatistiche/convenzionistiche” avrebbero superato il mio reddito attuale.

Fatevene una ragione, se non avete una lira che una, in Italia come negli USA, non vi curate per un cazzo neanche qui con i servizi “pubblici”, visto che l’unico modo per avere le visite gratis sarebbe stato aspettarle fin quando non fosse stato troppo tardi.  Tale e quale negli USA, solo che loro non si sforzano di chiamare “ticket” una parcella data a dei privati grazie ad una “convenzione” fra stato e baroni della medicina.

I poveri in Italia crepano come i poveri USA, non fatevi illusioni.

Non mi piace nemmeno Obama. Non mi piace perche’ e’ il solito negro di successo che va gridando “se lavori sodo ce la puoi fare”, il solito melenso mito del sogno americano,  del quale il mondo intero ha ormai le palle piene. Tutta la sua dialettica sembra dimenticare il fatto che gli USA siano ancora una superpotenza, e che se tu, stronzo americano piazzi dei missili in Polonia, i tuoi alleati europei diventano piu’ freddi, ritirano il contingente in Iraq come hanno fatto gli inglesi e tu devi mandare un bovero negro ghe lavora sodo MA…. dorna su una bara. Tutto e’ collegato.

Quando ti candidi per guidare una superpotenza, ti prendi delle responsabilita’. E quindi non mi parli del negro che ce la fa perche’ lavora sodo, perche’ il levoro del negro non e’ una cosa che fai da solo in casa, e se fai una cazzata in politica estera diecimila negri restano senza lavoro, oppure tornano dentro una bara. Che e’ un problema di politica interna,quando sono dentro la fossa.

Quando sei una superpotenza, TUTTO e’ politica interna, e non basta dire “opportunita’” per spiegare una politica. Non basta dire “lavorate sodo”. No, non basta.

Certo, Obama e’ molto trendy, e dice cose molto trendy. Ma c’e’ una superpotenza che si sta risvegliando , lavorare sodo non bastera’. Hai un debito pubblico che e’ il 330% del PIL, e se ti muovi male e le nazioni in giro per il mondo rilasciano la riserva in dollari, quei negri presto DOVRANNO lavorare sodo , MOLTO SODO  , ma solo per mangiare.

Quindi no, non penso che i democratici stiano proponendo qualcosa di notevole sia come politica interna che come politica estera. Fanno quello che da sempre hanno fatto i democratici: mangiate col nostro governo, pagate il conto con i repubblicani.(3)

Ma specialmente, il loro programma e’ “noi manderemo avanti il paese cosi’ com’e’, lo renderemo migliore senza modificarne gli essenziali e conservando tutte le idiosincrasie, gestiremo meglio quel che c’e’ ma senza cambiarne i tratti generali”.

Un’ipocrisia, di chi vorrebbe cambiare il medio oriente senza modificare lo schema delle alleanze (non si capisce in virtu’ di quale principio magico dovrebbero farlo gli altri) , di chi vorrebbe cambiare di molto l’economia senza cambiare le regole di base, di chi vorrebbe dare fiducia nel futuro proponendo un passato rimodernato al posto del futuro.

C’e’ qualcuno che mi piace. Lo so, probabilmente non ha speranze. Probabilmente verra’ schiacciato da molti. Ma con la quantita’ di soldi che sta sottraendo , non e’ cosi’ facile che vada fuori gioco.

Si chiama Ron Paul.

Ha diverse idee del cazzo, lo so.

Ma almeno percepisce quei fondamentali che i due democratici non sfiorano neanche lontanamente.

Ha capito, per esempio, che per ripristinare i diritti politici  non basta chiudere Guantanamo, bisogna ridimensionare il potere enorme che hanno CIA ed NSA. Perche’ Guantanamo non e’ la malattia, ma solo un sintomo di un problema: CIA, NSA &co hanno troppo potere, sono un “problema dei pretoriani” , qualcosa che gia’ duemila anni fa si conosceva. E per risolverlo, occorre ridimensionarli, non basta far contente le associazioni per i diritti civili chiudendo Guantanamo MA…. mantenendo in vita i poteri che l’hanno voluta.

In tutto quel che dice e’ chiara una cosa: lui ha chiaro che per cambiare la politica interna radicalmente e’ necessario un cambio altrettanto radicale di politica estera, perche’ gli USA non possono essere la terra dove i negri se lavorano sodo si fanno strada, se poi seppelliscono qualche migliaio di negri che lavoravano sodo in Iraq.

Ha capito che quando si parla di una superpotenza la politica interna viene DOPO quella estera, perche’ a fare la politica interna, ad influenzare la politica economica, sono principalmente le strategie globali della nazione.

No, le condizioni dei negri non miglioreranno se continuerai ad arruolarne a migliaia nelle forze armate, no le condizioni dei negri non miglioreranno se non fai qualcosa contro l’outsourcing e il social dumping, e queste sono strategie internazionali.

No, le condizioni della working class non miglioreranno se continuerai a proporre il management come lavoro del futuro, e se continuerai a tenere globalizzata l’economia del lavoro.

No, i problemi energetici non si mitigheranno se non cambierai atteggiamento nel medio oriente, e neanche coi brodini insipidi di Obama e della Clinton cambieranno definitivamente: cambiera’ qualcosa, ma troppo poco.

In pratica, e’ l’unico candidato ad aver capito che la politica interna di una superpotenza non esiste, perche’ le superpotenze hanno una sola politica, che e’ quella su scala globale.

Cosa che i due democratici non hanno ben percepito.

Uriel

(1) L’accostamento fra un cotechino e il presidente degli stati uniti d’America e’ puramente casuale, ovvero una scusa per uno stupido disclaimer. Trovo che il futuro dei giovani sia nel Master in Disclaimer Expertise. Quanto ho detto sopra e’ puramente indicativo. Aut.Min.Conc.

(2) Mi riferisco solo alla politica, le stagiste possono stare tranquille. Spero.

(3) Tra un po’ ci arrivera’ il conto della situazione nei balcani, dove un individuo che andava coperto di medaglie, Milosevitch, e’ stato trattato da criminale e quella banda di mafiosi che e’ l’ UCK e’ stata promossa a governo. Tra un po’ ci troveremo due milioni di profughi serbi massacrati dagli albanesi che vogliono fare la “grande Albania” e non sapremo neanche chi bombardare.

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