Internet come strumento conoscitivo.

Mi hanno chiesto di commentare una cosa che ho detto sul forum, ovvero il fatto di usare un approccio “aggressivo” riguardo ad alcuni problemi, come il bullismo a scuola, cosa che si riaggancia col post “Uomini di segno negativo”, nel quale parlavo di simili tecniche. Allora, chiarisco ed estendo.
Il primo concetto da capire e’ che Internet contiene una quantita’ gigantesca di dati, che nessuno sta utilizzando davvero. Ho fatto l’esempio della persona delle Human Resources che si mette a cercare notizie su un candidato.
L’ho fatto perche’, come ho gia’ scritto in passato, sto facendo Quality Assurance sui nuovi candidati a consulente, facendo i colloqui tecnici ai nuovi entrati, e per fare questo ho avuto a che fare con la nostra HR.
Una delle cose interessanti del prodotto, di un ditta che si chiama Sage , e’ che questo software di recruiting va a costruire la vostra “personalita’ online”. Usa, cioe’, una parte di quella gigantesca quantita’ di dati che ognuno di noi lascia su internet al preciso scopo di sapere se siete, anche sul piano personale, coloro che l’azienda cerca.

Si tratta sicuramente di un approccio “aggressivo”: definisco aggressivo un approccio non tanto perche’ sia violento (da cui probabilmente e’ nata la perplessita’) ma perche’ non accetto l’idea di aspettare che il problema si verifichi, di reagire soltanto. Cosi’, per aggressivo intendo un approccio che , anche nel senso conoscitivo, si occupi di identificare eventuali problemi PRIMA che mi assalgano, ed eventualmente prendere decisioni (o attuare misure) non necessariamente violente, come alcuni di voi leggono il termine “aggressivo”.
Allora, prendiamo il problema del bullismo e dei figli : se una scuola ha problemi di bullismo, i piu’ gravi saranno finiti sulla stampa, almeno locale. Sono almeno dieci anni che la stampa locale finisce, con una certa precisione, su internet.
Di conseguenza, gia’ con un primo filtro, possiamo escludere scuole che hanno dato vita ad episodi eclatanti, almeno dal punto di vista della stampa locale. Questo e’ un primo approccio aggressivo: se magari c’e’ un solo evento, e risale ad anni fa, probabilmente la scuola ha preso provvedimenti  per fermare il bullismo, oppure ha preso provvedimenti per impedire che arrivi sui giornali.
Il che, direte voi, ci dice poco. A meno che non abbiamo a che fare con un confronto, ovvero con una scuola della quale NON si sa nulla di male. E’ la stessa situazione delle HR , solo che loro confrontano candidati, mentre voi confrontate scuole.
Ma fin qui siamo ad un banale sistema di ranking. Voglio dire, la cosa migliore sarebbe quella di vedere coi vostri occhi, ma nessun preside vi lascia passare il tempo dentro alla scuola a vedere che aria si respira.
Fortunatamente, lo fanno gli studenti. Avete la possibilita’ di cercare sui grandi social network per adolescenti , e spesso si raggruppano per scuola, quando non per classe. Potete quindi entrare in questi social network e osservare questi adolescenti, la loro personalita’, il loro background personale, il modo in cui si esprimono, le cose che raccontano di fare (o che inventano di avere fatto) vi danno uno spaccato abbastanza chiaro di coloro con cui i vostri figli finiranno in classe.
Se poi riuscite ad individuare gli insegnanti, ancora meglio. L’insegnante di mia figlia ha peraltro un nome caratteristico, e solo con una singola ricerca ho trovato la scuola ove ha fatto l’apprendistato, la scuola ove ha lavorato prima, il posto ove ha fatto il corso di pronto soccorso , e uno spaccato della sua personalita’.
Ovviamente, mi direte che una personalita’ puo’ essere contraffatta facilmente. Verissimo. Ma qui viene il punto interessante: ognuno porta una maschera, ma non sempre le maschere sono coerenti gruppo per gruppo.
Se prendo la pagina di un vegetariano, per dire, trovo solo che ha amici vegetariani. Ora, supponiamo che questo signore inizi a dirmi che lui vuole venire a lavorare dentro la mia steakhouse e che e’ un esperto di barbecue.  Sicuramente lui avra’ interesse a dire questo per trovare un lavoro, ma i suoi amici non condividono lo stesso interesse nel mascherarsi da esperti di bistecche, per cui non reciteranno mai la stessa parte. Il risultato e’ che sebbene il nostro candidato possa farsi un profilo che nasconda il proprio vegetarianismo, non lo faranno mai tutti i suoi amici.
Ora, che senso ha un esperto di carne che ha solo amici vegetariani?
In questo senso, ho scelto un esempio ostico, nel senso che molti vegetariani hanno amici che mangiano carne, e viceversa, e solo nel mondo del fanatismo si trova una vera e propria separazione. Ma siamo in un mondo fatto ancora di scelte: e’ molto diverso il discorso di quello che si vende come manager e tra gli amici non ha nemmeno UN manager.
Altrettanto vero, nel discorso del bullismo, e’ che magari tu hai voglia di spacciarti per l’angelo della classe, ma com’e’ che tutti i tuoi amici sono fan di Burzum, inneggiano ai sacrifici umani e si fanno fotografare mentre profanano cimiteri ebraici?
Voi direte che in questo modo e’ complesso da gestire, per una persona.
La risposta e’”NI”: se vogliamo applicarlo su singoli casi, stiamo usando di fatto un’euristica , che come tutte le euristiche produrra’ falsi POSITIVI: il rischio e’ quello di essere troppo “choosy” , verissimo, ma il vero vantaggio delle euristiche e’ che esse migliorano nel tempo.
Se esaminate con questo metodo , diciamo, cinque o sei scuole, al primo passaggio vi sembrera’ di essere caduti in un inferno di dementi che ucciderebbero la madre per mangiarla se solo non fosse lei che cucina a casa. Si tratta pero’ di un problema di scala, legato al fatto che non conoscete il mondo degli adolescenti moderni, e quindi vi appaiono mostruosi. Vi appaiono mostruosi perche’ essenzialmente lo sono, anche perche’ quasi tutti noi abbiamo cancellato le memorie della nostra stessa mostruosita’ passata: se avete una memoria onesta, dovete riconoscere che anche voi eravate dei discreti mostriciattoli di insensibilita’ e  ipereccitazione psicotica, per quasi tutta l’adolescenza.
Una volta fatto il primo passaggio, avete la scala, cioe’ avete stabilito piu’ o meno in che intervallo stiate lavorando. Magari la scuola migliore vi sembra popolata da tanti Gengis Khan in erba, e quella peggiore da tanti Vlad Tepes. Una volta stabilito che creare il piu’ grande impero mondiale spieghi alcune stravaganze , piu’ della necessita’ di difendere una zona nella quale nessun essere sano di mente vorrebbe vivere, sapete che preferireste Gengis Khan a Vlad Tepes, e avrete fatto la vostra scelta.(1)
Adesso passiamo al secondo problema: se osservate una grande quantita’ di simboli per molto tempo, piano piano non soltanto Gengis Khan vi sembrera’ migliore di Vlad Tepes, ma inizierete a pensare che sia , dopotutto, il modello ideale. Questo e’ dovuto al fatto che qualsiasi essere umano tende ad adattarsi all’ambiente. E’ il segreto della specie umana, ma questo non significa che cavalcare con un’orda di cavalieri nel centro di Monaco di Baviera porti bene: la polizia tedesca ha certi inspiegabili pregiudizi verso le orde mongole che cavalcano per la piazza cittadina.(2)
Cosi’, in questo senso, un software che tenga conto di alcune sottigliezze reali ci vuole. Intendo dire che se una HR ha sfortuna le possono capitare cinquanta CV di idioti, perche’ il periodo e’ sfigato, o per condizioni strane dell’offerta o della domanda. Se si adegua allo standard a prescindere, in un periodo sfortunato potrebbe assumere comunque degli idioti, anziche’ aspettare un periodo piu’ favorevole.
Per questo arrivano i software che fanno questo genere di lavoro: il software non fara’ altro che cercare la ricorrenza di alcuni termini che compaiono sul CV (in modo da eliminare le buzzword)  , in modo da cercare lo specialista (3) , ma specialmente la ricerca in rete  calcola quale sia lo standard del momento. In questo modo, il software puo’ sapere che si, tutti i candidati puzzano almeno un pochino,  ma non e’ lo stesso normale che il sistemista cavalchi un pony(4) razziando il centro di Monaco.
Allo stesso modo, il linguaggio degli adolescenti vi appare mostruoso e violento, ma il fatto che tutti gli adolescenti vi sembrino piu’ o meno esecrabili non giustifica il sacrificio rituale di una vergine in classe. Quindi, vi occorre comunque un punto fermo, per valutare, cioe’ la media.
Una volta fatto un giro in qualche scuola di una citta’ vicina, o di un paio di citta’ vicine, potrete avere una visuale migliore, per dire.
Certo, in fondo state facendo quello che fate quando volete comprare un’auto e vi “informate su internet”, ma lo state facendo per una cosa, ovvero per facilitare la vita ai vostri figli:
  1. Per prima cosa, un auditing sulla scuola, sui commenti che si trovano in giro su internet a riguardo, ed eventuali fatti incresciosi apparsi sulla stampa locale.
  2. Secondo, un auditing sui professori. Se hanno pagine su facebook, potete capirne la personalita’, leggere cio’ che pensa e scrive(5)
  3. Infine, un auditing dei compagni di classe e dei fuoriusciti da quella scuola. Ci sono molti laureati? Ci sono molti che hanno un lavoro? Ci sono molti che sono ultra’ di calcio, vegani, imbecilli fanatici di ogni genere?
 Si tratta di per se’ di un lavoro impegnativo, che amplifica molto il concetto di “aggressivo” che ho usato all’inizio: non intendo “violento” per “aggressivo”, bensi’ un atteggiamento che attacca il problema prima che si verifichi. E se dedicate molte risorse e tempo per un simile obiettivo, pianificando in anticipo la mossa, siete MOLTO aggressivi.
Adesso pero’ andiamo agli strumenti: i motori di ricerca, yes. I social network, yes. Ma voi non sapete calcolare a mente l’entropia di un simbolo, quindi siete proni ad un errore di valutazione, del singolo simbolo e del suo lavoro.
Per esempio, se fate una ricerca nel mondo degli adolescenti, scoprite che star del porno come Stoya, Sasha Grey ed altre sono piuttosto nominate. Questo e’ dovuto al fatto che il porno e’ un contenuto molto comune su internet, e quindi e’ parte del lessico globale. Sareste molto piu’ tranquilli se paragonaste gli stessi simboli (i nomi delle star) con la loro occorrenza media su Internet: a quel punto capirete che in realta’ gli adolescenti sono sfiorati in maniera marginalissima dal fenomeno: quando dico di “valutare” l’entropia e il valore di un simbolo intendo dire che se piove la presenza di acqua non dovrebbe essere per forza un sintomo di problemi alle vie urinarie, mentre se qualcuno lascia una scia di liquido quando non piove, un sospetto vi dovrebbe venire: il simbolo ha valori diversi a seconda della sua FREQUENZA.
La vera domanda e’: come mai non esistono software per fare questi lavori?
Sono convinto, di mio, che se creassi un software che calcola il rating , il rischio bullismo, la percentuale di laureati tra i fuoriusciti , la percentuale di occupati tra i fuoriusciti, dato il nome di una scuola, in Italia circa 400.000 famiglie sarebbero capaci di pagare almeno UN  deca per una settimana di query.  Stiamo parlando di 4 milioni di euro ogni anno.
E allora andiamo al titolo del mio post: internet CONTIENE molti dati, ma solo pochissime professioni (banche assicurazioni, multinazionali, HR) usano queste informazioni come strumento conoscitivo aggressivo.
 Sebbene chiunque darebbe un braccio per avere una consulenza quando acquista casa, acquista l’auto, sceglie la scuola per i figli, sceglie i professionisti (dal medico all’avvocato al ginecologo all’idraulico) , ovvero esista una domanda enorme, non vedo una corrispondente offerta per software di auditing online.
Voglio dire, prendete lo Stiftung Warentest: e’ tra i giornali piu’ acquistati in Germania, perche’ ogni maledetta cosa esca sul mercato finisce in mano agli esperti, che la stressano e danno un parere. Se considerate che hanno bocciato automobili di Mercedes, sembrano poco soggetti alle lobbies.  Se volete acquistare qualcosa, andate sul loro sito, pagate un euro e vi leggete la recensione scritta da un team di professori universitari di qualcosa, o di cuochi a cinque stelle.
Ma ancora siamo a costi enormi per le expertise, e siamo ancora lontani da una profilazione reale: non potete chiedere ad un esperto se un dato professore della scuola di vostra figlia sia un coglione o meno. Non potete chiedere a nessuno , quando andate a prendere un appartamento, se al secondo piano abiti una professionista.(6)
Cosi’, credo che se volete aprire una startup, un agente di ricerca che vi consenta di valutare scuole, professionisti, automobili, hotel,  clienti, fornitori, mediante una ricerca semantica intelligente sul web sarebbe perlomeno una buona idea.
Vedo un mercato potenziale enorme, se pensate che ogni anno 400.000 persone scelgono la scuola per i propri figli, che ogni anno un milioncino di persone, tra usato e nuovo, cambiano auto, se pensate che molti proprietari vorrebbero sapere a chi affittano la casa, e molti compratori vorrebbero sapere da chi comprano.
Una simile applicazione di web reputation per le masse  sarebbe sicuramente coerente con le norme sulla privacy, nel momento in cui non ritenesse i dati dei suoi bersaglio: ma tali strumenti non sono ancora venduti alle masse, se non in forma embrionale.
Vedo piuttosto bene un framework che si espande in maniera intelligente, aggiungendo mano a mano funzionalita’ specifiche , tipo (medici, scuole, alberghi, etc), dopo aver analizzato quali siano i criteri necessari.
In un periodo caratterizzato dalle startup, un sistema che offra la misura della web-reputation al grande pubblico e a prezzi wholesale sarebbe secondo me un’idea del tutto remunerativa.
 Detto questo, tutto questo giro di parole e’ per dire che esistono gia’, ma non per il pubblico, applicazioni capaci di reperire la reputazione di qualsiasi cosa, ma i singoli individui non stanno percependo la possibilita’ di usare Internet come strumento conoscitivo aggressivo, ovvero come strumento conoscitivo che consenta di aggredire il truffatore, l’incompetente, il ciarlatano.
Certo, molti di voi, e di noi, usano motori di ricerca, sistemi di rating e social networks a questo scopo, ma un software dedicato , online, offerto alle masse probabilmente farebbe di meglio.
Internet, cioe’, non sta ancora venendo usato come strumento conoscitivo.
Uriel
(1) Esiste anche la possibilita’ che preferiate Vlad Tepes a Gengis Khan: ho sentito un tizio affermare che crescere in un collegio ove vigeva un forte nonnismo lo abbia aiutato  a diventare un adulto migliore. Io penso che il nonnismo cresca solo dei codardi senza dignita’, ma questo e’ un altro punto.
(2) Freud direbbe che si tratta di un residuo del complesso di Edipo. Diceva lo stesso dell’acciaio, della radiazione cosmica e della catena montuosa degli Urali.
(3) Se un cuoco italiano sa cucinare la pasta alla carbonara, probabilmente non e’ uno specialista. Se sa cucinare una ricetta scomparsa nel 500 perche’ l’ha recuperata dal tatuaggio di una mummia medicea, perlomeno e’ un tizio che per la cucina ha qualche interesse particolare. Nei CV dei cuochi non si trovano molte mummie. Idem nell’ IT: un CV dove c’e’ scritto che sapete usare o installare Word normalmente finisce diritto nel cestino.
(4) Paragonati ai cavalli che vedo qui, i piccoli cavalli dei mongoli probabilmente apparivano ai cavalieri teutonici come dei cani, o dei pony.
(5) No, non mi interessano gli hobby quotidiani. Se  ad una prof piace il cazzo , fuori dalla scuola, a me non frega niente. Se inneggia a Burzum la cosa e’ molto diversa.
(6) Mi successe. La zona era bellissima, il condominio pulitissimo, poco crimine e molto silenzio. Tranne se tornavate a casa verso sera e non usavate l’ascensore. Al secondo piano, infatti, esercitava la signorina qui. Che faceva un lavoro per cui pagava le tasse. Ne sono certo. Si vede dai tacchi che pagava le tasse. Il problema era che alle 23.00 salire le scale del condominio era imbarazzante, se avevate famiglia, visto che le porte di casa a Düsseldorf sono sottili quanto quelle che in Italia si usano per il bagno. Era un condominio per single , insomma, infatti ci abitai da solo nonostante la signora in questione, ma non avrei voluto essere nei panni della famiglia del piano di sotto, che aveva figli: come spieghereste quei tacchi ad un adolescente?

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