I mostri.

Ormai mi avete chiesto di parlare di economia. Bene, lo faccio. Ho intenzione di mostrarvi una  cosa che sta mangiando l’economia italiana. Insomma, il motivo per il quale si lavora, si lavora, si lavora, e cazzo i soldi non ci sono mai. Dove cazzo finiscono i soldi? Ve lo siete chiesti, qualche volta, vero? Bene. Andiamo a vedere.

Partiamo col primo mostro.


Il credito al consumo.
Il credito al consumo ha fatto registrare nel 2010 una lieve contrazione. Stando alle statistiche ISTAT, nel 2010 l’ammontare dei nuovi debiti e’ di 110 miliardi di euro. Su una media di 2 anni di durata, gli italiani pagano quindi almeno interessi su 220 miliardi di euro di debiti. L’interesse medio oscilla (1) dal 15% al 18%.
Che cosa significa? Che ogni anno se ne vanno , se consideriamo una media di 16.5%, interessi pagati alle banche per 36.3 miliardi di euro. Rapportato al PIL, significa che ci stiamo mangiando in interessi il 2.2% del PIL.

Non sto scherzando: senza i debiti delle famiglie per elettrodomestici, automobili, vestiti, vacanze, mobili, tutto cio’ che si paga a rate, l’aumento dei consumi sarebbe del +2.2%. Se le famiglie italiane avessero risparmiato per comprare quelle cose anziche’ comprarle per pagarle dopo, avrebbero in tasca soldi per il 2.2% del PIL, che entrerebbero in circolo e potrebbero venire spesi.
Il credito al consumo, cioe’, sta mangiando un 2.2% di crescita annua. (2)
Questo e’ il primo tra i  grandi mostri che stanno divorando il paese.
Avete voglia di sbattervi. Potete lavorare come negri. Se riuscite, spingendo come pazzi, a far alzare il PIL del nostro paese fel 3.2% annuo, che sarebbe un obiettivo fantastico, otterrete si e no un +1%. Il resto finisce in interessi pagati.
Secondo mostro: i mutui casa.
Secondo Banca d’Italia, lo stock dell’indebitamento e’ di 479 miliardi di euro, pari al 29.9% del PIL.
L’interesse medio si aggira attorno al 4.54%. Il che significa, essenzialmente, un altro 1.2% del PIL se ne va per pagare interessi dei mutui.
Iniziate a capire che con i debiti delle famiglie ci stiamo mangiando 2.2% + 1.2% = 3.4% di crescita l’anno.
Terzo  mostro: i debiti delle piccole e medie aziende.
Stando a Confartigianato, in Italia i crediti concessi agli artigiani in Italia ammontano a 68 miliardi di euro. La durata media e’ di 4 anni, quindi possiamo considerare uno stock di 272 miliardi di euro. Il tasso di interesse medio e’ del 5.9%. Ogni anno, quindi 13 miliardi di euro se ne vanno a pagare interessi. 13 miliardi di euro sono circa lo 0.8% del PIL.
Allora, torniamo a bomba: questi tre mostri, da soli, mangiano 2.2 + 1.2 + 0.8 = 4.2% di crescita annua.
Oh, sia chiaro, non che l’ Italia sia messa male, eh.
Stato per Stato, l`indebitamento di tutte le famiglie in rapporto al prodotto interno lordo e’ interessante. Si scopre allora che i 610,4 miliardi di euro di debito dei nuclei familiari italiani corrispondono ad appena il 39,3% del Pii, un valore ben lontano da quello rilevato in Francia dove gli oltre 986 miliardi equivalgono a quasi il 50,7% del Pil; in Germania con 1491 miliardi si arriva al 61% dei Pil; in Gran Bretagna l`indebitamento delle famiglie, pari a 1703 miliardi di euro, corrisponde addirittura al 100,1% del prodotto interno lordo.
Ecco dove finisce la crescita.
Se anche ci sbattessimo quanto cinesi, se riuscissimo a diventare un’altra Cina, diciamo ad arrivare al 7% di quest’anno di crisi, rimarremmo fermi al palo del 2.8% di crescita. Il resto rimarrebbe ingoiato in interessi.
Questi sono i draghi che divorano il paese. E non c’e’ niente che ci possiate fare, perche’ appena provate a toccarli, non se ne esce piu’.
Se proponessimo di eliminare il credito al consumo, e di costringere le famiglie ad accumulare i soldi e POI spenderli, anziche’ prima comprare e POI pagare, avremmo un 2.2% di rialzo quasi immediato. Ma non si puo’, perche’ immediatamente negozianti avidi e senza orizzonti ci fermerebbero: essi preferiscono comprare la corda con cui si impiccheranno.
Preferiscono cioe’ l’illusione di vendere oggi a rate, e poi l’anno prossimo si lamenteranno perche’ le vendite sono calate del 2.2%. Aha. E secondo voi non ha nulla a che vedere con quel 2.2% di PIL che se ne va a pagare gli interessi? Ovviamente il negoziante non ci sente da questo orecchio, e preferisce mangiare oggi a costo di divorare il proprio futuro.
I mutui casa. Anche tralasciando gli effetti devastanti che i mutui stanno avendo sul mondo del lavoro, ove immobilizzano la forza lavoro, il mondo dei mutui sta mangiando un 1.2% di PIL annuo. Ma se provassimo a limitarli, avremmo una rivolta: l’italiano vuole possedere il mattone a tutti i costi.
L’italiano non vuole andare in affitto. Se restringessimo a chi ha almeno il 50% del capitale l’acquisto della casa, immediatamente ci prenderemmo gli strali di tutti quei poveri ragazzi che non riescono ad uscire di casa perche’ non riescono a comprarne una. L’affitto non e’ piu’ contemplato come opzione.
Questo ovviamente mangia un 1.2% di crescita, quindi si potrebbe dire a quei ragazzi che se la smettessero di fare debiti per comprare casa, probabilmente un’economia in crescita potrebbe offrire loro qualcosa in piu’ del misero lavoro precario. Ma l’italiano non sa pensare in maniera sistemica: voglio la casa! voglio la casa! voglio la casa! E deve essere MIA!
Ovviamente, non voglio spiegare che una casa col mutuo e’ tutto meno che “tua”, dal momento che c’e’ un’ipoteca sopra.  Ma per questa finta proprieta’, gli italiani hanno stanno divorando un 1.2% del PIL ogni anno. Tutti soldi che non vengono spesi perche’ finiscono a pagare interessi.(3)
Idem se proponessimo un’idea come: se non hai i soldi per la tua azienda e la tua azienda non guadagna abbastanza per finanziarsi, chiudila o vendila.
Figuriamoci gli strali. L’italiano ha deciso di essere imprenditore di se’ stesso, dove “se’ stesso” non e’ altro che il fido bancario. E tra parentesi, l’indebitamento dei piccoli artigiani non e’ un indebitamento fatto per investire nella propria azienda. Si divide in indebitamento per far fronte alle spese correnti, (in pratica, le nostre aziende sono gia’ fallite) oppure a debiti personali del nostro imprenditore (stile di vita eccessivo) che sono scaricati sul rapporto che l’azienda ha con la banca.
Ma nemmeno questo funzionerebbe: il nostro imprenditore vuole continuare a lavorare per galleggiare nei debiti. Vuole continuare a lavorare per galleggiare SUI debiti. Vuole tenere in piedi un’azienda tecnicamente fallita al solo scopo di “avere un’azienda”. Spesso, semplicemente perche’ non sa come liberarsi dei debiti casomai chiudesse. Motivo per il quale fa altri debiti.
Altroche’, quindi, concedere altro credito: a rischio di essere impopolare, un sistema che divora il 4.2% della crescita ogni anno mi sembra aberrante e insostenibile. Esso va combattuto e ridotto.
Mi spiace, ma i soldi vanno spesi quando si hanno. Quando non si hanno, non si devono spendere. Fine del discorso.
Se non avete i soldi per comprare una casa, andate in affitto. Se non avete soldi per comprare i mobili nuovi, il nuovo cellulare, le nuove vacanze, la nuova auto, semplicemente non compratele. Se la vostra azienda usa il fido per pagare le spese correnti, chiudetela, e’ gia’ tecnicamente fallita. Il prestito si fa per attrezzature nuove e acquisti straordinari di merci pagate a breve termine. Punto.
E vedrete che “magicamente” il PIL iniziera’ a crescere. Stranamente, iniziera’ a tornare quel 4.2% che oggi se ne va in interessi. E magari il primo anno avrete un +2% che vi dara’ qualche posto di lavoro in piu’. E magari avrete quel 2% di acquisti in piu’ che fa piacere ai negozi. E magari avrete quella crescita del 2% della domanda che fa assumere gente che produca, e potrete pagare un affitto. Averne, di +2%.
Invece no.
Vi rallegrerete perche’ finalmente l’immobiliare torna a tirare, e vengono erogati ancora piu’ mutui, come una volta. Vi rallegrerete perche’ e’ tornato il credito alle imprese, che adesso hanno ancora piu’ debiti. Vi rallegrerete perche’ le famiglie spendono soldi che non hanno.
E a fine anno, quando farete i bilanci, piangerete, e vi chiederete MA DOVE CAZZO E’ FINITO il 4.2% DEI MIEI AFFARI? Dov’era il mio 4.2% del PIL di crescita? Perche’ lavoriamo come dei pazzi e non cresce mai nulla? Perche’ lavoriamo come dei pazzi e non girano piu’ soldi? Dov’e’ quiel 4.2% che abbiamo fatto in piu’?
Eh, belli. E’ finito nella vostra allegria. Nei vostri debiti. Nel vostro stile di vita impossibile.
Uriel
(1) A riguardo sta entrando in vigore una nuova normativa. Ma non credo modifichera’ molto le abitudini degli italiani.
(2) Non e’ che gli altri paesi siano messi meglio, anzi. Ma sappiate questo: se abolissimo il credito al consumo, avremmo , alla scadenza dei debiti esistenti, un balzo dei consumi del 2.2%. 
(3) Se pensate che finiscano nelle tasche delle banche (e quindi reinvestiti in italia) vi sbagliate. Gran parte dei soldi sono stati comprati sui mercati internazionali come Euribor, Eulitbor &co, il che significa che le banche stesse pagheranno interessi ad altri e si terranno solo lo spread.I soldi che sono su quei mercati sono mediamente fantasmi, cioe’ soldi prodotti mediante giochi di leva finanziaria.

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