Donnette-rin

Sono tornato in Italia la settimana scorsa, dopo tre settimane per via dei blocchi agli aereoporti dovuti alla neve (sono dovuto sbarcare a Malpensa e poi prendere la TAV) e nel tragitto in treno ho notato (1) che la discussione preferita era il confronto tra la Fornero e Belen Rodriguez. Ora, la discussione immediatamente e’ finita sull’ “immagine della donna” o sul “ruolo della donna”. Ci sono un paio di considerazioni che uno potrebbe fare a riguardo.

Innanzitutto, liquidiamo le stupidita’ relative a Belen e Fornero.

Si pretende che Belen non faccia quel che fa. Ora, si potrebbe parlare dei limiti alla nudita’ di una trasmissione televisiva, ma qui ci pensa la legge. Oppure dovremmo chiederci se Belen dovrebbe fare cose del genere o meno, nel caso siano permesse. Dal momento che non e’ stata denunciata, ne’ condannata, presumiamo pure che siano permesse.

Dunque, appurato che e’ permesso mostrare una farfallina, Belen deve farlo? Onestamente, si. Belen Rodriguez fa la soubrette. Non fa il ministro. Si potra’ obiettare che non tutte le soubrette vivono di farfalline. Il che e’ vero. Ma potrei anche obiettare che non tutti i comici fanno le cose che fa Benigni.

In generale, ogni personaggio pubblico del mondo dello spettacolo ha un copione , o come si dice “un format”, che deve rispettare. Belen e’ quella che mostra il corpo. Ovviamente una puo’ fare la soubrette parlando di fisica nucleare, o discutendo con filosofi. Ma qui siamo su un altro format. Se invitate Belen a fare il suo lavoro, beh, parte dell “essere Belen al lavoro” e’ mostrare il suo corpo.

Essere “Uriel al lavoro” significa chiedersi se i tempi di retry di una coda di messaggi vadano modellati su un esponenziale o su una serie di Fibonacci.(2). Se pagate Uriel, vi trovate un cagacazzo unico che inizia a fare tuning di ogni numero che vede nelle configurazioni e nel design. Ci sono altri che sono pagati allo stesso modo, ma fanno altre cose, tipo sviluppare roba in Java o gestire altre cose. Ognuno ha un proprio “personaggio”, sul lavoro.

Cosi’, questo e’ il personaggio di Belen: se la pagate, sappiate che il suo lavoro e’ farsi vedere  , offrire una vista gradevole, e che questo e’ legato principalmente alla sua avvenenza fisica, nondimeno alla sua disponibilita’ a farvela ammirare tutta.

Quindi la domanda e’: che cosa si aspettava chi ha assunto Belen per quella sera? Cioe’, io vengo assunto come architetto di sistemi. Chi mi assume come consulente si aspetta questo. Qual’era il contratto di Belen?

Quindi, sono della convinzione che Belen abbia fatto semplicemente cio’ che fa nella vita per vivere. Charlie Chaplin faceva il comico anche quando parlava di politica (Il grande dittatore), faceva il comico anche quando parlava di economia e societa’ (tempi moderni), e cosi’ via: anche se cambia argomento, Charlie Chaplin e’ quello li’.

Avrei qualche perplessita’ sulla Fornero. Nel senso che mi sembra tutta lacrime e distintivo. Per prima cosa, la lingua. La lingua ha delle regole. Per esempio, in tedesco il lavoro della Merkel si chiama “Bundeskanzlerin” avrete notato il “rin” finale. Quello significa una cosa: la Merkel e’ una femmina. Poiche’ e’ una femmina,  la lingua prescrive di usare il femminile. Cosi’, questo NON rappresenta affatto un errore o una cosa CONTRO la Merkel, e’ semplicemente che il tedesco funziona cosi’, cosa che la Merkel accetta con una certa nonchalance: http://www.bundeskanzlerin.de/

Non che non ci sia stata una discussione nel merito. Solo che quando ci si e’ chiesti come diamine chiamare la cancelliera, lo si e’ chiesto alle persone giuste: Gesellschaft für deutsche Sprache (http://de.wikipedia.org/wiki/Gesellschaft_f%C3%BCr_deutsche_Sprache) ovvero il corrispondente tedesco dell’accademia della crusca. LA quale ha decretato circa quello che leggete li’:

http://de.wikipedia.org/wiki/Bundeskanzlerin .

Insomma, e’ un problema linguistico,  quando si hanno dei dubbi si chiede ai linguisti e la cosa finisce li’.  Mi sembra la cosa piu’ logica.

Quindi, per sapere se dobbiamo chiamare La Ministra o Il Ministro la Fornero, quello che dobbiamo fare e’ chiedere un parere autorevole all’ Accademia della Crusca.  Non c’entra proprio niente  cosa ne pensi la Fornero o cosa ne pensino le femministe: i problemi linguistici li risolvono i glottologi, i filologi, insomma quelli che si occupano di lingue.

Ma anche sul piano del principio, la Fornero cade assai. Solo pochi mesi fa, la Fornero si e’ messa a frignare durante una conferenza stampa. Ora, se Belen si mette a frignare in diretta ci sta tutto. Ma la onorevole Fornero non e’ una soubrette. E no, la mia sensazione e’ che mettendosi a frignare abbia recitato alla perfezione lo stereotipo di donnetta fragile ed emotiva, che perde il controllo di se’ per l’emozione.

Ora, che una persona del genere venga poi a discettare sulla questione “come si deve chiamare un ministro di sesso femminile”, o “le soubrette che fanno da spalla al conduttore per la bella presenza possono mostrare farffaline?” , mi sembra esagerato.

Non ricordo la signora Tatcher in lacrime. Non ricordo Angela Merkel in lacrime. Certo, a volte i giornalisti parlando di ‘commozione”, ma in genere ci si ferma a qualcosa come occhi lucidi o voce tremante.

Allora, io non ho nulla contro una che si mette a piangere perche’ e’ commossa. Puo’ capitare. Si perdona piu’ volentieri ad una donna (no, Silvio, non farlo!) che ad un uomo, e anche questo potrebbe essere oggetto di discussione. Ma se proprio il ministro Fornero ci tiene tanto a farsi chiamare “IL Ministro”, beh, sappia che ad un uomo le stesse lacrime sarebbero state perdonate MOLTO meno.

E che e’ molto difficile credere ad una tizia che straparla di parita’ , si inalbera contro gli stereotipi e l’immagine cattiva della donna, e poi ci offre il peggiore stereotipo di donnetta in lacrime per l’emozione.

Detto che per fare le femministe (o forse soltanto la piu’ antica “virago”)  occorra  poi avere quella che gli inglesi chiamano “poker face” quando si parla di emozioni, si dovrebbe andare nel merito delle questioni.

La prima cosa e’ che la farfallina di Belen non ha NIENTE a che vedere con l’ immagine o il valore che la donna ha in Italia, se ci chiediamo  quanto dipende dal lavoro della Fornero in veste di ministro. Giochiamo con la logica.

  1. Caso 1: la farfallina di Belen (per il solo motivo di apparire) ha il potere di cambiare il modo in cui 60 milioni di italiani (circa 30 di maschi) vedono la donna italiana, che ovviamente e’ molto diversa. Insomma, fa miracoli.
  2. Caso 2: la farfallina di Belen NON ha questo potere.

E’ interessante notare che se la farfallina di Belen ha il potere di vanificare il continuo lavorio onesto, modesto di 30 milioni di donne, e’ veramente potente.Se veramente pensiamo che il quotidiano di MILIONI di donne che invece si sudano ogni merito possa venire cancellato da quella farfallina, beh: hanno usato un sacco di plutonio (o giu’ di li’) per tatuargliela.  Se fosse fatta  tatuare un gattino avrebbe, immagino, cancellato Vladimir Luxuria come un vampiro sotto la luce del sole. Come minimo. E non immagino cosa sarebbe successo se fosse stato un delfino: se tanto mi da’ tanto, Michelle Obama sarebbe esplosa in un  fungo atomico, come in Kenshiro.

Oppure la farfallina e’ poco potente. Ma allora vale veramente poco il quotidiano di quelle donne che si sudano ogni merito. Delle due l’ una: se la farfallina di Belen e’ cosi’ potente da distruggere il lavoro onesto e modesto di milioni di donne italiane, o Belen dispone di energie nucleari, o le donne che fanno un lavoro onesto e modesto sono davvero debolucce.

In questo caso, pero’, se la casa crolla alla prima bava di vento, non ha senso fermare il vento: semmai il problema e’ irrobustire la casa.

Non e’ che per caso il ministro Fornero potrebbe fare qualcosa perche’ il ruolo delle donne non sia cosi’ debole da essere cancellato ad ogni farfallina che compare? E no, non vietando le farfalline : irrobustendo il ruolo del lavoro femminile, magari?

Poniamoci la domanda: sulla TV tedesca mi capita di vedere la Hunziker, cosi’ come succede che vada in onda tale Daniela Katzemberger  , la versione locale di Paris Hilton. Per la cronaca, questo personaggio qui:

 [ndr immagine di procace fanciulla]

Ora, voi capite che non e’ che la Merkel tema che il suo lavoro si veda di meno se la KatzenBerger fa la katzemberger. Nessuno ha paura che le trasmissioni in questione -definite “Hartz-IV-TV” http://en.wikipedia.org/wiki/Hartz_concept#.22Hartz_IV.22_in_common_language ; http://de.wikipedia.org/wiki/Hartz-Konzept)  , cioe’ roba da sussidiati, possano inficiare il valore percepito di coloro che lavorano davvero.

Del resto, il problema e’ peloso. A me Emma Marcegaglia non sembra il miglior presidente di confindustria della storia, ma ammetterete che sia una donna. Ora, mi aspettavo che la cosa venisse presentata dalle femministe come una grande vittoria delle donne. Invece no. E come mai? Perche’ vedete, noi possiamo guardare la Marcegaglia senza pensare “si, ma dopo Somewhere in Time gli Iron Maiden non hanno fatto piu’ niente di buono”. Potremmo discutere molto se la Marcegaglia sia piu’ o meno influente della Fornero: ma la maledizione della Marcegaglia e’ di essere una persona di bell’aspetto, peccato che oggi ad una donna non si perdona piu’, nell’equazione “bella=puttana”. (non e’ che sto portando via mia figlia da questo merdaio per niente: non voglio che -se sara’ bella- debba venire additata al pubblico ludibrio come puttana, o se non altro stupida e comunque mai meritevole abbastanza).

Volete sapere cosa ne penso davvero? Che le discussioni sull’immagine delle cose servano ad evitare la discussione sulle cose.

E’ vero, il lavoro delle donne in italia e’ sottovalutato. Ma questo non dipende dalla farfallina di Belen Rodriguez: non ha tanto potere. Dipende da una serie di fattori , principalmente dal welfare, che sono sotto il potere del ministro del Welfare. Insomma, la colpa e’ piu’ della Fornero che di Belen. 

Perche’? Perche’ il ministro non e’ Belen.

Pensateci: mi danno da gestire un nuovo sistema. Non funziona per un cazzo, e io dico che e’ colpa del tatuaggio del mio collega. Simpatico modo per spostare la discussione lontana dal MIO fallimento.

Allora, signora Fornero, c’e’ un piccolo problema:

  • Il Welfare, la roba che dirige lei, sta fallendo nel proteggere le opportunita’ delle donne di trovare lavoro da giovani. Il pregiudizio verso la gravidanza blocca l’inserimento. E’ PROPRIO IL SUO MINISTERO quello che deve fare qualcosa. La smetta di cianciare di farfalline, di questioni linguistiche,  e faccia qualcosa. 
  • Il Welfare italiano, la roba che dirige lei, sta fallendo nel compensare (penso all’obbligo delle aziende tedesche a partecipare alle spese del Kindergarden, per dirne una) gli svantaggi delle donne durante la maternita’.  Invece di cianciare di problemi linguistici e di farfalline, che ne dice di muovere lo stupido culo e fare anche qualcosa?
  • Il welfare italiano, la roba che dirige lei, sta fallendo nel bilanciare lo sforzo familiare tra i coniugi: qui in Germania il sistema fiscale somma il reddito dei coniugi e calcola l’aliquota sulla somma, con una funzione NON monotona. La differenza di reddito tra marito e moglie PESA: se lavorano entrambi, e’ meglio che abbiano lo stesso reddito, oppure tantovale che uno stia a casa. Che ne dice, invece di cianciare di problemi linguistici e di farfalline,  di muovere lo stupido culo e fare anche qualcosa?
WHO-IS-IN-CHARGE?

Si, proprio cosi’: le sto dicendo qualcosa come “salga a bordo, CAZZO!“. Perche’ tutto questo cianciare di minchiatine irrilevanti, dalle farfalline al problema linguistico sino alla composizione del comitato dei giovani, non funzionera’ a lungo per un semplice motivo: SPETTA AL SUO MINISTERO FARE QUALCOSA! Non a Belen: spetta proprio a LEI.  E no, non parlo di piangere come una donnetta – forse il peggiore stereotipo maschilista- ad una conferenza stampa.

Evitare i fogli di licenziamento in bianco e’ semplice: basta riportare in auge il modulo datato prestampato da ritirare all’apposito ufficio. Evitare il pregiudizio verso le donne in maternita’ lo e’ altrettanto: basta fare in modo che anche il marito resti a casa, e se non lo fa l’azienda lo deve pagare di piu’ per compensare. In questo modo, livellare il “pericolo” gravidanza su entrambi i sessi. Se e’ impossibile rendere indolore la gravidanza per la carriera delle donne, semplicemente la si spalmi anche sui mariti, in modo che le aziende NON abbiano alcun motivo di preferire un dipendente maschio.

Se si vuole evitare che in ogni famiglia ci sia il maschio col reddito “grande” e la donna col reddito “piccolo”, si puo’ fare distribuendo gli oneri fiscali del welfare. Faccia pagare ad entrambi la stessa INPS in busta, pari alla piu’ alta dei due,  e vedra’ che il reddito “piccolo” ricevera’ “una certa spinta” a crescere.

Sono tutte cose che puo’ fare il ministero che dirige la Fornero. Ma non le sta facendo. E per distogliere l’attenzione sui fatti, si discute di “immagine della donna”, “si dice il ministro o la ministra”, ed altre IRRILEVANTI cazzate del genere. Tutto, ma non i fatti. Quelli che devono venire dalla Fornero, non da Belen. Proprio dalla Fornero, perche’ lei e’ il ministro.

La Fornero, pero’, sembra piu’ interessata all’ “immagine della donna” che alle cose che pesano davvero nella vita quotidiana. Piu’ alla farfallina ed alle questioni linguistiche che non alle problematiche reali.

Il ministro si chiama Fornero. Il potere ce l’ha il ministro, non una soubrette. E se c’e’ un problema, non bisogna censurare la farfallina di Belen. Bisogna chiedere al ministro di FARE qualcosa.

Fornero, salga a bordo, CAZZO.

Uriel

(1) Signori delle Ferrovie, siete ridicoli. Fate pagare di piu’ la prima classe perche’ passa un tizio che ti offre un cioccolatino , dicendo che  pero’ c’e’ una wifi. E tutto quello che offrite e’ una merda di connessione 3G in tethering. Ad un costo superiore a quello che posso avere io usando la MIA sim dal MIO cellulare. E senza che io debba condividere la cella wifi con altri. Non vi sentite ridicoli? Ah si: le persone che passano ad offrire il cioccolatino possono anche non urlare: non e’ che siamo al mercato del pesce.

(2) La risposta e’: Fibonacci. Se un messaggio resta in coda e torna dopo un pochino a tentare di nuovo l’invio, e’ ovvio che il passato si SOMMI al presente. Quindi, i tempi di retry vanno modellati su Fibonacci, e non su una esponenziale, anche se si potrebbe credere che in caso di “ingolfamento” la crescita di messaggi in coda sia esponenziale, ed anche se si potrebbe tentare una approssimazione. Il punto delle esponenziali pero’ e’ che di fatto il passato si moltiplica per il presente.E non e’ quello che succede su una coda reale: quando un sms mi resta in coda perche’ non trova la banda, e poi si fa il retry dopo qualche tempo, esso si somma al buffer  di quell’istante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *