Bilanci e dati.

Dopo aver scritto “ma la Grecia no” ho avuto un sacco di risposte in email ove si diceva che il tale grafico mostra questo e il tale bilancio mostra quello. Ora, la mia risposta media e’ stata “c’e’ sempre un grafico che dice qualcosa”, e specialmente “posso scrivere bilanci anche piu’ scemi”. E questo deriva da scelte precise che faccio nel pensare.

Avrete notato innanzitutto che nel post sulla grecia mi sono basato su pochi indicatori: due o tre settori (industria, turismo, servizi) e dati sintetici ma autosufficienti. Perche’, per esempio, non ho considerato il bilancio consolidato del governo greco o i dati estrapolati di qualche contabile?

La risposta e’ semplice: oggi la parola “bilancio” , come la parola “contabilita’” indicano una scadente varieta’ di carta igienica, prodotta circa nello stesso modo in cui si usa la carta igienica, usando e manipolando numeri che hanno valori NON scalari.

Mi spiego meglio: quando si fa un bilancio si prendono i numeri grezzi e li si sommano. Il buonsenso vorrebbe che le uscite siano sottratte alle entrate…. peccato che non sia cosi’. Se in teoria tutto dovrebbe essere entrate – uscite, nella pratica entrano in gioco i “criteri contabili”. Per esempio, se io faccio un prestito che rientra posso dire che sia un prestito (ovvero di possedere ancora quei soldi ) e che l’interesse sia qualcosa come un utile. Ma se il prestito non rientra mai, diciamo in un caso tipo equity, e posso solo vendere la mia quota, allora possiedo questa roba ma non la riavro’ se non vendendo qualcosa.

Nell’estrazione dei dati sintetici da un bilancio, come il bilancio delle partite correnti o altro, ovviamente tutto questo lavoro sottostante viene nascosto. Cosi’ un paese che compra materie prime e vende prodotti rifiniti viene considerato in attivo nelle esportazioni, come se comprare petrolio e vendere benzina non soffra di una piccola ortogonalita’: non e’ la stessa cosa, non e’ lo stesso cliente, eccetera.

La cosa non e’ cosi’ innocua come sembra: ormai gli artifizi contabili sono cosi’ sofisticati che e’ possibile nascondere dei disastri come quello di Lehman Brothers per anni ed anni. Se il governo inglese usasse gli stessi criteri contabili UE per calcolare il deficit , il suo deficit sarebbe a. 170% del PIL. Penserete allora che i loro criteri siano piu’ lassisti dei nostri. Falso: se calcolassimo i bilanci europei come fanno gli inglesi, dovremmo aggiungere cio’ che oggi togliamo, cioe’ le spese per l’unione europea, i progetti europei, e le banche dovrebbero considerare i soldi che hanno investito nei titoli pubblici di paesi UE, cosa che la BCE chiede invece di non tener presente -per via del trattato dell’ Euro.

La morale e’ che i bilanci sono semplicemente fuffa. Quando un economista vuole dimostrare che la sua superstizione e’ buona, non fa altro che scegliere il criterio contabile che elabora i dati come vuole lui. Poi non fa altro che prendere, nel coacervo contraddittorio di criteri di rating, quello che gli fa piu’ comodo. Creati i numeri che la sua teoria richiede, ci fa un bel grafico -in modo da nascondere ulteriormente la realta’ sottostante- e se ne esce dicendo “hai visto? Questi numeri mi danno ragione!”.

Questa e’ la ragione per la quale NON guardo ne’ bilanci ne’ dati sintetici, e mi limito ai fondamentali. In generale, il criterio che uso per scegliere i dati sono i seguenti:

  1. Il dato deve essere fisicamente misurabile e deve dare lo stesso risultato a tutti i misuratori, a prescindere dalle loro opinioni. Se la Grecia produce tot tonnellate di olio di oliva, posso prendere una bilancia e pesarlie Non posso pesare l’inflazione, che viene misurata su qualche maledetto paniere, sensato o meno per la Grecia. Quindi, dell’inflazione greca me ne fotto, sino a quando non sara’ definita come una unita’ di grandezza soggetta a; teorema PI di Vaschy-Buckingham.  In generale, il PRIMO criterio e’ che considero accettabile SOLO una grandezza che rispetti il teorema PI di Buckingham vaschy.  http://en.wikipedia.org/wiki/Buckingham_%CF%80_theorem
  2. Tra la mia proiezione e il dato DEVE essere possibile stabilire una funzione MONOTONA. Una funzione si dice monotona quando , se X > Y, anche F(X) > F(Y). Cosi’, se dico che tot persone condividono tot PIL, e il reddito procapite e’ il PIL fratto il numero di persone, allora ad un PIL crescente corrisponde un reddito procapite crescente, e vale anche il contrario. Non accetto neanche per idea di mettere in relazione oggetti che NON siano legati da funzioni MONOTONE a scopo di predizione.(1)  http://en.wikipedia.org/wiki/Monotonic_function
  3. Nell’arco temporale della previsione, pretendo la linearita’ degli operatori. (2) Significa che nell’arco della predizione, deve succedere che se l e’ una costante e F(X) una funzione, e F(Y) un’altra funzione, devono avvenire due cose. La prima  e’ che F(l*X) = l* F(X), e la seconda e’ che F(X+Y) = F(X) + F(Y). Solo e soltanto in questi casi accetto la predizione. Se diciamo che il turismo greco fatto di “time and materials”, e il GDP e’ un certo numero Z, allora pretendo che Z = GDP(Turismo) = GDP (time+materials)=GDP(time) + GDP(materials). E contemporaneamente, visto che parliamo di svalutazione, pretendo che GDP(Turismo*l) = l * GDP(Turismo), dove l e’ il tasso di  svalutazione. http://en.wikipedia.org/wiki/Linear_map
  4. Deve esserci consistenza logica e matematica. Ne ho pieni i coglioni di veder derivare agli economisti delle funzioni NON derivabili. Ne ho pieni i coglioni di veder applicare agli economisti delle operazioni permesse SOLO nel continuo (come alcune  stime statistiche) su insiemi peggio che discreti. Ne ho piene le palle di veder applicare operatori di trasformazione  in insiemi che NON supportano tali operatori se non in forme degeneri e casi particolari, senza peraltro verificare di trovarsi o meno in presenza di tali forme o di tali casi. Cosi’ come ne ho pieni i coglioni di veder usare assunzioni stocastiche su sistemi che NON ne godono, ne ho pieni i coglioni di economisti che considerano come sistemi di Levy , o peggio di Wiener, dei sistemi economici che, visti come sistemi stocastici,  sono invece in crescita media e NON possono essere ne’ gaussiani ne’ wieneriani. Queste azioni NON hanno fondamento logico, pertanto ci rido sopra. http://en.wikipedia.org/wiki/Levy_process ,  http://en.wikipedia.org/wiki/Wiener_process ,    http://en.wikipedia.org/wiki/Derivative#Continuity_and_differentiability ,  http://en.wikipedia.org/wiki/Estimation_theory

Il tasso di inflazione, cosi’ come misurato, NON supporta il punto 1). Ci rido sopra, e’ un numero che posso inventare a piacimento. I bilanci NON supportano il punto 2), pertanto di quel che dice un bilancio consolidato onestamente me ne fotto. Le proiezioni su indici sintetici (PIL, Prodotto industriale, indebitamento, ammortamenti) non rispettano il punto 3), pertanto rido di chi li usa.

Cosi’ come non perdo nemmeno il tempo a spiegare alla gente che la stragrande maggioranza delle teorie macroeconomiche usano assunzioni di Levy o di Wiener laddove NON si possono applicare: santiddio, le vostre borse sono CRESCIUTE in valore medio negli ultimi 30 anni, e oggi stanno crollando sempre in valore medio. In che modo le consideriate dei  sistemi gaussiani lo devo ancora scoprire: se cosi’ fosse, l’acqua del vostro bicchiere potrebbe riscaldarsi senza motivo, semplicemente per via dei moti browniani, oppure andarsene a spasso per la stanza, svolazzando. Invece non lo fa, perche’ e’ un cazzo di sistema gaussiano, e la media dei moti browniani e’ nulla.   Allora, signori: se le vostre borse fossero sistemi del genere, cosa che assumete OGNI FOTTUTA VOLTA applicate le vostre meravigliose teorie, gli indici sintetici sarebbero sempre, nel lungo periodo, stabili.  Invece negli ultimi 30 anni sono cresciuti. Quindi no, le vostre valutazioni dei rischi sono fuffa pura. A chi mi riferisco ? Una tra tante, alla formula di Black Scholes http://en.wikipedia.org/wiki/Black–Scholes . Guardate le assunzioni implicite:

  • There is no arbitrage opportunity (i.e., there is no way to make a riskless profit).
  • It is possible to borrow and lend cash at a known constant risk-free interest rate.
  • It is possible to buy and sell any amount, even fractional, of stock (this includes short selling).
  • The above transactions do not incur any fees or costs (i.e., frictionless market).
  • The stock price follows a geometric Brownian motion with constant drift and volatility.
  • The underlying security does not pay a dividend.

Su questo pianeta quella roba NON SI E’ MAI VISTA. Ma la formula e’ tutt’ora usatissima.

Detesto profondamente quelle truffe. La prima truffa degli economisti, e specialmente di chi si occupa di finanza. Applicano formule di per se’ corrette, sino a quando non si va a verificare di cosa stiamo parlando. vedo un uso abnorme di operatori differenziali in condizioni di NON differenziabilita’, spesso PALESE.

Vedo regole statistiche applicabili SOLO in insiemi continui applicate -e senza i necessari aggiustamenti- ad insiemi discreti. Vedo grafici piazzati “just for the show”, polinomi usati senza verificare le condizioni di validita’ delle regole algebriche,  e molto, ma molto peggio.

La verita’ e’ che nel post “ma la grecia no” ho selezionato solo dati che rispettassero delle assunzioni che rendono la matematica una cosa certa .

Non so se avete mai osservato certi cartomanti, o certi maghi. Alle loro spalle trovate spesso mescolati dei simboli che non hanno nessuna relazione -nemmeno storica- tra loro: stelle di Davide ad muzzum, pentacoli, insieme a sinboli indiani , rune, alfabeto greco  e simboli ogamici. (la confusione tra celti e germani ha raggiunto livelli imbarazzanti) (3)

Tutto questo serve a dare credibilita’ al mago: se usa simboli cosi’ importanti, cosi’ normalmente significativi (pensiamo alla stella di Davide o alla svastica) allora evidentemente sa cosa sta facendo.

Allo stesso modo, questi cialtroni che sono gli economisti moderni, con particolare riferimento a chi viene dal mondo della finanza, continuano ad usare simboli matematici per darsi un’importanza. Applicano operatori, derivano, ma tutto questo ha lo stesso significato delle clausole legali di certi contratti: servono a rendere indecifrabile il VERO significato del contratto. La matematica sta venendo usata cosi’ come i maghi usano i simboli esoterici. Per creare una conoscenza occulta, nascondere il vero significato delle operazioni in atto, dare credibilita’ a cio’ che credibile non e’.

Cosi’, se per caso volete ancora scrivermi per email dicendomi “ma questi numeri dicono questa cosa”, prendete le quattro regolette di cui sopra e verificatele . Se quei numeri le rispettano, allora vi rispondero’.

Se quei numeri che mi mandate mancano anche di UN SOLO requisito tra quelli che vi ho elencato, per me state maneggiando un oroscopo, e onestamente conosco persone capaci di farne di migliori. 

Perche’ oggi un Nobel per l’economia questo e’: un pessimo astrologo.

Questo e’ quello che ho fatto sull’articolo “Ma la Grecia no”, ovvero tenere conto solo dei fondamentali greci che rispettassero quei principi.

Tutti gli altri numeri sulla grecia sono, dal mio punto di vista, semplicemente fuffa.

Se volete scrivermi per parlare di qualche grafico o misura, per favore PRIMA verificate che quei numeri rispettino le quattro regole sopra. Se non e’ possibile, o le regole non sono verificate, vi rispondero’ semplicemente che quei numeri li potere usare per l’oroscopo.

Uriel

(1) Questo non significa che io restringa la matematica alle funzioni monotone. Significa che per funzioni NON monotone la legge (funzione) deve essere NOTA e dimostrata sperimentalmente. Poiche’ gli economisti se ne fottono di fornire leggi simili,  le uniche che accetto ai fini di predizione sono quelle monotone. Il resto delle funzioni fornite dagli economisti hanno lo stesso fondamento scientifico degli oroscopi di borsa.

(2) Questo non significa che io restringa la matematica finanziaria agli operatori lineari. Ma, se gli operatori lineari applicati sono abbastanza facilmente dimostrabili, quando un economista inizia a fornire operatori non lineari in genere sono basati sull’oroscopo, sul feng-shui o su altre superstizioni molto in voga tra gli economisti, tipo “misura dell’inflazione”. Una cartomante puo’ darvi un dato sull’inflazione molto piu’ “scientifico” dell’ ISTAT.

(3) Ho visto una pubblicita’ ove era compreso persino il simbolo della falce e martello tra i simboli esoterici.

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