Distruggere la normalita’.

Un commentatore -un pochino in dubbio sul movimento alberghiero- mi chiede in che modo dovrebbe riconoscere un eventuale politico che sia affidabile. In realta’ e’ sotto gli occhi di tutti il problema: solo che non si vuole capire come “condensare” le lezioni acquisite. Eppure succede che la stessa regola viene applicata di continuo , senza che nessuno (o quasi) protesti, trovando consensi estesissimi.

Di che cosa parliamo di preciso?

Prendete la storia politica italiana negli ultimi 50 anni.

Non succede altro che questo:

  • Fase I: si fanno le elezioni ed i partiti eleggono un governo.
  • Fase II: i governi politici eletti secondo il meccanismo democratico e parlamentare fanno disastri.
  • Fase III: arriva un governo NON eletto e NON parlamentare per fare “le cose che servono”.

Non ci vuole molto a vedere in questo una semplicissima implicazione logica: il normale meccanismo della democrazia e’ dannoso, non funziona, il parlamento e’ un fabbrica che ingoia oro e sputa in cambio merda, e specialmente IL SOLO MODO per fare qualche cosa , qualche legge, qualche riforma, e’ trovarsi con un parlamento costretto (dall’emergenza, dalla maggioranza non politica, eccetera) a non rompere i coglioni.

Ormai credo nessuno in Italia dubiti di questo semplice fatto: il parlamento e’ un problema, forse e’ la sede dei problemi. Che cosa bisogna fare per far passare le riforme cosi’ come sono ideate, senza che vengano annacquate? Costringere il Parlamento a votarle ponendo la fiducia. Cioe’: il problema dell’ Italia inizia quando il parlamento ha il potere di mettere bocca nelle leggi.

Questa e’ ormai convinzione cronica dell’italiano, una cosa che ormai e’ considerata un dato di fatto.

Se prendete il governo di Monti, che cosa sta dicendo:

innanzitutto, che solo un governo non politico (fatto cioe’ da forze che politicamente non possono vedersi) puo’ governare, ovvero che la normalita’ politica blocca l’attivita’ del governo. In secondo luogo, dialoga ma poi fa il cazzo che gli pare: il che significa “il dialogo non serve a niente, e’ secondario, bisogna semplicemente fare le cose e tirare dritto”. Ma non finisce qui: il fatto che solo nell’emergenza, cioe’ nello straordinario, si possano avere governi che fanno delle scelte “che implicano rinunce” (poi sulla bonta’ delle scelte si vedra’) solo se si e’ lontani dalla normalita’.

Riassumendo, cioe’:

  • In Italia e’ possibile governare solo evitando il dialogo, che e’ un altro nome per il gattopardismo.
  • In Italia e’ possibile governare solo se si costringe il parlamento a dire sempre di si’.
  • In Italia e’ possibile governare solo se si elimina il governo eletto e se ne fa uno diverso.
  • In Italia e’ possibile governare solo se un’emergenza cancella la dialettica normale.
Ora, capite chiaramente cosa bisogna fare per vincere le elezioni. Basta presentarsi alla popolazione dicendo semplicemente questo:
“Buongiorno. Io sono l’uomo forte. Me ne infischiero’ del risultato elettorale che e’ solo un gioco di numeri, me ne infischiero’ del parlamento perche’ se dai retta a loro produci solo schifezze di leggi inutili, me ne infischiero’ del dialogo perche‘ se dai retta a tutti non combini niente, me ne infischiero’ delle regole democratiche perche’ con quelle saltano fuori solo governi di merda.”

LA popolazione e’ oggi GIA’ convinta che tutto questo -le parti sottolineate- sia vero.Essenzialmente il successo dei nuovi venuti e’ stato proprio nel proporre una parvenza di forza che NON doveva mischiarsi con quel bailamme romano, essere diversa, eccetera.Del resto, con la recente storia, di che altro si dovrebbe essere convinti?

Ma c’e’ una cosa in piu’, di cui oggi il cittadino e’ convintissimo.

Sebbene il cittadino italiano sia essenzialmente NIMBY, in qualche modo e’ gia’ assolutamente persuaso che la normalita’ sia il problema. Ovvero che solo l’emergenza, cioe’ la fine della normalita’, possa fare qualcosa.

Se osserviamo i nuovi fenomeni politici, infatti, si tratta essenzialmente di fenomeni politici che piacciono per la loro distruttivita’. Il meccanismo e’ semplice:

  • La mia normalita’ e’ un bene, e comunque sono troppo piccolo per fare del male a qualcuno.
  • La normalita’ di quei 60 milioni di bastardi, invece, e’ la causa di tutti i problemi dell’ Italia.
  • Chiunque distrugga la normalita’ di quei bastardi crea le condizioni per ripartire daccapo.

Cosi’, e’ abbastanza ovvio che cosa si pensi: che l’uomo giusto sia quello che distrugge la normalita’, a patto che sia la normalita’ degli altri. Deve apparire, cioe’, rivoluzionario.

Abbiamo individuato cioe’ i tre messaggi vincenti:

  • Io distruggero’ tutto cio’ che c’e’ (ma non vi dico cosa di preciso, per illudervi che vi salverete come singoli)
  • Io sono l’uomo forte e me ne frego delle regole vigenti perche’ producono solo una politica di merda.
  • Io sono una condizione politica straordinaria di fronte alla quale si pieghera’ il Parlamento, vero problema del paese.

Il discorso vincente, dunque, adesso e’ completo, e suona cosi’:

“Cari italiani, buongiorno. Io sono l’uomo forte. Me ne infischiero’ del risultato elettorale che e’ solo un gioco di numeri, me ne infischiero’ del parlamento perche’ se dai retta a loro produci solo schifezze di leggi inutili, me ne infischiero’ del dialogo perche‘ se dai retta a tutti non combini niente, me ne infischiero’ delle regole democratiche perche’ con quelle saltano fuori solo governi di merda.”Sapete bene cosa non va: praticamente tutto, tranne pochi italiani che tengono duro e lavorano onestamente. Siamo in una situazione di emergenza, per la quale occorre decidere bene, in fretta e senza perdere tempo ad ascoltare tutti. Ci piacerebbe, ma non possiamo: sapete bene che cosa rischiamo. Cosi’, posso promettervi che nessun parlamento, nessun sindacato, nessuna confindustria, nessuna “parte sociale” mi fermera’: trovero’ il modo di costringere il parlamento a dire sempre di si’, anzi vi annuncio sinora che governero’ SOLO con la fiducia e che tutti quelli che portero’ in parlamento voteranno SEMPRE di si’ al primo colpo. Sapete bene cosa succede, del resto, se lasciamo il parlamento libero di agire sulle leggi migliori: le trasformano in letame per salvare le proprie tasche. Cosi’ sono l’uomo forte: non tollerero’ nessuna opposizione. Sapete bene che tutto questo gridare alla fine impedisce alla gente di fare le cose che servono. La democrazia e’ una bella cosa, ma non abbiamo tempo: vi serve un uomo forte per questo. E io -non mi vergogno a dirlo- sono l’uomo forte. Sapete bene che dietro a tutti quelli che vengono chiamati “diritti acquisiti” ci siano solo soprusi e privilegi: quindi, chi protestera’ per le mie leggi e’ solo un disonesto, in cattiva fede, un sobillatore che vuole la paralisi del governo per fare i propri porci comodi indisturbati. Sapete bene perche’ tutti i governi precedenti hanno fallito: perche’ erano DEBOLI, perche’ avevano il potere ma non il comando. Ebbene, io non vengo per governare: io vengo per comandare. Sono l’uomo forte, e voi sapete bene che il solo modo per governare il paese e’ abbandonare quel bordello malavitoso che e’ il parlamento e fare leggi giuste in maniera rapida. Sono l’uomo forte, e voi sapete benissimo che quando entrano in campo sindacalisti , manifestanti e associazioni di categoria non si combina piu’ niente: l’unica soluzione e’ ignorarli e togliere loro potere. Ma specialmente, io sono l’uomo forte, e distruggero’ tutto: sapete bene che se conserviamo tutto quello che c’e’ non cambiera’ nulla, sapete bene che bisognera’ distruggere molto per poter costruire, e sapete bene che se cerchiamo di salvare tutti quelli che ci sono oggi non cambiera’ nulla. E’ chiaro che bisogna distruggere praticamente tutto per rifare le cose. E’ chiaro che per farlo occorre un uomo forte che prenda decisioni impopolari mantenendo la forza di portare avanti le decisioni: vi serve un uomo forte. Io sono l’uomo forte.

Questo e’ il discorso vincente. E lo e’ perche’ corrisponde a quanto pensano il 100% degli italiani, o giu’ di li’.

Certamente bisogna condirlo di belle parole, certamente bisogna presentarlo bene e presentarsi anche meglio, ma tant’e’: la maggioranza degli italiani pensa oggi che per governare bene il paese sia necessario andare per le spicce e trovare il modo di saltare tutti i meccanismi della normale democrazia: parlamento, dialogo con le parti, discussione politica, partiti, proteste, normalita’.

Si capisce poco quanto la normalita’ sia nel mirino, se non ascoltando il consenso che la distruzione della normalita’ stessa acquisisce. Beppe Grillo, come tanti altri, non sono altro che persone capaci di acquisire autorevolezza non per cio’ che dicono, ma perche’ vogliono, in qualche modo , distruggere l’attuale.

Lo stesso millennarismo, la speranza diffusa che tutto crolli, non e’ altro che un sintomo di questa convinzione spasmodica: tutti pensano  che sia QUESTA normalita’ il problema.  Tutti sanno bene che solo la distruzione di questa normalita’, una distruzione VIOLENTA (un evento catastrofico come il default oppure una guerra o un asteroire) , potranno dare quel colpo di spugna che permette di pensare al futuro come ad una cosa da costruire.

Questa convinzione e’ gia’ radicata, e poiche’ la distruzione violenta e’ proprio cio’ che sembra l’unica cosa funzionante (basti pensare a Mani Pulite e ai metodi del pool) , proprio chi ha un linguaggio piu’ violento si affida un bonus: il portatore di violenza e’ ipso facto portatore di novita’, perche’ solo da un violento cambiamento potra’ venire il cambiamento.

Allo stesso modo, si pensa che l’esistente , la normalita’, non si pieghera’ al cambiamento se non sotto il peso di una forza prevalente, violenta e distruttiva. I Bossi, i Borghezio, prendono consensi per questo; linguaggio violento, promessa di distruggere il paese con la secessione, e cosi’ via. Quando, dopo 4 anni a Roma, questo programma diventa evidentemente meno violento, meno distruttivo e meno prepotente, allora si perde fiducia nella Lega.

L’ Italia e’ gia’ pronta a questo. Basta che qualcuno riesca ad andare in TV, e con toni civili (cosi’ non spaventiamo i vecchi) ma con qualche scazzo ogni tanto (che il temperamento va mostrato, ecco), dica qualcosa del genere: “io mi offro come uomo forte, e non me ne vergogno. Sapete bene di aver bisogno di me“.

Questo e’ quello che la dialettica dei governi “tecnici” insegna: i governi politici non funzionano. Questa e’ la lezione che il governo d’emergenza da’ quando unisce partiti che altrimenti non si sarebbero uniti: coi normali mezzi della democrazia non si governa bene.

Abbiamo poco da guardare alla Merkel o a Obama: sono governi normali. Cioe’ sono governi che hanno poteri normali, metodi normali, esistenza normale. I cittadini di questi paesi sono convinti che con la normalita’ e con i normali strumenti della democrazia il paese si governi.

In Italia, gli unici governi che hanno fatto delle cose (condizione necessaria, ma non sufficiente, per governare) sono quelli che ESCONO dalla normalita’: governi di larghe intese, governi tecnici, governi di transizione, TUTTO MA NON I NORMALI GOVERNI CHE USANO STRUMENTI NORMALI.

Cosi’, non ci vuole molto a capire cosa succedera’. E’ questione di tempo, e poi qualcuno con una certa credibilita’  ed autorevolezza gestionale (manager, industriali, accademici, militari, quel che le’) arrivera’ con questo discorso.

E vincera’, perche’ e’ proprio la cosa che l’ Italia aspetta. La fine della normalita’ in seguito ad un atto violento e distruttivo, che cancelli tutto l’esistente (tranne l’orto dietro casa) trasformando il futuro in qualcosa da costruire.

Del resto, e’ quanto e’ stato insegnato al paese a furia di leggi “speciali”, di governi “tecnici”, di governi “di coalizione”, di governi “costituenti” , di governi “per le riforme”: i governi normali sono inutili.

Uriel

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