A grande richiesta…

Mi chiedono di dire che cosa io ne pensi di tale Nick Clegg, il “nuovo che avanza” in UK. Personalmente, non ci vedo nulla di nuovo, ne’ ci vedo alcunche’ “che avanza”. E’ come dire che Tanzi, dopo il fallimento Parlmalat, ha aperto un’azienda di succhi di frutta. Aha. Il nuovo che avanza.
Che cosa ci si aspetta da questi lib-dem? Ci si aspetta, udite udite, che siano di sinistra ma liberali. Benissimo: una sinistra, quindi, liberale , contro la sinistra di prima, che invece era? Liberale.
Ora, dico, ma c’era davvero bisogno a questo mondo dell’ennesima sinistra aperta al mercato e alle idee liberiste? Non le vendevano gia’ un tanto al chilo, le sinistre aperte al mercato e al liberismo? Ce ne voleva una nuova?
Certo, Brown e’ ormai stracotto. Cosi’ come sono stracotte le idee radicalchic del suo partito di personaggi cosi’ abituati ad avere una colf che gli fa la spesa che non sanno piu’ che i polli al supermercato non sono vivi. E’ vero, l’attuale sinistra inglese e’ dominata da un ceto di professionisti del “minchiario avanzato”, il settore che si occupa di nuovi paradigmi del luxury branding applicato allo user generated network (da sogno a reality) che ormai non hanno perso soltanto il contatto con la realta’, hanno perso la materia grigia.

Tra una seduta di reiki per allontanare il signoraggio e una zippoterapia contro le scie chimiche, questi farlocchi hanno consentito all’inghilterra di essere … di essere, sostanzialmente, vittima di se’ stessa. Perche’ di questo stiamo parlando: i mostri che stanno cannibalizzando l’ inghilterra, dall’ignoranza pop all’arroganza in camicia firmata e polsini d’oro, se li sono allevati loro in grembo.
E in nome di cosa? Ma in nome, ovviamente, del “new labour”. E che cos’era il “new labour”? Era semplicemente… una sinistra aperta al mercato e al liberismo economico.

 

Questa sinistra non ha fatto altro che trasformare lo stato nel complice piu’ o meno silenzioso del peggior sistema economico e politico della storia anglosassone; un misto di privatizzazioni fallite e di concentrazioni di potere finanziario, cui lo stato ha collaborato con legislazioni miopi e mancanza di controlli… perche’? Perche’ il New Labour era una sinistra liberale e aperta ai temi del mercato.
Cosi’, per reagire alla catastrofe farlocchesca prodotta dai professionisti del minchiario avanzato, adesso la sinistra fa come Tanzi. Cosi’ come Tanzi ha chiuso con il latte  e ha aperto con una ditta di succhi di frutta, adesso il New Labour perde voti a vantaggio dei “nuovissimi” Lib-dem. Aha. Yawn.
Che cosa fa , di particolare, il partito lib-dem? Che cosa propone, in senso economico, Clegg? Non se n’e’ parlato in dettaglio, per un semplice motivo: si tratta semplicemente di un cosiddetto re-branding dello stesso prodotto. Il prodotto e’ stantio e nessuno lo vuole. Il liberismo di sinistra fa ancora piu’ schifo, se possibile, di quello di destra. Il liberismo di sinistra e’ il negriero che disinfetta la frusta. Il liberismo di sinistra e’ lo stupratore che usa un buon profumo. E’ l’omicida regolarmente iscritto all’ordine degli omicidi. E’ lo scienziato pazzo certificato ISO9000. Fa cagare, ma devi anche dire che ha dei lati positivi.
C’e’ chi dice che Clegg stia contestando il politycally correct. Aha. Immagino che sia bello sapere che gli inglesi inizieranno a chiamare diversamente le cose. “Una crisi negativa” potra’ finalmente essere chiamata “una crisi nera” , e l’organo genitale maschile tornera’ a chiamarsi NERCHIA. A parte questo, pero’, che cos’hanno di diverso i libdem inglesi dai new labour?
Secondo me , nulla. In fondo anche Clegg fa delle proposte del tipo “gli immigrati in arrivo andrebbero diretti in luoghi meno densi”. Certo: e tutti i furti dovrebbero avvenire dalle 15.00 alle 16.00. L’idea che la legge non possa disciplinare attivita’ illegali, ovviamente, non lo sfiora.
Certe volte, nel mondo del marketing, e’ necessario fare un rebranding. Si prende un prodotto che e’ fallito, si cambia etichetta e faccia dell’anchorman, e puf: sembra una cosa nuova.
Cosi’, Clegg vince i dibattiti. Ora, di questa cosa che si sarebbe in grado di misurare statisticamente la “vittoria ad un dibattito” in maniera tale che sia possibile stabilire il voto dell’elettorato, ho un’opinione precisa. Merda pseudostatistica. Sono palle, punto.
Ma un dibattito in TV, botta e risposta, non e’ altro che un assedio contro chi e’ al governo. Di lui si potra’ contestare l’operato reale; degli altri si potra’ solo guardare alle promesse. E i veri programmi? Eh, diventano difficili da apprezzare, specialmente se tutti e tre gli schieramenti non hanno un programma, ma soltanto delle dichiarazioni populiste come “io non entrero’ mai in Europa (Cameron)”, “bisogna regolarizzare due milioni di immigrati a forza” (Clegg), “bisogna aprire le porte al mondo” (Brown). Ma alla fine, questi sono sloagan , non programmi.
Se dovessi parlare da architetto di sistema, direi che l’inghilterra di oggi non ha dei difetti da correggere o dei bachi da fissare: ha un’architettura sociale, economica e geopolitica da redisegnare da capo. Sara’ possibile mettere qualche pezza per un pochino, ma la pezza nuova sulla stoffa vecchia apre uno strappo nuovo altrove.
Che cosa, alla fine, propone Clegg di nuovo? Di tassare di piu’ i redditi alti. Ma i redditi alti sono gia’ stati falcidiati dalla crisi; sul piano demagogico ci si illude che cosi’ facendo si colpiranno i supermanager con il bonus immorale. Nella realta’ si colpira’ la parte alta del ceto medio, il che devastera’ immadiatamente la parte bassa.Quel poco che ne resta.
Quel che serve agli UK oggi e’ una tassazione forte sulle rendite, finanziarie ed immobiliari, e non una generica tassazione sul reddito, fosse anche sui redditi piu’ alti. (1) Se non si e’ d’accordo se ne discuta, ma alla fine dei conti nel 2010 la solita diatriba “pagano i ricchi/pagano i poveri” e’ del tutto assurda, obsoleta, grottesca.
Nessuno dei tre partiti in corsa per le elezioni ha, a mio avviso qualcosa di nuovo da dire. Clegg dice alcune cose che non si erano mai dette a sinistra, e probabilmente fagocitera’ la vecchia sinistra (o parte), ma non sara’ mai nulla di nuovo.
In UK non PUO’ nascere nulla di nuovo, perche’ c’e’ il sistema elettorale piu’ ostile al nuovo possibile, che e’ il maggioritario secco. Il fatto che vinca quello che ha piu’ radici sul territorio costringe i candidati a radicarsi in maniera terribile sul territorio. Ma questa specializzazione dei candidati, alla lunga, produce semplicemente territori di destra e territori di sinistra, nei quali delle vere e proprie migrazioni garantiscono l’eterna vittoria di questo o quel candidato: i soli territori che cambiano tendenze politiche sono quelli che cambiano sul piano residenziale o demografico.
Questo significa, in pratica, che Clegg dovra’ assorbire nel suo partito moltissimi New Labour, i quali continueranno a ricoprire le cariche amministrando il tutto con la stessa testa di cazzo di prima. Non si vede la novita’.
Cosi’, sui lib/dem inglesi penso semplicemente che non siano una novita’, ma semplicemente la nuova etichetta con la quale si vendera’ la solita “sinistra aperta al mercato e ai temi del liberismo”.
Uriel
(1) Anche all’Italia servirebbe spostare la tassazione dal lavoro alle rendite, sia chiaro. Decidere chi debba pagare serve a poco, se non capiamo prima perche‘ debba pagare.

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