Why they hate us?

Una delle piu’ odiose sindromi che vedo in giro, di origine anglosassone o almeno piu’ tipicamente anglosassone, e’ la sindrome del “why they hate us?”. Cioe’, voi sterminate la famiglia al vostro vicino, e quando lui tenta di accoltellarvi per la strada reagite tra lo scandalizzato ed il sorpreso, perche’ avete trovato il modo di perdonarvi – o di dimenticare – quello che avete fatto agli altri. Parlo prima della tendenza anglosassone, poi di quella italiana.

La tendenza anglosassone si espleta principalmente in politica ed economia. 

Quella politica e’ tristemente nota. Ti bombardano, ti mettono alla fame per decenni, e quando arrivano sul posto vogliono essere accolti amichevolmente. Perche’? Perche’ nel loro paese una propaganda televisiva ha convinto tutti che vi stessero bombardando per il vostro bene, per cui si sono cosi’ convinti di aver agito per il vostro – evidente – bene che quasi quasi vi trattano da ingrati se volete fargliela pagare perche’ avete visto bruciare la vostra famiglia ad un matrimonio bombardato.

In questo senso, il meccanismo del  “why they hate us?” deriva da un vero e proprio brainwashing che ha preceduto le vostre azioni. L’anglosassone della situazione -altre nazioni che iniziano delle guerre ce ne sono poche, ultimamente, anche se i francesi hanno una gran voglia di tornare in gioco – inizia a convincere la propria popolazione che stanno scaricando bombe su una nazione – per il loro bene – e da quel momento ci si convince che dovrebbero proprio esserci riconoscenti. Il guaio viene quando si scopre che invece dall’altro lato tutta questa riconoscenza non c’e’: “Why they hate us?”.

L’altro grosso versante dell’irresponsabilita’ anglosassone e’ quella del “business is business”. Quando si tratta di “business”, l’anglosassone pensa che “nothing personal”. Significa che io per soldi faccio rapire tua madre e la vendo ad un bordello dello Zimbabwe, ma siccome erano affari, non dovresti odiarmi per questo. Il concetto di “business” si estende anche in ambito lavorativo, per cui  nel momento in cui dietro c’e’ qualsiasi genere di business  , comprese quindi le attivita’ professionali, tu DEVI personare qualsiasi porcheria sia fatta contro di te o contro la tua azienda, dal momento che “business is business”.

Per esempio, in questi giorni si legge di agenzie di Rating che non capiscono l’ostilita’ della EU contro la loro azione, e non capiscono le legislazioni ostili contro di loro. Le agenzie di rating facevano benissimo a fare cio’ che facevano, perche’ era business. Poco importa se gli attacchi speculativi cui hanno partecipato cosi’ volentieri abbiano causato piu’ di 2000 miliardi di danni in due anni e 27 milioni di disoccupati in Europa: business is business.

Scoprono ora, meravigliate, che il mondo le odia. Ma va? 

In questo caso, il problema anglosassone e’ quello di essersi inventati una “neutralita’ degli affari”, secondo la quale un affarista che – per profitto – vi fa QUALSIASI COSA, non puo’ essere soggetto a rivalse , odio, rancore o vendette perche’ in ultima analisi lui agiva “per il business“.

Prendiamo per esempio l’ Italia: l’entita’ degli attacchi speculativi sul debito , proveniente da Londra o da Wall Street, e’ stata in termini economici equivalente al bombardamento a tappeto di Firenze. Se dagli USA o dall’ Inghilterra avessero bombardato a tappeto Firenze, e i cittadini fossero fuggiti in tempo, la quantita’ di danni sarebbe stata, misurata in Euro, circa la stessa.

Ora, un governo normale , in un momento qualsiasi della storia, avrebbe semplicemente denunciato la rottura dell’alleanza NATO e dichiarato che nazioni da cui partono simili attacchi non possono essere considerate amiche, tantomeno alleate.(1)

Senonche’, qualcuno ha sancito che “business is business”, ovvero che gli affari sarebbero “neutrali” rispetto alla politica. Niente di piu’ antistorico: se ci sono motivi per fare guerre o iniziare ostilita’ , a detta dei libri di storia, si tratta proprio di motivi economici. Chi pensa che gli affari siano neutrali rispetto alla politica internazionale non ha mai letto un libro di storia in vita propria: alleanze e ostilita’, cosi’ come guerre e paci, derivano il 100% delle volte da questioni economiche. 

Non esiste alla luce dei fatti, sul nostro pianeta, niente come la “neutralita’ dell’economia sulla politica”, o “business is business” che dir si voglia. Tranne per chi non ha mai guardato un libro di storia in vita propria.

Anche in Italia, mi sembra di notare un certo “why they hate us?”.
Per esempio, e’ il caso di Bersani. Su Grillo, tra lui e Vendola, ne hanno dette di tutti i colori. Dal fascista alla riedizione di Hitler, hanno fatto calare con il solito tono professorale ogni genere di insulto contro i grillini. Con aria cattedratica li hanno accusati di tutto, dalla violenza fascista ai rischi per la democrazia , dal populismo al dilettantismo(2)  , e adesso arrivano e si meravigliano se vengono mandati a cagare.

In questo caso, il “why they hate us?” deriva da un complesso di inferiorita’, legato al fatto di essere convinti che qualsiasi tediosa lezione si impartisca  debbae essere accolta con riconoscenza. Grazie, o titanico intellettuale, di spiegarci la realta’. Grazie, o immenso tabernacolo di fine pensiero politico, di mostrarci la via.

Ovviamente, adesso che quelli trattano Bersani e Vendola come nemici, sono irresponsabili e fanatici. Davvero? Ma siamo certi che sia stato “responsabile” non tenersi aperta una porta con l’ M5S sin da prima? E siamo sicuri che non sia stato da fanatici  il fiume di insulti che sono caduti sui grillini?

Ora, nessuno puo’ dire se sia stato cosi’, quello che infastidisce e’ la loro sorpresa. Io stesso non sono mai stato tenero coi grillini e non lo sono oggi, ma proprio per questo ho chiara una cosa: mi sono fatto dei nemici. Non vado a postare commenti tra i grillini, perche’ ovviamente so che per loro questo blog non e’ un blog “amico”. Se i grillini mi insultano, come fanno alcuni di loro, non mi chiedo “why they hate me?”. So benissimo perche’: ho sputtanato alcune delle loro idee piu’ bislacche su questo blog.

Lo stesso dicasi per i giornalisti italiani. Hanno agito nei confronti dell’ M5S nella maniera piu’ infame. Sono andati a scavare ovunque nel tentativo di trovare qualsiasi appiglio. Hanno consentito si pubblicassero sui principali giornali italiani mistificazioni e distorsioni della realta’. Hanno fatto le peggiori porcherie. 

Era assolutamente ovvio che dopo aver fatto tutto questo, ci fosse ostilita’. Ed e’ ovvio che, non dipendendo dai giornali per l’informazione, ed essendo questa informazione scandalosa, quelli sarebbero arrivati ai coltelli.
Prendiamo per esempio il caso di quella tizia che in tre giorni avrebbe raccolto 90.000 firme per una alleanza Pd-M5S. Ora, lei diceva di essere una grillina dei primi giorni. 

Nessuno ha controllato. Ma se le “parlamentarie”, anche per via del peggiore software della storia (3), hanno fatto votare ~20/35.000 persone, a seconda che contiate gli iscritti o i votanti, stiamo dicendo che questa signorina aveva TRE VOLTE il consenso di TUTTI gli altri candidati messi insieme. Insomma, se si fosse candidata alle parlamentarie l’avrebbero eletta rappresentante unica del movimento, dal momento che avrebbe avuto tre volte i voti di chiunque altro, su un tema politico.

Qui non c’entra il facts checking, qui dovrebbe innanzitutto attivarsi un filtro anticazzate, di cui il giornalista dovrebbe essere piu’ dotato della media. E’ come se un militante del PD con 37.000.000 di voti scrivesse a Bersani: cazzo, con 37.000.000 di voti diventi presidente del consiglio da solo. 

Allora, i giornali italiani invece hanno parlato di “spaccatura” e di “fronda di militanti” . Possibile che nessuno si sia posto l’unica domanda logica, ovvero come mai sta grillina  con 90.000 voti non si sia presentata alle parlamentarie online, stracciando chiunque altro?

Lo stesso dicasi per i commenti sul blog di grillo: improvvisamente, insieme ai congiuntivi, sono comparsi commenti per 3/4 volte il numero precedente. Molti di questi commenti erano di sedicenti grillini che – usando i congiuntivi – dicevano di essere a favore. 

Ora, tutti i giornali “interessati” ad un governo che salvi le banche dalle ore contate – cioe’ tutte le grandi testate, oggi possedute indirettamente o direttamente da finanzieri – si sono inventati fronde interne (ammesso che non siano stati gli innumerevoli precari delle loro redazioni a postare i commenti) e delle spaccature, e hanno dato credito alla grillina che poteva essere capogruppo dei parlamentari grillini e invece fa suppliche per email. E hanno dato credito ai commenti, nella ottimistica ipotesi che non li abbiano scritti loro (4) , inventando di sana pianta una frattura.

Fatto questo, adesso si meravigliano se – poverini- vengono tenuti fuori e i grillini non parlano con loro. Beh, ragazzi, anche io ho dei pregiudizi verso la gente che mi spala merda addosso. Non e’ che oggi potete cadere dalle nuvole e dire “why they hate us?”. Lo sapete benissimo, il perche’: leggete i titoli dei VOSTRI giornali nei giorni scorsi, e capirete subito.

Ecco, sarebbe ora di darci un taglio. Sarebbe ora che tutti la smettessero di autoperdonarsi ogni cosa, e poi dare per scontato che l’autoassoluzione implichi un perdono dalla fazione offesa. Io so benissimo che , siccome sono molto scettico nei confronti dei grillini, non gli sto simpatico. Non e’ che mi meravigli. Se io fossi al posto di Bersani, non mi sognerei neanche di tentare un’alleanza: ricordo le cose che ho detto e scritto (e peraltro le penso ancora).

Allo stesso modo sarebbe ora che i signori americani ed inglesi si mettessero in testa che non e’ vero -libri di storia alla mano- che il business e’ neutrale rispetto alla politica internazionale, e che numerosi e ripetuti attacchii finanziari da parte di mercati che fanno capo a stati alleati  finiranno – e’ facile prevederlo – col rompere le alleanze.

Uriel

(1) Non mi raccontate che sia possibile raccogliere miliardi per lanciare un attacco speculativo contro una nazione e CIA/MI5-6 non lo vengano a sapere. E che il governo non abbia i mezzi per dissuadere le proprie entita’ finanziarie dal distruggere l’economia dei propri alleati militari. Londra e Washington erano al corrente, ed evidentemente approvavano. Punto.

(2) Suppongo che non aver previsto il botto dei grillini e non avere nemmeno un “piano B” nel caso vincessero – per esempio evitare di insultarli per poterci parlare – sia un esempio della titanica “esperienza professionale” della politica. Oh, certo. Un segretario del partito che scanna clamorosamente la previsione sul partito di Monti e si lascia infilzare da un comico, invece, e’ “professionale ed esperto”. 

(3) Spiacente, ragazzi, ma se al voto si iscrivono in 35.000 e votano in 20.000, c’e’ un “leggero problema di usabilita’” nel vostro software. Per molto meno dentro le aziende vere si finisce licenziati.

(4) L’abitudine di creare notizie non e’ nuova tra i giornalisti italiani. Qualche anno fa, a Bologna, ci fu la profanazione di una chiesa sui colli da parte di alcuni satanisti. La chiesa era chiusa ed in un posto sperduto ed ormai impervio. Arrivarono PRIMA i giornalisti, POI la polizia, e infine (dopo qualche ora) il prete che aveva denunciato la profanazione. Avvisato dalla polizia.

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