Poverette things.

Poverette things.

Ho pagato (di nuovo) il mio prezzo al cinema Woke, (anche) per ragioni familiari, e sono andato a vedere Poor Things.Sul film in se’ ho poco da dire: Emma Stone ha una recitazione incredibile. Le dici di essere una teiera, lei diventa una teiera e tu VEDI una teiera. Non e’l’unica del cast: essenzialmente, c’e’ chi decide di essere una capra, lo guardi in faccia e vedi una capra. Su questo c’e’ poco da dire: gli attori sono praticamente sovrumani. Uno decide di essere un simp, diventa un simp e voi vedete un simp.

Ma andiamo ai contenuti. Il film si svolge in una specie di mondo ottocentesco-Frankenstein. Cosa significa? Frankenstein fa parte di una branca della fantascienza ottocentesca nata dalla suggestione degli esperimenti di Alessandro Volta. Egli prese una mezza rana, e ne stimolo’ il sistema nervoso con della corrente elettrica. Siccome i muscoli si contraevano, se ne dedusse qualcosa come “la vita e’ elettricita’, poiche’ possiamo rianimare un animale con la corrente elettrica: proseguendo la ricerca  in questo modo, potremo far risorgere i morti”. Da quel momento fiorisce una fantascienza nella quale nel laboratorio del chirurgo (pazzo)  ci sono i fulmini e le saette, che servono di solito a dar vita ad esseri pseudoviventi o redivivi.

L’estetica e’ vicina a quella  dello steampunk, ma stranamente non e’ uno steampunk dai colori gotici, tranne nella prima parte, quando deve ricorrere al bianco e nero per dare un senso di “gotico” al film.

Succede che una donna incinta (ma non si vede al momento) decide di suicidarsi lanciandosi in un fiume. I motivi si capiscono dopo. Comunque si lancia e muore. Ma arriva il professore/genio ottocentesco di turno, che tra l’altro applica su se’ stesso le proprie teorie, e la “salva”. “Salva” significa che estrae il feto morto dal cadavere, prende il cervello del bambino morto e lo trapianta al posto del cervello della suicida, dal momento che lo considera disfunzionale (“ha scelto di non essere”). 

Poi, usando questa cosa molto elettrica, molto  Alessandro Volta, la rianima.

Da quel momento entriamo nel campo (ormai abusatissimo) dell’ “idiot savant”: un essere umano cresciuto o generato senza il peso dei pregiudizi e della societa’ umana si trova nella societa’ umana, si comporta in maniera spontanea e razionale, e mette a nudo le ipocrisie e i controsensi della societa’ in vigore. Che si tratti di persone cresciute nella jungla dalle scimmie, di persone nate e cresciute su Marte , di tizi allevati dai lupi, dagli indiani d’america o di altri posti, o un alieno,  il risultato non cambia: siccome il nostro “occhio esterno” non sa che deve mentire e dice sempre la verita’, allora dice le verita’ che non diciamo su noi stessi, e rimaniamo tutti traumatizzati. 

Martians, go home!


Tra le verita’  indicibili ,  spettacolari e sensazionali del film troviamo cose inimmaginabili come “scopare e’ bello”, “l’orgasmo e’ bello’, “i dolci portoghesi sono buoni”, “in Francia esistono bordelli”, “esistono i poveri”,  e altre novita’ assolute che troviamo interessantissime e inaudite, come la trovata della sex worker lesbica nera socialista: nella societa’ lib americana, una novita’ assoluta. Mai una noia: infatti sono i momenti che la gente sceglie per andare in bagno , e mi sono goduto un cinema semivuoto perche’ erano tutti al cesso. Non sto insinuando che siano espedienti abusatissimi, sto dicendo che i bagni dell’ UFA di Düsseldorf sono adatti alla filosofia.

O alla noia.

Sia chiaro: con attori del genere e un direttore della fotografia come quello, potete anche fare un film grottesco, noioso e scontato come questo. Quindi non vi dico di non andarlo a vedere. Per esempio, potrete osservare da vicino i capezzoli “a riposo” della protagonista, e poi notare la differenza quando la protagonista e’ “al lavoro”. Non so come abbiano fatto, ma quando la IA vorra’ emulare la Stone, avra’ tutti i dati di cui ha bisogno e potra’ entrare nei dettagli.

In ogni caso, la capacita’ recitativa di TUTTI i protagonisti e’ cosi’  forte, o spinta all’estremo, che vale la pena guardarlo per imparare cosa fanno gli attori per pagare le bollette. Ripeto: e’ gente cui dite di fare una teiera, loro diventano teiere, e voi VEDETE una teiera. Impressionante.


Vorrei dire due parole su tutti gli articoli assurdi che stanno dipingendo il film come “femminista” , il quale farebbe fare una brutta figura agli uomini, che sarebbero poor things.

Saro’ sincero, e’ difficilissimo sentirsi offesi da quegli uomini, perche’ e’ difficilissimo identificarsi con loro. Si tratta essenzialmente di un campione NON rappresentativo della popolazione maschile.

Nell’ordine:

  • Una specie di professore pazzo che non scopa per via delle conseguenze endocrine estreme che questo atto ha sul suo corpo (piu’ , a quanto si lascia intendere, lesioni causate da un padre che era un pazzo sadico). 
  • Un simp sfigato che organizza una circonvenzione di incapace, per poter abusare sessualmente di quella che sembra (al momento) una minorata mentale, “sposandola” per tenerla reclusa. Quando la “Baxter”  se ne va, il simp se ne fa assemblare un’altra dal professore. Era davvero innamorato.
  • Un avvocato viscido che si presta al piano del simp e del professore, tranne che poi praticamente si prende la minorata mentale di cui sopra e la porta con se’ in Portogallo per scoparsela. 
  • Un negro cinico , che in quanto cinico e’ una merda di persona, ed e’ un cinico in quanto merda di persona.
  • Un ex marito della protagonista, che e’ gia’ un marines in choc post traumatico, prima che fosse di moda il vietnam. Minaccia di continuo la servitu’ con una pistola, e capite subito per quale motivo la donna si stesse suicidando .(E poi Briatore dice che non si trovano i camerieri.)

Potremmo dire che nemmeno le donne ne escono tanto bene: andiamo da una maitresse esistenzialista che non esita ad impiegare persone che hanno tare mentali, (grazie, Sasha Grey, per aver insegnato la parola “esistenzialista” agli americani, cosi’ si sentono intelligenti! ) , alla sex worker  lesbica negra socialista – mancava solo che fosse anche genderfluid e una bandiera palestinese non ci sarebbe stata male: se fai un cliche’, fallo bene – la vecchia onanista cotonata che ha il toyboy negro (ma cinico: le dimensioni contano, al cervello pensiamo dopo). Non direi che ne escano tanto bene neppure loro. 

Queste due cose, cioe’ il fatto che e’ impossibile identificarsi con i protagonisti maschili e che non ci sono controparti femminili degne di nota, toglie tutta l’aura da “Poor things” che si intendeva appiccicare “agli uomini”: di tratta di un campione cosi’ accuratamente NON rappresentativo, che la mia definizione dispregiativa era scontata. Che siano dei poveretti e’ gia’ scontato, mi riesce impossibile identificarmi, quindi non percepisco l’attacco. E’ come se cercaste di insultarmi parlando male della madre di quel tizio che mi ha fregato la bicicletta: be my guest!


So che adesso la parte ” e non ci sono controparti femminili degne di nota” vi lascia perplesse. Ma a me spiace, Bella baxter , nel film non e’ una donna. Fatevi una domanda: ma il cervello del feto trapiantato era quello di un bambino o una bambina?

La risposta, se siete uomini, la troverete osservando il comportamento sessuale della protagonista: si tratta del comportamento che otterreste se prendeste un maschio adolescente nel periodo dell’esplosione ormonale e gli appioppaste un corpo femminile. L’abbondanza dell’offerta e la satiriasi del periodo che va dai 14 ai 18 lo farebbero comportare ESATTAMENTE come Emma Baxter.E se siete maschi lo sapete benissimo.

Adesso le femministe mi diranno che sto negando qualche diritto alle donne , tipo quello di avere la sessualita’ di un adolescente con degli ormoni grandi come un bovino. Assolutamente no: potete avere la sessualita’ che volete. Ma quella roba li’ sembra il sogno erotico di un adolescente in fregola che pensa “se fossi una donna, quanto sarebbe semplice farmi scopare, girerei col materasso incollato alle spalle”.

Per poi scoprire quello che scopre chiunque entri in una sauna gay per rimorchiare: “madonna, ma quanto e’ difficile trovarne uno decente”. 


Se mi era difficile sentirmi ferito dal film perche’ non posso identificarmi con i maschi mostrati nel film, mi viene ancora piu’ difficile aver paura di una donna con la sessualita’ di Bella Baxter. Primo, perche’ e’ lo stesso copione recitato da qualsiasi pornodiva – niente di nuovo dunque – secondo perche’ se incontrassi una cosi’ la inviterei al massimo ad una sana gara di rutti da birra insieme al resto della caserma.

E’ come dirmi che se io incontrassi Little Sis Nora, che e’ di fatto il personaggio di Bella Baxter, scapperei. No, non lo farei, la inviterei semmai per una birra. I’m a big fan of that! 

Ed e’ difficile non notare la somiglianza tra Bella Baxter e la pre-esistente Little Sis Nora:

In definitiva, direi, le femministe si eccitano per niente.

A meno che…


A meno che non intendano dire che, nel loro mondo reale, le donne sono iniziate al sesso da uomini perversi che intendono sfruttarle quando sono ancora bambine, poi scoprano che la vita del bordello e’ davvero bella e interessante, come se fosse un OnlyFans qualsiasi, e infine finiscono a sposare un simp e vivono coi soldi e la casa frutto dei lavoro di un uomo  che non c’e’ piu’.

Perche’ se cosi’ fosse, onestamente , sarete molto popolari nella manosfera.

Se questo film fosse, come sempre, una fotografia del mondo interiore della femminista, beh… onestamente, le poor things siete voi.

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