#NAFO , Ukraina e meme war.

Visto che sui giornali, sporadicamente, comincia ad apparire qualche barlume di verita’ su questa guerra, e questo e’ il blog di una persona, vorrei ripercorrere “come siamo arrivati alla guerra in Ukraina” dal un punto di vista prettamente personale.

“Combattei” virtualmente la cosiddetta “Meme War” del 2016 per impedire che la Clinton (e in generale i democratici) andassero alla Casa Bianca. Lo scrissi, e mi e’ testimone internet, come dice grillo. La ragione, che scrissi piu’ volte, e’ che era mia opinione che i democratici avrebbero causato una guerra nucleare in Europa, avendo l’Ukraina come pretesto.

Dopo Trump sono andati al potere i democratici, e siamo sull’orlo di una guerra nucleare in Europa. Ora, potete dire quel che volete della mia teoria, ma rimane una teoria che mi consentiva, nel 2016, di prevedere una guerra del 2022. Nessun’altra previsione si e’ avverata con tale precisione.

Quindi no, non ho intenzione di confutare qualsiasi nonsense venga scatenato contro questa teoria: e’ predittiva. Quindi, “eppur si muove”. Il vostro nonsense ve lo tenete per uso interno. Non sono il vostro psichiatra, non dovete per forza raccontarmi tutto quel che sognate.


E per la stessa ragione oggi sono dentro la cosiddetta #NAFO: una vittoria ukraina e’ l’unica, flebile speranza di evitare una guerra nucleare in Europa. Contrastare le troll farm russe durante questo inverno (che sara’ duro per l’economia) e’ fondamentale. Senza la “recalcitranza” dei paesi UE, che trascinano la UE stessa, si finirebbe nelle mani dei paesi di Visegrad, che si aspettano dalla NATO lo stesso atteggiamento cazzodurista di Putin e Zalensky. 

Cosa potrebbe mai andare storto? (a parte una guerra nucleare combattuta in Europa, intendo).

Quindi si, “combatto” un’altra meme war a base di shitposting, ma stavolta e’ per #NAFO.


So che adesso partiranno i “mimimimi” : ma i russi sono cattivi, ma i civili muoiono, eccetera. Si. I russi hanno un’esercito che combatte come nel 1945, ovvero facilmente battibile, ma nel 1945 la guerra si faceva cosi’. Telefonare Coventry ore pasti, se non ci credete. Anche Dresda potrebbe andare.

Ed e’ sicuro che fosse il paese piu’ sopravvalutato della storia recente, al punto che tutti avevano creduto alla sua propaganda. Ma le cose non cambiano col cambio di regime.

Anche se la Russia dovesse diventare magicamente una democrazia liberale perche’ lo dice la fatina dei denti, il giorno dopo l’elezione democratica del nuovo primo ministro democratico e liberale, si presenterebbe alla sua porta un ministro della difesa che farebbe notare “San Pietroburgo  e Mosca sono indifendibili. Faccia qualcosa sul piano diplomatico e/o poliico”. 

Siccome tra San Pietroburgo e Mosca gira un 65% del PIL russo e un 80% della classe dirigente russa, la cosa verrebbe presa sul serio.

A quel punto il democratico e liberale andrebbe dagli USA e cercherebbe di esporre il problema dal suo punto di vista, e si sentirebbe rispondere “l’EspansionedellaNatoNoneNegoziabileNoiSiamoiBorgSareteAssimiatiLaResistenzaeeFutile”.

A quel punto tornerebbe dai suoi generali, chiedendo se non esista anche una via strategica. La via “pacifica” sara’ quella di armare la Russia fino ai denti. Cioe’ che trasforma la nazione in una nazione estremamente militarista, e poi di nuovo in una tirannia,  e ci risiamo.


Del resto, cosa succederebbe se la Russia vincesse? Succederebbe che paesi come la Moldavia verrebbero ammessi nella NATO con ungentissima urgenza,  e la storia si ripeterebbe, sino all’incidente nucleare.

Siccome nemmeno una vittoria russa sarebbe utile, l’unica possibile speranza, e lo ammetto sia una tenue speranza, e’ che vinca l’Ukraina.

Dico tenue speranza perche’ almeno compra tempo, sperando che i repubblicani tornino al potere nel frattempo. Perche’ non e’ semplice e pacifica nemmeno una vittoria ukraina. Supponiamo pure che gli Ukraini riescano a buttare fuori dai propri confini i russi, e che poi si fermino li’.

Bene. Chiediamoci: cosa fara’ adesso zelensky con tutte quelle armi che gli abbiamo dato? le restituisce? Le paga? No. Le terra’ e ne fara’ parte del nuovo esercito ukraino.  Quindi i russi dovrebbero convivere un un esercito praticamente NATO, collegato al C4I NATO, e magari l’Ukraina a quel punto entrerebbe pure nella NATO? Non avete capito il problema, allora.

Quindi ripeto, gli Ukraini devono vincere, ma deve costargli cosi’ tanto da avere il vomito all’idea di fare un altro giro di guerra. 


Detto questo, quindi, l’unica e’ far vincere gli ukraini, ma non stravincere.

Ed e’ per quello che gli stati europei stanno dando cosi’ poche armi agli ukraini.

Ma il problema qui e’ che nessuno si chiede per quale motivo agli USA serviva questa guerra, e per quale motivo serve l’escalation.

La guerra serviva per togliere all’ Europa la sua fonte energetica economica, grazie alla quale l’industria europea stava facendo il culo a striscie all’industria americana. Questa guerra per deindustrializzare l’ Europa andava fatta , proprio dai democratici, per salvare l’industria USA. Che e’ (ancora) alla canna del gas.

Perche’ deve per forza scalare nella guerra nucleare? Perche’ l’ Europa sta tenendo botta meglio di quanto gli USA pensassero, e anzi col calo di valore dell’ Euro sul dollaro rischiamo di compensare la perdita di competitivita’ dovuta  al costo del gas.

In ogni caso, ad una crisi sistemica le economie piu’ industriali hanno reagito piuttosto bene, se considerate che tutti e sei i rigassificatori tedeschi sono in orario sui lavori, e che, espandendosi sia nel mare del nord che nel mediterraneo, si stanno trovando altri fornitori. 

Morale della storia: non basta questa guerra e non basta la chiusura/distruzione di North Stream. Quindi, potete stare certi che i democratici americani stiano lavorando per un’escalation nucleare.


Del resto, e’ inevitabile che arrivi. Anche togliendo di mezzo l’industria europea, non e’ detto che sara’ quella americana a rimpiazzarla. Per ora Biden sta godendo del ritorno dei consumi sul mercato interno, dicendo che l’industria pesante cresce.

Ma presto, come successo in passato, succedera’ che l’industria pesante americana urti il suo collo di bottiglia: la carenza americana di infrastrutture civili, in particolare la rete ferroviaria arcaica e la rete stradale che cade a pezzi.

Si tratta del fattore che ha frenato ormai sei o sette volte i “boom dell’industria pesante americana”: essa cresce improvvisamente per qualche vantaggio tecnologico e fiscale, per poi frenare quando si  tratta di una logistica industriale che esca dai “distretti” costruendo un sistema-nazione. La rete di trasporti USA e’ penosa, i fiumi sono mal sfruttati a riguardo e i porti non si coordinano tra loro. Le strade sono in uno stato penoso, e sono insufficienti, niente di paragonabile alla rete europea, o a quella cinese.

Se Elon Musk ha aperto una fabbrica a Berlino non e’ per via degli ingegneri, che non gli mancano in USA. E’ perche’ una infilata di citta’ come Amburgo, Bremenhafen, Anversa, Rotterdam e Amsterdam, collegate come sono collegate via terra, negli USA non le trova. E senza quello, l’industria pesante USA fatica ad esportare.

Non appena l’industria pesante statunitense si scontrera’ nuovamente col collo di bottiglia dei trasporti interni, il governo USA si chiedera’ come fare qualcosa di abbastanza distruttivo da compromettere la funzionalita’ delle infrastrutture altrui.

Quindi, la guerra nucleare in Europa e’ solo rimandata.


Non dovete stupirvi quindi se la Germania non appare cooperativa. Come primo paese industriale d’Europa hanno ben chiaro chi sta facendo guerra a chi e perche’.

E con buona pace di Draghi, non si metteranno mai in un’alleanza con paesi che considerano cosi’ stupidi da non saper nemmeno identificare i propri interessi e difenderli.


E a volerla dire tutta, la guerra potrebbe finire definitivamente se solo le opinioni pubbliche europee venissero informate dai loro massmedia, cioe’ se qualcuno (ho visto alcuni sprazzi apparire su Limes) spiegasse loro chi combatte chi,  e’ perche’.

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