Il Papa e la "pace".

Chiunque abbia perso due anni a studiare un romanzetto d’amore insignificante, come i Promessi Sposi (famoso solo per essere di fatto l’unico romanzo italiano decente scritto nel periodo), dicevo chiunque abbia perso tutto questo tempo ricordera’ sicuramente il detto “troncare e sopire, sopire e troncare”. Si tratta di una tecnica in uso nella chiesa cattolica quando si ha un problema che si preferisce nascondere anziche’ risolvere. Praticamente, ogni problema.

Qual’e’ il punto? Il punto e’ che il Papa non ha voce in capitolo ne’ quando si tratta della vicenda mediorientale , dove la componente cristiana e’ rappresentata dagli ortodossi, ne’ in quella ucraina, per una chiara assenza nello scenario. E poi, ancora gli ortodossi.

Per non far notare il fatto che non conta un cazzo di niente in nessuna delle due zone, deve inventarsi un ruolo di autorita’ morale in scenario dove non ha NESSUNA autorita’ morale. 

E per farlo, spolvera il vecchio “troncare e sopire, sopire e troncare”, ovvero far cadere nel silenzio un problema anziche’ risolverlo. 

Questa cultura, peraltro, e’ passata dalla chiesa cattolica alle istituzioni italiane, compresa quella educativa. La scuola italiana , per dire, e’ specializzata nell’uso di questa tecnica, perche’ ha valido uso “educativo”.

Faccio un esempio con la scuola, poi torno a sulla question ukraina.


Avrete notato (o ricorderete) l”approccio scolastico al bullismo. La regola era:

  • se il bullo ti fa del male, fingiamo non succeda nulla. Non nasce un caso, la reputazione e’ salva, e chi se ne frega se ti ha pestato.
  • se tu reagisci al bullo, allora ti si punisce con la scusa che “cosi’ diventi come lui”. Ma in realta’ esiste una gigantesca differenza morale tra chi assale altri e chi reagisce per difendersi. 

Questo problema , poi, ha una ramificazione. Quando il bullo ti attacca, a prescindere dalla necessita’ di una legittima difesa per via delle percosse fisiche, il problema principale e’ la difesa della dignita’, perche’ il bullo cerca sempre di umiliare la vittima. La reazione della vittima, di solito, non e’ solo una reazione alle botte, ma di solito e’ una reazione ad una specifica umiliazione, o ad una distruzione della dignita’.

La scuola, nel punire la vittima che si ribella al bullismo (ma mai il bullo), cerca quindi di insegnare DUE cose:

  • In quanto cittadino italiano, tu non hai una dignita’ meritevole di essere difesa.
  • In quanto cittadini italiano, non devi mai pensare di reagire ad un sopruso.

Lo scopo e’ chiaro: ottenere un cittadino-pecora che non si ribella mai ad un abuso. Il motivo e’ che siccome lo stato commette quotidiani abusi contro i cittadini, se si ribellassero sarebbe un problema grave per lo stato.

Inoltre, se i cittadini pensassero di avere una qualche dignita’, il dibattito  politico sarebbe molto diverso, perche’ nessuno discuterebbe piu’ il “SE”, cioe’ il “SE” un tale abuso necessita una risposta forte (quando non violenta).

Per fare un esempio: quando la polizia manganella studenti delle superiori , sottoponendoli ad una prepotenza umiliante e degradante, si discute se abbia fatto bene o meno. Se le persone in Italia pensassero di avere una dignita’ , non ci sarebbe affatto una discussione a riguardo: al limite si discuterebbe si come punire quegli agenti. Ma la loto colpevolezza sarebbe indubbia.

L’idea di troncare e sopire, sopire e troncare fa parte principalmente di un principio DIDATTICO, che si propone di educare il cittadino ad essere un subumano privo di dignita’, o almeno un subumano la cui dignita’ e’ oggetto di discussione.

 

Il fatto stesso che stiamo qui a discutere se sia necessario punire i poliziotti che picchiano un minorenne che non rappresentava un pericolo fisico per loro, e che ci sia una fazione a favore ed una contro, e che non ci si accorga di questa catastrofica situazione , testimonia gli effetti devastanti di questo principio didattico sulla politica e sulla cultura.

Qualcuno scrisse che come italiani non si puo’ negare di essere anche cattolici. E’ vero. Non si puo’ negare di essere spiritualmente degradati sino a questo punto, o almeno non si puo’ negare di essere cresciuti ed educati in un sistema che riduce l’uomo a un verme codardo e rassegnato. Semmai bisogna chiedersi come liberarsi di questa eredita’.

Qualcuno obiettera’ che la “dignita’ umana” e’ stata oggetto di grandi dibattiti nella chiesa, ed e’ proprio questo il problema. La Chiesa non discute l’esistenza di Dio. Ma discute la necessita’ e il significato della dignita’ umana. La cosa dovrebbe sollevare sospetti di per se’.

Io personalmente, non discuto mai e con nessuno sulla necessita’ della dignita’ , o della sua priorita’ assoluta: se la controparte non capisce, per quanto mi riguarda deve solo girare al largo ed evitare di rivolgermi la parola. Altrettanto’ faro’ io.


Detto questo, il papa ha solo applicato lo stesso principio pedagogico sulla guerra in Ukraina. Poco importa se i russi hanno sfondato i confini con 100 battaglio corazzati, poco importa se i cittadini ukraini sono stati costretti a mettere in salvo all’estero milioni di donne e bambini, poco importa dei crimini di guerra orrendi commessi contro la popolazione, crimini che ne hanno annullato la dignita’. No, di quella si potra’ sempre discutere, perche’ per la Chiesa la dignita’ umana e’ soggetta ad infinito dibattito. Se ne dubita e se ne discute, se ne discute perche’ se ne dubita. 

Il problema semmai e’ trocare e sopire, sopire e troncare. Quindi, ci vuole il “coraggio” di arrendersi. Mentre su questioni come l’inesistente “gender” non ci sono compromessi, mentre nessuno discute se sarebbe consigliabile per i cattolici arrendersi al fatto che siamo nel 2024 e del loro parere sull’aborto non frega un cazzo a nessuno se non a loro, quando si tratta di rapimento di massa di bambini, battaglioni russi che entrano in un asilo e uccidono i bambini a furia di stupri (vedi Bucha), e altre cose, se ne puo’ discutere. Uno stupro non e’ grave come un ragazzino che cambia sesso. Quello e’ grave.

E quindi puo’ succedere che un Papa dica una volta che i crimini russi siano tollerabili e accettarne l’inevitabilita’ , e il giorno prima che la “dottrina gender” sia inaccettabile e vada combattuta con tutti i mezzi.

Il concetto di dignita’ umana della chiesa cattolica, cioe’, e’ visibile gia’ dalla scaletta delle priorita’. Prima  si guarda se e’ lecito indossare un reggiseno, POI si verifica, ma se e’ il caso, se puoi morire nel tuo asilo stuprato da soldati russi. E la stessa chiesa che lotta contro ‘ “indottrinamento del gender” non sembra avere nulla in contrario se centinaia di migliaia di bambini vengono rapiti e portati in Russia, viene fatto loro il lavaggio del pensiero, e poi indottrinati all’uso patriottico delle armi contro l’Ukraina, cioe’ contro i loro stessi genitori.  Questa e’ l’idea di dignita’ umana della Chiesa cattolica. 

Dire che fanno schifo e’ un complimento.


Allo stesso modo, capire cosa significhi “Pace” per i cattolici e’ abbastanza complicato. Nella norma, dimostrare che la “Pace” sia un valore positivo e’ semplice, perche’ si parte dalla necessita’ della dignita’ umana e si dimostra facilmente che la guerra ne sia una palese violazione. Cosi’, se in questa guerra si stuprano bambini, si torturano i civili delle zone occupate, si bombardano ospedali, si lanciano missili sui civili, e’ semplice capire che la Pace e’ una situazione nella quale tutto questo NON accade.

Per chiunque abbia un concetto di dignita’ umana, e’ FACILE pensare alla pace come una situazione ove gli ospedali non vengono bombardati, ove i bambini non vengono stuprati, ove i civili non vengono torturati, e ancora i bambini non vengono rapiti e deportati, eccetera.

Il papa ha inventato invece un concetto di “Pace” che prescinde dalla dignita’. Secondo lui ci puo’ essere una “Pace” che ha LE STESSE conseguenze orribili della guerra. Stupri, crimini di guerra, violenza, sopraffazione sono, secondo la Chiesa, compatibili con la “PACE”. 

 

La “pace” della Chiesa, quindi, prescinde dalla dignita’ umana. L’importante e’ insegnare al mondo che e’ sbagliato ribellarsi all’invasione, alla prepotenza, ai crimini di guerra, all’orrore , perche’ si vuole un mondo ove una nazione forte ne potrebbe invadere un’altra , commettere orrendi crimini di guerra, e tutto quello che ci sarebbe da fare e’ sopprimere quel noioso rumore di missili e bombe, per sostituirlo al placido scorrere del fumo dei crematori di cadaveri. I vecchi vogliono dormire in pace, dopotutto, quindi smettetela di far casino di notte. Il fatto che per il popolo Ukraino le conseguenza della pace e quelle della guerra sarebbero identicamente orrende non conta: chi se ne frega della dignita’ umana? Non di certo la Chiesa.


Non voglio chiedermi se sia una coincidenza che questa controversa dichiarazione prenda le prime pagine coprendo lo scoppio di uno scandalo per una rete di pedofili scoperta a Roma. Non sono cosi’ complottista. Ma tant’e’: le polemiche di questa discussioni stanno, guarda caso, coprendo la notizia di un grosso scandalo di pedofili cominciato a Roma. 

Sara’ un caso.

Ma qual’e’ il “coraggio” di alzare bandiera bianca? Lo so che vi sembrera’ difficile chiamarlo coraggio: se per voi e’ cosi’ avete ancora qualche idea di cosa sia la necessita’ di difendere la dignita’ umana.

Per il Papa, il “coraggio” consiste nello sforzo eroico di tenere a bada una coscienza che griderebbe allo scandalo vedendo soldati russi stuprare a morte e rapire bambini per deportarli, il coraggio di girarsi dall’altra parte quando i missili distruggono gli ospedali, e il gigantesco coraggio che serve a tollerare una delle piu’ grandi pulizie etniche degli ultimi secoli.

Per il Papa l’unico eroe e’ quello che coraggiosamente si gira dall’altra parte. Fate tacere i cannoni, che questo implichi di lasciare milioni di persone nelle mani di un regime come quello russo, beh, non fa tanto rumore.

Il cattolico persegue  e pratica quello che io definisco “santo opportunismo”, la facolta’ di perseguire una vita pigra e miserabile, coltivando la pretesa di aver seguire l’esempio altissimo di Cristo, se non la volonta’ di Dio in persona. La miseria umana come santita’, una condotta piccola , miserabile ed indecente spacciata per volonta’ divina.

I cattolici continuano a dire di avere la coscienza pulita , perche’ secondo loro chi chiede la “Pace” e’ sempre un puro. Ma chi ha una coscienza si interroga non solo sulla digeribilita’ delle proprie azioni, ma anche delle conseguenze di tali azioni.

Chi ha una coscienza non dice mai di averla pulita: tutti siamo umani e abbiamo commesso sbagli che hanno avuto brutte conseguenze.

Gli unici a dire che hanno la coscienza pulita, (tipicamente chi parla di “Pace”) sono quelli che hanno tenuto la coscienza dentro la scatola. E’ nuova. Pulita.

Mai usata.

 

 

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