E finalmente il medio oriente.

Sono sempre felice quando chi sbaglia riceve il meritato prezzo da pagare: mi fa capire che esiste una specie di giustizia insita nelle cose, e che quindi posso sperare che i giusti abbiano un premio.  Leggevo le notizie oggi , nel pomeriggio uggioso, e mi e’ caduto l’occhio sull’accordo sul “nucleare iraniano”, ovvero sulla concretizzazione, finalmente, della terribile inutilita’ della politica israeliana degli ultimi 5 anni.

Che cosa e’ successo in soldoni? Semplicemente, e’ successo che gli USA hanno lavorato negli scorsi dieci anni per liberarsi delle teste di asciugamano, ovvero della necessita’ di influire nella politica del medio oriente. Si sono costruiti, mediante investimenti sullo shale gas e altro, una specie di indipendenza energetica, che li mettera’ al sicuro almeno per un secolo: non dipenderanno piu’ ne’ dai sauditi ne’ dal medioriente per il petrolio.

I russi, a furia di vendere petrolio e gas, hanno costruito una rete energetica di tutto rispetto, col risultato che non importa loro tantissimo che il medioriente gli venda energia, semmai importa loro che non arrivino terroristi arabi pagati dai sauditi , come quelli ceceni.

I cinesi stanno iniziando ad importare dalla Russia e la UE, sebbene in un ordine sparso, dipende poco dal medioriente e sempre piu’ dalla Russia stessa, per quanto li sbilanciamento sia piccolo.

Il risultato e’ ovvio: il medioriente e’ , oggi, meno di zero. Gli americani non hanno motivo di occuparsene se non al fine di evitare che un’altra testa di asciugamano decida di far saltare palazzi.  Ma non bisogna credere che questa sia la politica USA: tra rinnovabili e prodotti energetici russi, il medioriente ha perso interesse PER TUTTI.

 Di conseguenza, sebbene gli americani siano sempre interessati all’egemonia planetaria, ogni volta che al Pentagono cercano di fare il budget per un’eventuale guerra, non trovano piu’ chi lo copre. In passato l’industria del petrolio era in prima fila nel difendere come investimenti le guerre per il medioriente.
Ma ora non piu’. Non ci sono state lobby a sostenere l’intervento americano nelle “primavere arabe”, che infatti non e’ avvenuto. Non ci sono state lobby a sostenere l’intervento americano in Siria. Che infatti non e’ arrivato.
E non ci sono oggi lobbies che difendono una linea intransigente contro l’ Iran.
E cosi’, oggi il medio oriente si scopre declassato, un pochino come il “Mostly Harmless” della Guida Spaziale. Ed essendo un problema minore o secondario dell’agenda, la parola d’ordine e’ “disimpegno e bassi costi”.
Credo che i sostenitori di un’immagine degli USA come “controllati dalle lobby ebraiche” oggi dovranno ricredersi: in questo preciso momento le lobby ebraiche negli USA stanno masticando un boccone amaro. L’ IRAN e’ riuscito a comprare tempo, cosi’ come la Siria. E se rinuncia ad improbabili “centrufighe di seconda generazionee” e a “centrali al plutonio”, non si vede ancora come questo possa impedire la costruzione di armi atomiche: formalmente le rende piu’ improbabili, ma essenzialmente si tratta di una tecnologia del 1945; pensare di bloccarne la proliferazione in se’ e stupido ed inutile.
Molti commentatori hanno una visione delle atomiche che e’ ancora quella del 1945, ovvero di un’arma che si sgancia sulle citta’, e per questo pensano che la preoccupazione di Israele sia che si costruiscano bombe da piazzare sui missili per colpire citta’.
Onestamente, si tratta di un uso che ha colpito l’opinione pubblica nel 1945, e quindi e’ difficile spiegare che l’uso tattico di armi nucleari non e’ esattamente questo.
I principali  usi,   dirompenti per Israele , sono questi:
  • Testate per siluri e bombe di profondita’. Si tratta di armi non molto sofisticate, risalgono ai primi anni ’50 (http://en.wikipedia.org/wiki/W34_%28nuclear_warhead%29 ) e consentono di colpire un sottomarino o un sommergibile senza conoscerne di preciso la posizione. In un rande oceano queste armi sono poco efficaci ma in stretti come quelli di fronte all’iran posso rappresentare una minaccia credibile contro i Dolphin israeliani.
  • Armi nucleari da artiglieria. Si tratta di una tecnologia risalente al 1962, quindi ormai nota, ( http://en.wikipedia.org/wiki/W48 ) , che consente di impiegare un fuoco di saturazione su scala enorme. L’idea era di qualcosa che potesse fermare una vera e propria fiumana di soldati dell’armata rossa, ovvero qualcosa che consentisse un fuoco di saturazione capace di distruggere intere divisioni in pochi secondi.
  • Armi nucleari da demolizione (mine atomiche) . (  http://en.wikipedia.org/wiki/Atomic_Demolition_Munitions ) anche queste piuttosto antiche:  si tratta di armi poco efficaci in territorio nemico, ma estremamente efficaci come difesa delle frontiere. Sono simili a quelle che erano deployate sul carso, ed essenzialmente funzionano con un principio  del “aspetta che il nemico sia li’ e falla saltare”. Quando si teme che un nemico superiore possa scavalcare i confini o piazzare la propria artiglieria dietro al confine, si fa saltare una di queste, e il fallout sconsiglia la permanenza creando una “zona di nessuno”.
Tutti e tre i tipi di arma, sebbene sembrino “solo armi tattiche” sono la paura di israele.Si tratta di armi capaci di fermare un’avanzata fulminea di terra in pochi secondi, semplicemente facendo saltare l’intera zona, o saturandola.
E l’ Iran e’ troppo lontano perche’ una superiorita’ aerea abbia davvero un deterrente: l’ IRAN ha mostrato di resistere anche dieci anni contro gli attacchi portati da Saddam Hussein.  Una volta chiuso l’esercito dentro una zona ristretta, il destino e’ segnato: un nemico che non puo’ muoversi e’ un nemico sconfitto.
In definitiva, in ordine, la paura di Israele non e’ che l’ Iran lanci un ICBM sulle sue citta’, ma che i confini vengano minati usando degli ADM, chiudendo dentro un esercito che e’ efficace solo quando e’ veloce.
Le armi nucleari, cioe’, rappresentano armi dall’uso dubitabile ed illegale quando sono usate come armi di distruzione di massa, ma rappresentano un pericolo gigantesco se usate sul territorio da difendere, contro un’invasione. Non esiste una legislazione internazionale che vieti di usare armi nucleari sul PROPRIO territorio, specialmente sul confine, in caso di invasione.
Queste armi si dislocano semplicemente conficcandole sul suolo e si lasciano li’ pronte all’ uso. Appena un esercito “veloce” attacca, si fa saltare l’intera zona, e ciao ciao esercito. Anche se non si colpisce direttamente il nemico, se ne accecano le misure elettroniche, se ne accecano letteralmente i soldati (a meno che proprio in quell’istante non indossassero occhiali protettivi) e li si contamina di radiazioni, riducendo la loro vita , a seconda dell’esposizione.
Ancora peggiore e’ la situazione in cui si attenda che il nemico passi il confine e , quando la logistica lo segue , si faccia saltare la zona con dentro la logistica. La prima linea si trova in territorio nemico, senza logistica per avanzare, senza comunicazioni ,  e avendo come unica scelta passare per un terreno radioattivo per tornare a casa.
Non servono particolari missili per piazzare queste armi: basta un camion, un pozzo, e un presidio. Date in mano ad Hetzbollah e ad Hamas, possono chiudere gli israeliani dentro i propri confini.
A quel punto rimarrebbero come alternativa la marina o l’aviazione, ma una rappresaglia per armi atomiche che NON hanno colpito il tuo territorio non e’ politicamente pensabile: sono esplose perche’ TU mi hai invaso, e sul MIO territorio. Niente di illegale.
Questa e’ la prospettiva, e poiche’ i russi sono piu’ bravi a far politica degli americani – e ultimamente degli israliani – , il risultato e’ che l’ IRAN puo’ continuare il suo programma nucleare, purche’ non sia troppo sfacciato, e se Israele attaccasse adesso sarebbe palesemente dalla parte del torto.
Che cosa stanno scoprendo sauditi ed israeliani? Stanno scoprendo che il medio oriente e’ diventato marginale per tutti.
Non interessa piu’ agli americani, interessa solo che sia stabile ai russi, interessa a malapena come aerea commerciale ai turchi, e agli Iraniani interessa solo come zona di difesa, cioe’ come stati cuscinetto.
Insomma, la parola d’ordine e’ “smobilitazione”.
Del resto, era ovvio che dovesse succedere, visti gli errori politici commessi. In dettaglio:
  • I sauditi hanno fatto un doppio gioco, accogliendo gioiosamente le basi americane ma contemporaneamente foraggiando il terrorismo sunnita , Al Qaeda, e una politica di espansione pan-araba inutile e velleitaria. Ma non puoi fare il doppio gioco con un avversario che ti sente e ti spia e ha delle basi di ascolto in casa sua. I sauditi credevano di essere furbi, ma sono stati giudicati inaffidabili e falsi gia’ da anni.
  • Gli Israeliani hanno confidato troppo sulla propria importanza. Lentamente, hanno raffreddato tutte le cancellerie europee, hanno raffreddato russi e cinesi, si sono tenuti a malapena gli indiani, e ovviamente confidavano che Mr Pistola Grande, gli USA, li sostenessero all’infinito. Oggi come oggi, gli USA si limitano a vedere loro le armi, ma possedere armi costose non garantisce piu’ nulla.
  • I turchi si sono avvitati su una politica nazionalpopolare simile a quella italiana del dopoguerra, con la sola differenza che non tengono l’alleato americano. Vogliono fare la potenza senza un piano preciso, e si limitano a diventare forti in casa. Niente di sbagliato, per carita’, ma lascia l’iniziativa agli sciiti.
Il risultato e’ che oggi, quando per diversi motivi il loro petrolio non serve a nulla, i paesi del medio oriente si vedono marginali, non piu’ al centro dell’attenzione, non piu’ necessari.
Il risultato di questi movimenti e’ che prima i sauditi, gli israeliani, come anche gli iraniani ed i siriani potevano PRETENDERE che i loro rispettivi alleati li aiutassero. Oggi devono imparare a CHIEDERE, e ad offrire qualcosa in cambio. Ma non hanno ancora capito che la musica e’ cambiata: la propaganda religiosa li ha convinti di essere l’ombelico di Dio, il popolo piu’ importante del mondo, che sta sempre in prima pagina sui giornali, che ti vende il petrolio, che minaccia il tuo petrolio.
Se andiamo a controllare il lato economico, cosa troviamo?
A fronte di diversi paesi africani nel G20, di paesi asiatici, delle nuove tigri caucasiche, della Russia, del sudamerica, della Cina: tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, NON SI CAPISCE PER QUALE MOTIVO PERDERE TEMPO CON UNA ZONA CHE DI PER SE’ DA OFFRIRE HA SOLO DANNI, COSTI , GUERRE, FAIDE, TERRORISMO e l’ormai rinunciabile petrolio.
Se mi chiedete per quale motivo sarebbe meglio per Obama far pace con la presidente del Brasile, posso suggerirne alcuni: il brasile e’ un bel mercato, sia per comprare che per vendere. Posso dirvi lo stesso del sudamerica intero, di alcune zone dell’ Africa, delle zone del caucaso ma…. perche’ diamine tenersi buoni i paesi del medio oriente?
Oggi che il petrolio e il gas naturale , per quel poco (meno di un tempo) che servono, arrivano da altre zone, e le rinnovabili hanno un peso crescente nell’economia, da quelle parti non ci sono NE’ BUONI CLIENTI ne’ BUONI FORNITORI.
E’ una delle zone con lo sviluppo piu’ depresso del mondo, e ora che il petrolio sta finendo, tutto si regge sugli investimenti dei soldi ricavati dal petrolio stesso, quelli che restano. Ma siccome non si vede nascere nessuna industria, stiamo parlando di discreti clienti, cui vendere, ma poco piu’.
Il guaio e’ che questi paesi si erano abituati allo status di partner geopolitico, status che oggi hanno perso. Da quanto tempo non leggete di Israele e Palestina sui giornali nazionali? Da quanto tempo non si parla di IRAQ?
La verita’ e’ che si e’ parlato di Siria, per dire che non vale la pena di fare una guerra, neanche breve, neanche di due settimane. E se qualcuno si rallegra perche’ i guerriglieri ceceni si sono spostati in Siria, si rallegrera’ meno quando in Siria arriveranno quei russi che i ceceni li hanno sconfitti, come consulenti di Assad.
Ovviamente nelle cancellerie si parla di “irritazione”. Aha. Si parla di “alleanza tra Israele e Arabi contro gli Sciiti” … seriously?
Gli unici ad aver capito di avere di fronte , da entrambi i lati, un branco di irredimibili tribu’ patabibliche, che non vivranno MAI in pace, che saranno SEMPRE in guerra, che avranno SEMPRE dei conflitti, che non riusciranno MAI a convivere tra loro, che avranno sempre un DIO che gli ordina di ammazzare qualcun altro, sembrano essere le cancellerie dei grandi paesi, che si stanno accordando per una pace fasulla, per poi darsela a gambe e lasciarli ai loro riti tribali.
La vera grande notizia nell’accordo con l’ IRAN e’ che adesso tutti si sono rotti il cazzo di quella zona di ignoranti pecorai del deserto. Col petrolio locale sempre meno importante, quelli che un tempo erano al centro dell’attenzione sono oggi marginali, e le aree in via di sviluppo del pianeta sono molto piu’ importanti. Si chiama “disimpegno”, e da ora in poi, se i sauditi vorranno soldati stranieri a difenderli, dovranno PAGARLI.
La prossima mossa? Sara’ quella del bambino viziato: cercare di attirare l’attenzione. Qualcuno dira’ di avere missili capaci di raggiungere questo e quello, probabilmente avverranno attentati terroristici di organizzazioni sunnite in Europa, Russia o USA, (magari anche in Cina ) cui i governi locali ragiranno con una serie di controlli alle frontiere di tipo PUNITIVO, e quando sara’ ancora piu’ chiaro che alle grandi potenze del mondo di quel posto non frega piu’ niente, solo allora realizzeranno di essere chiusi dentro una stanza , con un revolver ciascuno nelle mani.
E dentro la loro stanza, nessuno li sentira’ quando inizieranno a scannarsi tra loro.

Uriel

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