Cutro

Si continua a parlare della questione del naufragio di Cutro in termini di politica partitica, senza mai voler affrontare il problema per quello che e’, cioe’ un problema di politica internazionale, nel senso strategico del termine. E questa scelta della narrativa non e’ strana, perche’ nasconde un problema di cui nessuno sembra voler parlare.

Parlare del porto ove dovrebbero arrivare e’ inutile, perche’ una volta partiti sono soggetti alle condizioni del mare e alla resistenza della loro imbarcazione. Parlare di ONG non serve a nulla, perche’ l’86% dei migranti arriva dopo il soccorso della Marina Militare e di Frontex. Parlare di Unione Europea non serve a nulla, perche’ praticamente OGNI paese UE, oggi, e’ soggetto a una pressione migratoria e si trova a difendere i propri confini. Parlare di redistribuzione e’ inutile e stupido, visto che oggi solo la polonia ha tre milioni di Ukraini, e uno e mezzo la Germania. Se si ridistribuissero i migranti, l’Italia dovrebbe tenersi quelli che ha, e prenderne ancora da altri paesi. Parlare ci accordi col governo libico e’ inutile, perche’ non esiste di fatto alcun governo libico, esistono tribu’ che gestiscono le navi di pattuglia che i libici hanno.

Ma questo non e’ il punto: il fatto che le foglie di fico dei commentatori siano solo foglie di fico e’ ovvio. Il problema vero e’ il problema che sottintendono.

Anni fa, all’inizio degli anni ’90, ci fu un problema simile con l’Albania, che collasso’. Ci furono esempi di migrazione estremi, con navi da dieci, ventimila migranti alla volta che arrivavano in porto.  Ma il risultato fu una missione militare nella quale l’Esercito ando’ a distribuire viveri e a mantenere l’ordine, e la Marina si prese il compito di gestire i porti insieme alle “autorita’” locali. Ristabilito l’ordine, l’albania inizio’ a risollevarsi e tra alti e bassi la crisi rientro’.

Ma attenzione: se riassumiamo la storia, il problema della migrazione albanese fu risolto PROIETTANDO POTERE MILITARE sull’ Albania. Questo e’ mandare l’esercito, questo e’ mandare la Marina. Proiezione di potere militare.


Se spostiamo l’analogia sulla Libia, dobbiamo pensare che in una situazione simile l’ Italia potrebbe proiettare a sua volta potere militare, almeno sulle coste. E qui arriva il problema.

L’Italia non e’ capace di proiettare potere militare sulla Libia, o in direzione della Libia.

Adesso arriveranno i soliti espertoni di Limes a dirci che non possiamo proiettare potere militare perche’ in Libia ci sono i russi (che sostengono Haftar) e i turchi, che sostengono il “governo” attuale. Ma le cose stanno esattamente nel modo opposto: se ci sono queste due nazioni, e’ perche’ l’Italia e’ assente.

Basta vedere una cartina geografica per capire che Turchia e Russia sono molto piu’ lontane, e che vista la distanza, se l’Italia proiettasse potere militare ci sarebbe poco da fare , nel medio e lungo termine.

Perche’ non si fa?

CI sono due problemi, uno in Italia e uno in Francia.


Quello italiano e’ che mentre l’operazione in Albania richiese la collaborazione di Marina ed Esercito – che di solito funziona – per fare una cosa simile con un paese piu’ grande come la Libia occorrerebbe necessariamente una cooperazione tra Aviazione e Marina.

E quella non funziona. Mai. Per nessun motivo, per via di vecchi attriti fra Balbo e Thaon di Revel sul ruolo dell’aviazione di marina, e piu’ recenti infantilismi sulla spartizione del budget militare. Anche sull’uso e la destinazione degli F-35 ci furono diatribe

https://aresdifesa.it/f-35-b-un-problema-tutto-italiano/

https://www.startmag.it/innovazione/vi-racconto-la-folle-guerra-tra-aeronautica-e-marina-per-gli-f-35b/

https://www.limesonline.com/cartaceo/a-chi-toccano-gli-f-35-la-disputa-infinita-fra-aeronautica-e-marina

https://www.lastampa.it/cronaca/2020/02/07/news/i-caccia-f-35-stovl-all-aeronautica-uno-spreco-di-denaro-pubblico-1.38438781/

https://formiche.net/2020/11/difesa-forze-armate-tricarico-4-novembre/

ttps://www.forzearmate.org/aerei-caccia-f-35b-ire-dellaeronautica-contro-la-marina-criticate-le-scelte-del-ministro-della-difesa-elisabetta-trenta/

eccetera. Ma la polemica non nasce fra il Generale Tricarico e l’Ammiraglio Mandelli, perche’ e’ vecchissima, e risale ai tempi di Balbo, e riguarda l’istituzione o il progetto dell’ Aviazione di Marina.

Aggiungete pure che i governi di destra pendono molto dal lato dell’ Aviazione, quelli di centrosinistra parteggiano per la Marina, e il piatto e’ condito.

Il primo motivo per il quale l’Italia non puo’ proiettare potere militare sulla Libia e’ una diatriba infantile che dura dai primi decenni del novecento. Diatriba che nessun governo italiano, sinora, e’ mai riuscito a sanare.


Il secondo motivo per il quale l’Italia non potrebbe comunque proiettare potere militare si chiama “Francia”. Nella loro assurda e anacronistica politica “coloniale” la dottrina francese e’ che la Siria deve essere sotto il potere di proiezione francese, oppure niente: nemmeno se a prendere la Libia sono Russia e Turchia (nessuna delle due in particolare simpatia per i francesi) , al posto degli italiani.

Questo e’ dovuto alla concorrenza fra Total ed Eni su alcune risorse Libiche, ma specialmente, ripeto, in una visione anacronistica della politica mediterranea da parte dei francesi.

La francia di oggi fatica ad espandersi commercialmente e strategicamente ad est perche’ c’e’ la Germania, a nord perche’ c’e’ l’ Inghilterra, ad est perche’ c’e’ la Spagna: puo’ espandere la sua influenza solo nel Mediterraneo.

Poiche’ l’Italia cresce verso la Tunisia, stanno cercando di destabilizzare il governo di Tunisi appoggiando delle facce inguardabili, mentre in Algeria tengono in piedi governi abbastanza opinabili. E sono i principali responsabili del caos libico.

Se l’Italia cercasse di proiettare potere militare, creando una situazione come quella di Ceuta e Melilla (delle teste di ponte/enclavi, da cui poter anche rimpatriare gli immigrati e/o sorvegliare meglio il traffico) , il risultato sarebbe che i francesi si metterebbero di mezzo per sabotare l’operazione. (intendo, nel caso in cui Marina e Aereonautica uscissero dall’ asilo infantile).

Il secondo motivo per il quale l’Italia non puo’ proiettare potere militare, e quindi influenza politica , sulla Libia, e’ che i francesi saboterebbero qualsiasi sforzo italiano, al punto che preferiscono avere turchi o russi al potere in Libia. Chiunque, ma non Italiani.


Come conseguenza, l’Italia non puo’ davvero influire sul traffico di migranti che avviene in Libia, e tutto quello che puo’ fare e’ reagire in qualche modo alle continue partenze.

Quando succedono cose come Cutro, quindi, la televisione e il giornalismo italiano alzano il livello di buttarla in caciara, proprio per impedire che si sappia qual’e’ il problema di fondo che riguarda la Libia:

L’italia non riesce a proiettare potere militare in Libia, per problemi che un governo serio potrebbe anche risolvere , ma evidentemente non parliamo di governi italiani.

Per questo, essenzialmente, il flusso migratorio e’ aperto e rimane aperto.

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