Comode maniglie.

Comode maniglie.

Anni fa coniai un modo di dire, “se tutti ti prendono per il culo, forse c’e’ una comoda maniglia”. Sebbene per molti questo sia un “blaming the victim”, la mia residua italianita’ mi obbliga a reagire in qualche modo, quando qualcuno ha una maniglia nel culo. DEVO afferrarla.

E’ una cosa che mi capita quando, perso il senso del ridicolo, le persone cominciano a sparare di quelle stronzate che in confronto Crozza sembra Carlo Magno.

Ecco, mi capita di leggere sul Corriere di un tizio che ha una GIGANTESCA maniglia nel culo. E a me spiace, non posso farci nulla.  DEVO. Noblesse oblige.

Comode maniglie.
https://milano.corriere.it/notizie/lombardia/22_giugno_11/giuseppe-crippa-miliardario-87-anni-l-ho-scoperto-leggendo-classifica-forbes-me-soldi-non-contano-57abf50c-e946-11ec-aa6f-61acc9a2d510.shtml

Ho deciso quindi di fare un’intervista psicoattiva a questo signore, nel senso che gli appariro’ in sogno, quei sogni che non si ricordano, e scrivero’ un pezzo storico , eroico ed onirico di giornalismo contemporaneo.

  • Signor Crippa, cominciamo con una domanda semplice: perche’ leggeva Forbes, se non aveva idea di essere un miliardario?
  • A dire il vero io sono una persona semplice, parlo dialetto, e quando mi sono abbonato credevo che Forbes fosse una rivista specializzata in forbici.
  • Forbici?
  • Forbici. Sartoria. Io sono una persona modesta, e i pantaloni me li accorcio da solo. E mi sono appassionato alle forbici.
  • Ehm… capisco. Quindi un giorno apre il giornale di Forbici e ci trova scritto che Giuseppe Crippa e’ un miliardario.
  • Esatto. E puo’ immaginare come mi sono sentito, in quel momento. Tante cose , tante domande esistenziali, sono tornate a galla in tutta la loro profondita’.
  • Ci fa un esempio?
  • Per esempio, le mie notti , trascorse insonne, a chiedermi cosa ci faccia una collezione di Ferrari nella mia autorimessa. Non dormivo. Mi chiedevo “cosa significa?” Chi le ha messe li? Qual’e’ il loro scopo? C’e’ qualcosa piu’ grande di noi che ha voluto cosi’? Ero come una scimmia che si interroga di fronte al Monolite.
  • E che risposte si dava?
  • Niente. La contemplazione dei misteri dell’universo mi lasciava sbigottito.  Cosi’, dopo aver letto di questa cosa su Forbes, ho deciso di capire. E’ il mio dovere nei confronti della Verita’, capisce?
  • Mi sembra ragionevole. E cosa ha fatto?
  • Ho chiamato la Guardia di Finanza e ho chiesto loro se quello che ho letto su Forbes e’ vero. E ovviamente non era vero. Figuriamoci.
  • Uhm… ci puo’ raccontare?
  • Mah, c’e’ poco da raccontare. Il maresciallo mi ha detto che a loro risulto nullatenente da 50 anni, come pensavo anch’io, e quando gli ho spiegato che Forbes dice cosi’ e’ stato gentilissimo, pensi che mi ha offerto di spedirmi delle arance. Questi siciliani, persone squisite.
  • Assolutamente deliziosi. E mi dica, neanche sul lavoro ha mai sospettato nulla? Non si e’ mai accorto di una certa, che so,  reverenza?
  • Ma che reverenza. Anzi, io ho sempre avuto rapporti cordialissimi con gli altri impiegati, mi riempiono di complimenti, tanti mi dicono che sono perfetto per il mio lavoro.
  • E che lavoro fa, se posso chiederlo?
  • L’uomo delle pulizie. Umile, ma soddisfacente. Torni a casa, scendi dall’elicottero  e sai di aver fatto il tuo lavoro.
  • Aha. Quindi lei crede di essere l’uomo…
  • … delle pulizie. Esatto.
  • E non ha mai notato che la mattina si reca nell’ufficio del CEO a lavorare?
  • Ovvio. Qualcuno dovra’ pur pulirlo, no? Anche perche’ e’ un ufficio in condivisione.
  • In condivisione? L’ufficio del CEO? E con chi lo condivide?
  • Con un ginecologo.
  • Un ginecologo?
  • Si’. Tante vole entro e ci trovo delle ragazze stese sulla scrivania , a gambe aperte, che aspettano la visita.
  • AAAAh. OOOOk. E lei cosa fa?
  • Mah, la prima volta non capivo. Ho cercato di parlare con questa signorina, ma era straniera. Alla fine ci siamo capiti  , ma c’e’ voluto tempo.
  • ehm… ovvero?
  • SI’, alla fine ho capito che non poteva tornare a casa perche’ la sua ford escort era bucata. Cosi’ le ho deto le chiavi della mia Subaru.
  • Ford esc…Lei ha una Subaru?
  • Piu’ di una. Guardi, questo e’ il portachiavi.
  • Quella B vuol dire Bentley.
  • No, e’ la B di Subaru. La B di subaru vuole dire Bentley.
  • E’ sicuro? Ma sicuro sicuro?
  • Ovvio. B come Subaru. Lo sanno tutti.
  • vabe’. Torniamo al fatto: e quando ha dato le chiavi della sua “Subaru” alla ragazza, che cosa ha fatto?
  • Oh, prima era arrabbiata, poi quando ha visto il portachiavi mi ha fatto un gran sorriso, ma all’inizio non lo voleva.
  • Cosa non voleva?
  • La chiave della subaru. Pensi che si me’ messa in ginocchio e cercava di rimettermela nei pantaloni.
  • Ah. Certo. Voleva rimettere la chiave nei pantaloni.
  • Ovvio. Una ragazza modesta. Poi dicono gli stranieri: ce ne vorrebbero di piu’ , come quella.
  • Potrei concordare. Posso farle una domanda piu’ privata?
  • Certo.
  • Le e’ mai capitato di fraintendere qualcuno, o qualcosa?
  • Assolutamente mai. Sono un ascoltatore formidabile. Ho imparato lezioni importantissime, osservando e ascoltando.
  • Ci fa un esempio?
  • Una volta tornavo a casa la sera, in elicottero, e ho visto tutto il traffico sulle strade. E mi sono chiesto per quale ragione le persone continuano ad usare l’auto, quando esistono gli elicotteri. Lei se lo e’ mai chiesto?
  • Mah, qualche volta. E cosa ha imparato da questa domanda?
  • La forza dell’abitudine. Sono cosi’ abituati ad usare l’auto che non riescono nemmeno a pensare che in elicottero farebbero prima. Per questo non lo usano mai. E questo ci insegna quanto e’ forte l’abitudine.
  • Ah. Beh, certo. Deve essere proprio cosi’. E’ l’abitudine. Ma torniamo al nostro tema: ma davvero non aveva proprio mai visto alcun indizio, nemmeno vago, del fatto di essere miliardario?
  • Ma no! Lo vede anche lei dove vivo: da cosa dovrei capire di essere miliardario?
  • Mah, essere in un attico da milleseicento metri nel pieno centro di MIlano potrebbe insospettire, no?
  • Ma va. Ormai ce l’hanno tutti. Anzi, comincia ad annoiarmi. Dove ce li vede i miliardi?
  • Mah, in un tappeto di pelo pubico di geisha del periodo edo?
  • Ma quale, questo? Ormai si trovano all’ IKEA.
  • All’ IKEA? E’ un tappeto grande centicinquanta metri quadri, ad occhio e croce.
  • Ma guardi che l’ Ikea ha un sacco di spazio, su nei fiordi.
  • Aha. E nemmeno quella statua in oro massiccio che usa come attaccapanni le da’ qualche dubbio?
  • Decisamente no, anzi, non vedo l’ora che l’arcivescovo se la riprenda. Mi ha stufato, onestamente, secondo me starebbe meglio in cima al Duomo. Anche se ha un valore affettivo?
  • La Bela Madunina ha un valore affettivo , per lei?
  • Si’, la comprai a Milano Marittima da un marocchino, per regalarla ad una ragazza tedesca che avevo conosciuto.
  • E non la regalo’?
  • No, quando tornai col regalo  la ragazza era fuggita col marocchino.
  • Gente strana, eh?
  • Gia’. Avrebbero bisogno di un bagno di modestia, di imparare le lezioni della vita. Quelle davvero importanti.
  • Per esempio?
  • Beh, che se mangi caviale dalle natiche di una minorenne thailandese nuda, il sapore non cambia. E’ importante.
  • Cose che ti cambiano dentro, suppongo. Consapevolezze.
  • Ovvio. Adesso pero’ la saluto, ieri per sbaglio ho comprato un’isoletta su Ebay ,e  sono curioso di vederla.
  • Un’isoletta del pacifico?
  • Si’, una specie di scoglio, lo chiamano Giappone. Lo conosce?
  • Mi sembra di averne sentito parlare, qualche volta.

P.S: signorina Gerosa, quella roba non si puo’ leggere. Davvero. Ma sul serio? Cos’e’, un’epidemia di Subaru? Cioe’, tu leggi quella roba e il buonsenso ti chiede il divorzio. E non ti restituisce le chiavi.


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