Il prima del dopo.

Siccome la consueta efficienza tedesca mi ha tenuto qui a Duesseldorf, (evito di dire cosa penso dell’efficienza nordica, diciamo che e’ una truffa bella e buona) vorrei approfondire un discorso che e’ stato appena sfiorato nei commenti dello scorso post, ovvero il fatto che l’ Italia come paese sia migliorato o peggiorato. La mia personale opinione e’ che sia rimasto piu’ o meno lo stesso, con la differenza che tante cose che prima si facevano di nascosto oggi si fanno apertamente.
Quando io ero adolescente, esistevano tre televisioni. Rai1, Rai2 e Rai3. Rai1, come saprete, era un feudo DC. Quello che non sapete e’ cosa volesse dire, essere un feudo DC. Per capirci, la rai dell’epoca era nazionalpopolare.

 

Mettiamola cosi’. C’e’ un giornalista televisivo che ha condotto programmi sempre migliori, ma ha la sfiga di divorziare. Cosi’, non gli vengono piu’ dati programmi e viene messo a dire il TG1. Ma la moglie si mette a fare la pornostar, e la sua fama cresce sempre di piu, fino al punto che viene strasferito in francia, e finisce la sua carriera con i mondiali di calcio e le riprese di edifici abbattuti.

 

Si trattava di un giornalista dallo spessore di gran lunga superiore a Vespa, Santoro, e compagnia bella.

 

In quegli anni, succede che  l’ URSS invade l’afghanistan. Allora, vedrete RAI1 che manda in onda le notizie delle olimpiadi boicottate perche’ l’ URSS ha invaso l’ Afghanistan. RAI2 che manda in onda la notizia delle olimpiadi boicottate perche’ l’ URSS ha invaso l’ Afghanistan. Rai3 manda in onda la notizia delle olimpiadi boicottate dagli USA dopo l’intervento russo in aiuto del governo afgano.

 

Andrej Sacharov fu un premio nobel che ad un certo punto si dissocio’ dalla politica repressiva russa e per questo fu internato. RAI1 disse che era perseguitato dal regime, e che gli era stato vietato di ritirare il premio Nobel. Rai2 disse circa lo stesso. Rai3 disse che problemi di salute lo avevano trattenuto dal ritirare il visto, e quando fu internato a Gorkj dissero che era stato ricoverato.

 

Le porcherie avvenivano in tutti i sensi: ad un certo punto in URSS avviene un controcolpo di stato che si propone di abbattere Gorbachev e di ripristinare il sistema sovietico precedente. Rai2 dice colpo di stato, e via. Rai3 parla di “governo di emergenza”. RAI1 parla di “nuovo governo”. Perche’ succede? Perche’ Andreotti ha deciso di riconoscere il nuovo governo golpista (unico paese al mondo) , dicendo che in fondo si tratta di “affari interni russi” e lui riconosce il governo che c’e’. Cosi’. RAI1 essendo un feudo democristiano deve chiamare “nuovo governo” la giunta golpista.

 

Questo vi sembra scandaloso? No, e’ la norma dell’epoca. Il periodo pre-tv commerciale e’ un periodo nel quale la televisione e’ merda allo stato puro. Uno scandalo che si rappresenta giorno dopo giorno di fronte a tutti. Solo che all’epoca si militava, e siccome a sinistra si guardava RAI3  e andava bene cosi’, i cattolici guardavano RAI1 e andava bene, i socialisti guardavano RAI2 e andava bene, allora nessuno si lamentava troppo.

 

Era una spartizione che avveniva sotto gli occhi di tutti, ma siccome tutti avevano una fetta soddisfacente, evidentemente andava bene cosi’. Non si parlava di scandalo, al massimo si nominava la “lottizzazione”.
Ma anche la lottizzazione era pubblica e sotto gli occhi di tutti.

 

Le amanti erano ovunque, ogni parlamentare finiva col portare la moglie in parlamento giusto il tempo di farle prendere la pensione,

 

L’odiato Emilio Fede , che pure aveva condotto inchieste abbastanza graffianti come quella sullo scandalo degli ormoni dati alle mucche, viene buttato fuori dalla RAI perche’ … perche’ gioca d’azzardo. O meglio, viene accusato di farlo, visto che le accuse non ebbero seguito: ma tant’e’, questo basta alla rai “per famiglie” a farlo cacciare fuori. Ovviamente lo raccoglie Berlusconi, e ovviamente lui gli e’ grato.

 

Definire “bigotta” la RAI prima delle tv commerciali non e’ sufficiente. Essa e’ “nazionalpopolare”. Nazional popolare e’ un mix tra la TV del MOIGE , cioe’ una TV che evita qualsiasi cosa sia piu’ che insipida, perche’ la TV e’ fatta “per le famiglie”. I contenuti sono totalmente autoprodotti, perche’ e’ “nazional”-popolare, e “nazional” significa che l’italiano NON deve necessariamente entrare in contatto con il mondo che sta fuori dall’italia.

 

Quando nasce la TV commerciale, e mi spiace tanto per i denigratori, il paese tira un sospiro di sollievo. E” una boccata d’aria fresca. Sia perche’ arrivano dei format stranieri, sia perche’ arrivano finalmente cose mai viste. La TV per bambini, per esempio.

 

Per la RAI esisteva una TV coi bambini, che poteva essere lo zecchino d’oro o altre trasmissioni. Ma trasmissioni come “Bim Bum Bam”, cioe’ format acquistati sul mercato internazionale e proposti al pubblico italiano, arrivano insieme a questo dei cartoni animati che NON potevate vedere sulla RAI. Lupin , che usci’ la prima volta con una sigla esplicitamente sadomaso ispirata all’ Histoire d’O, in RAI ve lo potevate sognare. I puffi, Hello Spank, e tanti altri cartoni arrivano in Italia grazie alle TV commerciali. Cartoni come Pollon, il primo Holly & Benji  , non sarebbero mai arrivati in italia. La TV nazional popolare era MOLTO scettica a riguardo, e aveva tollerato pochissimi episoti di Goldrake a fatica: Goldrake arrivo’ incompleto di tre puntate, e come se non bastasse prima mandarono la Elmi (all’epoca “la fatina d’italia”)  a spiegare alla gente che si trattava di una cosa strana, giapponese, da non prendere troppo sul serio. E non fu semplice nemmeno cosi’, dovettero chiamare “Superman – Ufo Robot d’Acciaio” , nonostante il fatto che Superman non c’entrasse nulla (i vecchi lo chiamavano ancora Nembo Kid, del resto) perche’ era l’unico modo di spacciarlo a gente assuefatta da 30 anni di TeleMOIGE, la Tv per le famiglie, la TV del MOIGE. Distruggere? Esplosioni? UFO? A gente che aveva trovato troppo piccanti alcune puntate di Lascia o Raddoppia? Ma scherzate? Lupin III viene messo su Italia uno, e la rai lo rifiuta perche’ …. e’ un ladro. Cattivo esempio, male, male.

 

L’idea che ci fosse un eroe come Goldrake , poi, era considerata cosi’ scandalosamente individualista e antisocialista che un deputato del PCI, se non ricordo male un certo Corvieri, o Corsieri, una roba del genere, ne chiese la cancellazione! Ovvove, ovvove, un individuo distrugge il male!  Un eroe! Culto degli eroi! Fascismo!  Individualismo!

 

Per non parlare di Capitan Harlock: esso va in onda sulla rai, ma con una versione cosi’ censurata e tagliata (nessun episodio e’ privo di tagli) che si fatica a capire la trama. Tutti i riferimenti al conformismo di stato (tema principe della serie) vengono tagliati.  Persino la sigla e’ censurata, perche’ il PCI sostiene che la sigla originale ricordi troppo … la Decima MAS! Doctor Who viene trasmesso, mutilatissimo, e siccome affronta temi troppo “estremi” per la RAI del periodo, (1974/75) viene semplicemente cessato nonostante il successo. Zaffiro & Acciaio, poi… troppo…. troppo emozionanti per i gusti grigi ed insipidi dei dirigenti RAI.

 

E non parlo di millenni fa, parlo del 1980, o giu’ di li’. Parlo di un mondo nel quale troppa fantascienza infastidisce i cattolici, nel quale i divorziati non devono parlare in TV e comunque non del loro divorzio, eccetera.

 

Cosa covava dietro a tutta questa facciata? Covava il manuale Cancelli.

 

Quando arriva , come ho detto, la prima tv commerciale (sotto forma di miriade di TV locali, da Telesanterno ad Alpha TV) , arriva una boccata di aria fresca. Chi fa dei notiziari riesce a scollarsi dalla logica nazionalpopolare. Significa che arriva la cronaca in TV, ma arriva una cronaca non piu’ edulcorata, una cronaca dove si parla dell’amante , del tradimento, anziche’ dire genericamente “una mantide” per indicare una donna che uccide il marito. Arriva il gossip gossip, dove finalmente si puo’ parlare di divorzio: si Sza Sza Gabor si sapeva che avesse avuto tanti matrimoni. Ma dei divorzi non si parlava, era una parola tabu’. Si risposava, toh.

 

E la giustizia? E la questione morale?

 

Oh, all’epoca era una barzelletta. Quando nasceva un’inchiesta (e nascevano, nascevano) immediatamente interveniva la politica, che produceva una “commissione parlamentare d’inchiesta”. Facciamo un esempio: Gherardo Colombo apre nel 1981 l’inchiesta P2. Era circa primavera. L’inchiesta esplode e per non venire insabbiata immediatamente viene pubblicata, violando il segreto istruttorio, la lista (la prima, perche’ non fu mica quella definitiva, eh) degli iscritti.

 

O dei presunti iscritti. Siccome la cosa non si metteva a tacere, fu “presa sotto controllo” dalla commissione parlamentare d’inchiesta, cioe’ il modo dell’epoca di infilare un’inchiesta dentro un vicolo cieco. Se Berlusconi ricordasse, oggi avrebbe molti meno guai. Le commissioni di inchiesta procedevano secondo il manuale cancelli, al punto che lo stesso Montanelli sbotto’ di fronte alla relazione dicendo che si trattava di una bufala bella e buona.

 

Nella lista dei presunti appartenenti alla P2 si segui’ quello che era il manuale cancelli: ogni partito aveva diritto ad un certo di posti, e nel caso di scandali, aveva diritto a cacciarci in mezzo un certo numero di avversari o di amici degli avversari. Cosi’, se i nemici del PSI e del PSDI infilarono Berlusconi nella lista, i compagni di DP (non mi ricordo se si chiamsse gia’ cosi’) ci infilarono il povero Generale dalla Chiesa, colpevole di aver picchiato “troppo duramente” alcuni, come dire, “compgni che sbagliavano”. Il Generale viene tirato dentro in una delirante ricostruzione secondo la quale Gelli avrebbe eterodiretto il rapimento moro grazie anche al fatto che il Generale fosse uno dei suoi. In seguito si scopri’ che quel cialtrone di Gelli confondeva Romolo dalla Chiesa (effettivamente tesserato)  con il famoso generale costruendoci sopra una fantasiosa storia (che toglieva alle BR la responsabilita’ di aver ucciso Moro) , ma ormai il fango era gettato, e i compagni avevano avuto la loro libbra di carne.

 

La “commissione parlamentare d’inchiesta” era, all’epoca , la piu’ burlesca e sfacciatamente intesa per insabbiare un’inchiesta altrimenti pericolosa.

 

Potrei nominare la commissione parlamentare d’inchiesta sugli interventi post-terremoto della Valle del Belice, nata dopo un’inchiesta  che rischiava di colpire alcuni democristiani e invece fini’ in merda. Quella sull’ “anonima banchieri”, che coinvolgeva i primi , come dire, segni di quel malcostume che poi si sarebbe espresso nel crack dell’ambrosiano. Quella sul disastro del Vajont, quella sui Fondi Neri dell’ IRI , quella sulla ricostruzione Irpina, quella sul caso BNL, sui consorzi agrari, sull’ ACNA di Cengio. Tutte inchieste che se fossero arrivate a compimento avrebbero probabilmente anticipato Mani Pulite.

 

Tuttavia, arrivava puntuale una commissione parlamentare d’inchiesta che prendeva in mano la situazione, e la mandava in merda. Merda completa.

 

Ora, vedete la differenza? Se al nascere di Mani Pulite fosse nata una commissione parlamentare d’inchiesta, tutto si sarebbe insabbiato. Invece, Craxi non ebbe l’astuzia (o forse ebbe l’arroganza) di mettere in atto il vecchio manuale democristiano, col risultato che non si fece mai la commissione parlamentare, e quindi Mani Pulite procedette. Ma numerose inchieste, nei decenni precedenti, avrebbero potuto spazzar via la classe politica italiana: da quella dei fondi neri dell’ IRI a quelle sulla ricostruzione: ma venivano immediatamente intercettate da una commissione bicamerale d’inchiesta, la quale si riuniva e concordava una verita’ ufficiale.

 

Per dire, Berlusconi all’epoca non era nessuno,  era l’oscuro fondatore/acquisitore di TeleMilano58 una TV privata che non si vedeva a Mantova perche’ era una TV via cavo nata per Milano 2 (in pratica, la TV di Segrate), infilarlo negli elenchi della P2 fu probabilmente una vendetta politica dei democristiani lombardi, visto che all’epoca era visto come un individuo pericolosamente esterofilo (mediaset ha portato in italia i format anglosassoni, non dimentichiamolo)  e considerato troppo incline al libertinaggio. (mediaset  ha rotto la cappa di grigio-moige che incombeva sul paese)

 

Quello che pero’ vorrei far notare, per venire al dunque, e’ la differenza di stile: se chiedete a qualcuno che cosa sia stato lo scandalo dei fondi neri dell’ IRI, o quello BNL/Atlanta, non se lo ricorda nessuno. La stessa inchiesta P2 colpi’ gente che all’epoca era nessuno, e se non fosse stato per Berlusconi, nessuno la ricorderebbe piu’. Come non si ricordano tantissime inchieste parlamentari.

 

Una volta entrata in gioco la commissione, l’inchiesta si perdeva nella politica. E quindi, boh: che cos’era l’inchiesta sui fondi neri dell’ IRI? Mah. CHi lo ricorda? Chi ricorda che Prodi riusci’ a riportare in attivo il bilancio dell’ IRI mettendo a bilancio come “riserve” le perdite accumulate con i prodotti non venduti nel settore della siderurgia? LA confusione fu tale che prodi, dopo due anni che si era “deciso” (a detta di Bernabei) di far rientrare a bilancio i fondi neri di italstat, disse di “non saperne nulla”, e si presento’ bello bello a ritirare l’assegno, di fondi neri (140 miliardi di lire) che erano stati occultati dalle societa’ che lui dirigeva. Da chi? Non si seppe mai. La commissione parlamentare voluta da Cirino Pomicino mando’ tutto in merda.

 

Cosa intendo dire? Intendo dire che non e’ cambiata la sostanza, ma e’ cambiato semplicemente il modo di affrontare le cose. Se prima si troncava e si sopiva, oggi tutto esplode. Se accadesse una cosa come lo scandalo dei fondi neri dell’ IRI oggi, sia Bernabei che Prodi non si salverebbero. In pratica, IRI nascondeva sotto il cuscino dei soldi, che andavano poi a finanziare i partiti. Se si seppe dell’esistenza di questi fondi neri, non si capi’ mai davvero chi li maneggiasse, ne’ a quali partiti finissero (poi erano sempre gli stessi tre, PCI, DC PSI) , e  Bernabei finisce a dirigere un’azienda di produzioni televisive (e’ stato anche in RAI), la Lux Vide.

 

Ma all’epoca vigeva ancora la commissione parlamentare d’inchiesta, e siccome agiva a porte chiuse, non ne usciva nulla se non quanto stabilito dai partiti. Quindi nessuno veniva mai punito. E non solo: tutto si perdeva tra segreti e chiacchiere.

 

Ovviamente c’era chi sapeva. C’era chi smascherava l’ipocrisia. C’era chi faceva politica “feroce”, d’attacco, e quindi si divertiva a svelare le ipocrisie . Per queste persone, abituate a vedere sotto le maschere, la societa’ italiana NON e’ cambiata. Se hai sempre visto SOTTO la maschera, quando qualcuno se la toglie, per te non cambia nulla.

 

Per chi e’ cambiata, l’italia?

 

E’ cambiata per quelli che hanno visto Prodi in TV a ritirare i 140 miliardi dell’ IRI, dicendo di aver fatto luce, nonostante quei miliardi fossero scomparsi proprio nei due anni in cui era presidente. E siccome la TV dell’epoca NON ha mai fatto troppe domande, non se ne sono fatte neppure loro.

 

Ma per chi si faceva le domande, le risposte c’erano, e Prodi non ne usciva (insieme a Bernabei) proprio pulitissimo. Anche tralasciando l’idea geniale di contabilizzare come riserve gli invenduti della siderurgia, cioe’ le perdite.

 

Del resto, le commissioni parlamentari d’inchiesta sono una figata, se le sai usare:

 

Capo XXXII – Delle Inchieste Parlamentari

 

Articolo 140
1. Le proposte di inchiesta parlamentare seguono la procedura prevista per i progetti di legge.
Articolo 141
1. Quando la Camera decide di procedere ad una inchiesta, la Commissione è nominata in modo che la sua composizione rispecchi la proporzione dei Gruppi parlamentari. La Camera può delegarne la nomina al Presidente.
2. La Commissione d’inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.
3. Se anche il Senato delibera un’inchiesta sull’identica materia, le Commissioni delle due Camere possono deliberare di procedere congiuntamente.
Articolo 142
Quando una Commissione d’inchiesta ritenga opportuno di trasferirsi o di inviare alcuno dei suoi componenti fuori della sede del Parlamento, ne informa, prima di deliberare al riguardo, il Presidente della Camera.

 

Dal Regolamento del Senato

 

Capo XX – Delle inchieste parlamentari
Articolo 162 (1)
Inchieste parlamentari.
1. Per le proposte di inchiesta parlamentare si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni relative ai disegni di legge.
2. Quando una proposta di inchiesta parlamentare è sottoscritta da almeno un decimo dei componenti del Senato, è posta all’ordine del giorno della competente Commissione, che deve riunirsi entro i cinque giorni successivi al deferimento. Il Presidente del Senato assegna alla Commissione un termine inderogabile per riferire all’Assemblea. Decorso tale termine, la proposta è comunque iscritta all’ordine del giorno dell’Assemblea nella prima seduta successiva alla scadenza del termine medesimo, ovvero in una seduta supplementare da tenersi nello stesso giorno di questa o in quello successivo, per essere discussa nel testo dei proponenti. La discussione in Assemblea si svolge a norma dell’articolo 55, comma 5.
3. Allorché il Senato delibera un’inchiesta su materie di pubblico interesse, la Commissione è nominata in modo che la sua composizione rispecchi la proporzione dei Gruppi parlamentari.
4. Se anche la Camera dei deputati delibera una inchiesta sulla identica materia, le Commissioni designate dalle due Camere possono, d’accordo, deliberare di procedere in comune.
5. I poteri della Commissione sono, a norma della Costituzione, gli stessi dell’autorità giudiziaria.
6. La deliberazione dell’inchiesta è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
(1) Articolo modificato dal Senato il 30 novembre 1988.

 

Articolo 163
Trasferimento o invio fuori sede di componenti della Commissione.
Quando una Commissione d’inchiesta stimi opportuno trasferirsi od inviare alcuno dei suoi componenti fuori della sede, deve informarne la Presidenza del Senato.

 

Fico, eh? Gli stessi poteri della magistratura. Formata dai gruppi parlamentari, tutti. Non e’ fantastico?

 

Ecco il punto: all’epoca, si sfruttavano tutti gli artifizi possibili, tutti i bizantinismi e una fortissima censura televisiva, (le TV iniziano a diventare decenti quando la tv commerciale inizia ad avere i propri telegiornali. Prima, erano ridicoli. ) la gente viveva nell’ Italia del MOIGE.

 

Un’inchiesta contro Prodi non sarebbe stata tollerata perche’…. e’ una cosa dura, pesante, poco insipida. Invece tutto doveva essere nazionalpopolare, ovattato, moderato, adatto al pubblico delle famiglie. E cioe’ no, niente condanne. Inchieste? Ma dove? Manette? Una cosa cosi’ esagerata?

 

Tutto era ricoperto di questa patina nazionalpopolare. Si sapeva tutto ma lo sapeva solo chi , con atteggiamento feroce, era determinato a saperlo. Gli altri no.

 

Quello che e’ cambiato , oggi, e’ che tutti sono costretti a sapere. Inchieste che un tempo sarebbero state incistate da una commissione parlamentare oggi sono fuori controllo. E finiscono in una TV che comunque passa la notizia. Mentre un tempo non lo si faceva, si edulcorava, si facevano accordi tra reti rai del tipo “tu non dici che abbattere un aereo civile iraniano e’ rappresaglia americana, e io non dico che in Polonia i sindacalisti sono stati torturati”.

 

Questo e’ il mondo di prima: un mondo dove le cose non si sapevano, perche’ non venivano dette, perche’ esisteva un’arte dell’insabbiare che si e’ persa.

 

Io non ho visto cambiare il paese perche’ sino dagli anni ’80 mi sono messo a far politica , a frequentare le sedi del PCI , poi i radicali, e quindi tante cose che non si dicevano in TV ne’ sui giornali, MAI, venivano dette li’. MA solo li’. E quindi, solo chi faceva politica attiva (anche nei gruppi giovanili) le sapeva.

 

Per chi era come me, non e’ cambiato nulla, e’ solo caduta una maschera. Una censura orribile , in stile MOIGE. Ma non e’ cambiato il paese, sono cambiati i mass-media. E sono cambiati, anche e specialmente perche’ e’ arrivata la TV commerciale.

 

Paradossalmente, se non ci fosse stato Berlusconi, non avreste saputo di Berlusconi. La Lega Nord , per dire, fondata nel 1979 come movimento locale,  inizia a lavorare nel 1984, come Lega Lombarda. E’ gia’ pericolosa nel 1986/87. Ma arriva in TV solo perche’ iniziano a parlarne le TV di Berlusconi, e arrivano in TV quando ormai sono radicate. Nessuno se ne accorge per una semplice ragione: nessuno se ne vuole accorgere. Si trattava di partiti rumorosissimi, prendevano gia’ gli stessi voti di Pannella, ma ci si accorge di loro nel 1991, quando in Lombardia prendono il 18%, massacrando la DC. In veneto, se ne accorsero solo quando la Bindi perse il 13% di voti in un botto solo, nel 92. Ma fino a quando non arrivano a ROma, la TV non ne parlano.

 

Non arrivava la notizia. Questo e’ il punto che oggi fatichiamo a credere. La gente NON sapeva che esistessero questi partiti, gli italiani lo hanno saputo quasi DIECI ANNI DOPO. 

 

Quindi ripeto, il paese non e’ cambiato. Per nulla. Quello che e’ cambiato e’ che non porta piu’ una maschera nazionalpopolare. Mostra cio’ che e’, mentre prima tutto veniva nascosto nel nome del decoro e della cultura nazionalpopolare.

 

Chi vede un’italia peggiore non sogna un’italia migliore che fu, sogna semplicemente la maschera di ipocrisia che l’ Italia sfoggiava. Sogna le commissioni parlamentari d’inchiesta che mandino in merda ogni inchiesta acquisendo gli atti in tempo da avvisare i futuri imputati. Che ricopre di parole inutili e di teoremi politici ogni cosa.

 

Sognano di tornare a dormire.

 

I ragazzi che negli anni ’80 facevano politica nelle associazioni giovanili queste cose le sanno. Le dicevano nell’ FGCI, ma anche (in salsa diversa) nell’ FdG, come ai radicali, eccetera. Ma si parlava del 10/20% dei giovani. Gli altri non sapevano niente, come i loro padri, per loro tutto si divideva in Paninari, Dark, Metallari, Punk. DC? PSI? PCI? Bah, che noia!

 

E questo, questa noia, questa nazione a misura di MOIGE, e’ finita. Ma solo questo e’ finito.

 

Tutto il resto e’ identico, ed e’ per questo che chi c’era allora oggi non c’e’ piu’ in politica: perche’ questa ipocrisia , questo parlare di declino dimenticando che l’apice sottinteso, l’acme, era il periodo del CAF, non riesce senza che ci scappi da ridere. Gran parte di quelli che oggi rifiutano la politica sono stati ragazzi che si sono impegnati sin da adolescenti, sin da prima, dalla prima repubblica. E quindi, essendo stati informati , sanno bene che non e’ cambiato nulla. E rifiutano, e rifiutiamo, di partecipare ad un coro che vuole l’italia piu’ corrotta di prima, piu’ decadente di prima, quando e’ solo piu’ esplicita.

 

Anzi, ricordare con piacere la soffocante ipocrisia di prima, ci fa ancora piu’ schifo, a noi che ricordiamo.
Uriel

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