Innanzitutto se parliamo di SBF – salvo buon fine – non avviene cessione del credito, e il creditore rimane l’azienda. Perche’ dare i soldi alle banche, allora?
In secondo, nessuno ricorda che le banche italiane abbiano la tendenza ad accettare cessioni del credito. La mia esperienza come imprenditore e’ durata poco, ma mi hanno scritto un bel pochino di imprenditori di vecchia data: che la banca accetti un credito in sofferenza anticipando i soldi e’ rarissimo. Non fa parte del DNA delle banche italiane. 40 MILIARDI di sofferenze comprate? Se ci credete, mi bullo di voi.
Ci sono tante altre ambiguita’ in questa storia.
Per prima cosa, se quei soldi oggi sono in cassa, non c’e’ alcun bisogno di un provvedimento ad hoc per pagare le imprese. Non e’ affatto chiaro come mai , a fronte di debiti gia’ iscritti a bilancio e ad istanze di pagamento, sia necessario oggi un provvedimento ad hoc se i soldi sono in cassa. Si mandino in pagamento le fatture, sic et simpliciter: non e’ un atto che richiede decreti del parlamento.
Queste erano le fumosita’ – per niente chiarite da Grilli – che sono apparse subito. Ma adesso e’ successo che quando il provvedimento – di cui non si capisce la necessita’ – e’ arrivato in parlamento e sono arrivate le prime richieste di mandare in pagamento PRIMA le aziende e POI le banche, il parlamento e’ stato ritirato per “chiarimenti” da chi lo aveva proposto.
In pratica, quel provvedimento andava benissimo cosi’ quando tutti i soldi andavano alle banche per presunti “anticipi” e veniva approvato a porte chiuse. Appena e’ arrivato in parlamento, il provvedimento “non e’ chiaro”.
In secondo luogo, e’ perlomeno sospetta la fretta della UE, che di solito non si interessa di aziende , bensi’ di banche, e incita il parlamento a “fate subito”. Eh?
Ovviamente, se si dichiarasse ufficialmente che le banche italiane hanno bisogno di salvataggi, sarebbe un disastro. Probabilmente crollerebbe il rating del debito italiano, di sicuro quello delle banche italiane. E’ chiaro che se banche di GROSSE economie della zona euro necessiteranno di salvataggi, essi dovranno venire nascosti per non seminare il panico sui mercati.
Sospetto che questa operazione da 40 miliardi sia nata come un salvataggio bancario sotto mentite spoglie. Sospetto che , non volendo gettare sui mercati il macigno del “salvataggio delle banche italiane”, si sia cercato (maldestramente e dilettantisticamente) di salvare le banche senza farlo notare.
Ma questo significa che le banche italiane hanno buchi da sanare, per 40 miliardi. Piu’ di quanto questa operazione possa coprire, dal momento che e’ improbabile che dopo una simile notizia le banche possano rastrellare crediti verso lo stato fino a 40 miliardi, per coprire l’operazione. Essa sa di dilettantismo, e nel medio termine emergera’ sui bilanci delle banche stesse. Puo’ dare ossigeno alle banche per un quarter, cioe’ fino a fine Giugno.
Ovviamente potrei sbagliare. Ma , onestamente, con un sospetto di una spada di Damocle da 40 miliardi che svolazza sulle banche italiane, svuotare immediatamente i conti – almeno sino a quando non sara’ chiara la situazione – e’ l’unico consiglio che darei a chi ha risparmiato faticosamente due lire.
I casi sono due:
- Uriel ha ragione. In tal caso, durante l’estate il gioco si scoprira’ e si parlera’ di salvataggio delle banche italiane.
- Uriel ha torto: la situazione e’ gestita cosi’ male , con dilettantismo ed improvvisazione, senza chiarezza e con strategie politiche dubbie, tanto che solo per questo e’ insensato fidarsi del sistema, vista la difficolta’ con cui si risparmia.
Quindi, via i liquidi dalle banche italiane, ALMENO sino a quando non sara’ chiaro che diavolo succede a
questi 40 miliardi, a chi sono andati, e cosa c’entravano DAVVERO le banche. Lo stesso dicasi di Pronti Contro Termine, fondi basati su azioni bancarie, & co.
Il rischio, la fumosita’ dell’operazione, e questo inutile ditirambo parlamentare fanno pensare cosi’ male che, anche se io avessi torto, come spero, ritirare i soldi fino ad avere chiarezza e’ l’unica decisione saggia di qualsiasi padre di famiglia.
Non sto dicendo che succedera’ qualcosa, e questa non e’ una previsione. Ma in una situazione del genere , il worst case e’ cosi’ rischioso che oggi chi ha liquidi in banca sta giocando un qualche azzardo, e probabilmente chi deposita i soldi in una banca NON sta cercando azzardo, specialmente in questo periodo.
In una situazione che nasce poco chiara col tentativo di non discutere il provvedimento, senza che sia chiaro perche’ serve un provvedimento per fare ordinaria contabilita’ – quale e’ il pagamento dei fornitori – , con un provvedimento che torna indietro dopo che (fosse stato per chi lo proponeva) si doveva approvare a porte chiuse, fidarsi e’ impossibile.
Se dovessi dare un consiglio ad un padre di famiglia, che peraltro non ha il potere giuridico di rivalersi su una banca, (ricordiamo la storia della ForYou) , non riuscirei ad essere onesto scrivendo che dovreste tenere i risparmi in banca, o investiti tramite banche.
Uriel