Salario minimo

Salario minimo

Premetto che in Germania il salario minimo esiste ed e’ di circa 12 euro/ora (al Corriere se ne faranno una ragione), e che si pensa di aumentarlo nel 2024. Il problema, pero’, e’ che si sta creando una cultura del disprezzo del lavoro, particolarmente in Italia.

Leggo giornali tedeschi, francesi, italiani e anglosassoni. Ma in nessun altro posto, se non forse alcune zone degli USA, sto vedendo sorgere la cultura del disprezzo del lavoro. Se leggo i giornali italiani come il Corriere, per esempio, o Repubblica, ormai e’ una continua ripetizione di articoli sul “piano B”, e su persone che abbandonano il lavoro per fare altro e finalmente trovare la felicita’.

Tutti gli articoli cominciano con “in ufficio ero una nullita’ “, o “in ufficio ero invisibile”. Adesso leggo che la nuova vincitrice di X-Factor ha detto che ad un certo punto il lavoro che aveva le faceva schifo, e che doveva per forza cambiare. Quindi anche i campioni del mondo giovanile stanno cominciando a mandare lo stesso messaggio.

A quanto pare, si sta creando in Italia una vera e propria cultura che disprezza il lavoro dipendente, e a sentir parlare i testimonial di questa cultura non si tratta di lavori tipo scavare le patate con la lingua sedici ore al giorno, si tratta di lavori definiti “di concetto”, che si fanno in ufficio e non sotto il sole, quindi se vogliamo sono lavori che in molti avrebbero invidiato.


Certo, in Italia la dimensione delle aziende e piccola, e l’idea di passare la giornata nella stessa stanza di Briatore o di Daniela Santanche’ mette i brividi a molti. Probabilmente il mondo delle PMI avrebbe dovuto scegliere dei testimonial piu’ desiderabili, ma la velocita’ con cui si sta coagulando questa cultura e’ sintomatica: sintomatica del fatto che nuovi player sono entrati nel mondo del lavoro, e stanno distorcendo il mercato.

Ho gia’  spiegato che quando un servizio come OnlyFans ha un guadagno medio di 180 dollari al mese, ma una deviazione standard di due milioni di dollari, per fare gli stessi 700 euro che vengono promessi ad una commessa, o ad una segretaria, basta loro essere LEGGERMENTE superiori alla media.

Oggi come oggi, le piattaforme che consentono di monetizzare le proprie view sono

  • Instagram
  • YouTube
  • Snapchat
  • TikTok
  • Pinterest
  • OnlyFans
  • Twitch
  • Manyvids
  • ? LinkedIn ( dopo aver lanciato  il “creator mode”)

(non sto parlando di cose di nicchia come Nebula, e le piattaforme dove potete fare corsi, per esempio di lingue, o ripetizioni di matematica, che sono a bizzeffe).

Ora, dobbiamo capire una cosa: 

Ci rendiamo conto che se queste piattaforme alzassero , diciamo, del 15-20% la loro monetizzazione complessiva, in Italia sarebbe IMPOSSIBILE per un imprenditore trovare dei giovani disposti a lavorare per lui?

E questa considerazione e’ una considerazione di mercato.

Cosa significa?

Direte voi, anche se queste piattaforme, messe insieme, sono perfettamente capaci di assorbire l’intera disoccupazione italiana, il problema e’che comunque esiste uno stigma, ovvero lavorare per OnlyFans potrebbe venir visto come degradante, mentre fare la commessa no.


Ma qui arriva la miscela esplosiva che vedo prepararsi in Italia: da un lato arrivano questi “lavori” alternativi, che non competono sul mercato del lavoro europeo ma solo su quello italiano. Dall’altro lato, in Italia si sta formando una cultura del disprezzo verso il lavoro dipendente.

Il concetto di “degradante”, rivolto al lavoro di Onlyfans, infatti, non e’ qualcosa di oggettivo: e’ un costrutto culturale. Ma nel momento nel quale in un paese si forma una cultura nella quale il lavoro dipendente e’ ancora piu’ degradante di OnlyFans, la barriera sparisce.

Quello che vedo avvicinarsi nella cultura italiana e’ il momento in cui il disprezzo verso il lavoro dipendente, o quotidiano che dir si voglia, superera’ la barriera inibitiva che oggi impedisce alle persone di diventare “content producers”.

E’ di questi giorni la notizia come questa:

https://www.fanpage.it/attualita/torino-costretta-a-lasciare-il-lavoro-per-crescere-la-figlia-di-2-anni-guadagno-meglio-su-onlyfans/

E cominciamo a intravedere il punto. Per ora lo stigma tratterra’ moltissime donne dal fare la stessa cosa, e se vi chiedete “ma non possono farlo tutte”, scoprirete che le donne giovani e povere in italia sono solo 700.000. Dico “solo” perche’ per i numeri dei social che ho menzionato sopra, ingoiarle tutte nel meccanismo non e’ nemmeno uno sforzo. 

Il numero di creators su youtube e’ oggi di 113 milioni. Parlo di creators, gli utenti sono molti di piu’. So OnlyFans sono oggi “solo” due milioni e mezzo, di tiktok conosciamo poco su quelli che accedono al tiktok creator fund (il metodo di remunerazione di tiktok), ma 

il punto non e’ quanti pochi siano quelli che guadagnano moltissimo. Il punto e’ quanti siano quelli che guadagnano piu’ di 1000 euro al mese.


Ripeto: sino a quando la convenienza e’ solo economica, il problema non si pone. Essere dei creator richiede alcune competenze ed alcune attrezzature, anche nel porno. Il vero problema e’ che per farlo occorre superare uno stigma, ma vedo crescere in tutta questa narrativa del “ho lasciato il lavoro e ora sono felice facendo qualcosa di creativo” sta effettivamente cementando una cultura del disprezzo verso il lavoro dipendente.

Se uniamo le due cose, la miscela mi sembra “pericolosetta”, almeno per l’attuale economia del lavoro.

Ma non mi aspetto che qualcuno a Roma se ne accorga. E qui torniamo al salario minimo: 

ormai sono entrati in gioco alcuni attori che POSSONO, da soli, decidere quale sia il salario minimo. Cosi’ come entita’ quali AirBNB possono distorcere il mercato della casa, e attori come Uber possono distorcere quello dei trasporti a noleggio, il Black Friday di Amazon puo’ colpire i prezzi al dettaglio e anche impattare sull’inflazione, stanno arrivando attori  esterni capaci di distorcere il mercato del lavoro.

Il salario minimo, presto, non lo decidera’ piu’ il governo.

Se domani questi attori aumentassero la monetizzazione , diciamo di un 15/20%, solo per farsi concorrenza e soffiarsi i creator, l’impatto sul mercato del lavoro nelle fascie giovanili sarebbe devastante per le aziende.

Come mettere un salario minimo a 25€. 

E non c’e’ parlamento che possa bocciare la decisione.

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