Perche' Calenda ha torto sul nucleare.

Perche' Calenda ha torto sul nucleare.

Una delle cose piu’ buffe di questa campagna elettorale, almeno se vista dall’estero, e’ il modo assurdo in cui si parla di nucleare da parte di alcuni partiti italiani. Il primo e’ la Lega, ma non mi aspetto che siano connessi alla realta’. Il secondo e’ Calenda, che dietro alla sua sbandierata voglia di buon senso, affronta l’argomento in un modo che e’ ne e’ completamente privo.

Ci sono due motivi per i quali oggi e’ meglio lasciar perdere il nucleare in italia. Il primo e’ di ordine politico.

Allora: le universita’ che insegnavano ingegneria nucleare sono state chiuse piu’ di 30 anni fa, dopo il famoso referendum. E’ vero che l’ Italia ha fior di fisici, ma costruire e operare una centrale, oltre a loro, richiede un lavoro ingegneristico intenso. Se la vuoi anche sicura, efficiente, eccetera.

Faccio questo esempio per far capire che la filiera del nucleare andrebbe ricostruita da zero, persino a partire dallo know how. E partire senza know-how significa partire senza brevetti. E partire senza brevetti significa comprare ogni cosa dall’estero, al prezzo che decidono altri, e in condizioni di oligopolio (non ci sono tante aziende che fanno reattori nucleari).

Questo da solo sarebbe un argomento, ma se andiamo avanti , ci troviamo al punto: ricostruire la filiera del nucleare in Italia sino a renderla autosufficiente richiede 20 anni. QUATTRO legislature.

E’ semplicemente impossibile che un progetto controverso come il nucleare sopravviva quattro legislature. Punto.

E non riesco a capire Calenda, che esce da una coalizione dicendo che non rimarra’ mai tutta insieme per via delle controversie interne, per poi dire che secondo lui un progetto controverso come il nucleare possa resistere le quattro legislature che servono a metterlo in piedi (per non parlare dei cinquant’anni successivi).


Il secondo punto e’ quello industriale: se diciamo che dobbiamo uscire dalle fonti fossili entro il duemilasarcazzoquando, stiamo dando una bruttisima notizia ad aziende come ENI e come Italgas. Diventa difficile pensare ad un futuro per loro.

Il dramma qui e’ che occorre trovare un’alternativa al nucleare, la quale possa consentire ad ENI e Italgas di fare una transizione, e che possa consentire loro di valorizzare il patrimonio di know-how che hanno.

In questo senso, e’ facile individuare il Geotermico. Per diversi motivi:

  • ENI ha un patrimonio di know-how geologico di enorme valore.
  • ENI ha un patrimonio di know-how in trivellazioni di enorme valore.
  • Italgas ha un patrimonio enorme nellla creazione di reti di tubi in zone urbane, che sono necessarie per il teleriscaldamento (Bergamo, Ferrara ed altre citta’ usano gia’ il teleriscaldamento, ed e’ un altro lato interessantissimo della geotermia).
  • Il teleriscaldamento integra (come succedeva a Ferrara) la fonte geotermica con i termovalizzatori locali. E Calenda dice di essere favorevole ai termovalorizzatori.

Si tratta cioe’ di iniziare a coinvolgere questi attori, portandoli ad aumentare la quota di business sul Geotermico mentre diminuisce quella sulle fonti fossili. In questo modo, si salverebbero due realta’ industriali enormi.


In realta’, nel confronto tra geotermico e nucleare, il geotermico vince in tutti i modi possibili:

  1. non ha emissioni
  2. non fa scorie
  3. non ha pericoli di disastri come Chernobyl.
  4. La fonte e’ abbondante in Italia (l’uranio no).
  5. L’italia ha gia’ centrali, quindi ha gia’ brevetti.
  6. L’italia ha gia’ centrali, quindi ha gia’ ingegneri preparati.

E scalare una fonte esistente , ovviamente, e’ piu’ rapido. Non ci vuole un genio a capirlo.

La scelta del nucleare come fonte, in un paese che siede su due faglie geologiche, non si spiega. Ovunque in Italia si trivelli sotto i duemila metri si incontra una fonte di calore getermica: e per aziende come quelle petrolifere, duemila metri sono da principianti.

E non perche’ lo dico io:

https://www.enelgreenpower.com/it/learning-hub/energie-rinnovabili/energia-geotermica/italia

In queste condizioni, questo amore folle per il nucleare e’ inspiegabile: l’Italia e’ seduta su una fonte di energia immensa, pulita e non rischiosa.

Perche’ il Nucleare, lo sa solo Calenda. E qui non e’ questione di essere pro o contro il nucleare: il problema e’ osservare che esiste una fonte di gran lunga migliore.


La mia personale opinione su quelli che propongono il nucleare, sia in Italia che in Germania, dove si pensa di fermare la chiusura delle centrali, e’ che il nucleare civile produce anche (per arricchimento nei reattori) materiali che servono a quella militare.

L’Italia intende farsi l’atomica?

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