Oooohhh, calmi, calmi.

Nello scorso post i commenti vanno lentamente per una ragione: sembra che io abbia, ancora una volta, dato scandalo. Ora, siccome qui a Duesseldorf e’ carnevale, e qui lo fanno DAVVERO , non ho tanta voglia di polemzzare sui commenti e passo a chiarire la mia posizione. Se vi piace bene, se non vi piace, il dottore non vi ha mai ordinato di leggere questo blog. E no, non tutto quello che non vi piace leggete va vietato: questo lo dicono le sinistre, e io non sono di sinistra, almeno secondo la geografia attuale della politica italiana.
La prima cosa e’ che non istigo proprio a niente.
Non ho mai detto che ogni 12/13 enne debba avere rapporti sessuali con una persona molto piu’ vecchia. La mia opinione a riguardo e’ molto chiara: “tuttavia, se succede , non e’ sempre detto che ci sia un mostro che fa violenza a qualcuno“. Puo’ darsi di si e puo’ darsi di no.

Certo, occorre stabilire se vi sia stata sofferenza o meno. Per fare questo bisogna in qualche modo accedere all’intimo ed al mondo emotivo del giovine. Ovviamente, genitori disattenti e in altre faccende indaffarati non sanno ne’ vogliono farlo. Tantomeno possono farlo gli psicologi e gli psichiatri con la loro pseudoscienza.
Cosi’, si decide per la soluzione piu’ semplice: qualora una persona di quell’eta’ abbia rapporti con persone molto piu’ anziane, e’ SEMPRE violenza e sofferenza. Il risultato di questa approssimazione grossolana e’ molto semplice: un numero enorme di casi nei quali le cose sono andate diversamente.
Certo, se i miei avessero avuto un rapporto decente con me, avrebbero visto che non vi era alcuna sofferenza e probabilmente non sarebbero stati cosi’ ossessionati. Ma un simile rapporto e’ difficile, ed e’ molto piu’ semplice una comoda equazione “differenza di eta’ = sofferenza”. Aha.
Spiacente , ma a quel punto la legge che vi punira’ e’ questa:

 

 

Avete stabilito un limite forfettario attraverso il quale decidere se vi sia sofferenza o meno, senza essere capaci (o senza averne voglia) di stabilire caso per caso se vi sia sofferenza. Il risultato e’ che il vostro limite forfettario fallira’ un certo numero di volte. E le volte in cui fallisce, qualcuno ve lo fara’ presente. Tutto qui.
La vistra presunta preoccupazione verso i minori e’ merda allo stato puro: in realta’ avete stabilito un limite forfettario di eta’ semplicemente perche’ il limite di eta’ vi permette di non dover stabilire se vi sia stata sofferenza o meno.
In pratica, fate finta di preoccuparvi dei minori perche’ il modo in cui vi preoccupate dei minori vi permette di…. non occuparvene piu’.
Quando avete stabilito, in qualche momento, che 12/13 anni sia un’eta’ troppo bassa per fare sesso con persone over 40, quello che avete fatto e’ di trovare un metodo per non cercare di capire se il minore soffra o meno. Avete, cioe’, fatto finta di occuparvi dei minori nel modo esatto con cui non ve ne occupate piu’. Mia madre aveva un solo problema nei miei confronti: stabilire se la cosa fosse illegale. Che io abbia sofferto o che fossi felice , non mi e’ MAI stato chiesto. Si e’ creata una legge per punire qualcosa, che senza legge avrebbe richiesto ai genitori di stabilire un rapporto coi figli.

Quindi non fatemi ridere: avete costruito la legge non per occuparvi dei minori, ma per delegare allo stato la loro cura. Qualcosa che prima era compito dei genitori adesso e’ compito dei carabinieri e dei tribunali. Cha cha cha, ole’.

La seconda puttanata che mi sento dire e’ semplicemente che non era l’italia del periodo (e la provincia di oggi, in gran parte) ad essere una merda: ero io che ero diverso. Siccome io facevo, vivevo, ero cosa diversa da tutti, allora ovviamente io non stavo bene nel mondo dei “normali”. Che sono, appunto, quelli che hanno una vita “normale”. Aha.
Avete dimenticato un piccolo particolare:

In un mondo normale, TUTTI sono diversi uno dall’altro. In un mondo normale, non ho bisogno della fotografia dei documenti per identificarvi, perche’ mi dovrebbero bastare due o tre domande su cosa pensate su grandi temi del mondo.

Uno dei motivi per i quali NON ho mai fatto il “fake” su altri siti e’ che il mio modo di pensare, di scrivere e di argomentare e’ altamente personale. Mi si riconosce subito. Ma questa mia diversita’ NON e’ “anormale”, anzi: in un mondo sano, TUTTI dovremmo essere diversi uno dall’altro. TUTTI dovremmo avere un’identita’ INDIVIDUALE che renda possibile riconoscerci uno dall’altro.
Quello che avete fatto e’ stato di confondere due concetti : “uniforme” e “normale”. Avete deciso, per qualche motivo, che essere “normali” sia anche essere identici agli altri, o almeno ad un consistente (in senso percentuale) numero di altri.
Mi spiace dirvelo, signori, ma l’ uniformita’ NON e’ una condizione normale dell’umanita’. L’umanita’ non e’ fatta, come sembrate pensare, da una massa del tutto uniforme piu’ qualche genio che si distingue. Questo e’ il socialismo reale: c’e’ il “popolo” e ci sono “le guide”.  O se preferite e’ il suo analogo religioso, il cattolicesimo: tutta la vostra vita compresa in un algoritmo di 10 comandamenti. Wow. Potrei costruire un automa indistinguibile da un buon cattolico senza aver per questo superato il Test di Turing.
Nel mondo normale , l’uniformita’ non e’ anormale. L’anormale non e’ quello che ha un comportamento diverso dagli altri;  non ero io l’anormale ad essere quel che ero, era anormale chi invece ogni sera si riuniva dentro lo stesso merdoso bar, o dentro la stessa merdosa sala giochi di una piazza, ad ascoltare lo stereo piazzato nella sua preziosa vespa o a far sentire la sua nuova marmitta polini.
Anni ed anni passati cosi’. Anni ed anni nei quali ogni fottuto giorno e’ sempre stato uguale ad ogni altro fottuto giorno. Ogni anno uguale ad ogni fottuto anno. E voi pensate che  QUELLO sia “normale”. No, non e’ normale, non siete normali: siete semplicemente uguali tra voi. Ma questo non e’ “normale”: essere normali non significa essere tutti uguali. La normalita’ e’ semplicemente una situazione socialmente sostenibile di diversita’ individuale, non l’uguaglianza completa tra i comportamenti.
Non eravate voi, i normali. E a testimoniarlo e’ la voglia di “trasgredire” che avete, la vostra pretesa di essere antivonformisti, la vostra voglia di scendere in piazza “contro”.
Milioni di persone che ogni sabato sera vanno a passare la stessa, identica serata “trasgressiva” in locali tutti uguali, facendo la stessa cosa.  Perche’ siete “normali”, cioe’ tutti uguali.
Infine, risponderei a chi ha preso la posa del raffinato pedagogista e mi e’ venuto a dire che la mia “educazione sessuale” e’ stata distorta. Aha.
Aha un cazzo. L’obiezione sarebbe corretta se innanzitutto ci fosse qualcuno che FA educazione sessuale nelle scuole. In Emilia c’e’, almeno dalle mie parti, e conosco una biologa che la fa alle scuole medie. E una sera che mi ha raccontato le leggende che e’ chiamata a sfatare , ci siamo fatti una serata a ridere.
Qual’e’ il punto? Che meta’ di quelle minchiate le hanno acquisite dagli adulti. La vostra obiezione e’ nulla, per una semplicissima ragione: non solo i giovani non ricevono alcuna educazione sessuale, ma non ce l’hanno neanche gli adulti.
Meta’ di voi, se interrogata, risponde che le tette e le coscie sono un punto erogeno della donna. Il 100% dei maschietti difende il proprio sacro culo come se fosse la Sindone. E no, non mi riferisco solo a rapporti gay: la buona parte delle signore , a volte, ha avuto lo stuzzichio di idea di infilare un ditino. Il 100% dei maschi italiani reagisce a quella cosa come “ommioddio! escono dai fottuti muri! moriremo tutti! diventero’ come Wladimir Luxuria! mi e’ piaciuto! adesso mi ritrovero’ in perizoma di bisonte a ballare la house all’assemblea di condominio“.
Le donne, poi, sono spesso patetiche. Passano il giorno a lamentarsi che “il primo organo sessuale e’ in testa”, il che mi va ancora bene. Poi, tutto quello che sanno fare per creare questa “atmosfera” e’ mettersi un paio di autoreggenti (che chiamano “giarrettiere”, senza avere evidentemente idea di cosa sia una giarrettiera)(2) , dichiararsi disponibili e aspettare la monta. Chi ha avuto l’educazione sessuale sbagliata, ragazzi?
Entrate pure in un club per scambisti. Cosa ci trovate? Ci trovate coppie che cercano “altro” sesso. E sapete perche’? Perche’ quello che fanno loro FA CAGARE. E’ poco piu’ di una monta. Cresciuto in campagna, ho visto maiali piu’ fantasiosi. I gatti sono violenti , ma almeno hanno quel sapore di sadomaso violento che da’ un tocco ferino alla cosa: il maschio sconfigge la femmina (e i pretendenti) prima di montarla.(1)
Ma quella gente e’ zero. E ha l’educazione sessuale media dell’italiano e dell’italiana: una monta pigra e senza passione. Chi mi dice che avendo una vita sessuale “esagerata” da adolescente io abbia avuto una “educazione sessuale sbagliata” non capisce un cazzo di niente: figlioli, io non penso che i capezzoli siano una cosa da donne, quelli siete voi.
Voi dite che avete avuto un’educazione sessuale “giusta” , perche’ rispettosa degli altri. Siete quelli che dopo aver ricevuto un pompino non baciate chi ve lo ha fatto. Aha. Io, pensate un pochino, se una cosa mi fa schifo non la metto in bocca agli altri, e se la metto in bocca a te evidentemente non mi fa schifo,  che educazione sessuale sbagliata che io, eh? Mi sono perso tutto il rispetto, si. Voi, invece….
Voi pensate che in “quel giro” ci fosse un mondo sordido , fatto di chissa’ cosa. Puo’ darsi, ma almeno c’era del batticuore. Me ne stavo su un ciglio della strada, finche’ non passava una persona con una bella FIAT 600 e mi tirava su. Quando succedeva, avevamo entrambi il cuore attorno ai 150 battiti/minuto. Batticuore, figlioli, emozione. Fame. Appetito.
Il momento dell’incontro era costruito. Era un appuntamento dato in segreto. Si aspettava quel momento per giorni, e fino a quel momento, ogni volta che ci pensavi avevi un tuffo al cuore. Fantasticavi di quel che sarebbe successo, e di come. Poi finivi in un pioppeto , in una pineta o in un retrobottega (a seconda della disponibilita’ di luoghi segreti)  , o nel salotto di qualcuno che aveva la casa libera. Ci si gettava gli uni sugli altri come leoni sulla preda.  C’era FAME.  E se qualcuno ti scopriva erano cazzi per tutti, quindi di fare tanto male agli altri non c’era proprio voglia.
Adesso vediamo la vostra sessualita’ “normale”? Una monta svogliata o poco piu’, nella quale la “fantasia” consiste nel passare qualche stilema preso dai film porno. I quali, per esigenze tecniche, contengono si e no il 5% del sesso reale. Un sesso stereotipato , noioso, privo di reali appetiti. Cuochi che cucinano la stessa ricetta per tutta la vita. Donne che hanno studiato le due o tre pose nelle quali non si vede la pancetta o non gli balla la cellulite sul culo, e si mettono solo in quelle. Uomini che hanno “il cavallo di battaglia”, ovvero l’unica posizione nella quale sanno durare piu’ di dieci minuti. Questi siete voi. Questa e’ la vostra “educazione sessuale giusta, rispettosa ed equilibrata”?
La vostra scopata e’ una parentesi. Inizia in un certo momento, finisce dopo. Gli amanti clandestini si vedono e stanno insieme per tutto il tempo che hanno. Voi no. Voi fate altro, state scopando, fate altro. Un pomeriggio di sesso non e’, per forza di cose, un pomeriggio di continui rapporti sessuali. E’ un processo nel quale si costruisce una confidenza fisica, una fiducia corporea che permette di starsene rilassati mentre qualcun altro vi fa qualcosa o mentre voi lo fate a qualcun altro. Si sta distesi a parlare, e tutto quanto, per gran parte del tempo.  Voi no. Fate altro, state scopando , fate altro: una parentesi fisica.
E’ questa la vostra educazione sessuale giusta, rispettosa ed equilibrata?
Te-ne-te-ve-la.
Ecco, cosi’, tanto per rispondere. So che quanto dico vi scandalizzera’, ma quella che per voi e’ stata una “terribile violenza” dal mio punto di vista e’ stata un’esperienza che non mi ha reso infelice, anzi. E’ stata una durissima lezione di rispetto per gli altri, perche’ bastava sgarrare una volta e si era “fuori dal giro”. E’ stata la migliore “educazione sessuale” che anche voi possiate immaginare, e no, l’appetito non e’ una cosa che si augura solo a tavola.
Quelli che credono di essere normali quando sono semplicemente vuoti siete voi. La vostra equazione “normale=uguale a tutti gli altri” e’ semplicemente il marchio infame della vita di merda che fate.
Oh, si. Lo so. Voi siete trasgressivi. Ma anche  normali. Cioe’, uguali a chiunque altro.

E adesso scusatemi, ma qui c’e’ il carnevale di Dusseldorf, e non ho voglia di discussioni agre:

HELAU! HELAU!

Uriel

(1) In realta’ la femmina si lascia sconfiggere, le femmine di gatto combattono molto meglio dei maschi; sono dei maestri di hokuto in confronto. La loro tecnica di combattimento e’ piu’ sofisticata, efficace, aggressiva. Diciamo che fanno col maschio qualcosa come: se sei in grado di farmi sudare per una ventina di secondi prima che ti spacchi le ossa, puoi montarmi. Del resto, il loro sesso e’ una specie di pratica kinky, perche’ il pene dei maschi ha una specie di corona uncinata che graffia , all’uscita, la vagina della femmina, dolore che scatena l’ovulazione.(2) Andiamo per disegnini:

La giarrettiere si indossa cosi’, pero’  e’ nata per stare sopra una calza senza elastico
Questa e’ una giarrettera. Serve a tener ferme delle calze che non hanno elastici o altri mezzi per sostenersi.
Queste invece sono autoreggenti. Stanno su da se.NON hanno bisogno di altro.
Questo e’ un reggicalze (incorporato nel body, sembra), e serve per calze che NON hanno i mezzi per stare su.

Questo e’ un reggicalze NON incorporato in un body. Anche questo tiene su calze che NON hanno altri mezzi. E quindi non si mette con le autoreggenti, care cafoncelle da film porno tedesco anni’80.

Quindi, quando nei club privee vi infilate il reggicalze con le autoreggenti, fate la figura delle tamarre che hanno imparato il porno sul catalogo della Coop. E quando le chiamate “giarrettiere”, idem. Va da se’ che le giarrettiere non si mettano neanche sulle autoreggenti. Lo dico  chi non ha mai visto cosa fanno le donne italiane quando decidono di essere trasgressive e credono di stare facendo “raffinata seduzione”.

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