Lavastoviglie di Cazzate

Lavastoviglie di Cazzate

Prima che qualche giornalista andasse ad indagare sulla passata gestione del territorio romagnolo, si e’ passati immediatamente alla supercazzola dei grandi sistemi. Questo allo scopo di salvare quello che resta del cosiddetto “mito dell’ Emilia Romagna gestita bene”. E credetemi, anche la supercazzola dei grandi sistemi (per esempio: “e’ la Natura che si ribella”) e’ una delle tecniche preferite dall’ Apparato.


Sono cresciuto in Emilia Romagna. E non sono mai andato per il sottile quando la descrivo come una specie di fogna provinciale e ignorante, tenuta in piedi da copiose dosi di colesterolo, giornalismo complice, gnocca facile, piccole miserie umane  e musichette melense.

Il problema e’ che sarebbe facile dire che il PCI abbia costruito questo mito, nel senso che e’ vero che ha richiesto l’aiuto dei socialisti svedesi (che inviarono gente in vacanza a Reggio Emilia dicendo che dovevano imparare dai loro asili) per fomentare il mito, ma quello che non si capisce e’ la capacita’ che aveva il PCI di diventare qualcosa di piu’, di colonizzare l’economia (e con essa la societa’), diventando piu’ di un partito: un Apparato.

Un apparato che , sfruttando il fatto che la biblioteca comunale comprasse un sacco di dischi al negozietto locale, poteva far sparire dallo stesso negozietto la musica che non gli piaceva. Per esempio, nel mio paesello all ‘Apparato non piaceva l’ Heavy metal, che io e i miei amici andavamo a comprare a Comacchio (andavamo a comprare i Possessed , 7 churches, nella citta’ democristiana della Provincia, si) , oppure attraverso vendita postale , e il negozietto tenne gli Inti Illimani in vetrina per quasi tutta la mia adolescenza. 

Questo per dire che l’Apparato arrivava ovunque. E ha costruito il mito dell’Emilia Romagna gestita bene grazie a questa tentacolare presa su tutti.

Nel fare questo utilizzava delle tecniche che ora vado ad elencare.


  • L’eccellenza puntiforme contro la mediocrita’ generalizzata.

Costruire una situazione di “eccellenza” e’ relativamente semplice. Basta concentrare soldi facili, malcostume, giornalismo e propaganda su un solo piccolo ente. Ad esempio, un asilo nido. Trasformato quell’asilo nido in un asilo fantastico, si chiamano gli altri partiti europei a rendergli omaggio (il PCI era il partito comunista piu’ grande dell’occidente), dopodiche’ si chiama l’Unita’ e RAI3 a strombazzare, sulle cronache locali, di quanto sia fico quell’asilo di Reggio Emilia. Siccome il Resto del Carlino, essendo un altro giornale di provincia, si unira’ all’orgoglio locale, ecco che improvvisamente succede questo: “L’Emilia Romagna ha i migliori asili d’Europa”. In Realta’, e’ via Cesare Battisti a Reggio Emilia ad avere IL migliore asilo d’europa, mentre il resto della regione ha graduatorie lunghissime, scarsita’ di posti e scarsita’ di fondi.

Ma da quel momento non potrete piu’ criticare NESSUN asilo emiliano, perche’ ce n’e’ uno eccellente in Via Cesare Battisti a Reggio Emilia. 

Tataaaaaahhh….

Questa tecnica e’ stata sfruttata copiosamente per mettere a tacere ogni critica. Una volta ipnotizzato, il cittadino emiliano ripeteva a pappagallo di avere asili fantastici e scuole elementari spaziali, anche quando 12 anni di fila di epidemie di salmonella nelle mense scolastiche di Bologna avrebbero dovuto suggerire che , insomma, magari quella coop che prepara i pasti non dovrebbe piu’ lavorare col comune. Il dialogo funzionava cosi’:

  • Cazzo, ancora? Sono 12 anni di fila che c’e’ la Salmonella nelle scuole a Bologna! Ma basta con quella cooperativa!
  • Ma cosa dici!!! Guarda che qui abbiamo le migliori scuole d’Europa! Siamo sempre meglio di certi posti, nel meridione.

Fine della discussione. Salmonella e’ bella. E’ la natura che si ribella. Et voila’.


A proposito di Natura che si Ribella, un’altra tecnica di propaganda dell’ Apparato e’ quella di portare il tema sui grandi sistemi. Si sfiorava spesso la teoria del complotto, ma la teoria del complotto quando finisce sull’ Unita’ diventa geopolitica pura. Giulietto Chiesa docet.

  • Spostare il tema sulla teoria dei grandi sistemi, o sui Problemi del Mondo.

Vediamo la macchina dell’ Apparato al lavoro in questi giorni, dopo che per 50 anni il territorio romagnolo e’ stato spogliato e reso pericoloso, cosa scopriamo? Che se succede un disastro non e’ colpa della cattiva gestione dell’ Apparato, ma della “Natura che si Ribella”, e del “Riscaldamento Globale”.

Vorrei far notare che di riscaldamento globale e di fenomeni estremi si parla gia’ da decenni, quindi una “Regione che funziona™” , avrebbe dovuto forse pensarci prima. Non e’ un tema uscito ieri.

Il problema e’ che la “Lavastoviglie di cazzate” dei compagni ha, appunto, il compito di spruzzare cazzate in OGNI direzione, allo scopo di ripulire le magagne commesse dall’ Apparato. 

Quindi, se ad una pioggia di 300mm succede quel disastro, nessuno si chiede come abbia fatto il veneto a resistere ad una pioggia da 700mm. No. E’ la natura che si ribella.

Personalmente, ricordo gli anni ‘80. La zona ove vivevo passo’ per un devastante problema di eroina. Un bel giorno, ci svegliammo con un primato triste (che per (s)fortuna duro’ poco): il piu’ giovane morto di eroina d’Italia.

Ovviamente la cosa fini’ sui giornali nazionali, quindi la cosa doveva produrre la solita risposta simbolica dell’ Apparato. Si fece un’assemblea comunale straordinaria , cosi’ straordinaria che tutti quelli eletti per partecipare alle assemblee comunali, erano all’assemblea comunale. 

Tutti gli studenti delle superiori del paese dovettero, di fatto, parteciparvi, e quando frequentavano scuole fuori dal paese dovevano anche guidare i rappresentanti di istituto, inviati li’. Lo scopo era di dimostrare che l’ Apparato si curava dei Giovani. (che in realta’ stavano fuggendo dall’impegno politico, proprio in quel periodo).

L’assemblea non tocco’ MAI nessuno dei temi reali. Il fatto che la madre del ragazzo morto si prostituisse in un alberghetto di un paese vicino, detto “Cavallino Bianco”, non fu considerato un fattore che potrebbe avvicinare la droga ad un ragazzo. Tantomeno il fatto che era appena aperto a Ferrara un centro sociale, il Resistenza di Via della Resistenza, che era una specie di mercatino rionale dell’eroina. (a detta dell’Apparato ce la portava la Digos per farli sembrare drogati.) , e che il ragazzo frequentava.

No. Il problema era ben piu’ grande. Secondo una delle fazioni, il PCI, l’eroina era stata studiata dalla CIA, insieme all’ LSD, per mettere a tacere la contestazione giovanile durante la guerra del Vietnam. Secondo l’opposizione democristiana, erano invece i valori della modernita’ anticristiana del PCI che portavano alla dissoluzione e alla confusione tra i giovani. Piano ovviamente made in URSS, per indebolire la nostra gioventu’.

Il fatto che fosse pieno di zuccherifici in chiusura, con disoccupazione altissima, problemi sociali a fottere, non sembrava toccarli. Niente unisce i partiti quanto chiavare la stessa bagascia, pare. 

Insomma, alla fine il PCI era vincente, quindi Ronald Reagan ricevette, negli anni ‘80, una lettera scritta in francese (perche’ questo c’era) ove gli si intimava di ordinare alla CIA di lasciare in pace la bassa ferrarese. La parrocchia locale ricevette 600 mila lire per potenziare l’oratorio, il locale ARCI SPIM ne ricevette 800 mila per sensibilizzare contro la droga i giovani che non ci andavano piu’, e puf. La madre del ragazzo era al lavoro due ore dopo il funerale.

E questo sarebbe anche divertente se fosse un film di Peppone e Don Camillo, ma il problema e’ che successe davvero. 

Quasi tutti i problemi locali facilmente risolvibili , quando erano imbarazzanti, diventavano effetti dei Problemi Mondiali.

  • Abbiamo un problema di vandalismo in paese, il parco pubblico sembra una discarica e  un gruppo di ragazzi ha addirittura assalito i carabinieri.
  • E’ la Guerra Fredda, darling. Non mi dire che non sai nulla degli Euromissili.

Fatto. Il Mito di impenna.


Perche’ questo funzioni, occorre che siano vere due convinzioni, ovvero che tutti i partecipanti dell’Apparato ricevano qualche piccolo vantaggio personale per il solo fatto di essere parte dell’Apparato.

Che so io, se apre una “paninoteca” in paese (a quei tempi i paninari erano una cosa seria) allora bisogna che il Comune Amico gli faccia i lavori di fronte, in modo che non possa mettere i tavolini all’esterno. E il baretto storico si impenna.

  • L’ Apparato distribuisce piccoli doni, come alla Festa dell’Unita’

Questo paradigma, ovviamente, richiede che ogni cosa sia spezzettata in parti microscopiche, in modo che tutti possano avere la propria briciolina. Tre paesi limitrofi , di cui uno con 174 anime, avrebbero anche potuto avere una sola Festa dell’ Unita’. Invece se ne organizzavano tre, in modo da “nutrire” tre diversi negozianti , avere bisogno del triplo di volontari, e muovere tante persone, per far felici i negozianti del luogo.

Questo valeva anche per le politiche comunali, quindi a proposito di idrogeologico, potevate avere la completa assenza di coordinazione tra i comuni, con aziende diverse che scavavano canali diversi, che costruivano dossi in punti che avrebbero devastato il fluire delle acque al comune vicino, eccetera.

Il risultato poteva essere che nella costruzione di un centro sportivo comunale si facesse un dosso, che poi bloccava il defluire delle acque dal comune vicino, che ancora contava sul design fatto dai fascisti durante le bonifiche per rimanere asciutto.

Ma bisognava costruire quel centro , che nessuno ha mai usato perche’ il campo coperto della scuola media era coperto e ci gicavi a tennis sempre, e anche il dosso (perche’ si’), e vai. Tutti guadagnano piccole cifre, e l’Apparato conta sulla complicita’ di tanti piccoli interessi di bottega, o se preferite, di tante piccole miserie umane.

Il risultato di avere tanti complici e’ che, facendo le solite interviste per calcolare quale fosse la citta’ dove si vive meglio, mezzo milione di estatici imbecilli parlava bene della citta’, dimenticando i problemi. E puf: nell’anno della Uno Bianca, con uno stupro a settimana, Bologna e’ una delle citta’ in cui si vive meglio. E se c’e’ la Uno Bianca sono i servizi segreti, il KGB delle ballerine rumene, e vogliamo la Verita’, e guai a dire che c’e’ una procura del cazzo stracolma di massoni.

E il mito della Regione Ben Gestita di impenna.


Ma sulla piccolezza delle cose devo aggiungere un paio di parole. Perche’ il piccolo era un altro dei trucchi coi quali si teneva provinciale la popolazione. E lo e’ ancora.
Gli storici del futuro non capiranno mai perche’ Bologna non sia la citta’ piu’ grande del nord italia.

E’ al centro di TUTTE le ferrovie a lunga percorrenza, TAV compresa, merci e persone, e’ al centro di TUTTE le autostrade piu’ capienti del paese, ha strutture per ospitalita’ in abbondanza, ha avuto un quartiere fieristico capace di ospitare il vecchio Motor Show, e ha un aereoporto internazionale, ha un ospedale universitario grande quanto un quartiere.

Secondo tutte le teorie dei geografi, la citta’ avrebbe dovuto togliere cittadini alle citta’ circostanti, e diventare la metropoli del nord italia. Perche’ non succede? Perche’ , nel modo in cui si muove l’ Apparato , ci sarebbe da arrestare qualcuno ad ogni appalto. Ed e’ quello che succede.

Ma se gli appalti sono piccoli, si tratta di inchieste piccole, che finiscono sui giornali piccoli, e il resto del paese non lo sa.

Cosi’, l’ Apparato vuole che Bologna resti piccola. Guardate il risultato nell’aereoporto di Bologna. E’ ovviamente troppo piccolo per quello che serve, e in piu’ ci hanno messo dentro un mercato rionale. Col risultato che e’ un aereoporto troppo piccolo che e’ anche un centro commerciale troppo grande. Se dovete comprare mortadella a Bologna non scomodate Tamburini: la migliore la vendono all’Aereoporto. Ma a fianco, siccome non c’era piu’ spazio per molte sedie, troverete viaggiatori seduti per terra.

Prima o poi un incidente (incendio, per esempio) faranno una strage e si decideranno ad ingrandirlo (o a farci un centro commerciale a se’ stante) ma questa e’ la conseguenza di una gestione piccola. Gli scandali ci sono, ma sono piccoli e non vanno sui giornali nazionali. Perche’ l’aereoporto e’ piccolo. Una citta’ piccola i cui problemi sono troppo piccoli per finire sui telegiornali nazionali.

Stessa cosa per il quartiere fieristico, che doveva essere collegato con una metropolitana sia alla stazione che all’aereoporto. Questo avrebbe potuto produrre un’espansione della fiera, che sarebbe diventata grande, e tutti i magheggi delle cooperative edili sarebbero venuti (come sono venuti) allo scoperto, ma con una fiera grande, sarebbero venuti allo scoperto sui TG nazionali. E non solo, invece, su quelli regionali.

E questo tiene alto il mito della Regione gestita bene.


E queste sono le reazioni che dovrete aspettarvi dopo l’alluvione. La Natura che si Ribella, Il Global Warming, la Tragedia del Piccolo uomo e della Piccola Azienda travolti dalle acque, le inchieste che finiranno col produrre piccoli complici su piccoli giornali, creeranno una Lavastoviglie di Cazzate, ove le cazzate vengono spruzzate sotto pressione da ogni direzione, e il risultato sara’ che come al solito, tutto ne uscira’ pulito.

E l’ Apparato rimarra’ in piedi.

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