Citadel, Cleopatra &co: la Lunga Morte di Hollywood uccide col fetore.

Citadel, Cleopatra &co

Ho descritto a lungo la lunga morte di Hollywood, e devo dire che gli USA hanno avuto la rara benedizione di avere una seconda opportunita’, ovvero la possibilita’ (offerta da nuovi player come Netflix e Amazon Prime) di ricominciare daccapo, con nuove idee e nuovi prodotti. E all’inizio la cosa ha funzionato.


Bisogna ammettere che inizialmente le idee c’erano. E c’erano nella liberta’ di chi e’ cosciente di star facendo qualcosa di nuovo. Posso avere l’idea che voglio di serie come Lucifer, o Sense 8, ma il punto e’ che (anche se Lucifer e’ molto lontano dall’idea di Neil Gaiman) il film viene scritto con la liberta’ di chi sa che non si e’ mai fatto nulla del genere.

Fin qui tutto bene, e dalle nuove officine sono usciti prodotti anche godibilissimi, partendo da The Expanse, fino a Lower Deck , e diversi altri che, come prima cosa, hanno rotto qualche canone.

Poi, qualcosa e’ successo, e oggi l’acme e’ Citadel, quando non Cleopatra, spacciata addirittura per “documentario”.


  • il primo problema della nuova produzione USA e’ che si sta piegando alla sconfinata distesa di merda che e’ oggi la politica nel mondo anglosassone

Su Cleopatra si e’ gia’ parlato molto: e’ probabilmente l’ UNICA Regina d’Egitto di discendenza europea, quindi probabilmente l’ UNICA di cui possiamo escludere la discendenza africana, ovvero la pelle nera.

Avrebbero potuto usare qualsiasi regina nota del periodo Nubiano (prima che gli assiri sderenassero l’esercito egiziano due volte) , o persino Nefertiti, del cui aspetto si sa poco, se non per le statue, regina che per gli standard americani di certo non era “bianca” per via dei lineamenti (tutte le statue evidenziano lineamenti africanoidi, come le labbra e le arcate sopracciliari). Invece hanno scelto di rendere nera Cleopatra, l’unica di cui si sa con certezza che fosse bianca.

Perche’ non volevano esaltare una regina nera: volevano distruggerne una bianca.

Che la cultura Woke sia una cultura dell’odio verso i bianchi, del resto, e’ noto ed evidente.

Questo e’ il primo problema dei nuovi media: stanno venendo contaminati dalle miserie politiche di una democrazia che e’ ormai sull’orlo della guerra civile. Ora , a me come maschio bianco interessa poco di Cleopatra: pero’ se guardo quel documentario arrivo sino ad un certo punto, poi la noia, la prevedibilita’ e il sapore di stupidita’ americana prendono il sopravvento e preferisco guardare un vecchio porno degli anni’ 80. E’ sempre archeologia, ma almeno sono filologici.

  • il secondo problema che sta distruggendo il nuovo cinema USA e’ che stanno cominciando ad assumere quelli che “avevano fallito cosi’ bene” ad Hollywood

Ma non e’ solo la mediocrita’ della cultura woke a rendere Cleopatra completamente repellente, e’ anche il cast, e la produzione. Hanno praticamente preso tutti gli scarti woke di Hollywood , gli hanno dato una pila di soldi, e si aspettavano davvero che il potere magico dei soldi risollevasse la cosa.

Il risultato e’ che con una produzione miliardaria hanno saputo fare non piu’ di una cattiva interrogazione di storia. Probabilmente adesso il negro ignorante diventera’ un negro ignorante molto orgoglioso della sua Regina Nera. Non voglio toccare per pieta’ il momento in cui arrivano i romani, che conquistano l’egitto e ne fanno un regime fantoccio, ma nella storia vengono dipinti come deboli emissari di una repubblica sull’orlo di una guerra civile. Insomma, arrivano, ti sbaragliano, ti chiavano la regina a ripetizione, diventano un impero di cui tu fai parte, ma tu li dipingi come un ente debole sull’orlo della guerra civile.

E come si e’ arrivati ad una cosa simile? Semplice: politica e vecchie facce prese da Hollywood.


Citadel invece e’ un esempio di come i mediocri arrivati da Hollywood possano prendere un’idea interessante e trasformarla nella solita merda inguardabile, ovvero una pubblicita’ per l’industria delle armi.

Vi sara’ capitato di guardare un film e improvvisamente vedere un’auto di qualche nuova marca, inquadrata come se fosse una pubblicita’. Bene. Allora dite “ecco, in questo film ci ha messo i soldi la marca , che so, Audi, o Ford, o Daiatsu”.

Ecco, dovete capire che negli USA le armi si vendono nei supermercati, e che sono prodotti che possono essere famosi quanto una Audi. Quindi, ogni volta che vedete qualcuno che estrae una pistola e la tiene bene in vista, dovreste fare come si fa con le Auto: ecco, questa e’ una pubblicita’ di Audi, Toyota, Ducati, Whatever.

Solo che dovreste dire “questa e’ una pubblicita’ di Sturm Ruger, Remington, Smith&Wesson, Glock, H&K ….”. Citadel e’ uno di questi film, nei quali i personaggi, anziche’ saper usare bene un solo tipo di arma, ne usano indifferentemente una decina a testa, cosa che non e’ consigliabile per i soldati, che devono saperne usare benissimo una. Ma sullo schermo scorrono almeno venti prodotti per protagonista.

La prima cosa che ammazza il film e’ l’improbabilita’ degli armamenti, che e’ un pompino alla NRA. Non so se gratuito.

Il secondo punto e’ che Citadel sta a Friday, di Heinlein, come Lucifer sta a Sandman di Gaiman. Se almeno nello stupro di Fanteria dello Spazio alla fine si e’ ugualmente tirato fuori un film politico, o almeno di qualche significato politico, Citadel e’ come Friday, se solo togliamo tutto quello che c’e’ di originale in Friday.

Quello che e’ successo e’ chiaro: dobbiamo fare un film. Potremmo usare Friday.

  • Chiamiamo qualcuno da hollywood che sa fare i film di spie.
  • Gli diamo da leggere il libro.
  • Lo sceneggiatore non sa leggere, ma si fa leggere la sinossi dal cameriere di McDonald’s. Ma solo l’inizio.

Forte di quello che ha imparato, si appresta a fare un film. A consigliarlo e’ una tizia che scrive le fanfiction semiporno di 007, che prima ad Hollywood guadagnava milioni, ma dopo il successo di “Il ritorno di Ivo Balboni” e di “Fornai d’assalto”, non la vogliono nemmeno a scrivere il prequel di “Sharknado Mangia Yoda”

C’e’ da dire che qui la cultura woke c’entrava poco. In effetti, Friday avrebbe potuto piacere a quelli della cultura Woke: famiglie poliamory, ancora piu’ sesso che in Sense 8, lesbiche, e tutto quanto. MA anche sparatorie e uccisioni e tutto quanto. E navi spaziali. Ma Heinlein, che pure ha inventato le radici della Cultura Woke, non piace al mondo Woke perche’ gli ricorda chi sono, e quindi l’occasione non viene colta.

Invece, per colpa di un’infiltrazione di falliti hollywoodiani, una serie che poteva essere interessante diventa una specie di fanfiction semierotica di 007 americano (quindi sara’ tipo 00000-777-HUGE-GUN, per il teorema del SUV) e via.

Perche’ questo e’ Citadel: uno spruzzo di merda ad alta pressione, solo che la merda e’ di qualita’ mediocre e vi raccontano che si chiama Nutella.


Il problema di questo fenomeno e’ che mentre Hollywood e’ in crisi di idee e il nuovo mondo assume, gli stessi mediocri farlocchi che hanno distrutto hollywood si fanno assumere da Netflix e Amazon Prime, per produrre delle scatarrate di merda giallastra come non si vedevano dai tempi di “Cattive ragazze”. Per chi non lo sapesse, l’esordio in pompa magna (letteralmente) di Marina Ripa Di Meana come regista. Se non lo sapevate, continuate pure.

Sempre alla voce “Santa Claus Conquers The Martians” (se non conoscete questo film, continuate pure) , abbiamo “La Regina Carlotta”, storia di (tanto per cambiare) la prima regina nera d’inghilterra. Ispirato a Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, il cui ritratto dell’epoca la dipinge cosi’:

Carlotta

Che rientra sempre alla voce “delirio Woke”.

Seguono, “Anna Nicole Smith: la vera storia”, un film che ho gia’ visto sul paginone di Playboy, e finisce con The Ferragnez, che quasi quasi rimpiango Marina Ripa di Meana. Almeno c’e’ il Pompa Magna Factor.

Proseguiamo la stagione con Attrazione fatale, un film cosi’ sequel e cosi’ prequel che ci aspettiamo da un momento all’altro i cavalieri Jedi. Poi c’e’ da notare silo, che potrebbe anche essere un treno, oppure una citta’ sotterranea, e sarebbe solo applicare il principio di induzione.

Se pensavate che il riscaldamento globale sia una catastrofe, sapete che sta per uscire The Kardashians – Stagione 3 : la serie di cui neppure Vanzina sarebbe fiero.


Insomma, la solita america: more of the same.

In un rompimento di coglioni cosi’ avvitato su se’ medesimo che presto il migliore film d’azione uscira’ dal festival di Cannes, e si intitolera’ “Gli amanti dell’ Ospizio per Anziani Villedor”.

Prima o poi, rimpiangeremo i bei tempi di Kung Führer.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *