L’amico gay dei fascisti.

L'amico gay dei fascisti

Credo sia tempo di regolarizzare una professione che da anni ormai e’ sul mercato, e che visto il la domanda di specialisti crescere a dismisura. Credo sia anche il momento di istituire un ordine professionale, e se necessario un corso di laurea apposito. Si tratta della professione di “L’Amico gay dei fascisti”.

A quanto pare, ogni poltico fascista ha un certo numero di amici gay, tutti anonimi e fedelissimi. Cosi’ fedeli che non lo lasciano neanche quando dicono cose come “se mio figlio fosse gay lo brucerei nei forni”.

Ho deciso di intervistarne uno, che da ora in poi chiamero’ BrVno, una specie di “Bruno” ma pronunciato con la V di Roma. Rvma. Romv. Voma. Insomma, quella V li’.

  • Uriel: Buonasera, e grazie per avermi concesso l’intervista.
  • BrVno: buonasera, ma devo dire per prima cosa che non stiamo facendo nessuna intervista. Inoltre, io sono invisibile e anonimo, e nessuno mi ha mai visto.
  • Uriel: a me sembra qui presente in carne ed ossa, e si chiama BrVno.
  • BrVno: lei e’ un ingenuo. Come fa a sapere che sono io? Esistono forse fotografie che ritraggono dei fascisti insieme a questi amici gay?
  • Uriel: no, ma questo di solito significa una cosa diversa. Comunque, visto che mi risponde, evidentemente esiste. QUindi andiamo avanti. La mia prima domanda e’: quando ha cominciato a lavorare come amico gay di un fascista?
  • BrVno: ho cominciato quasi per caso, come si dice nelle interviste, quando ho perso il lavoro come Amico Ebreo degli Antisemiti. Oggi non servono piu’. Ho notato che c’era del potenziale, e ho capito che quello era il futuro, nel campo della fogliadificaggine.
  • Uriel: e come e’ riuscito ad entrare nell’ambiente?
  • BrVno: mah, se sei gay fare amicizia coi fascisti e’ semplice, basta frequentare la stessa sauna con dark room. La parte difficile e’ il dopo: superare l’imbarazzo, scambiarsi i numeri di telefono, presentarsi.
  • Uriel: e con le donne?
  • BrVno: me le presenta il mio amico personal trainer. Un ragazzo ugandese veramente in gamba. Tutte e tre le gambe.
  • Uriel…oook. Mi dica, perche’ siete cosi’ invisibili? Perche’ nessuno vi vede mai insieme ai vostri amiconi?
  • BrVno: come le ho detto, vedere qualcuno dentro una darkroom e’ difficile. E poi, abbiamo un’etica professionale. Il politico fascista non deve mai essere visto con l’amico gay. Gli rovina la reputazione. Noi lavoriamo nel settore della foglia di fico, la parte fashion del politico fascista la curano i primati gutturali, non noi.
  • Uriel: capisco. Ma se siete amici vi vedrete, e comunque, come reagite quando dicono certe cose sui media? Non gli chiedete di dire cose diverse?
  • BrVno: la nostra etica ci vieta di cambiare la fascistaggine del personaggio, e in secondo luogo non puoi mica rompere un’amicizia solo per due parole sbagliate. Sono concetti complicati, non e’ facile per i fascisti.
  • Uriel: va bene, ma uno ha detto che se suo figlio fosse gay, lo brucerebbe dentro i forni.
  • BrVno: ma su, sappiamo tutti che i fascisti non parlano benissimo l’italiano. E’ un fraintendimento, chiaramente. Lui voleva dire che si assicurerebbe suo figlio abbia un posto al caldo, una cameretta confortevole, ecco.  Calda. Magari con la doccia.
  • Uriel: Con la docc… ehm. Sicuro? E questa cosa detta oggi, tipo “ho piu’ amici gay che normali”?
  • MrVno: ma su, parlavano di geometria. Non tutti sono perpendicolari al pavimento. Si sa, i gay sono sempre orientati verso sud/est di 4.25 gradi.QUindi non sono normali al pavimento che e’ orizzontale. Non lo ha mai notato?
  • Uriel: no, piu’ o meno mi sembravano tutti verticali. Ma nemmeno quando dicono che le famiglie di gay non devono esistere e che i figli vanno tolti?
  • BrVno: lei sembra ignorare le peculiarita’ del linguaggio fascista. Se ci fa caso, sono tutti divorziati. Loro vogliono dire che ai loro cari amici gay non augurano lo strazio del divorzio. Tutto qui. Ci vogliono proteggere.
  • Uriel: proteggere da cosa?
  • BrVno: da quello strazio orrendo che e’ il matrimonio etero, sia prima, che durante, che dopo. Solo un falso amico vuole vederti in quelle condizioni disumane. Io capisco il mio amico fascista quando mi dice che non devo avere nessun tipo di matrimonio: mi basta vedere come e’ finita a lui. Non era mica in una darkroom piena di africani per caso.
  • Uriel: ma… ma…. ma… ma quindi non la irrita nulla? Nemmeno sentir dire cose come “Hitler ne ha ammazzati troppo pochi”?
  • BrVno: ma no, figuriamoci se dice a noi. Sai chi intendono? Quelli Hitler odiava. I critici d’arte. Che lo hanno tenuto fuori dalla carriera artistica. Ma dico, se lei avesse sei milioni di Vittorio Sgarbi nel suo paese, non farebbe la stessa cosa che ha fatto Adolfino?
  • Uriel: “adolfino”?
  • BrVno: massi’, piccolino e carino, col baffettino.
  • Uriel: scusi, ha sterminato tantissimi omosessuali, nei campi.
  • BrVno: non era questo il punto. Erano tutti critici d’arte e professori di pittura.
  • Uriel: e’ sicuro di sentirsi bene?
  • BrVno: ma ciuerto. E non mi farebbe questa domanda se avesse notato una cosa.
  • Uriel: e che cosa ?
  • BrVno: il politico fascista , specialmente se uomo, dice sempre di avere amici gay. Maschi. Nessuno dice mai “ho tante amiche lesbiche”. Come lo spiega?
  • Uriel: non saprei. Come si spiega?
  • BrVno: hanno tanti amici gay, ma nessuno li vede mai insieme. Quindi si vedono in luoghi appartati. Cosa ci fai con un amico gay in un luogo appartato?
  • Uriel: uhm… la domanda sorge spontanea. Ma andiamo avanti: saresti d’accordo nell’istituzione di un ordine professionale?
  • BrVno: certo. Per prima cosa, garantirebbe la qualita’ del servizio. L’invisibilita’, per esempio. E poi una completa acriticita’ , qualsiasi cosa dicano. E la capacita’ di difendere l’indifendibile. E’ un talento che si acqusisce con l’esperienza.
  • Uriel: lo sospettavo. Lei come l’ha acquisito?
  • BrVno: quando ero l’amico ebreo degli antisemiti. Una volta inventai il fatto che le bombe palestinesi non facevano morire israeliani, bensi’ li facevano apparire dal nulla, attorno all’esplosione.
  • Uriel: capisco. In effetti, e’ un talento. Ma come fareste a riunirvi se siete invisibili?
  • BrVno: lo faremmo, ma non se ne accorgerebbe nessuno.
  • Uriel: e allora qual’e’ il valore di questo ordine, se nessuno sa dove si trovi?
  • BrVno: lo stesso di vantare amici gay segreti.

Dopo questa interessantissima intervista, posso dire che e’ davvero generoso da parte della Scaffidi: trattare Eduardo Picasso come se fosse normodotato non deve essere stato facile.

Ma la Scaffidi e’ molto generosa, evidentemente.

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