La fine del “too big to fail”.

Ho in coda nella posta una decina di email, che mi chiedono perche’ mai Cipro dia cosi’ tanti problemi alla UE , da poter causare il crollo dell’ Euro. E qui sta il punto: non e’ vero, ed e’ anzi una rappresentazione che ne danno le borse ed i giornali , di solito posseduti da finanzieri. Perche’ quello che sta accadendo a Cipro e’ importante ed e’ una pietra miliare, ma i vari blog della finanza (credo in Italia li chiamiate ancora “quotidiani”) non vogliono che lo sappiate.

Credo che tutti voi conosciate la storia di “too big to fail”. Si tratta della condizione per la quale una banca enorme rispetto al PIL di un paese DEVE essere aiutata dallo stato – coi soldi dei contribuenti, FACENDO DEBITO PUBBLICO,  mentre poi gli stessi finanzieri chiedono agli stati i ridurre il debito fatto per salvarli – (1) per una semplice ragione: siccome se l’entita’ crolla sono cazzi per tutti , allora lo stato deve buttarci i soldi dei contribuenti per salvarla.

Questo ha creato una serie di finanzieri senza scrupoli il cui unico pensiero e’ “se fai il botto, fallo enorme, e lo stato ti salvera’”. Questo arrogante sistema e’ andato avanti, ed e’ quello che consola gli analisti : se le banche europee andassero in crash, non serve vendere le azioni, anzi: interverra’ lo stato a salvarle, quindi ci esce pure della ciccia (basta sopravalutare il buco (2) )
I politici si sono trovati ricattatissimi da questo modo di agire, al punto che in UK sono arrivati a dire che alcune banche erano “too big to be prosecuted” (ci ho scritto sopra)  e sino ad oggi non erano mai riusciti a trovare una via che:
  1. Rendesse le banche RESPONSABILI della loro cattiva conduzione.
  2. Impedisse il loro fallimento.
  3. Nonostante l’intervento dello stato, desse allo stato delle garanzie.
  4. PUNISSE le banche.
Sinora nessuno aveva trovato una strategia simile, ma a quanto pare qualcuno con Cipro ha avuto l’idea. Di fatto la UE ha anticipato 10 miliardi, piu’ 5.9 che vengono anticipati dalle banche. Normalmente, la banca dice “ehi, ma io sto fallendo, avessi 5.9 miliardi non sarei a chiedere soldi!”. E questo spiega come mai banche stracolme di soldi possano dichiarare fallimento: i soldi, tecnicamente non sono loro.
Ma se entra in mezzo uno stato, che ha dalla sua la legge, le cose cambiano. Cosi’, lo stato ha costretto le banche a partecipare al loro stesso salvataggio, semplicemente prelevando i soldi ai clienti, che non vengono tolti, ma vengono convertiti in bond emessi dall’ente che presta i soldi alla banca.
Cosi’, in totale:
  1. Il buco e’ 15.9 miliardi.
  2. La UE caccia 10 miliardi.
  3. 5.9 miliardi vengono tolti ai clienti.
  4. I 5.9 miliardi non vanno solo alla banca, ma alla UE perche’ ai clienti vengono dati in cambio i bond.(sotto forma dell’ente apposito che eroga i soldi, btw)
  5. I liquidi tolti ai clienti si uniscono ai 10 miliardi della UE.
Ora, chiediamoci semplicemente questo: esiste qualche banca “TOO BIG” per subire questo trattamento? La risposta e’ NO. Se anche fallisse una banca enorme basterebbe andare al prelievo forzoso sui depositi nominali , per finanziare praticamente la maggior parte del buco, e piu’ grande e’ il fallito, piu’ semplice e’ il gioco.
Se ipotizziamo che funzioni una strategia standard del genere, e che diventi una strategia standard, potete vedere facilmente in cosa consisterebbe il salvataggio di MPS. Un prelievo forzoso da tutti i conti piu’ succulenti del paese (di fatto una patrimoniale bancaria (3) ) , unito ad un prestito garantito da una quantita’ di buoni dell’ente salvabanche comprate forzosamente dal cliente “prelevato”.
Dal punto di vista della UE e della BCE, si tratta di una totale bastardaggine in stile Doctor House, proprio di quelle cattivissime. Perche’ da oggi in poi “too big to fail” non significa niente: anzi, piu’ sei grande e piu’ hai clienti finanziari, e piu’ ciccia esiste da espropriare.
 E’ ovvio che il blog della finanza italiana scriva che Cipro e’ “un rischio sistemico”. In che modo un’isoletta praticamente improduttiva possa minacciare l’economia europea e’ un mistero (lo era anche per la Grecia, a dire il vero) , e’ ovvio che le borse siano terrorizzate e che tutti i portavoce del mondo della finanza siano terrificati e strillino come maiali.
Dopo CIPRO, tutte le entita’ finanziarie che sono “too big to fail” sanno che esiste una strategia di salvataggio che e’ dolorosissima proprio per l’ente fallito, che produce una rabbia forsennata da parte di quei clienti che si credevano “comunque vincitori” , che produce la fuga di clienti dalla banca, che NON fa fallire la banca, e che per i governi e’ fattibilissima.
 Il “too big to fail”, cioe’, e’ un’arma spuntata. Possono cantare che la gestione del caso Cipro mette a rischio l’economia europea (LOL!) , possono cantare che le borse sono in crollo , ma il motivo di tanto terrore e’ che qualcuno ha inventato una specie di bomba termonucleare totale che lo stato puo’ usare anche contro quegli enti che si sentivano al sicuro perche’ erano “too big to fail”.
Se la vedete dal punto di vista del banchiere, ed immaginate che i suoi soci sono spesso depositari, e immaginate che i clienti cui la banca tiene sono quelli enterprise, business e private banking, e se immaginate che proprio questi sono colpiti dal prelievo forzoso sopra i 100.000 euro, immaginate subito che la banca che ha un buco, se chiede aiuto allo stato , si trovera’ tutti i migliori clienti imbufaliti contro il CDA .
Da ora in poi, quindi, succede che i clienti con piu’ liquidi prima di mettere i soldi in una banca vorranno vederci chiaro, perche’ se questa diventasse – come sembra – la strategia standard per affrontare le crisi bancarie di dimensione sistemica , sono i loro soldi ad essere a rischio.
Da questo momento finisce cioe’ la pacchia del too big to fail, e torna la vecchia buona pratica del socio/cliente che controlla la banca e fa le pulci al bilancio.
E’ perfettamente normale, quindi, che il blog della finanza strilli, quindi quel che leggete sul Corriere e’ ovvio e prevedibile.
Altrettanto prevedibile che strilli Confindustria e l’Espresso, e non c’e’ da stupirsi se si lege che “Wall Street teme la crisi” per colpa … di Cipro. Ridicolo, ma vero: e’ come dire che il Giappone ha capitolato per due bombe atomiche: si , quando vedi che il nemico ha un’arma terrificante, sei terrorizzato.
E questo modo di salvare le banche e’, essenzialmente, terrificante per i finanzieri quanto le due bombe atomiche lo sono state per i giapponesi, che pure non si spaventavano facilmente. Lo stato che ficca le mani nel core business, tutelando invece i piccoli risparmiatori, scontentando i clienti-soci  e i clienti piu’ succosi , e contemporaneamente salvando la banca facendosi finanziare nel contempo l’ente che la salva e’ un incubo.
Dovrete prepararvi a leggere di tutto sui giornali, tipo che Cipro minaccia l’economia mondiale , che arriveranno le cavallette, che gli Dei sono adirati con noi, che Satana sta per scendere sulla terra, o peggio che Alda D’Eusanio intenda mettersi  a prendere il sole in Topless.
Questo e’ ovvio: per 40 anni sono andati avanti credendo che il too big to fail li avrebbe difesi, e adesso si trovano contro una strategia avversaria che di fatto funziona meglio se sei piu’ grosso.
E’ ovvio che a Wall Street siano terrorizzati, temono che anche in USA adottino simili strategie. Di certo in UE sono molto soddisfatti di come sono andate le cose, e adesso in UE non ci sono piu’ banche “too big to fail”.
Se fossi in voi, e avessi azioni in borda,  venderei i bancari.
 Uriel
(1) Faccio presente che dal 2008 lo stato USA ha fatto quasi 5 trilioni di debito per aiutare finanzieri. E i finanzieri del tea party ce l`hanno con la spesa pubblica. Divertente e paradossale.
(2) Avrete notato la danza dei numeri durante i fallimenti bancari. Quando inizia il casino e la banca risponde solo alla borsa, il buco e’ piccolo. Le banche spagnole dicevano tipo 4 miliardi. Appena diventa un problema politico allora il buco cresce. Cosa succede? Succede che improvvisamente si alzano i tappeti con tutta la polvere sotto, e si butta nel buco ogni perdita degli ultimi anni che prima si nascondeva a bilancio con artifizi diversi. Tanto paga lo stato.
(3) No , per i clienti locali portar via i soldi non funziona.

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