"Il vento di destra"

Il vento di destra

Ho scritto di questa cosa qualche giorno fa, descrivendo meglio l’espressione usata dalla Schlein, e a quanto sembra alcuni si sono risentiti. Voglio quindi spenderci sopra qualche parola in piu’, visto che sta succedendo in Tunisia.

Innanzitutto, l’espressione “vento di destra” sembra voler dire che queste vittorie progressive delle destre sarebbero qualcosa di inspiegabile, di immanente, di impersonale e apolitico, qualcosa che non ha cause, come il vento. 

Ne dire “vento di destra” ci si libera, cioe’, del dovere di dover spiegare il fenomeno.

Eppure, se questo vento di destra colpisce indifferentemente gli USA, la Svezia, la Grecia, l’Italia, la Spagna, come la Repubblica Ceca, qualche domanda bisogna farsela.

E bisogna farsela se l’unica cosa che queste nazioni hanno in comune e’ un’immigrazione illegale, su scala crescente, di minoranze che non si integrano nella cultura locale.

Quando un paese viene investito da un flusso illegale di migranti, entro un paio di anni arriva la svolta a destra, e non verso una destra civile. E’ un fatto.

Non e’ il vento di destra, non e’ la pioggia, non e’ il destino cinico e baro, non e’ la storia e non e’ il periodo. Le vittorie delle destre neofasciste e nazionaliste segue sempre l’arrivo di un flusso migratorio illegale.

Potete verificare sperimentalmente: sta succedendo proprio in Tunisia. In pochissimo tempo un flusso migratorio dall’africa nera ha azzerato qualsiasi speranza di democrazia, di riforme, di un governo decente, e messo al potere un governo fascistoide. 

E adesso cosa farete, accuserete di nuovo il malvagio uomo bianco razzista e suprematista? In Tunisia?

 


Il problema di questo fenomeno non e’ tanto che i soliti farlocchi in fuga dalla realta’ non vogliano riconoscerlo come tale. I farlocchi sono farlocchi e lo rimangono.

Il problema e’ che se ne accorge qualcun altro, che magari non vuole essere messo sotto pressione sui diritti umani. Volete una Germania filo-orban? Fatela investire da un flusso migratorio clandestino, SENZA dare alla Merkel di turno la possibilita’ di renderlo legale e di strutturarlo. E via, entro due o tre anni avrete AfD al potere a Berlino.

I turchi avevano problemi con le continue polemiche dai governi scandinavi  , riguardo ai diritti umani. Hanno semplicemente regolato il rubinetto dei migranti siriani per farli arrivare sin li’, ed oggi ecco che hanno bellissimi governi di Alt-Right, i quali cominciano a “lavorare” sul discorso dei diritti umani. Persino Lukashenka ha portato migranti sino al confine polacco, sapendo bene quale imbarazzo possano causare: sfortunatamente per lui e’ difficile portare la Polonia ancora piu’ a destra, quindi ci ha perso. 

Ma e’ ovvio che questo meccanismo e’ noto ai nemici della democrazia, e che stanno imparando ad usarlo, anzi: lo hanno gia’ imparato.

La verita’, oggi come oggi, e’ che qualsiasi democrazia occidentale resiste come tale sino a quando il dittatore di turno non decide che l’ Inghilterra deve votare per la Brexit. In tal caso, un bel flusso migratorio e via: l’inghilterra vota la brexit per prendere il controllo delle frontiere.

Non rendersi conto di questo semplice, evidente fatto significa cercarsela: non appena qualcuno vorra’ che il paese democratico X diventi totalitario, non dovra’ fare altro che investirlo con un flusso migratorio illegale.


La vera domanda, quella razionale, e’ di chiedersi se invece di rifiugiarsi dietro alle dialettiche del razzismo o del non razzismo, non sarebbe meglio concentrarsi sugli effetti di questa tecnica politica.

Esiste, infatti, un metodo per liberarsi definitivamente di questa spada di damocle: un referendum sulla migrazione. Si chiede ai cittadini di votare, se si vogliano altri immigrati africani e asiatici oppure no. 

Se la risposta e’ “si”, la societa’ dovra’ accettare di aver scelto di essere accogliente, e i fomentatori fascisti dovranno capire di essere la minoranza.

Se invece la risposta e’ no, assai piu’ probabile, il governo dovra’ agire di conseguenza ma potra’ farlo in pieno, esplicito mandato popolare. 

In entrambi i casi la democrazia si salverebbe. 

Ma probabilmente, non e’ questo che si vuole.

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