Hobby Retroattivi. 

Hobby Retroattivi. 

Come credo di aver gia’ scritto, smanetto coi computer da meta’ degli anni ’80. Nel giro dei tre paeselli locali, eravamo in tutto sei. Una sola femmina, mezza jugoslava , perche’ le ragazze locali certe cose non le facevano. Il BASIC , intendo. Il resto era ok. E non eravamo quelli popolari: quelli fichi stavano ad elaborare il ciao. 


Neppure agli inizi degli anni ’90 noi smanettoni eravamo tanti. E non certo visti come persone cool. Ma eravamo pochi. Al raduno di una BBS, in una citta’ come Bologna, al massimo avevate 30 persone. Una BBS con 4 modem serviva due o tre province. 

Eravamo pochi, malvisti e sfottuti, ma specialmente (ripeto), eravamo POCHI. 

Praticamente invisibili. Socialmente inesistenti, i giornali non parlavano MAI di noi, eccetera.


Apro oggi un social qualsiasi. Magari il fediverso. E ci sono sempre istanze , specialmente di quelli che giocano. 

E scopro che ero circondato. Ovunque. Letteralmente ovunque, attorno a me, era stracolmo di gente che giocava a Zaxxon. E non parlo nemmeno di Jaxxon, la versione da bar. Parlo di quella per computer.

Li trovi ovunque. Letteralmente ovunque. Sono partiti come appassionati di Retrocomputing e videogame, e ora hanno esteso il raggio della vanteria. Loro c’erano.

Ma dove cazzo eravate nascosti, di preciso? E perche’ una BBS con UN modem, come la nostra, copriva un’area da prefisso urbano (c’era la TUT, mamma menava) , e riceveva si e no 3,4 connessioni al giorno? A sentire voi, eravate migliaia. Ma io ricordo che la sala giochi era effettivamente piena, non i negozi di elettronica/elettrodomestici e videogiochi, come si usava all’epoca.

 A sentire voi, avevate tutti delle apparecchiature che (se vi andava bene) dovevate ordinare all’estero ed erano gia’ obsolete quando vi arrivavano. E l’Italia era sempre per ultima.

Continuate a dire che a quei tempi l’Italia avesse un ambiente “vibrante” di produzioni, quando se vi andava bene andavate dall’edicolante che vi dava il giornale di due mesi fa e vi chiedeva di non dimenticare “la cassetta con la musica”. 

Se eravate tutti li’, a fare le cose che dicevate, dovevate essere in qualche sottomarino nucleare immerso nelle paludi del comacchiese. Majjal, ac pes’ gat!!


Io non avrei problemi a rispettarvi se diceste solo che nel corso degli anni siete diventati degli appassionati di retrocomputing. Ormai siamo nel 2023, quindi potreste vantare una passione ventennale, avendo visto solo i computer in un mondo ove almeno esisteva internet.

Va bene. Anzi, se la memoria mi aiuta potrei addirittura darvi delle dritte col vostro SEGA SC3000, che ho effettivamente avuto (come videogame, ma poi ho trovato anche la cassetta per il BASIC III).

Per un qualche strano motivo, quando un italiano decide di iniziare un hobby, lo fa retroattivamente. Non ha la passione per , che so io, la bicicletta. No. Lui ha SEMPRE AVUTO la passione per la bicicletta. E’ dal medioevo, come minimo, che va in giro. Ha fatto le crociate sulla sua graziella. Era secondo al Giro di Sassonia, dove ha vinto (come e’ noto)  Carlo Magno.

Ma non potreste semplicemente dirmi che vi e’ venuta questa passione?

Cosa c’e’ di male? Specialmente se siete delle mie zone, perche’ dovete inventare che c’eravate anche voi, quando non e’ vero? Non c’eravate. GLi smanettoni degli anni ’80 li conoscevo tutti, per nome. Specialmente se siete donne: eravate praticamente leggende. C’era gente che pensava che Paola Cerioli fosse una teoria del complotto: i negazionisti.  (ciao Paola, scusa se ti cito, ma era vero). Oggi leggo di donne nerd che abbondavano , che avevano gia’ la passione, e che scorrazzavano per la rete (che suppongo essere Fidonet, o Aminet  che poi era CIA BBS (http://www.ciaamiga.org/) quando entro’ in Fido? L’archivio non c’entra), o forse avevate le credenziali rubate di Itapac? Magari era PeaceLink? Ma quella e’ venuta dopo, verso i primi ’90 se non erro.).


Non succede solo in Italia, sia chiaro. Qualche giorno fa ho incontrato, in azienda, un coetaneo che, a quanto sembra, ha la passione di avere degli FPGA moderni nei quali emula l’intero hardware degli Amiga. Niente di che, per un FPGA moderno.

E mi dice che lo fa perche’ lui, sino dagli anni ’80, blablablabla. Ok. Cosi’ gli chiedo se riesce anche ad emulare espansioni Zorro, e specialmente, come fa. Il tipo mi chiede “zorro?”. GLi faccio lo spelling. Niente. Provo a controllare su Wiki insieme a lui, e sembra che si chiamasse Zorro anche in tedesco. Non ne sa nulla.

Ma lui c’era. 

In che modo ti ricordi Amiga ma non Autoconfig , a me sembra misterioso. Anche perche’, nel mondo del periodo, Zorro era un miracolo fatto Hardware.

Allora: non poteva dirmi semplicemente che lui aveva preso questo hobby degli FPGA? Magari ero anche interessato. Mi diverte l’idea che in mancanza di hardware qualcuno stia emulando l’hardware su un FPGA. (no, non e’ un emulatore software. Lo so che esistono. Ma FPGA emula l’hardware). 

Davvero, potreste addirittura propagare il vostro hobby, e magari mi divertiro’ pure a giocare con un SC3000 emulato. Specialmente quel gioco, Aladdin qualcosa, dove potevate fermare le vecchiacce sputando davanti a loro.

Ma cosi’, fate calare la catena.


Non voglio parlare delle materie STEM. Io mi ricordo di voi. Eravate tutti a parlare dei freddi numeri e della tecnologia disumanizzante, a iscrivervi a storia di periodi che non ricordano nemmeno loro di essere mai trascorsi, a Lettere, a Filosofia. Mi ricordavate di cose che Gödel non ha mai pensato di dire sul serio, ma tanto per voi inconsistente, incoerente e incompleto sono la stessa cosa. 

Oggi avete riscoperto le materie STEM? Fantastico. Bellissimo. Era ora.

No: voi questa passione l’avete sempre avuta. Certo, vi siete iscritti al classico perche’ anche lo scientifico era troppo fredddi nuuuumeri per voi. Poi avete fatto storia del Tristo Evo all’universita’. Ma quanto eravate amici di Frege, voi. Sempre ammirato, Frege.

Non potete semplicemente dirmi che adesso vorreste anche sapere qualcos’altro? 

Io mi sono iscritto a Batteria e sto imparando la notazione musicale, ma mica mi invento che a 16 anni suonavo nei Plasmatics con Wendy. O. Williams. 

E’ per questo che in Italia cosi’ poca gente ha degli hobby. Cavolo, se devono essere retroattivi e mantenervi credibili anche di fronte a chi c’era, ci credo che e’ faticoso.

Ma niente paura, ho una soluzione.


La divanistica. I divani sono un argomento sottovalutato. Ce ne sono migliaia di modelli, e tantissime tradizioni diverse. 

Costruire divani e’ difficilissimo (se si vuole un buon divano), anche la manutenzione di un ottimo divano (uno in pelle , per dire) non e’ semplice, e vi posso garantire che studiando la storia del divano finirete con l’imparare tantissime cose. 

Esistono mostre e persino musei del divano, e anche musei SUL divano:

https://ethnologie.phil-fak.uni-koeln.de/content.php?kid=436

Il divano e’ anche inclusivo: moltissime donne hanno fatto carriera grazie al divano. 

Ecco, se cercate un hobby retroattivo che sara’ sempre credibile, affidatevi agli straordinari poteri del divano. Innanzitutto, tutti ci ricordiamo di voi sul divano. Voglio dire, chi non ha mai usato un divano?

Quindi, nessuno contestera’ quando parlerete di voi che eravate gia’ appassionati del vostro Sofa Bertelli , modello Tartan, nel 1985. Ci crediamo. Davvero. Tutti.

Nessuno avra’ niente da ridire se dite che adesso avete trovato un nuovo, moderno divano capace di emulare sia il Sofa Bertelli che il Divanone di Mobilissimi , Mesola (FE), del 1987. Ma sapete di quanta tecnica potete parlare, con delle immagini cosi’.

Oltre al fatto che, detto come va detto, il divano aiuta a rimorchiare MOLTO piu’ di un FPGA. Anche le donne geek. Dove le invitate le donne, nella RAM?

Avete mai sentito parlare di un “Casting FPGA”? No. Il Casting Couch, invece…

Ecco, vi aiuto: volete un hobby retroattivo? La Divanistica. Esperti di divano. Tesi sulla divanosessualita’ (l’attrazione fisica verso il divano). Volete raccontare che l’avete sempre avuto? Vi credo.

E non mi lamento.


Tutti gli altri hobby, invece, NON sono retroattivi. 

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