Il Discorso sullo stato del sistema.

Il Discorso sullo stato del sistema.

Tempo fa ho fatto presente che una “crisi”, per definizione, e’ una situazione temporanea, la quale finisce inevitabilmente con un’uscita dalla crisi stessa. Di conseguenza, quella che stiamo attraversando da ormai 30 anni non puo’ essere considerata “una crisi”, bensi’ “un sistema”. 

Che il sistema abbia lo scopo di impoverire le masse o arricchire pochissimi, che abbia come effetto collaterale l’annientamento dell’ecosistema, e’ una cosa sin troppo discussa, e la discussione fa parte del sistema stesso. Che il sistema continui ad agira riempiendo il dizionario di termini assurdi, illogici o paradossali, come “permacrisi” per dire che e’ una crisi permanente (in tal caso, si tratterebbe di un sistema) o “policrisi”, per indicare il fatto che la crisi e’ totale – e quindi non c’e’ una parte sana del sistema che ci fa uscite dalla crisi – che quindi e’ un sistema, lo sappiamo.

Ma non e’ il cosa che mi importa in questo post – e’ il come. 

Il metodo usato per spogliare le masse di ogni sicurezza , economica, sociale o persino cognitiva, e’ stata l’ansia. Il nemico e’ alle porte, la crisi e’ alle porte, la catastrofe e’ alle porte, l’estinzione e’ alle porte. Ansia, ansia, ansia, ansia, ansia. 

La comunicazione delle notizie si e’ basata sull’indurre ansia nelle persone, prospettando loro catastrofi , invasioni, stupri e altri orrendi eventi, realizzando una strategia precisa. 

Di fronte all’ansia, o allo stress, ci sono tre reazioni

  • fight (combatti)
  • flight (scappa)
  • freeze (immobile e nascosto)

Per tenere le masse a bada, quindi, la terza soluzione e’ lo strumento ideale. Non per nulla, il telegiornali sono pieni di tragedie, crisi e minacce, che escludono sia la fuga che il combattimento. Puoi solo rimanere fermo e nascosto.

La strategia ha funzionato per molti anni, ma sta cominciando a mostrare i suoi limiti.

Il problema di questa tecnica e’ il seguente: di fatto, essa induce depressione. 

Siamo di fronte ad un’epidemia di depressione come non se n’era mai vista nella storia umana.

 

E questo e’ un problema per il sistema basato sull’ansia. Esso era basato, come ho scritto, sull’idea di fare entrare gli individui in stato di freeze, allo scopo di prevenire fughe dal sistema o lotte intestine contro le classi privilegiate.

Ma partiva anche dal presupposto che al lavoro la persona fosse normale, che producesse normalmente,  che fosse puntuale e attiva, che fosse creativa, che fosse motivata. 

Tutte cose che un depresso non puo’ fare.

Seminare un’epidemia di depressione, ovvero usare l’ansia come arma di prigionia di massa, sta avendo un effetto che il sistema non poteva prevedere. Si pensava che lo stato di “freeze” fosse reversibile, o almeno che fosse facilmente reversibile. Invece occorreranno decenni per riportare queste masse allo stato di attivita’ normale.


Il primo sintomo e’ il collasso della produttivita’, seguita dalla scomparsa della creativita’. Le aziende mettono annunci e non trovano personale. Ma pensiamoci bene: davvero pensavate di poter beneficiare di una classe lavoratrice che la mattina fatica ad alzarsi dal letto perche’ e’ depressa? 

Non si alzano dal letto e rispondono al tuo annuncio lavorativo?

Il numero di matrimoni ovviamente e’ crollato al minimo, il numero di figli nati idem, e la domanda che dovreste farvi e’: ma davvero pensavamo che un mondo di depressi volesse fare progetti a lungo termine, quando un depresso nella media e’ incapace di gestire persino l’igiene personale?

Persino nel mondo dell’arte, del cinema , dello spettacolo, la societa’ in cui viviamo sta letteramente divorando la carcassa dei padri. Gli USA non riescono piu’ ad uscire dalla spirale di supereroi, sparatorie, violenza e pornografia in cui si sono infilati. L’europa continua a proporre imitazioni di film francesi (A scopa con B, B scopa con C, C scopa don D, alla fine scopano tutti insieme), o italiani (la merda che c’e’ e’ bella e tutti dovrebbero amarla perche’ se esiste allora e’ interessante), film tedeschi (avevamo il Zyklon B ma ora abbiamo il cinema che e’ piu’ efficace), e via dicendo. La moda continua a ciclare al punto che con un armadio abbastanza grande e’ possibile aspettare che i vecchi vestiti tornino di moda. Di arte onestamente non se ne vede piu’. 

La musica ormai la fanno i computer, la scrivono i computer, la cantano sfigati che sono fatti a tavolino.

E nessuno sa come uscirne.


Gira la storia della rana bollita. La metti nell’acqua, alzi la temperatura molto gradualmente, sino a quando la rana si lascia bollire viva. Il guaio e’ che se provate a farlo in pratica non funziona. Non appena l’acqua sara’ davvero TROPPO calda, la rana cerchera’ di fuggire.

Ma la societa’ ha dato alla rana una sostanza depressiva. E la rana non fugge, si nasconde nell’acqua che bolle. Il guaio e’ che se volete fare la guerra, se volete che l’europa abbia una difesa, occorre che la rana si arruoli. Se volete che l’economia torni a crescere, avete bisogno che la rana vada a lavorare. Se volete essere tra le nazioni leader, avete bisogno di una rana creativa.

Pensavate di poter mangiare la rana alla fine del processo. In realta’, non riuscirete piu’ a trovare la rana, e quando la raggiungerete scoprirete che non ha ciccia.

Questo sistema economico, per esistere, ha bisogno di gente che fa un pochino piu’ del dovuto. L’epidemia di depressione che hanno causato per tenerlo stabile, invece, ha prodotto un sistema nel quale tutti fanno il minimo indispensabile.

 

Questo e’ lo stato del sistema nel 2024. Un’epidemia di depressione che colpisce circa 1-2 sigma della popolazione. Lavoratori svogliati, creativi ripetitivi e copioni, pochi soldati e ancor meno genitori.

Un’assenza su 4 dal lavoro e’ per depressione (https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neuroscienze/assenze-dal-lavoro-una-su-4-per-depressione

Il mondo sembra essere diventato come quel cliente che entra in un ristorante fornito di ogni cosa, ma non ha appetito.


E’ lo stato finale? No. A queste cazzate credono solo i millennaristi.

La verita’ e’ che un occidente in questa situazione non serve a nulla, e presto non servira’ neppure ai padroni che hanno causato questo disastro. Se curare la depressione e’ possibile, curarla su una scala vasta come questa non e’ mai stato fatto.

Il problema della permacrisi, cioe’ del sistema di cui fai parte, cara Lagarde, e’ che dopo la permacrisi c’e’ la permafine. E solo dopo, qualcuno o qualcosa ti rimpiazzano. Per questo, nemmeno la permafine e’ lo stato finale del sistema.

 

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