Sto prendendo spunto da un post che ho letto sul fediverso (e sul thread che ne e' seguito) per diverse ragioni. La prima e' un abuso molto comune che si sta facendo del termine “tossico”, al punto che “tossico” ormai significa “non e' come me lo immagino io”, quando non “non fa quello che voglio io”.
Il secondo motivo e' quello di discutere di un fenomeno ideologico che gli americani, nella loro brutale sintesi, spiegano come “go woke, go broke”, riferendosi ai catastrofici flop commerciali di tutti quei franchise che Disney ha deciso di presentare in versione “woke”, cioe' iniettando quell'ideologia , o quell'americanata, che si e' sviluppata nei campus americani di stampo umanistico.
Tutto nasce quando in Disney cambiano alcuni personaggi vicini ai vertici, e al loro posto ne arrivano altri. E lo scopo di questi nuovi personaggi (non voglio fare nomi) e' quello di portare l'americanata “woke” dentro dei franchising (delle serie, come lo era Star Wars, per esempio), deludendo le aspettative dei fan.
I “fan”, attraverso passaparola, internet ed altro, hanno poi disertato le sale ottenendo che quei film non sono mai rientrati dei colossali costi di produzione. Ovvero, Disney ci ha perso soldi, molti soldi.
Questa cosa viene letta dal mondo Woke come una “tossicita' dei fan” , nel senso che oggigiorno se tornasse Hitler dalla tomba e definisse “ebraismo tossico” la religione degli ebrei, probabilmente nessuno si lamenterebbe.
Sia chiaro: non e' vietato fare film woke. Ma bisogna sapere che i seguaci di quest'americanata da college sono una estrema minoranza della popolazione, per cui bisognera' prima o poi fare i conti coi numeri.
Ma in realta' l'articolo parla di fandom, ovvero del “core” dei fan: quella massa di persone sulle quali il franchising puo' sempre contare, che svolgono un prezioso lavoro di scouting e di pubblicita' per una data opera, anche (ma non solo) creando opere collegate (il mondo della fandom e' complesso) . I quali sono accusati di essere, come al solito, omofobirazzistifascistibulli ogni volta che non piace loro la trasformazione dell'opera nella quale investono tempo ed energie.
Ed ecco il primo punto: l'investimento. A prescindere dalla ricchezza delle persone (credo che la fandom sia principalmente una cosa da paesi ricchi) , il problema e' che dietro a questa attivita' c'e' un investimento di tipo emotivo. E quindi l'opera, come i suoi personaggi e le trame, diventa preziosa.
Faccio un esempio, con una serie che adoro (e vi consiglio di vedere, anche se ci mette le prime 4 puntate per “partire”): sense8.
Sense8 parte lentamente, poi ad un certo appunto cominciate ad avere un investimento emotivo nei personaggi. Siccome e' estremamente costosa da girare per via del numero enorme di luoghi distanti nei quali si sviluppa, finisce PRIMA dell'ultima puntata, ovvero della fine. E siccome tutti hanno investito MOLTO nel personaggio di Wolfgang, tu rimani “appeso”, perche' la storia finisce proprio mentre Wolfgang e' nei guai, molto nei guai anche per i suoi standard.
Quando alla fine si trovano i soldi per produrre l'ultima puntata (grazie, Trenitalia, per la sponsorship) allora vediamo cosa succede a Wolfgang e come (dopo aver devastato Napoli) la serie finisce e i cattivi muoiono, e i buoni festeggiano con una bell'orgia multisex/quaternioni/whatever. L'orgia ci sta come il pane, diciamolo.
Ma prima che l'ultima puntata fosse annunciata, la fanbase era tutta li' a gridare “vogliamo sapere cosa succede a Wolfgang!!!”. Questo perche' la trama ti porta ad investire emotivamente in Wolfgang, Era quell'investimento emotivo, quell'attaccamento, a rendere dolorosa la fine prematura della serie.
Con questo voglio dire che il “canone” in fondo non e' il vero problema. Ho a che fare con metallari presi a discutere su cosa sia il “tru” metal sin da quando avevo 14 anni. Il canone e' un problema SOLO se avete investito molte emozioni su qualcosa, ve lo assicuro: quelle discussioni non sono interminabili per il canone, tra quelli che discutono pochissimi sanno suonare, a parte “air-instruments”. Ma le discussioni vertono SEMPRE su gruppi sui quali si e' investito molto.
A questo punto dobbiamo chiederci a cosa sia dovuto questo investimento. Faccio un secondo esempio: Hulk. Ho visto la prima serie da ragazzino, su una TV in bianco e nero. Non sapevo nemmeno fosse verde, sino a quando non lo hanno detto.
Hulk era semplicementa catartico. Ogni puntata era sempre la stessa. Questo Banner se ne andava in giro perche' era inseguito da un giornalista stronzo e da altri, incontrava dei prepotenti cattivi, o un abuso di potere, si incazzava abbestia (letteralmente) , sfasciava tutto , menava tutti, gridava la sua rabbia e poi se ne andava, tornando il tizio mingherlino all'apparenza poco pericoloso di prima. Rubando dei panni stesi e lasciando una paccata di soldi al loro posto.
Avremmo voluto farlo tutti. Ai bulletti della scuola, al vigile urbano che ti multa, e nel momento di tutti quegli abusi di potere che ognuno subisce ogni giorni. Vorremmo essere HUlk di fronte al capo stronzo, al cliente insopportabile, alla Karen o al Kevin di turno, alle riunioni di condominio… tutti amiamo Hulk (nella prima serie) perche' noi VORREMMO essere Hulk.
Insomma, e' catartico, come avrebbe detto Pelomane da Siffredi (noto filosofo greco, esiliato per essere eterosessuale).
Perche' lo dico? Perche' improvvisamente arriva She-Hulk. La quale non e' catartica per un cazzo, e' solo una delle tante supereroine poppute, virtuose e saccenti, che manca completamente di quel “ma io ti apro il culo come una cozza” che caratterizza la parte catartica di Hulk. Hulk e' istinto, non una laurea in legge ad Harvard.
E sin qui, ok: alla fine dei conti anche Hulk e' diventato un supereroe, e pensa fin troppo rispetto alla prima serie, quando si limitava a fare SMASH. Ma questo diventa credibile dopo una lunga e dolorosa saga nella quale Banner teme Hulk, perche' teme possa far male a qualcuno, e si impegna per controllarlo in qualche modo.
She-Hulk , manca di tutto questo pathos, perche' manca di questa storia. Allora direte: e' il canone!
No, non c'entra. E' l'emozione che il personaggio evoca. La catarsi della rabbia. I cattivi di Hulk erano come i cattivi di Kenshiro: tu vuoi che muoiano, e anche male. Vederli crepare e' catartico.
She Hulk sarebbe andata benissimo se fosse stata una donna debole (che so, donna delle pulizie) che di fronte alle ingiustizie che subiscono gli umili si incazza e spacca tutto. Allora l'avrebbero apprezzata subito. Invece eliminano l'investimento emotivo. E' un'avvocatessa di Manhattan che potrebbe ucciderti la vita facendoti causa, ma anche smash. Ok. YAWN. Manca il momento, l'investimento emotivo, di DESIDERARE che il cattivo muoia perche' fa il prepotente con una persona debole.
Peraltro, se Hulk avesse avuto questa cugina Woke a Manhattan nessuno ci avrebbe trovato nulla da dire. Anche Banner, che comincia la storia come scienziato patanucleare-qualcosadicomplicato-raggigamma , ha una testa mica da poco. Magari anche la parente ha dei geni in comune. E non e' nemmeno la prima volta che dei personaggi femminili appaiono accanto a quelli maschili: pensiamo a Superman e Wonder Woman, per dire.
Ma il problema e' che questo introduce competizione: arriva la versione woke, e quella di prima scompare. E non solo: viene dileggiata da questa tizia che sfotte tutti coloro che vedevano in Hulk un personaggio catartico.
Su tutto questo poi arriva il solito coro dei criceti, che ti dice “se non ti e' piaciuto She-Hulk allora sei misogino, pieno di maschilita' tossica e anche razzista”. E perche'? Il sesso di She-Hulk e' forse la differenza MINORE tra Hulk e She-Hulk.
Qui siamo al discorso “tossicita': solo perche' non mi piace un film, o una serie, non vuol dire che uno abbia qualcosa di tossico dentro. Semplicemente non mi piace. Se poi, oltre a non piacermi, mi insulta e mi sfotte, di certo non spendero' tempo e soldi per andare ad avere questa sgradevole esperienza in un cinema. Ma gli opliti del Bene vorrebbero che a me piacesse, e siccome non obbedisco, allora io devo essere un tipo “tossico”. Ma anche no.
E specialmente, mi state togliendo qualcosa. Ok, non mi aspetto che una serie cominciata quando ero bambino duri in eterno, e non mi aspetto che il successore debba per forza piacermi: ma non potete togliermi una bistecca dal piatto, metterci del tofu , e pretendere che io non noti la differenza. Mi avete sicuramente TOLTO qualcosa. E ho il diritto di essere contrariato.
Lo stesso vale per la Chiesa del Tru-Metal: possiamo sfotterli quanto vogliamo, ma se gli vendi un biglietto per un concerto dei Dream Theater, poi non gli metti sul palco i BlackBriar. A quel punto finirei col dargli ragione: hanno un investimento emotivo forte per un gruppo, gli prometti quello, allora gli dai quello. E non puoi accusarli di misoginia solo perche' non vogliono Zora a quel concerto.
E non e' una questione di canone, e' una questione di rispetto. Mi vendi quello, crei aspettativa di quello, c'e' investimento emotivo in quello, quindi mi dai quello.
Di episodi del genere, anche nel mondo del fumetto, ce ne sono stati tanti. Per rendere “palatable” il personaggio di Lobo, per dire, ne usci' tempo fa una versione castrata. Inutile dire che quel Lobo fosse “migliore” o “diverso”: era una merda, sempre per la questione catartica di cui sopra. Se io amo Lobo perche' annienta un intero esercito dell' IRS americano (la guardia di finanza degli USA, insomma) , c'e' un effetti catartico. Non mi potete dire che quella specie di boy scout gotico e' la stessa cosa. Voglio proprio quello che ha sterminato tutti sul suo pianeta e che ha delle cuffie trapiantate nel cervello dove suona heavy metal 24/7. E' il nostro psicopatico preferito.
Detto questo, vado a bomba: gli ambienti delle fandom non sono “tossici” o “razzisti” o altro. Semplicemente sono ambienti nei quali le persone hanno investito emotivamente in qualcosa. E si risentono se la cancellate per rimpiazzarla con altro.
NON si risentirebbero se voi vi faceste la VOSTRA opera con il VOSTRO eroe. Volete superman Drag Queen? Fatelo. MA gli amanti di Superman vogliono quello. Volete Batman donna vegana? Fatelo. Ma lasciategli il loro Batman (per qualsiasi motivo gli piaccia).
Il problema , spesso, e' che arriva lo stupendo/a della situazione e , senza capirci nulla, decide che da oggi si cambia, vi toglie dal piatto le lasagne e ci mette al loro posto l'insalata di Tofu e Wakame. E ti racconta anche con aria saccente che e' meglio cosi', insultandovi se la pensate diversamente.
She-Hulk, se vi piace, puo' esistere tranquillamente. Ma gli amanti dello smash vogliono Hulk che fa smash.
E' semplice. Non dovrebbe essere necessario fare un disegnino.
Uriel Fanelli
Il blog e' visibile dal Fediverso facendo il follow a:
Contatti:
- Fediverse: @[email protected]
- MATRIX: @uriel:mtrx.keinpfusch.net
- GNU JAMI: ufanelli