E ancora Covid.

E ancora Covid.

E ancora Covid.

Siccome si parla ancora di Covid, e stavolta e’ esplosa l’India, credo sia ora di capire una cosa: sul piano delle strategie per ridurre localmente i morti, stiamo usando delle strategie ottocentesche, ma tutto sommato robuste. Nel senso che, se non esplodono rivolte, coprifuoco e quarantene di ogni tipo funzionano.

Ma la domanda e’ “cosa stiamo facendo contro la pandemia”?

E no, le due cose non sono la stessa cosa. Stiamo facendo molto contro il virus, ma “pandemia” significa che succede in almeno 100 paesi, cioe’ che e’ un evento globale. Cosa stiamo facendo per fermare la pandemia, ovvero l’evento globale?

Lo chiedo perche’ quando ti esplode una nuova variante in India, subito dopo un festival che ha portato 70 milioni di persone di tutto il  mondo sul Gange, qualche domandina te la devi fare. Stiamo parlando di una nuova variante (e sperate che sia solo una, perche’ paesi piu’ piccoli ne hanno svilupate 2/3, non mi stupirei se l’india avesse prodotto 40,50 varianti) che parte da una base di infetti che presto sara’ di un miliardo e rotti di persone su 8 del pianeta.

Ed e’ inutile illudersi: a Chernobyl non andava tutto bene. La Cina prima o poi fara’ la stessa cosa. E tanti altri seguiranno in Asia.

E qui torniamo al punto. Cosa stiamo facendo su scala globale? Allora:

  • L’Europa ha deciso di vendere i vaccini al mondo, sapendo che tutti proibiranno l’export sino a quando non sara’ tutto risolto. Cioe’ mai, di questo passo.
  • USA, UK , Cina e India, gli altri produttori di vaccino, se li tengono ben stretti e non li esporteranno. Sino alla fine. Peccato che la fine non si vede.
  • Il resto del mondo non riesce a sviluppare strategie industriali che possano portare a produrre i vaccini.

Ma questo metodo, ognuno per la propria nazione, non risponde alla nostra domanda: cosa stiamo facendo contro la pandemia.

Non credo serva andare controcorrente se dico, come feci un anno fa, che vaccinare con campagne piu’ lente del virus a produrre mutazioni, non serve a nulla se non a selezionare mutazioni che aggirano il virus.

Ma se ripetiamo su scala globale questo sbaglio, avendo campagne che procedono a velocita’ diverse in nazioni diverse, non ne usciremo mai.

Stanno a cantare vittoria perche’ per fine estate l’ Europa sara’ vaccinata. Aha. E anche Biden si sta preparando a festeggiare. Aha.

E poi, improvvisamente, l’ India dice “hold my beer, please”. Ed esplode l’epidemia in una maniera cosi’ incontrollata che non sara’ possibile riprendere il controllo se non fra 6-12 mesi. Adesso in Asia c’e’ un paese da un miliardo e 400 milioni di persone, con le frontiere soffici (significa che gli indiani girano molto in asia, hanno molti rapporti con i paesi del golfo, eccetera. Significa che e’ esplosa una specie di bomba batteriologica.

E adesso? E adesso dobbiamo solo sperare che le 40/50 varianti indiane siano tutte controllabili via vaccino. Se non lo saranno, occorrera’ un secondo vaccino, prima in India e poi nel resto del mondo (ma sarebbe meglio il contrario).

Vogliamo risolvere il problema in India? Diciamo pure che il governo indiano riesca, usando qualsiasi cosa vogliano usare, ad arginare il problema. E poi? E poi Nigeria. E poi Egitto. E poi di nuovo Europa, per le nuove mutazioni.

Se la combattiamo cosi’, la guerra contro la pandemia e’ una guerra che non possiamo vincere, puo’ solo durare in eterno.

Perche’ stiamo a combattere il virus con strategie locali, ma il nostro problema e’ la pandemia, ovvero la diffusione globale del virus. Occorre che tutti i bei capoccioni dell’ Onu si riuniscano e capiscano che solo una strategia globale puo’ fermare quel virus.

La strategia vaccinale deve essere globale, nemmeno una continentale basta. Tutti lo stesso coprifuoco/lockdown, o nessuno. Tutti la stessa campagna vaccinale. Tutti gli stessi vaccini.

Quando dite questo gli scienziati vi guardano dall’alto al basso dicendo “si stagionalizzera” come l’influenza” e noi ci sentiamo tranquilli perche’ non temiamo l’influenza.

Ma quello che stanno cercando di dirci e’ che ogni fottuto anno in autunno ci aspettano le nuove misure di lockdown, contro la nuova variante, e un nuovo vaccino , campagna che durera’ fino a marzo/aprile .

Ogni fottuto anno. Da ora in avanti. Per ognuna delle maledette possibili mutazioni del coronavirus, piu’ il richiamo delle vecchie vaccinazioni, che durano solo 6/8 mesi. Perche’ se non agiamo in maniera globale, anche il vecchio virus sopravvivera’ in qualche posto del mondo e tornera’ ad aggredirci.

Sicuramente, si tratta della manna dal cielo per i produttori di vaccini. Ma non possiamo passare ogni inverno in un incubo del genere.

Combattere il virus va bene. Ma occorre anche combattere la pandemia. Cioe’ la sua diffusione globale. Se combattiamo il virus ma non la pandemia, abbiamo trasformato la guerra al covid in una guerra come la descriveva Orwell: “la guerra che non e’ fatta per essere vinta, ma per durare in eterno”.

Non credete a quelli che vi dicono che “presto raggiungeremo l’immunita’ di gregge”: la pandemia e’ globale, quindi l’immunita’ di gregge si raggiunge a 6/7 miliardi di vaccinati circa. Non esiste l’immunita’ locale con un vaccino che dura 6/8 mesi, una campagna di vaccinazione  che dura 6 mesi  e nazioni vicine che sviluppano varianti. E’ una menzogna bella e buona.

Una pandemia e’ un fenomeno globale. O si sviluppa una strategia globale, oppure non finira’ MAI.

Non. Finira’. Mai.

ONU, OMS o chi per loro devono cominciare a funzionare e tirare pernacchioni a tutti quegli stati che credono di poter “raggiungere l’immunita’ di gregge da soli’ “. E’ una balla.  E’ come credere che “il titanic affonda, ma la cabina 38 no”.

Non e’ un problema di “uguaglianza tra le nazioni nel distribuire i vaccini”: e’ un problema di dimensioni … del problema. Non puoi salvare solo la cabina 38 del Titanic.

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