Di nuovo Carmilla?

Di nuovo Carmilla?

Di nuovo Carmilla?

Non uso spesso il termine radicalchic come dispregiativo, per una ragione molto semplice: tutti quelli che in Italia (o in generale in Europa) amano essere visti come tali in realta’ non lo sono. I confini  di reddito e la classe sociale cui si riferisce il termine negli USA , quando si arriva in italia sono popolati essenzialmente da persone che votano per il partito dei porci comodi, qualsiasi esso sia.

Il radical chic italiano, quindi, o  non ha il reddito per essere chic, oppure non e’ assolutamente radical e vota per la Lega. Il radical chic americano era un ricco bianco che si immedesimava nelle condizioni dei negri poveri, ma il solo corrispondente in Italia e’ il ricco imprenditore maschio sfruttatore che si immedesima nelle sofferenze  della disoccupata donna stuprata [dagli immigrati, beninteso] . Il comportamento radicalchic e’ quindi da attribuirsi piu’ alla Lega  che pero’ non e’ molto radical, anche se ha i soldi che servono a credersi chic.

Esistono pero’ delle eccezioni; esiste almeno un gruppo in Italia che riesce perfettamente nell’intento di somigliare ai radicalchic americani. I membri di tale gruppo si procurano il reddito necessario a credersi chic, e contemporaneamente passano il tempo ad immedesimarsi nella condizione di chi  non riesce a procurarsi lo stesso reddito, tipo i proletari. (qualsiasi cosa significhi oggi).

Si tratta di sottogruppi diversi come Wu Ming, Carmilla ed altri. In questo post mi occupero’ di Carmilla, dal momento che se ne sono usciti con un capolavoro di radicalchicaggine, se mi si consente di coniare un termine (e non mi avete visto a creare parole composte in tedesco, quindi prendetevi radicalchiccaggine e tacete).

Volevo, in questo post, divertirmi a fare il debunk di quell’articolo.

L’articolo e’ questo: https://www.carmillaonline.com/2021/07/29/greenpass-nuovi-confini-e-le-frontiere-della-paura-contributo-per-un-ragionamento-che-auspico-collettivo/

Cominciamo.

Di nuovo Carmilla?

L’incipit e’ incoraggiante. E’ vero che la persona dice di essere una scienziata sociale e non una studiosa di logica, tuttavia e’ interessante l’ammissione di “notare una deformazione nella percezione del tempo” e l’ammissione di essersi mossa con 16 mesi di ritardo , tutte nello stesso paragrafo.  Promette bene.

Di nuovo Carmilla?

Mi chiedo su quale pianeta viva questa persona, visto che se c’e’ una cosa che sta riempiendo ogni angolo del web ed e’ presente ogni giorno in TV e sui giornali e’ proprio un dibattito sul covid e sul green pass. Non so dove vi sia scarsita’ di dibattito su questi temi (e mi piacerebbe andare a viverci, ad essere onesto) , ma questo pianeta non ricade nella categoria. Se c’e’ una cosa che non manca e’ il dibattito su questi temi e se parliamo di spazi, il problema semmai e’ trovarne uno SENZA questo dibattito.

L’autrice ha iniziato dandoci l’idea di una persona che per sedici mesi ha solo guardato senza parlare, onestamente non capisco di preciso COSA abbia guardato. Se lo ha fatto, ha guardato senza vedere. In effetti, e’ colpa mia, lei ha detto di aver guardato, non di vederci bene. Andiamo avanti.

Di nuovo Carmilla?

Questa parte e’ interessante. In pochi pollici di schermo vedo dire che c’e’ una responsabilita’ criminale nella morte di migliaia di persone a Bergamo (e su questo posso concordare) per poi informare noi mortali che alla fine dei conti morire e’ una cosa normale. Insomma, a Bergamo pioveva e non dovremmo aver paura di tutti quei morti, in fondo e’ una cosa normale: non si capisce se dovremmo aver paura di finire come a Bergamo. Ma e’ il punto Uno con la U maiuscola. Delle due l’una: o la morte e’ una cosa orribile, e a rigor di logica dovremmo averne paura ed orrore, oppure e’ una cosa normale, e allora perche’ dovrebbe fregarmene dei morti del lavoro?

Di nuovo Carmilla?

Il ragionamento mescola cose a cazzo, tra cui un messaggio cattolico che condanna la hubris umana, e uno che viene dal fashion cubano, cioe’ due paroline contro il capitalismo brutto che fa circolare le merci. Non ci sono evidenze che il covid abbia viaggiato sulle merci, ma sui corpi. Ma la signora sembra dimenticare il fatto che il lockdown non ha esattamente lasciato i corpi liberi di viaggiare. Che il vaccino non possa sconfiggere la pandemia e’ una proposizione che non ha alcuna giustificazione logica: i suoi effetti sono gia’ visibili e semmai il problema e’ che non ce n’e’ abbastanza e non si vaccina abbastanza velocemente. Il vaccino potrebbe fermare la pandemia, tutti i vaccini ne sono capaci in potenza e alcuni lo hanno fatto, al punto che il  vaiolo come essere vivente e’ estinto.

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Mi sembra di intuire che questa persona conosca la parola hubris e ne sia molto orgogliosa. Va bene, tutti amiamo ricordare il liceo. Bei tempi. Quando la parola hubris faceva colpo sul prof. E anche Carlo Magno, il Rocco Siffredi del medioevo. Vabe’, andiamo avanti.

Quando non pennella la parola hubris, la tipa ci informa che non siamo affatto usciti dalla pandemia e che ci siamo dentro. Vorrei tanto sapere chi stia sostenendo il contrario, ma bisogna ammettere che 16 mesi di osservazione silenziosa dovevano pur portare a qualcosa. Bene, adesso sappiamo che ci siamo ancora dentro. Il problema di questa affermazione non e’ di essere sbagliata o meno; il problema e’ che lo sapevamo anche prima, e proporla come geniale prodotto di ben 16 mesi di osservazione sembra, diciamolo, un pelino deludente.

Di nuovo Carmilla?

La prima affermazione cade dal cielo, “il green pass e’ uno strumento di controllo sociale”, nella quale dobbiamo credere perche’ lo dice lei. Moltissimi invece pensano che sia uno strumento di profilassi su larga scala. Ma lei dice di no, e se lo dice lei allora bisogna crederci.

Io non ci credo. Andiamo avanti.

Forse non avro’ studiato abbastanza greco da stupire con la parola hubris le signore dei salotti che frequento, ma mi sento di rispondere con un bel cazzutissmo, latinissimo, potentissimo  “non sequitur”. La signora , cioe’, sta cercando di inferire che la digitalizzazione “abbia come obiettivo il controllo di tutte le azioni quotidiane” dal fatto che un’operazione di salute pubblica , il green pass, coinvolga tutta Europa e sia quindi la piu’ grande opera di digitalizzazione mai fatta [in Europa].

Non sequitur. Non c’e’ alcun legame logico tra “il green pass e’ un processo di digitalizzazione piu’ grande ” a “la digitalizzazione e’ il controllo a tappeto di tutte le azioni quotidiane”. In che modo il green pass controllerebbe cosa ho cucinato oggi (azione quotidiana) solo perche’ e’ digitalizzazione rimarra’ un mistero. Non so come abbia passato 16 mesi la signorina , ma poteva farne un uso migliore.

Finito questo non sequitur, la signora ci informa che per misteriosissime ragioni il green pass e’ un confine. No. Un confine ed un sistema elettronico di certificazione per le vaccinazioni sono cose diverse. Non ci sono confini attorno al corpo perche’ i confini sono attorno ad oggetti fissi (il territorio) mentre il corpo e’ mobile, e tante altre cose. Certo, posso dire “il green pass e’ un confine” come posso dire “il coniglio alla cacciatora e’ un pistone”, ma il solo fatto che una frase sia formalmente corretta non implica che dica il vero, a meno che non lo si spieghi.

Il divorzio dalla realta’ e’ per i “sans papier” che non possono accedere a questo pass; a parte il fatto che i sans papier spesso non possono accedere nemmeno al vaccino, il che fa chiarire quali siano le priorita’ di questa signora , la risposta logicamente corretta a questa domanda e’ “non si preoccupi signora, i sans-papier non possono neppure venir vaccinati nella maggior parte dei casi, quindi il problema del green pass non si pone neppure.” Dorma pure sonni tranquilli. Contenta lei…

Di nuovo Carmilla?

Il green pass non viene rilasciato dopo una sola dose, anche se ammetto ci sia stata una certa confusione , spinta dal fatto che qualcuno [un governo guidato da un ex banchiere centrale tra i tanti] ha cercato di vendere risultati che non aveva raggiunto. Noto anche un certo feticismo verso la parola desueta “nefasti”. La hubris e’ nefasta? Ai posteri l’ardua sentenza.

Subito dopo la signora ci spara un altro non sequitur: uno stato che ha creato un sistema di digitalizzazione e ha creato in poco tempo infrastrutture enormi per vaccinare la popolazione “si vuole deresponsabilizzare”? E in che modo, di grazia, accollarsi il dovere di proteggere la popolazione vaccinandola sarebbe “deresponsabilizzarsi?”, quando e’ palesemente il contrario? E se si responsabilizzava cosa succedeva, mandavano gli avengers?

Ovviamente bisogna pagare il biglietto al Fronte Popolare di Giudea,  e quindi ci sta una menzione dell’economia, che sembra essere l’equivalente di “satana”, secondo la tradizione cattolica per cui il denaro e’ lo sterco del demonio: e puf, lo stato vuole mandare avanti l’economia , quindi e’ malvagio.  Ma ecco il peggio, lo stato vuole mandare avanti l’economia senza pagare i ristori: peccato che per pagare i ristori lo stato abbia bisogno che l’economia vada avanti.

Di nuovo Carmilla?

Qui la signora ci ha scambiati per le sue segretarie. I dati che chiede sono vastamente disponibili usando una diavoleria chiamata web, a patto di perdere qualche tempo (ma non sedici mesi, un pomeriggio potrebbe bastare). Should I google for you, lady?

Nella seconda parte la signora sembra avere dati medici che nessun altro possiede, e cioe’ dati scientifici che parlano del cibo, della cultura e dei fattori psicologici, nonche’ dello sport, che attraverso l’inibizione del sistema immunitario sarebbero rilevanti nella prevenzione del covid, addirittura quanto il vaccino. Il resto della scienza, invece, ritiene che la tempesta di citochine sia il problema che rende il covid mortale in quanto reazione eccessiva del sistema immunitario. Se la signora ha dati diversi , puo’ cortesemente darli a quei comuni mortali che si sforzano di studiare il virus con metodi scientifici, invece di sembrare uno di quei guru che ammazzano malati di cancro prescrivendo una corsetta al parco e un piattone di pasta col sugo?

Di nuovo Carmilla?

Qui altre domande che mi lasciano perplesso sulla professione di questa signora: non esistono allevamenti industriali di pipistrelli o di armadilli, per quanto riguarda la seconda domanda  esiste un’indagine in corso a riguardo condotta da OMS e forse sarebbe finita se non fosse per una questione legata alla “celebre trasparenza cinese”. Non voglio rimarcare legami storici tra la gestione comunista dell’informazione e gli ideali di riferimento di “Carmilla”, ma almeno bisognera’ riconoscere che si stanno facendo sforzi per capire, e che qualcuno non collabora. Cosa c’entrino poi le centrali nucleari e le altre non meglio specificate “miriadi di cose” (quali, di preciso?) lo sa solo lei, e se ha informazioni sconosciute alla scienza terrestre potrebbe atterrare e darle all’ OMS. Sarebbe una cosa apprezzata. 16 mesi nello spazio, del resto, bastano anche per un Bezos.

Di nuovo Carmilla?

Mi chiedo innanzitutto a quale specie appartenga una persona che ha il cervello SOTTO la corteccia celebrale. Per noi umani le funzioni del pensiero critico (e tutto quel che cita la signora)  avvengono proprio NELLA corteccia celebrale, quindi comincio a sospettare che la signora non parli come se venisse da un altro pianeta:  probabilmente viene da un pianeta i cui abitanti hanno le funzioni cognitive SOTTO la corteccia celebrale. Quel che c’e’ sotto la corteccia celebrale umana, sulla terra,  e’ una funzione cognitiva solo se sei una lucertola, del resto.

Questo spiegherebbe la stravagante sequela di domande : su questo pianeta sono moltissime le epidemie che si sono fermate grazie ai vaccini senza comprendere queste fantomatiche cause strutturali , quindi ci aspettiamo che funzioni di nuovo. Magari sul suo pianeta e’ diverso quindi comprendo la sua preoccupazione, ma la signora non deve preoccuparsi, per sconfiggere le epidemie sul nostro pianeta basta vaccinare abbastanza gente abbastanza in fretta. E’ un fatto noto e ha funzionato bene sinora. La comprensione delle cause strutturali del vaiolo, per dire, e’ arrivata quasi quarant’anni dopo la sua scomparsa.

Di nuovo Carmilla?

Posso concordare con lo sconforto, quanto al vaccino, per la specie umana e’ una delle DUE soluzioni. L’altra e’ una cura. Noi facciamo cosi’ sulla terra, signora: o curiamo o vacciniamo. La profilassi e la prevenzione ambientale sono importanti, ma non hanno mai funzionato altrettanto bene. Ciononostante, profilassi e prevenzione li facciamo, PER ESEMPIO COL GREEN PASS. Che pero’ stiamo, mi sembra, contestando.

E non riesce facile capire, signora, come funzioni sul suo pianeta, perche’ dopo un articolo a sbrodolare che dovremmo capire le cause strutturali della diffusione, e aver capito che dipenda dalla promiscuita’ (es: la gente che va al bar a prendere lo spritz), adesso lei parlimale  di una misura fatta per EVITARE che la gente vada al bar a prendere lo spritz. In parole povere, signora, lei cade nello sconforto sapendo che la gente si fionda al bar per prendere lo spritz, per poi obiettare contro il green pass, fatto proprio per difenderci da quelli. E’ sicura di stare bene, o dobbiamo attribuire tutto al fatto che lei ha il cervello SOTTO la corteccia celebrale?

Di nuovo Carmilla?

Ma continui pure ad utilizzarlo il cervello, a patto di non farne un fermaporta. Sul fatto che una passeggiata possa far male a qualcuno esiste VASTA  documentazione scientifica, ma questo succede quando sei infetto, e se passeggi vicino ad altri. Sul nostro pianeta, infatti, esiste un fenomeno che si chiama “contagio”, e se il contagio avviene per vie aeree, e lei passeggia in un luogo affollato, sul nostro pianeta puo’ far male a qualcuno. Non succederebbe su altri pianeti, e non so come funzioni sul suo.

Allo stesso modo, per via del fenomeno del “contagio” (parola che non fa fico quanto “nefasto” oppure “hubris”, ma indica un fenomeno che esiste) , e’ possibile fare danni alla salute pubblica se si e’ infetti con qualcosa di contagioso e si frequentano luoghi affollati. E non vale solo per il coronavirus, sia chiaro. Neanche spargere la tubercolosi nei ristoranti e’ visto come un atto elegante, e alcuni hanno dei pregiudizi verso quelli che entrano nei locali affollati quando sono malati di pertosse. Lo so, la Terra e’ un posto strano. Dovrebbe visitarla, qualche volta.

Poi improvvisamente ( forse e’ un tic nervoso di chi ha il cervello sotto la corteccia celebrale) parte il pippone delle stragi e dei padroni , e piove “neoliberale” e via di “fascisti”. Cosi’, a cazzo, come un temporale a Dublino.

Questo scrivere e’ un pochino come il “viva la figa” del liceo, che non significa nulla ma bisogna scriverlo sul muro. E quindi faremo il nostro dovere, e tireremo una riga.


Di nuovo Carmilla?

mi piace poi l’arringa finale:

impariamo ad ammettere di aver paura. Ma dai. Io pensavo che si fossero chiuse in casa centinaia di milioni di persone per hobby, invece. Davvero c’entra qualcosa la paura? Chi lo avrebbe mai detto! Secondo me la gente stava chiusa in casa per amore verso le piante da appartamento. Un’esplosione di feticismo sessuale verso le felci. Uhmmmm. Le felci. GROSSE felci.

Ma chi avrebbe mai sospettato che la paura c’entrasse qualcosa col fatto che stiamo girando con le mascherine? Io pensavo che fosse roba tipo i pantaloni attillati, o le polo col collo alzato. Maguarda te cosa si impara ascoltando i segnali degli alieni. Avevamo paura di morire. Maddai. Incredibile.

Ah, ecco, la signora finisce con “l’amore e’ piu’ forte”. Ok. Adesso te la cerchi, pero’.

Mazinga trionfera’.

Di nuovo Carmilla?
Tutto amore e sofficini findus, il Mazing.

Impara, dilettante….

P.S: ma davvero questi si credono “intellettuali”? Una che scambia il cranio con la “corteccia celebrale”, come se noi fossimo tutte querce? Vabe’, come diceva Costanzo: Musica Maestro Bracardi!

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