Aridaje, Idrogeno.

Aridaje, Idrogeno.

Aridaje, Idrogeno.

Con la pioggia di finanziamenti pubblici riguardanti il piano “green” della UE esiste la possibilta’ che per via di alcune “sviste” vengano finanziati i nuovo progetti senza alcuna speranza di sopravvivere, dopo la fase di incubazione, al mercato. Uno di questi divoratori di soldi e’ l’idea di usare l’idrogeno come carburante per la motorizzazione.

E’ una buona idea? No. Punto.

Aridaje, Idrogeno.

L’immagine sopra chiarisce il perche’ l’idrogeno sia gia’ sparito una volta dal “technology” radar. Finche’ c’e’ lo stato a finanziare la mostruosa perdita di efficienza rispetto al motore elettrico, magari la startup lavora. Ma appena non ci sono piu’ i soldi dello stato, il pubblico si accorge che questa roba funziona peggio (muoversi costa il doppio) e allora tutto finisce.

So che Grillo se ne usciva con uno spettacolo nel quale si godeva il vapore acqueo che usciva dalla marmitta della supposta “auto ad idrogeno”, un’auto a metano modificata, ma ci sono due evidenti balle in quel video.

  • L’idrogeno si combina con l’ossigeno per produrre acqua in un ambiente di ossigeno. Ma l’aria non e’ “ossigeno”. Nell’Aria ci sono anche azoto e anidride carbonica. E se bruciate idrogeno in quell’atmosfera, avendo cura di farlo in un cilindro di metallo che quando si scalda emette elettroni, otterrete anche tanti, tanti HCN. Se fosse stato vero, Grillo sarebbe morto. A meno che non abbia anche piazzato una bombola di ossigeno puro al posto dell’aspirazione dell’aria. Non sono certo pero’ di voler girare con due bombole, una di idrogeno e una di ossigeno, sulla stessa auto: in caso di incidente, la cosa sarebbe MOLTO problematica.

Le auto di test che vanno ad idrogeno, infatti, hanno dei catalizzatori e dei reattori all’uscita del motore, proprio per togliere queste sostanze. Se Grillo avesse solo modificato il rapporto stechiometrico ad una multipla e inserito idrogeno al posto del metano, respirando i gas in uscita sarebbe finito in ospedale. Se fosse stato fortunato.

Per questa ragione l’idrogeno sta venendo usato nei primi treni speciali che comincio a vedere in giro, ma la precisazione da fare e’, appunto, che questi motori sono motori da treno e hanno spazio per catalizzatori dalle dimensioni importanti, che tolgano di torno prodotti da combustione pericolosetti. Non sono sicuro che preferirei un inquinamento urbano da HCN piuttosto che uno da CO2. (https://it.wikipedia.org/wiki/Acido_cianidrico )

Ma allora per quale motivo si torna ad insistere su un progetto, l’idrogeno per auto, che era gia’ morto e sepolto? Perche’ non ci si concentra nell’usare l’idrogeno per autotreni, treni, navi, o come riserva energetica per fonti non costanti (solare, eolico) invece di insistere?

La prima e’ che ci sono fior di persone che vogliono fare progetti “green” per prendere i soldi dello stato. Chissenefrega se poi la cosa funzionera’. Siamo alla vigilia di un periodo nel quale per chiavare la vicina di casa vi bastera’ dimostrare che fa bene all’ambiente, e la vostra startup di sesso green qualche milioncino lo prendera’.

Le obiezioni dei sostenitori dell’idrogeno sono , infatti, ridicole.

  • dicono che le auto elettriche, usando materiali speciali per le batterie, ci metteranno nelle mani di alcuni produttori/nazioni. Aha. Ma per costruire auto a idrogeno quali materiali servono? Per costruire un serbatoio per l’idrogeno che non vada incontro ad imbibimento, che materiali servono? Per costruire i catalizzatori in uscita che materiali servono? Ehm.  Risposta: ancora peggio di una batteria elettrica.
  • dicono che le auto elettriche, siccome hanno bisogno di energia elettrica per caricarsi, comunque finiscono per produrre inquinamento. Poi ti dicono che invece l’idrogeno si fa con l’acqua. Dimenticando quanta energia serve per l’elettrolisi, e l’efficienza penosa di questi processi. Di cosa sono fatti i componenti di un reattore elettrolitico? Ed ecco che i “green” cominciano a fischiettare, nervosi. Se poi vi chiedo di cosa sia fatta una cella a combustibile (cosi’ magari evitate di produrre CNH, o ne producete meno) la mano corre alla pistola. Per suicidarsi.

Ma se le cose stanno cosi’, perche’ esistono cosi’ tanti progetti finanziati dallo stato che parlano di mobilita’ ad idrogeno?

Il motivo e’ semplice:

ACCISE.

Il problema e’ che sulle auto elettriche e’ difficile controllare il pagamento delle accise.

E le accise per i governi sono taaaaaaanti soldi. Ma il guaio e’ che gli impianti domestici in bolletta mettono gia’ delle accise. E siccome la corrente elettrica e’ semplice da manipolare, il risultato e’ che anche cambiando il profilo dello spinotto di carica, un adattatore e’ (relativamente) semplice da costruire.

Tutti i metodi proposti per risolvere il problema dicono che alla fine si dovrebbe ricorrere a:

  • caricatori speciali che non possono usare l’impianto domestico, in modo da far riscuotere le accise alla colonnina.
  • colonnine intelligenti che comunicano con l’auto in modo da essere sicuri che la carica avvenga in maniera “regolare”.

Il guaio e’ che queste “soluzioni” sono dei palliativi. La corrente elettrica e’ relativamente semplice da manipolare, quindi non appena voi chiedeste un caricatore speciale per l’auto, arriverebbe quasi immediatamente il caricatore/adattatore per l’impianto di casa.

La seconda “soluzione” sposta il problema nelle mani dell’hacker della situazione, ma alla fine dei conti e’ difficile pensare che le case automobilistiche faranno qualcosa per rendere le loro auto piu’ costose per i clienti.

Quando si parla di automobilistico, l’idrogeno risolve SOLO un problema: le accise.

Ma se osservate le cifre in gioco, scoprite che ai governi sperare che le auto del futuro anziche’ a benzina vadano ad idrogeno CONVIENE. Parliamo di decine di miliardi/anno per le accise.

Se parliamo di idrogeno come carburante per auto, gli investimenti sono letteralmente soldi buttati, buttati da una classe dirigente che non sa rassegnarsi alla fine delle accise sui carburanti.

L’idrogeno potra’ essere utile mescolato al gas metano, dissolto in alcuni carburanti liquidi, ma la sua vita come carburante per auto e’ solo il sogno bagnato di chi riscuote accise.

E se questa e’ la logica degli investimenti green, preparatevi a veder buttare via soldi su cose che vengono finanzate solo perche’ hanno la parola “green” nel nome.

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