Provaci ancora, George

Vedo continuamente in a spasso una dialettica secondo la quale Bush farebbe parte di un non meglio precisato blocco militare , del quale farebbe gli interessi, e sento dire spesso che le guerre che gli USA stanno conducendo avverrebbero sotto la spinta dei militari.

Al contrario, se c’e’ un mondo dal quale manchera’ l’appoggio a questa politica (e manca gia’) e’ proprio quello dei militari.

La cosa dovrebbe essere evidente, osservando quanti soldi Bush stia stanziando per le forze armate USA: se consideriamo che non erano stati richiesti (i generali USA chiedono una politica diversa da anni, ma l’unico loro rappresentante e’ stato cassato perche’ “morbido”) possiamo avere la misura di quanti “magna e tasi” sia costretto a dare Bush.

Il malcontento e’ legato principalmente ad un fatto: se da un lato Bush sta moltiplicando per 5 il bilancio militare, la sua condotta politica sta moltiplicando per 20 la complessita’ dello scenario.

Il concetto di base e’ questo: standby.

Lo standby di una forza militare (difensiva e non) e’ il tempo necessario perche’ si attivi e funzioni. Una nazione potrebbe avere anche il 50% della popolazione arruolata nelle forze armate, a patto di tenere i soldati in “standby one month”, cioe’ riservisti: pronti in un mese dalla chiamata.

Ovviamente, piu’ basso e’ lo standby, piu’ crescono i costi dell’infrastruttura militare. Il problema quindi non sono le capacita’ in se e per se’, ma in quanto tempo e’ possibile deployarle sul campo. Se il nemico attacca piu’ velocemente del nostro standby, allora abbiamo perso la guerra, perche’ le sue truppe aggireranno le nostre, costringendole ad arrendersi.

L’arma chiave in un mondo militare basato sullo standby e’ ovviamente l’arma aerea, perche’ richiede uno standby brevissimo. Per fermare un attacco aereo occorre uno standby di qualcosa come 10 -15 minuti, come per i caccia intercettori.

In una fase di alto approntamento, lo standby di un intercettore puo’ arrivare ai 3 secondi , perche’ il pilota sta tutto il tempo sull’aereo, coi booster pronti.

Ma il concetto e’ che tenere un tizio dentro la carlinga e un aereo tutto il tempo in pista e i booster sempre pronti e cosi’ via costa.

Ora, e’ abbastanza semplice capire una cosa: avendo molti nemici, lo stesso esercito puo’ costare anche 20 volte di piu’, se ci aspettiamo attacchi con maggiore probabilita’.

Se poi il nostro nemico ha possibilita’ di lancio e di attacco su fronti multipli, abbiamo una struttura che deve stare in standby bassissimo su scala strategica.

Risultato: ogni volta che raffreddi i rapporti con una nazione, stai aumentando i costi della difesa, senza che il tuo stanziamento permetta di ammodernarla.

Hai aumentato il solo costo di mantenimento ordinario.

L’esempio di questa dissennata pratica USA, che gli costera’ presto l’amicizia dei pochi generali che ancora lo stimano, e’ quello della Russia di Putin.

Dopo il periodo Yeltsin, siamo abituati a pensare alla Russia come ad un avversario irrilevante.

Questa irrilevanza e’ stata dovuta non tanto ad una mancanza di fondi, quanto alla frammentazione della Russia: l’ URSS aveva centri di sviluppo e ricerca sparpagliati per tutto il territorio, e lo stesso dicasi per cosmodromi e altre strutture di test.

In un primo periodo, la frammentazione dell’ URSS fece si’ che lo sviluppo di nuove armi fosse difficilissimo perche’ era difficilissimo mettere insieme tutti i pezzi del processo.

Questo fu(1) il principale ostacolo al risveglio militare russo. Ostacolo che e’ stato rimosso: oggi la Russia ha ricostruito il sistema produttivo militare , ed e’ in grado di tornare allo sviluppo di armi.

Ecco che i soliti saccenti mi diranno “ma quelle americane sono piu’ avanzate”. In alcuni campi diciamo di si’, ma c’e’ un piccolo problema. Che le armi avanzate americane devono stare in uno standby basso per funzionare.

E’ possibile costruire uno scudo antimissile? Certo. A patto di creare una struttura enorme e tenerla per tutto il tempo in standby 5, il tempo che impiega un Topol-M (detto anche SS-27)  ad arrivare in Alaska partendo da dietro allo stretto di Bering.

Per non parlare del 3M14 Bulava, detto anche SS-N-30 da questa parte della barricata. E’ un missile che parte da un sommergibile. Ebbene, il 28 GIUGNO 2007 e’ stato fatto un test di lancio: lanciato dal mare del nord, il missile e’ piombato 13 meridiani piu’ ad est, in Camchatcka,  sul pacifico.

Lo SS-NX-30 , come lo SS-N-30, e’ una versione modificata del SS-27, di cui parlavamo sopra. La modifica consiste principalmente nelle dimensioni, dal momento che l’ SS-27 originale e’ un po’ troppo grandino per stare in un sommergibile.

E’ pero’ abbastanza piccolo da poter uscire da un silos e venire montato su un camion, dal quale puo’ venire lanciato.

E qui siamo al problema: il fatto che questi oggettini partano da piattaforme mobili li trasforma in incubi. E’ possibile per sistemi come il Patriot o l’ Arrow-II fermarli, certo: a patto di tenere in standby 3 minuti l’intero apparato strategico.

Ed e’ qui il punto: non e’ possibile prevenire l’attacco di questi bestioni (l’ SS-27 e’ un bestione che pesa 42 tonnellate al lancio) colpendo i silos, perche’ non partono da un silos.

Rilanciando la loro produzione, Putin ha dimostrato di aver ricostruito un apparato che ha bisogno della sola Russia per ricostruire armi. Il Topol-M non l’ho citato a caso: e’ il primo missile che la Russia e’ riuscita a modernizzare (il nuovo bestione pesa 45 tonnellate e si sposta su un veicolo piuttosto flessibile) senza l’aiuto di Ukraina e altri stati della federazione.

Questo significa che gli USA siano in pericolo? No, significa solo che se i rapporti peggiorano e si raffreddano, una struttura permanente in standby 5 minuti bisogna tenerla. E questi soldi (molti) che servono a mantenerla verranno tolti proprio dai budget per la ricerca e per lo sviluppo. Il che tradotto in soldoni significa che saranno gli USA, tra poco, ad essere obsoleti: non per nulla il divario tecnologico e’ cresciuto nel periodo nel quale gli USA avevano pochi nemici. Poche forze da tenere in standby bassi, molti soldi rimanevano per nuovi modelli di armi.

Ed e’ qui il problema: per quanto Bush alzi gli stanziamenti per la difesa, il resto del mondo diventa sempre piu’ una zona da tenere sotto controllo, e alla quale assegnare una forza con uno standby basso.

In altre parole, 1.500.000 operativi americani sono inchiodati nelle loro basi, e non possono venire spostati perche’ servono a bilanciare possibili minacce. E non solo: devono venire tenuti ad un livello di standby tale da garantire una risposta adeguata a quella minaccia.

Ed e’ qui il dramma: se la Russia si attrezza e costruisce nuovi sistemi, o ripristina alcuni dei vecchi sistemi, sta solo provvedendo alla propria difesa con risorse di cui dispone: oggi la Russia e’ la terza nazione al mondo per riserve auree e forex, e NON ha debito internazionale.

Ripeto: NON ha debito internazionale. Mentre gli USA dipendono dai Cinesi per una consistentissima fetta del loro mastodontico disavanzo, Putin non dipende proprio da nessuno.

Ci sara’ una guerra? Non e’ detto, anzi e’ altamente improbabile. Ma la guerra avviene sui bilanci della difesa: rimettendo in aria i  TU-160 Putin costringe gli USA a creare una struttura a bassissimo standby solo per contrastare una eventuale minaccia.

Ed e’ il TU-160 un emblema del problema: esso fu progettato per ricoprire il medesimo ruolo del North American B-1A Lancer , con un piccolo problema. Che per motivi di budget il B-1A non fu mai costruito. Cosi’ il superbombardiere americano da Mach 3 rimase un sogno. I russi invece lo terminarono anche se quello russo va “solo” a Mach 2.2. Per un bestione lungo 54 metri non e’ male.

Certo i media filoamericani ci mostrano i vecchi bombardieri strategici ad elica per ridicolizzarli, ma il TU-160, con un carico utile per 40 tonnellate di armi varie, tra cui a scelta una crociera da 12 missili nucleari KH-15 o 6 missili cruise KH-55 , e’ un bell’incubo volante.

Anche perche’ questo velocissimo stronzo, a pieno carico vola a quote abbastanza alte da essere usato anche per il lancio di satelliti, e ha giusto quei 10.000 km di autonomia che uniti a 13 meridiani del territorio russo significa: ovunque nel nostro emisfero, a meno di tenere una gigantesca struttura ad ascoltare il cielo.

Quanti soldi ci vorranno solo per compensare il ritorno in campo dei TU-160, dei nuovi Topol e dei Bulava?  E quanti soldati potranno ancora allontanarsi dalle loro postazioni di standby per partecipare a missioni aggressive?

Subito dopo l’ 11 settembre, gli USA hanno ristrutturato le forze armate con l’obiettivo di sostenere sino a 4 fronti simili a quello iracheno.

Ma quello era l’ UNICA minaccia.

Oggi, le posizioni europee vanno rafforzate per via della russia. Occorre rafforzare l’area pacifica per via di Cina e dei nuovi missili Bulava russi.

Occorre rafforzare l’osservazione da nord per via dei nuovi Topol , che arriverebbero attraverso il polo nord. In piu’, si sta armando l’ Iran e i rapporti con molte nazioni sudamericane si stanno deteriorando.

Risultato: oltre al fronte iracheno non e’ possibile andare. Troppi “meno amici” da tenere d’occhio.

Ognuno di questi deterioramenti ha un costo sul budget della difesa, col risultato che diversi progetti strategici sono stati rimandati o ridimensionati.

In pratica, il deterioramento continuo dei rapporti col resto del mondo costringe la difesa USA a deviare fondi dalle attivita’ di ammodernamento a quelle di sostenimento delle forze di difesa e prima reazione.

Se questa situazione continuasse per altri dieci anni, gli USA rischiano di tornare in pareggio tecnologico per mancanza di aggiornamento, nonostante una mole enorme di spesa militare.

Se consideriamo che la differenza , solo 5 anni fa, era stimata in 50 anni di ricerca, possiamo capire per quali motivi i militari USA siano cosi’ arrabbiati: deviare risorse per colpa della politica estera assurda
e’ costato in mancati investimenti per la difesa, al punto che oggi il divario tecnologico tra le forze USA e diverse altre forze armate (Cina, India, Russia, Francia, Giappone) e’ di molto diminuito.

E rischia di annullarsi in un’altra decina di anni di questa politica assurda.

Sarebbe meglio, quindi, che i soliti pacifinti la smettessero di accusare Bush di essere al servizio dei militari guerrafondai: e’ semplicemente al servizio di una mentalita’ che non gli consente di capire che il resto del mondo non e’ abitato solo da selvaggi con la clava.

Perche’ per ridere di fronte ad un Topol-M, bisogna essere degli idioti oppure credere che sia una grossa clava. Come pensa Bush, probabilmente.

Uriel

(1) Non la mancanza di fondi. L’industria militare russa esporta cio’ che produce con una certa prolificita’. Le entrate erano piu’ che sufficienti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *