La forza che vi spinge.

Di Uriel Fanell, 23 settembre 2014

Ci sono state due cose che si sono sommate, e mi hanno spinto a scrivere di nuovo, oggi. Stavo riflettendo sul fatto che il Grande Fratello sia morto in GB mentre in Italia si stia ingrandendo e sia ancora piu’ grande: in pratica ormai e’ un condominio . Presto sara’ un paesino, e la cosa non mi stupira’ di certo. La domanda e’: che cosa spinge gli italiani a guardare il Grande Fratello?  Quasi contemporaneamente ho ricevuto uno di quei soliti messaggi dove mi si sfida a dimostrare che la base di sinistra sarebbe oggi il peggio dell’umanita’.

Beh, le due risposte coincidono, all’incirca. Non credo che il Grande Fratello sia ancora vivo in Italia per una questione di voyeurismo. Il format e’ tale da togliere l’illusione che e’ tipica della spycam. Del resto, i britannici sono di gran lunga piu’ voyeuristi di noi, come testimonia il titanico impianto del loro gossip.

Ma c’e’ qualcosa che l’ italiano fa quando guarda il grande fratello,  e che spinge al successo il format italiano. vedete, quando l’italiano guarda il grande fratello, che cosa fa?

GIUDICA.

Quella li’ e’ una troia, guarda quello che montato che e’, e che stronza quella, eccetera. Addirittura in italia il meccanismo delle espulsioni e dei giudizi ha preso una dimensione abnorme rispetto agli altri paesi, ed e’ proprio per questa ragione. Il grande fratello non permette agli italiani di guardare qualcosa: in ultima analisi, possono guardare tante cose simili.
La vera proposta del grande fratello, cio’ che attira i telespettatori, e’ che possono GIUDICARE qualcuno.

Dopo il 1969, diciamolo in Italia per gli eterni giudici degli altri la situazione era frustrante. Con la vita privata delle persone che diventava sempre piu’ privata, con le citta’ che cancellavano il tessuto di trasmissione delle notizie, giudicare era diventato sempre piu’ difficile. Il giudizio (che in Italia e’ sempre una condanna) era ormai un’attivita’ che si praticava solo in famiglia, ma anche il rimpicciolirsi dei nuclei familiari stava mettendo in difficolta’ questi personaggi cosi’ ansiosi di salire sul banco dei giudici e di giudicare il comportamento altrui, sfoggiando il peggio del peggio di ogni malizia bigotta ed inquisitrice.
Questa umanita’ orribile ha avuto, per merito del reality, la possibilita’ di giudicare. Anche il gossip glielo dava, ma trattandosi di VIP, l’effetto era altrettanto frustrante: il VIP vive in un mondo nel quale il giudizio non ha peso, tutti sono giudici di imputati che se ne catafottono della giuria. Frustrante.

Il Grande Fratello no. Esso ti da’ la possibilita’ di giudicare qualcuno che e’ uguale a te. Puoi stare di fronte alla televisione e sputare le tue sentenze, “quella e’ una troia”, “quella e’ rifatta”, “quello per me e’ frocio”, eccetera. Bello. Tutti giudici , tutti con sentenze di condanna, tutti mostrando il volto peggiore un’umanita’ orribile, bigotta, pelosa e maligna.
Questa e’ la spinta che porta l’italiano a guardare i reality: vogliono GIUDICARE. Vogliono sentirsi giudici, avere una toga, condannare, condannare, CONDANNARE! L’umanita’ piu’ orribile, biliosa, bigotta, inquisitrice, meschina.

In questo, il Grande Fratello li soddisfa pienamente: da dietro alla TV possono giudicare, restando anonimi. Essi possono vedere sena essere visti, giudicare senza venire giudicati: nei piccoli paesi il gioco delle maldicenze era reciproco, ma qui, figata delle figate, tu sei al sicuro. Dai pure della puttana a quella ragazza li’, nessuno verra’ a chiederti conto delle corna che tu piazzi all’amato maritino. Dai pure della rifatta a quell’altra, nessuno ti contera’  i giorni che passi dall’estetista ed il  ridicolo pushup col quale vai a lavorare su due trampoli da pornoattrice.
il Grande Fratello e’ perfetto epr questa umanita’ orribile, biliosa, bigotta, inquisitrice, meschina e maligna perche’ gli consente di essere “gente comune” e contemporaneamente essere nella posizione di giudicare altra “gente comune” , con il diritto di chi STA DALLA PARTE GIUSTA DELLA TV. Loro davanti alla TV sarebbero la gente “perbene”, la parte “sana” che quindi ha il diritto di GIUDICARE il marccio, il corrotto che si vede dietro il teleschermo. E condannare. (1)

Il Grande Fratello e’ perfetto per questa umanita’ che brama la possibilita’ di giudicare senza venire giudicata. Ma se conosciamo la trasmissione preferita di questa umanita’ , chiediamoci: per questi aspiranti giudici dell’inquisizione , qual’e’ il partito perfetto?
E’ un partito che, come il Grande Fratello, deve darti la possibilita’ di:

  1. Sputare giudizi serissimi contro qualcuno che non giudica te.
  2. Sentirti “gente comune”, contro “il marcio” che invece giudichi e condanni.
  3. Non poter essere giudicata di contro.
  4. Avere di fronte qualcuno che sia soggetto al loro giudizio.

Non ci vuole molto a capire quale partito fornisca questa patente-potere. Non ci vuole molto a capire quale ruolo svolgano i partiti dei “puliti”, i partiti come l’ IDV. Sono i partiti preferiti di quell’umanita’ orribile, biliosa, bigotta, inquisitrice, meschina e maligna, perche’ chi vi milita si sente nel diritto di GIUDICARE.

Giudicare e’ la loro libidine, e come accadeva nei paesini di cento anni fa e’ la loro occupazione principale. Fate un giretto tra i blog di sinistra. Giudizi, giudizi, giudizi. Sono come tanti telespettatori del Grande Fratello che gridano “quella e’ una puttana”, “quella fa i pompini”, “quello e’ frocio!”.

Questo siete, e per questo perderete. L’umanita’ che non vuole giudicare ne’ venire giudicata avra’ sempre ribrezzo di voi. Quell’umanita’ che cerca il lato cosmopolita delle grandi citta’, con la loro liberta’, sara’ sempre atterrita da voi, che appena aprite bocca pronunciate una sentenza di condanna contro qualcuno.
Quell’umanita’ che con l’era moderna ha conquistato il diritto alla vita privata avra’ sempre ribrezzo e paura di un partito che con la tessera fornisce anche la patente di giudice moralmente accreditato.

Il sottoscritto ha lasciato il suo piccolo paese bigotto della bassa ferrarese perche’ era stufo di essere giudicato. Era stufo di essere stato “in galera”, “in clinica per disintossicarsi”, “morto di AIDS”, ogni volta che non tornava nella casa della nonna per qualche mese di seguito. Era stufo di quell’umanita’ orribile del paese, quell’umanita’ che quando sa ingrandisce, che quando non sa inventa, e che in ogni caso ha una condanna in tasca.
Voi siete quell’umanita’. Voi, la cosiddetta “sinistra”. Quelli che per il solo fatto di essere di sinistra ritengono di avere una patente di giudice. Quelli che passano il tempo a dare dell’evasore a tizio e caio, e poi sguazzano tra “non mi serve la fattura” e “si puo’ avere uno sconto?” come chiunque altro.

Voi avete ricostruito, per mezzo del vostro essere pessima umanita’, una  politica che e’ un piccolo paese di provincia.
Quando sancite il diritto dell’opinione pubblica di giudicare e di sapere volete semplicemente avere quel piccolo, meschino potere della comare di paese , il giudizio di condannare e giudicare. Giudicare. Giudicare.

Senza uno straccio di prova vi siete inventati delle intercettazioni che non esistono, perche’ la Carfagna e’ piu’ bella della comare media del paesello, e come in ogni paesello la bella e’ anche puttana. Come in ogni paesello del cazzo. Ho conosciuto una ragazza, anni fa, che era la piu’ sicuramente puttana del paese intero. Della citta’. 130.000 abitanti, tutti sicuri che lei avesse fatto chissa’ cosa.
Era vergine.(2)

Cosi’, figuriamoci se non vi sareste tuffati sulla Carfagna. Eh, poco importa che le famose intercettazioni non esistono: “si dice che”,” un mio cugino fa il carabiniere e un collega gli ha detto che”, eccetera: ma in ogni paese, quella piu’ bella incontra sempre lo stesso destino. Puttana! Amante-di-qualcuno!
Se la Carfagna sparisse per qualche mese per colpa di una malattiao altro, so gia’ cosa direste. Vi conosco. “E’ andata ad abortire”, “e’ il figlio di Berlusconi”, “convive con uno vent’anni piu’ vecchio”, eccetera. Tutte scene gia’ viste.

Questo cercate dal partito,  e per questo siete militanti: volete giudicare gli altri. Giudicare, giudicare , giudicare. Non e’ il problema di sentirsi antropologicamente superiori, magari fosse questo. Ormai siamo all’abisso totale: tutto quello che volete fare e’ mettervi li’ a gridare “puttana”, “frocio”, “rifatta”.
Questo e’ quello che cerca l’umanita’ di sinistra dal proprio partito: un partito che permette al suo militante di considerarsi “la brava gente che e’ a casa mentre loro se la spassano”, quello che e’ “la persona perbene” mentredi fronte a lui si svolge una commedia della degradazione che non vorrebbe vedere, ma dalla quale, GUARDA CASO, NON RIESCE A STACCARE OCCHI AVIDI.

Questo e’ l’orrore che rappresentate. Ed e’ l’orrore dal quale la modernita’ fugge.
Io come uomo moderno NON accetto che la mia vita privata venga giudicata. L’itangibilita’ della vita privata e’ proprio il fulcro della modernita’, cio’ che permette ad ognuno di trovare la felicita’ che cerca senza dover lottare con il continuo giudizio delle comari del paese.

Su berlusconi si dicono le stesse cose che nei paesini si raccontano del riccone locale. Che piacere, averlo sgamato: e’ come aver sgamato i Cestaroni, i riccozzi del paese, che si sa quali vizi abbiano. Eccoli, lui che va a puttane e lei che tradisce. Adesso sappiamo, sappiamo le ragioni del loro divorzio! Lo dicevo, io, che nascondevano del marcio!
Bello, bellissimo. Siete soddisfatti. Si vede la soddisfazione morbosa della comare che esce dal panettiere mentre dice “eh, una volta altroche’…” , il piacere di aver chiuso i conti con persone che hanno osato essere piu’ ricche, piu’ belle, piu’ libere, o soltanto hanno cercato di sfuggire dal giudizio.

Questa non e’ la modernita’. Questa e’ l’italia di cento anni fa. Questo orrore e’ quello delle donne che abortivano con gli spilloni per nascondere “la vergogna”. Quello dei matrimoni combinati per nascondere ragazze non piu’ vergini o ragazzi con ” l’amico”.
QUESTA ROBA E’ DENTRO DI VOI

Questa e’ la ragione per cui siete nel “partito pulito”, e questa e’ la ragione per la quale vi inalberate tanto: giudicare. Giudicare.
E quindi vi piace, questa arcaica cultura proveniente dal paese dei mormoni e dei bigotti vittoriani, dove i politici sono sotto i riflettori piu’ in camera da letto che in senato: vi piace perche’ vi piace giudicare. Fosse per voi, alla Carfagna attacchereste una bella “A” scarlatta e un ragazzino che suona il tamburo dietro.

Questa e’ l’umanita’ orribile che siete. Questo e’ cio’ che terrorizza chi vi conosce. Questo e’ il senso di orrore che si prova nel vedervi parlare.Beh, io non ho paura. Provo solo schifo.
Adesso qualche palata di merda cade sul vostro partito. Oh , niente paura, inventerete di essere di “quella sinistra pulita”, passerete a compare Di Pietro , che giudice lo era (3), pur di illudervi di ereditare un qualche potere , di aver preso per induzione una patente di giudici.

MA ricordate una cosa: ogni volta che aprite bocca, il vostro partito perde voti. Ogni volta che aprite bocca, un pezzo di modernita’ si allontana da voi, inorridito. Ogni volta che aprite bocca, chiunque non voglia essere giudicato da voi comari dalla condanna facile si allontana da voi.
Questa e’ la ragione per la quale perdete: rappresentate un’umanita’  orribile, biliosa, bigotta, inquisitrice, meschina e maligna, che brama la libidine pelosa del poter giudicare qualcuno. Di poter essere giudici per un giorno.Per questo vi piacciono tanto gli articoli dei giornali stranieri: GIUDICANO anche loro.

L’umanita’ di centrodestra ha ancora questa capacita’, quella di non giudicare. Quando Berlusconi riceve il video di Marrazzo e rinuncia a mandarlo in onda, la modernita’ si sente attratta da lui. Si sente attratta da lui perche’ dopo l’illuminismo ogni cittadino, politici compresi, ha gli stessi diritti. Anche quello di fare le orge, se gli aggrada. Non esiste nessun diritto/dovere del politico di avere una condotta piu’ nobile degli altri: questa e’ una roba di 700 anni fa, quando c’erano i nobili che erano tutti cugini di Cristo.
E modernita’ significa aver conquistato il diritto a non venire giudicati da uno sciame di comari biliose che giudicano solo perche’ affosare gli altri permette loro di fare ammenda della pochezza di se’, di trasformare la propria mediocrita’ in una “normalita’” che permette , come “brava persona normale”, di sputare sentenze di condanna contro chiunque possa far dubitare che dietro la “normalita’” ci sia quello che effettivamente c’e’: il nulla, la noia, l’attesa della morte iniziata ai tempi del menarca, lo striscio da verme bavoso iniziato dopo la prima, frustrata sega.

Beh, rassegnatevi: la modernita’ vi ha abbandonati. Non verra’ piu’ con voi. Potete fingere di volere i matrimoni gay quanto volete, ma avete costretto a dimettersi un tizio che andava a transessuali, quando era una questione privata. Dopo che essa era pubblica, non poteva venire ricattato. E allora?
Voi non siete piu’ la modernita’. La vostra mancanza di rispetto per l’individuo e per il suo privato, l’orrore che si percepisce nella libidine con cui giudicate vi collocano nel medioevo. In pieno medioevo. In quel medioevo ancora vivo nella cultura dei mormoni che impregna l’america, primo paese a produrre pornografia e contemporaneamente paese dove ci si dimette se si tradisce la moglie. O come l’arretratezza vittoriana che permea gli UK,  paese che fornisce pompinare ubriache a tutti i beach party d’europa e contemporaneamente costringe un parlamentare a dimettersi per uno “scandalo sessuale”. Questi sono i “paesi normali” che avete in mente, i PAESELLI normali, ove la comare e’ ancora signora e sovrana.

La modernita’ vi ha abbandonato. Non c’e’ ragione per la quale vi si dovrebbe votare. Il vostro modello di politica e’ il Grande Fratello, con dei concorrenti/politici che rappresentano il gioco della corruzione, di fronte alla quale voi gente “perbene”, gente “comune” si scandalizza e giudica, giudica, giudica. Questo e’ il vostro modello.
Scegliete il partito perche’ vi dia la tessera per giudicare qualcun altro.

E in questa esibizione di orrore interiore, da voi fugge ogni persona che voglia un paese piu’ metropolitano, ove non sei giudicato per le abitudini personali, ove la vita privata e’ fuori dal giudizio pubblico.
Da voi fugge la modernita’.

Perche’ voi siete solo provincia. Le solite comari col giudizio e la condanna sempre in bocca, un popolo di malscopate e di sfigati che cerca di nobilitarsi pronunciando continue sentenze di condanna contro un’umanita’ che, discutibile quanto volete, e’ sempre mille volte piu’vitale di voi.
Voi, sepolcri imbiancati. Se solo capiste che non apparite come credete di apparire, e aveste idea del senso di nausea che producete in chiunque sia nato culturalmente dopo il 1200, forse capireste il perche’ non vincete mai. E capireste anche perche’, quando vincete, durate poco.

Perche’ iniziate a giudicarvi anche tra di voi, COGLIONI. Tanto siete miserabili e meschini, che nemmeno alleati e amici si salvano.
Potete vincere le elezioni quanto volete: da merde umane quali siete, inizierete a fratturarvi, ognuno preso a dimostrare di avere piu’ diritto di giudicare, di essere piu’ “brava persona” e piu’ “persona normale”, di essere piu’ “di sinistra con le mani pulite”, e giu’ la condanna.

Le comari non vincono mai. Ad una partita che si chiama “vita”: a sentirle parlare in pubblico sembrano scintillanti angeli del bene, e quando entrate nelle loro case trovate solo biscotti ammuffiti nei centritavola, vecchi giornali che parlano di Padre Pio e Diana, e tanta, tanta taaaaanta noia.
Noia coi titoli di coda del Grande Fatello, ovviamente. Che gli fa schifo, a loro, ma per condannare bisogna avere le prove, giusto? E non riuscite, non riuscite a staccare gli occhi dalle prove….. che bravi giudici, che siete.

Uriel(1) per lo stesso motivo l’isola dei famosi non puo’ contenere vere star: se la star fosse ancora tale, vivendo in un mondo alieno al giudizio della gente comune, i giudici si sentirebbero privi di potere.

(2) No, con me inventarsi di essere vergini non serve. Anzi, conviene inventare di essere delle scafate troie. Non provo particolare attrazione per le vergini, anzi.

(3) In Italia il PM e’ anche giudice, poche seghe.

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