I Bambini di Padova

I Bambini di Padova

Credo di aver gia’ scritto quale sia la strategia mediatica del governo italiano attuale: la Cagnara. Non sanno come fare in Romagna? Nessun problema: una bella cagnara sul nome del commissario (Bonaccini o meno), poi una cagnara sui soldi (ma vi fidate a darglieli?), e quando da Roma arrivera’ qualcosa in Romagna avranno gia’ finito di ricostruire e saranno a tavola con la piadina.

Lo stesso capita col Mes, Cagnara che viene creata ogni volta che si parla di PNRR, e via dicendo. Si crea una cagnara in modo da occupare tutte le trasmissioni e i giornali: la Cagnara si prende tutto lo spazio, mentre non ne rimane per parlare di problemi veri.

E sia chiaro, questo fa comodo anche alla cosiddetta “Opposizione”, che non avendo niente da dire su questioni reali si gode questa ricreazione. 

L’ultima cagnara, fatta per evitare chissa’ quale altra discussione, e’ quella dei bambini allevati da famiglie omogenitoriali, e dal cosiddetto utero in affitto. 

Ora, forse vi aspettate che io spieghi cosa dovrebbe fare lo stato, che legge si dovrebbe fare, o cosa sarebbe giusto che lo stato facesse a riguardo. Se pensate questo, mi sa che state sbagliando. Perche’ io ho l’abitudine di affrontare i problemi ab initio, e il punto e’ che lo faccio, scopro che il problema stesso e’ un errore logico.

Il problema non e’ se lo stato debba riconoscere o meno le famiglie , quali e quando. Il problema vero e’:

ma che cazzo c’entra lo stato con la famiglia?

Perche’ mai deve essere lo stato a riconoscere la famiglia? Se n persone decidono di convivere  , di allevare insieme bambini, e di aiutarsi a vicenda nel caso di sfighe, cosa c’entra, di preciso, lo stato?

Un governo che decide se e quando una persona possa appartenere ad una famiglia e’ come un governo che decide se puoi tifare Juve, voler bene al tuo cane, o metterti a dieta. Che cazzo c’entra il governo?

Per come la vedo io, nessuna delle decisioni richieste nel convivere, allevare insieme bambini, aiutarsi a vicenda, richiede che lo stato si metta di mezzo. Ed e’ qui il punto: se vediamo che lo stato deve disciplinare la famiglia, e’ solo perche’ lo sta facendo, e anche troppo.

Prendiamo per esempio la storia delle visite in ospedale, che sono consentite solo se sei un parente del malato. Spiegatemi: che problema risolve? Esiste un problema di gente che nella vita va a visitare pazienti a casaccio? Abbiamo le Brigate Visitose che compiono attentati andando in ospedale a festeggiare il compleanno di pazienti ignari?

Ancora piu’ ridicolo il discorso di “chi va a prendere il bambino a scuola”. Non basta chiedere che sia legalmente il tutore? Abbiamo il problema di tutori che non funzionano perche’ sono del sesso sbagliato? Che problema stiamo cercando di risolvere, imponendo il sesso del tutore? 


Anche la storia che i bambini hanno bisogno di una famiglia con un padre e una madre di sesso diverso: che problema sta cercando di risolvere, esattamente. Esiste un problema di bambini mal cresciuti o mal educati perche’ i genitori sono gay? QUali sono i numeri? Cosa succede, di preciso, in pratica, a questi bambini?


Ma andiamo alla base: cosa c’entra lo stato?

Allora, io voglio convivere con qualcuno, e devo chiedere allo stato di riconoscere questo fatto? Perche’, di preciso? Quali problemi mi risolve? Mi direte che poi mi servira’ il certificato di famiglia per questo e quello, e che mi servira’ certificato di matrimonio per il coefficiente familiare voluto dal fisco, ma evidentemente state dimenticando che questi due “problemi” che dovrei risolvere grazie allo stato, sono problemi che vengono dallo stato stesso. Io non ho bisogno di alcun coefficiente fiscale, e nemmeno ho bisogno di certificato di famiglia: e’ lo stato che ne ha bisogno per fare altre cose, molte delle quali non sono, a loro volta, la risposta ad un mio bisogno.

E se togliamo che lo stato ti obbliga a fare cose che risolvono altri problemi dello stato, la domanda rimane senza risposta:

perche’ e’ lo stato a decidere cosa sia una famiglia,

quando potrebbe semplicemente riconoscere qualsiasi gruppo decida di esserlo, assegnandogli un insieme di doveri? (es: allevare bambini, mutua solidarieta’, convivenza) .


Il problema dei bambini di Padova non e’ che lo stato dovrebbe riconoscere i due tutori o meno, i due genitori o meno, o qualsiasi cosa: il problema e’ che non si capisce per quale motivo sia lo stato a doverlo fare, e non , che ne so, la SIAE, o l’ IEEE, o i magazzini della Rinascente.

Cosa rende lo stato l’ente che deve decidere cosa sia una famiglia, di preciso? Quale preciso merito o qualita’ ha, lo stato , per considerarlo l’ente che decide su cosa sia una famiglia?

Le persone adesso diranno che tutto si fa “per il bene dei bambini”. 

Ma chi volete prendere per il culo?

Se ve ne fosse mai sbattuto qualcosa dei bambini, avreste abbastanza asili nido, abbastanza luoghi di socialita’, abbastanza scuole, abbastanza futuro. Non li fareste affogare nel Mediterraneo, e non sarebbero a dormire in alberghi dismessi di Firenze, ne’ a chiedere l’elemosina in strada. Se vi fregasse qualcosa che i bambini abbiano i genitori migliori del caso, mi spiegate come mai non togliete i figli ai delinquenti, ai mafiosi, agli evasori fiscali?

Del bene dei bambini non ve ne e’ MAI fregato un cazzo. E non avete certo cambiato idea ieri sera.


Quindi, torniamo al punto di prima: essendo lo stato indegno di occuparsi dei bambini, per palese menefreghismo, incompetenza e sciatteria, perche’ mai dovrebbe essere lo stato a decidere cosa sia una famiglia e cosa no?

Storicamente, si tratta di un’eredita’ dello stato Pontificio. Ci sono paesi nei quali se ne sbattono il cazzo allegramente, come l’ India, dove se sei sposato lo sai tu e lo sa il particolare pretone che ti ha sposato e lo sanno le famiglie, ma lo stato non ne sa un cazzo. (*)

E vivono e si riproducono lo stesso. 

Non esiste alcun motivo logico per il quale lo stato dovrebbe occuparsi di quello che e’ un rapporto tra individui adulti e vaccinati, e se parliamo di bambini lo stato dovrebbe intervenire solo nel caso nel quale siano in difficolta’ materiali. 


Il problema di tutto quello che sta succedendo a Padova non e’ che lo stato sia di destra o di sinistra , bigotto o progressista, moderno o retrogrado. 

Il problema e’ solo uno: che lo stato non si fa i cazzi suoi.

(*) Quando ad un indiano che si vuole sposare chiedete un certificato che dica che non e’ gia’ sposato in India, o riceverete un pezzo di carta fatto in casa, o vi sentirete dire che lo stato indiano se ne sbatte dei cazzi vostri. 

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