Informazione e responsabilita'.

Informazione e responsabilita'.

Anni fa, durante una nevicata molto pesante dalle parti del luogo ove vivevo (in Italia), mi capito’ di fermarmi per aiutare dei tizi a montare le catene. Molto comune in montagna. La cosa che mi stupi’ fu vedere un tizio abbastanza fricchettone che stava sulla neve in infradito e vestito fricchettone. 

Gli dissi che sarebbe stato meglio mettere delle vere scarpe, se non scarponi da sci. Lui mi rispose dicendo che essendo il suo corpo piu’ caldo della neve, avrebbe sciolto la neve. 

In quel momento ebbi una sensazione che tutti probabilmente abbiamo provato qualche volta, e che in Germania chiamano anche “dummdreist”, quando la risposta e’ stupida e arrogante ma viene da un tizio che sottovaluta il problema perche’ e’ stupido.

La cosa sembra essere arrivata al mondo dei mass media, dove la stupidita’ e l’arroganza stanno facendo perdere loro la percezione del ruolo e delle responsabilita’.

Il motivo per il quale il giornalismo ha il vantaggio della piu’ sacra liberta’ di parola e’ che esso svolge una funzione che e’ cruciale in una democrazia. Siccome l’elettore sceglie chi votare basandosi sulle opinioni che ha, giocoforza alla stampa deve essere data la precedenza nel dire quello che ha da dire, infischiandosene della reputazione delle persone, per esempio i politici, che vengono colpite.

Questo privilegio di poter togliere credibilita’ ad un governo, che normalmente non esiste in governi non democratici (storicamente, la maggior parte, per la maggior parte del tempo) si spiega (ed e’ un contraltare) della necessita’ di informare i cittadini su quanto succede realmente al paese. E “realmente” significa dire la verita’. Non la verita’ E ANCHE il suo opposto.

La vera domanda allora e’ : ma il giornalismo ha il dovere di essere equidistante, non politicamente schierato. Quindi e’ ovvio che cerchi di rappresentare sia lo scienziato che parla di clima, sia quello che pensa sia un complotto alieno.

Ma il problema e’ che si tratta di una premessa sbagliata: il giornalismo NON ha alcun dovere di essere equidistante, ha solo quello di essere oggettivo. Di mostrare solo i fatti. Se tutti i fatti pendono da una parte dello spettro politico, la cosa non fa differenza.


Questa cosa e’ importante per un motivo. Il motivo per il quale i politici diventano bugiardi e’ che il popolo chiede cose impossibili. Se chiedi SIA di avere il traffico scorrevole SIA di non ricevere multe se parcheggi in doppia fila, ovviamente il politico promettera’ qualche ricetta magica per essere eletto.

Se chiedi SIA una sanita’ migliore SIA una sanita’ locale , o SIA una sanita’ migliore SIA meno tasse, ovviamente il politico dovra’ inventare qualche parola magica, tipo “privatizzare” , o “efficienza” (che e’ una parola magica sia perche’ non specifica quale efficienza, sia perche’ se parliamo di tasse allora e’ l’efficienza economica, cost-efficient o capacity-efficient , o altri KPI), che non sono davvero rilevanti per “una sanita’ migliore”.

A sciogliere questo nodo deve essere il giornalismo, spiegando la verita’ oggettiva : non puoi avere meno tasse e anche una sanita’ universale migliore, perche’ la sanita’ universale la paghi con le tasse.

Quindi, sviare gli elettori verso delle promesse che sono oggettivamente impossibili , costringendo i politici a competere con altre promesse impossibili, e’ una responsabilità precisa dei media. Al cittadino deve essere detto chiaramente che non puo’ avere sia il traffico scorrevole sia il parcheggio in doppia fila. Ed e’ compito dei media dirlo.


Ma i media lo sanno?

Apparentemente no.

Capite il punto. Questi stanno facendo passare messaggi che , in teoria, possono causare danni immensi solo perche’ devono prendere piu’ soldi dagli inserzionisti pubblicitari.


E’ ovvio che si tratta di un atteggiamento irresponsabile, ovvero la stampa ha perso di vista  l’idea di avere il compito di garantire l’oggettività, in modo da tenere in salute la democrazia.

Ma se le cose stanno cosi’, e possiamo anche accettare che il lato economico , il lato dello show, abbia preso il sopravvento, perche’ stiamo dando tutti questi privilegi alla stampa?

Nessun altro settore dei mass media ha i privilegi della stampa. Possono investigare nella vita delle persone quasi come poliziotti senza alcun mandato del magistrato  e senza avvisi di garanzia. Hanno poteri di segretezza delle fonti che pochi enti dello stato hanno. Hanno un livello di protezione contro querele da persone che si sentono diffamate che non ha pari. 

Questi privilegi gli sono stati assegnati perche’ avevano il compito di vigilare sul buon funzionamento della democrazia, cioe’ dello stato. Se i signori decidono di dover solo fare degli show e di essere , di fatto, delle ballerine, allora i privilegi devono essere ridotti al livello di una ballerina.

Anche Vasco Rossi fa degli show, i suoi concerti sono enormi, ma non puo’ investigare sui cazzi miei. Perche’ mai un altro show dovrebbe?

Se il giornalismo decide di venire meno alle sue responsabilita’ e ai suoi compiti, decidendo di essere uno show qualsiasi, allora anche i suoi privilegi devono essere ridotti a quelli di uno show qualsiasi.

Sono il quarto potere. Ma da un grande potere derivano grandi responsabilita’. Se questo potere non accetta responsabilita’, allora si tolga loro il potere.


Immaginiate per un attimo che uno show, diciamo il Moulin Rouge, decida di tingere di biondo le sue ballerine in topless e di fare il “Le Meloni Show”, dove le ballerine si sforzano di rappresentare la Meloni. 

Ora, voi capite che probabilmente la Meloni farebbe causa allo show. Immaginiamo che allora si senta dire “siccome noi siamo lo show, allora il compito di andare in onda ci solleva da responsabilita’ “. Uhm. Insomma, la scusa non starebbe in piedi. 

Ma allora, se quello  della Berlinguer e’ solo uno show, perche’ sarebbe diverso dallo strip tease del Moulin Rouge? (lo so, c’e’ una catastrofica carenza di tette, ma non e’ questo il punto). Perche’ le Jene erano tollerate quando “investigavano” (a modo loro, si intende, e tra virgolette) sulla vita delle persone, a volte rovinandole,  mentre Colpo Grosso non poteva farlo? 

Perche’ possiamo produrre una docu-fiction su un fatto di cronaca grave , sfiorando i limiti dell’investigazione poliziesca,  ma se Valentina Nappi e Salieri ti fanno un porno ispirato allo stesso fatto di cronaca , vengono linciati?

Se e’ tutto show, perche’ alcuni show hanno impunita’ ed altri no?


Non credo di essere il solo a porsi questa domanda. Non credo di essere il solo a pensare che dovremmo togliere di mezzo la parola giornalismo, e dire che il telegiornale e’ solo uno show, chiamare i giornalisti “conduttori televisivi”, cominciare a chiamare le inchieste come “spettacoli” o “fiction”, e iniziare a chiamare le “notizie” per quel che sono: “spot pubblicitari”.

Allora cambiamo nome ai telegiornali e rispolveriamo la parola “carosello”.

E specialmente, cominciamo a togliere potere ad un settore che non ne assume la responsabilita’. 

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