Rude Awakening

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Si legge chiaramente il nervosismo sul Corriere della Sera, cioe’ il giornale degli interessi americani in Italia. E questo nervosismo riguarda le dichiarazioni di Macron , che hanno seguito il vertice con Xi. Mentre c’e’ un certo silenzio dei media americani, e persino dei bot sui social network, segno che a Washington non devono averla presa bene. Ma specialmente, segno che non sanno come rispondere.

Per capire il nervosismo del Corriere (e quindi di IHT e di IFT) non serve capire cosa stia succedendo: serve capire la dimensione della loro impotenza. Serve cioe’ capire in che misura tutto cio’ che la stampa ha messo in campo per far tornare (geopoliticamente) gli anni ’80, semplicemente non ha funzionato.

Tutti gli sforzi fatti per negare l’evidenza , infatti, sono falliti. Per tutto l’inizio della guerra Russia/Ukraina, infatti, i giornalai si sono affannati a negare che la guerra stessa sia stata provocata dall’atteggiamento USA , e che sia stata provocata allo scopo di colpire l’industria europea.

Dalla loro parte c’era il fatto che il piano e’ fallito (la ricostruzione del settore energetico europeo e’ stata, per certi versi, miracolosa per la velocita’ di attuazione) , dall’altro e’ pesato il fatto che Putin ha acquisito una dialettica estrema che sembra dare ragione agli antirussi.

Ed e’ sicuramente vero che Putin abbia delle colpe, ma non e’ vero che gli USA, a riguardo, siano innocenti. 

La vera ingenuita’ della stampa filo-anglosassone e’ stata di pensare che decenni di allontanamento delle opinioni pubbliche dal mondo USA potessero rientrare… per via della questione della guerra in ukraina.

Il mito del silver bullet, cioe’ del singolo colpo che risolve il problema in una sola azione, o con una sola abilita’, e’ un mito ricorrente nella narrativa americana del mondo, ma ovviamente non ha funzionato. 

Le opinioni pubbliche europee sono oggi molto filoukraine, ma da qui a dire che siano diventate filoamericane ce ne passa.


Per settimane questi giornali si sono sprecati a raccontarci di come questa guerra abbia “compattato l’occidente” e “cementato la NATO”. Se non fosse che far accedere Svezia e Finlandia sia stata operazione “non semplice” e se non fosse che la Svezia non e’ entrata , e non entrera’ perche’, diciamolo, agli Ukraini i JAS 39 Gripen farebbero davvero comodo per la loro capacita’ di decollare con pochissima pista. Molto piu’ degli F-16, che non sono nati per decollare dal manto stradale. 

E quando la tua alleanza ha un fianco (s)coperto da una nazione che lavora per non farti vincere, beh, “rivitalizzato” una sega.

L’occidente si e’ compattato a parole, al preciso scopo di far contenti gli USA, ma devo essere sincero: l’esercito tedesco si sta potenziando sempre nello stesso modo (cioe’ un esercito in assetto difensivo) , anche se sta spendendo piu’ soldi, e del famoso acquisto di F-35 non si vede traccia.

Sebbene tutte le industrie di armi europee abbiano aumentato la produzione, questo si riflette poco negli invii di materiale in Ukraina, che sono lentissimi e non molto corposi.

Questa “compattezza”, cioe’, si vede solo a parole. 

E allora la domanda viene spontanea: se non e’ vero che la guerra in Ukraina e’ stata causata dagli USA per indebolire l’industria europea, come mai tutti i capi di stato dell’ Europa continentale si comportano come se fosse vero?


Il secondo problema non e’ tanto anglosassone, quanto britannico. Gli inglesi hanno approfittato della guerra in Ukraina per dare forza alla solita narrativa della UE spaccata in due, tra i paesi “nuovi” (che gli inglesi hanno fatto entrare apposta), cioe’ Visegrad e Baltici, e l’europa “Vecchia”.

Per questo si sono messi in prima linea insieme a polacchi nelle forniture agli Ukraini, per questo la loro dialettica inquinatrice, su tutti i social, e’ “la EU e’ spaccata tra nuova europa e vecchia europa”. Questo ha causato alcuni danni, sia in termini strategici che in termini militari, ottenendo una Polonia che si arma in maniera sproporzionata, e altre cose.

Questo e’ un problema di prima importanza nell’ordine europeo, e nella governance, perche’ da quel momento i paesi in questione hanno cominciato a non rispettare piu’ parti cruciali del trattato di Lisbona, e di applicare ricatti per consentire il finanziamento dell’ Ukraina.

Era ovvio che gli Europei avrebbero reagito.


A fortiori, arriva questa mossa di Macron.

La quale mette ben in chiaro agli USA due cose:

  1. Un’europa divisa come la vorrebbero gli inglesi potrebbe dare il via libera a Xi, sull’invasione di Taiwan. Per gli USA e’ necessaria un’europa unita e allineata , se vogliono affrontare i cinesi. Se l’europa procede in maniera frammentata, per Xi e’ luce verde. Quindi, adesso dovranno prendere gli amici inglesi per il colletto e ordinare loro di lavorare per una coesione europea maggiore. Gli USA non sanno che farsene , in caso di guerra con la Cina, di Polonia, Visegrad e gli stati baltici. Gli serve tutto il blocco in blocco. Questa spaccatura che gli inglesi vogliono, agli USA non fa comodo per nulla. E rappresenta luce verde per Xi.
  2. Cosi’ come gli USA possono usare la guerra in Ukraina per deprimere l’economia e l’industria in EU, la EU ha il potere di dar luce verde all’invasione di Taiwan. Lo scontro che ne seguirebbe farebbe danni infiniti all’industria statunitense. La dipendenza dell’industria statunitense da quella cinese e’ enormemente piu’ alta di quella che la UE aveva nei confronti del gas russo. 

In questo momento, per gli USA il problema non e’ “Macron ha detto questo e quindi cosi’ stanno le cose”. Il problema e’ “quanti europei abbiamo DAVVERO dalla nostra parte, in caso di scontro con la Cina”? 

Con un coacervo di stati del genere, l’unico modo che hanno gli USA di tenere sotto controllo la situazione e’ di convincere Bruxelles, e di compattare l’Europa , il che richiede di far cessare il gioco inglese per dividere l’europa occidentale da quella orientale, e richiede probabilmente di lavorare attivamente ad una tregua in Ukraina.

Perche’ e’ obbligatorio?

Lo scontro con la Cina e’ bipartisan. Lo comincio’ a modo suo Trump (anche se nemmeno Obama era tanto amichevole) , e i democratici stanno continuando il gioco, con le visite dei parlamentari, esercitazioni, e tutto quello che sta succedendo.

E’ chiaro che per Xi e’ diventato punto d’onore prendersi Taiwan, e che per gli USA e’ punto d’onore quello di reagire. 

Se domani la Cina riuscisse a neutralizzare l’Europa , manipolando la situazione in Ukraina sino ad ottenere una tregua, la EU si terrebbe stretta la situazione; se fosse divisa sarebbe ancora peggio perche’ a quel punto ogni paese se la modulerebbe a comodi propri. 

Adesso gli USA devono quindi fare due cose:

  1. Fermare la guerra in Ukraina e fermare i danni all’industria europea che stanno causando con la loro politica di aiuti. Altrimenti, in caso di scontro con la Cina, i paesi industriali europei si daranno alla neutralita’. 
  2. Fermare gli inglesi e la loro mania di spaccare la UE. Un’europa divisa e’ tutto quello che serve a Xi per avere luce verde, e agli USA per non riuscire ad isolarli.

La mossa di Macron, cioe’, e’ assolutamente razionale. Lo stesso dicasi per il silenzio tombale della diplomazia tedesca.

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