Aspetta e spera di gettare il cuore oltre il baluardo di giovani petti a difesa della patria, che vissuto e' assai.

Ho usato un titolo che e' retorico sino ad essere grottesco, perche' ormai il livello di militarismo cui ci stiamo avvicinando e' a dei livelli che hanno superato da tempo il ridicolo.

Sembra che la popolazione si trovi ad un livello di dissonanza cognitiva , che confonde la guerra con un telegiornale che parla di guerra. E' vero che in passato l'italia non ha avuto molta guerra in casa. La guerra fu prima in Etiopia, in Libia , specialmente in Cirenaica, poi in Grecia, in Russia, e quindi era una cosa che finiva sui “cinegiornali” e sui giornali, e di cui si faceva la solita polemica nei bar e nelle piazze. Del resto il richiamo di leva non era cosi' pressante ed era semplicissimo fuggirvi, e l' Italia conobbe la guerra solo quando le prime bombe cominciarono a cadere sulle piazze e sui bar. Fini' con Badoglio e la resa, con la fuga del Re, pochi mesi dopo: poche bombe, ma molta paura.

In pratica, sino a quando se ne parlava sui giornali il paese si distingueva in -isti , ma appena gli alleati sbarcarono in Sicilia, beh: resa immediata. Anche nella prima guerra mondiale le cose non erano molto diverse: succedeva su, in trentino. Per un Calabrese, erano le cronache di Marte, a meno di non avere un figlio soldato.

E fino a quando non ci fu Caporetto, e si polemizzo' anche durante la Strafe-Expedition ad Asiago, gli italiani si dividevano leoni e leonissimi. Non per nulla a Caporetto la reazione fu di cambiare allenatore, da Cadorna a Diaz.

Scene gia' viste.


Ma adesso spostiamoci nel 2024, e cominciamo a notare una cosa. L' Ukraina ha appena deciso di mobilitare ALTRI 600.000 soldati. E ha 40 milioni di abitanti, anche se molti sono fuggiti.

Ora, chiediamoci questo:

vi rendete conto, voi che l' Italia deve armarsi a tutti i costi, che una leva per 600.000 soldati in Italia significa, praticamente, svuotare quasi due anni di culle? Lo capite? Lo avete presente?

Peraltro, quelle culle sono al 30% fatte da bambini immigrati. E siccome siete dei geniacci e non gli date la cittadinanza, non li potete arruolare. Sempre che , non appena si parlasse di guerra, le loro famiglie non tornino in patria. Quindi una leva di 600.000 soldati svuoterebbe circa 3 anni di culle di bambini italiani. Rimarrebbero vuote, o rimarrebbero solo gli stranieri. Congratulazioni.

Tutti.I.Bambini.Italiani.Nati.In.Tre.Anni.

Questa e' la ragione per la quale Crosetto parla di “riservisti” (Crosetto, se speri che io torni in Italia per difendere la Meloni , continua a sperare) ma non si azzarda ad insistere sul concetto di “richiamo alle armi”.

E per salvare i preziosi investimenti nel militare, nessuno spiega mai che anche avendo due divisioni di carri armati nuove di zecca, una guerra lunga consuma vite umane. Non e' un film di hollywood. Nella situazione di natalita' attuale, l' Italia rimarrebbe senza uomini in poco tempo.

Considerando un'unita' militare, il 30% di mortalita' basta a renderla non operativa. Questo significa che avendo 200.000 soldati, arrivati a circa 67.000 tra morti e feriti gravi, non ci sono piu' difese funzionanti. Quindi riarmarsi va bene, ma se una guerra consuma 5.000 uomini al mese tra soldati morti e feriti, dopo circa un anno la partita e' chiusa.


In assenza di armi nucleari, riarmarsi in senso convenzionale non e' difficile o tardo: e' semplicemente impossibile. Non e' un caso se il Kremlino recluta principalmente nelle regioni orientali della Russia, dove la natalita' e' decente.

Con una natalita' bassa, un riarmo e' una velleita' piu' ridicola che altro. Scordatevelo. Chi parla di “riservisti” sta parlando di richiamare persone che quando va bene sono in condizioni fisiche penose per gli standard militari, che hanno famiglia o vivono con la famiglia – perfetti! – , lasciamo perdere.

Ma allora il riarmo non e' possibile? In realta' esisterebbero diversi metodi per raggiungere condizioni di riarmo , sia nel senso di equipaggiamento che di uomini.

Per prima cosa, la cittadinanza agli immigrati: in caso di richiamo alle armi, rischiate di togliere ogni maschio italiano di torno, lasciando solo gli stranieri. Ho visto molti porno cominciare cosi', ma il punto e' che l'impatto sociale sarebbe devastante. Se parliamo di 18/19/20enni, allora con una leva da 600.000 soldati avete letteralmente svuotato le universita' e tolto il rimpiazzo a tre anni di pensionati.

L'alternativa e' un persorso legale di cittadinanza agli stranieri, che passi per 5 anni di servizio militare. In questo senso si viene a creare una specie di Legione Straniera, persino sacrificabile in senso politico: il soldato muore, ma i parenti non sono in Italia.

Ma anche cosi', non si andrebbe lontano. Se anche TUTTI gli immigrati irregolari venissero arruolati o fossero arruolabili, arrivereste a 800.000 uomini. Una bella massa, ma gli Ukraini stanno per arruolare 600.000 uomini in una sola ondata. Ed e' la seconda.


L'ultima alternativa, se non la piu' ovvia, e' quella di munirsi di una forza militare che non richieda molti uomini e che possa chiudere una guerra. Parliamo di armi nucleari.

E no, non ne bastano 80, anche ammesso che le armi USA fossero disponibili, cosa che non e' perche' hanno una doppia chiave.

Non credo e non credero' mai seriamente ad una prospettiva di “riarmo europeo”, che non comprenda in tutta Europa almeno 2000/3000 testate nucleari, decine di bombardieri strategici/nucleari e decine di sottomarini capaci di lanciare missili, in modo da realizzare una “triade” strategica completa.

Se non fate almeno questo, e ripeto “almeno”, le parole sul riarmo e sulla spesa militare sono sprecate. Questa e' la ragione dell'attivismo di Macron (la Francia e' l'unico paese del continente ad avere armi nucleari) e questa e' la ragione per la quale i programmi di riarmo sono fermi e lenti: ogni volta che i generali europei si siedono al tavolo per progettare tale riarmo, finiscono sempre col dire “non avremmo abbastanza uomini”, e si rialzano dal tavolo. Per una guerra di attrito che duri due anni come in Ukraina, non ci sono abbastanza uomini. E onestamente non sono nemmeno certo che la demografia ukraina sopravvivera' a questa guerra.

Cioe' che a fine guerra esistera' ancora un' Ukraina , ed esistera' ancora un popolo ukraino etnicamente identificabile.


In questa carenza di uomini, parlare di riarmo guardando al numerino della spesa militare su PIL , per me e' come parlare del nulla.

So benissimo che gli USA non vogliono un' Europa ove molti paesi hanno una forza nucleare autonoma. Dietro alle belle parole, la dipendenza europea dagli USA fa loro MOLTO comodo, perche' da' loro leva.

Ma se continuiamo a parlare di riarmarci come “raggiungere il 2%”, allora non se ne sta parlando seriamente.

E non e' quindi da prendere sul serio.

Uriel Fanelli


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