Ho fatto una semplicissima affermazione, dicendo che per uccidere una democrazia basta non fare nulla, e dalle reazioni che ho avuto sembra che io abbia detto una cosa pazzesca. Eppure, sto enunciando un semplice fatto: la democrazia e’ un sistema fortemente anentropico.Il che significa, in generale, che resiste fino a quando e nella misura in cui tutti fanno qualcosa per tenerla in piedi. Faro’ un semplice esempio.
Prendiamo un esempio del condominio di 20 famiglie. Il nostro condominio ha un giardino comune, che tutti sostengono finanziariamente (giardiniere, tasse, eccetera) allo scopo di poter godere del verde interno e della liberta’ di passeggiare la sera.
Ora, adesso arrivano i bambini maleducati di quelli del secondo piano e si mettono a giocare a calcio, devastando le piante e richiedendo una spesa aggiuntiva.
Cosi’, le altre famiglie chiedono che si vieti ai bambini di giocare a calcio.
Dopodiche’ succede che nel giardino la sera ci vanno i giovani adolescenti del condominio, con i rispettivi fidanzati/e. Solo che un giorno scoppia un gangbang anale con creampie , e i signori Loretta scivolano su una copiosa sborrata lasciata dall’amico negro della Fiffi, riportando lesioni per sessanta giorni di convalescenza.
Cosi’, si vieta di usare le poltrone del giardino, e le si toglie.
Dopodiche’, una famiglia decide, una volta di fare un Barbecue in giardino. Tutto ok. Pero la famiglia successiva fa il suo barbecue, ma usa un barbecue da 75 megatoni, con annessa centrale nucleare, e al primo sbuffo di fumo i balconi sembrano un bacino carbonifero.
Ovviamente, alla successiva assemblea di condominio vengono vietati i barbecue.
Dopodiche’ e’ la volta delle feste di compleanno dei bambini. La prima va bene, ma la seconda festa usa un impianto di amplificazione che alla prima canzone dello Zecchino D’Oro svergina tutte le suore del vicino convento con una iniezione di decibel e “il coccodrillo come fa”.
Alla successiva assemblea di condominio, i condomini sordi chiedono che non si facciano piu’ feste di compleanno nel giardino.
Alla fine del processo, il giardino sara’ semplicemente inutilizzabile. Inutilizzabile perche’ ogni cosa e’ vietata.
Poiche’ e’ inutilizzabile, un tizio chiede di toglierlo, asfaltarlo e farci un parcheggio, risparmiando soldi per il giardiniere e guadagnandoci il posto auto.
Poiche’ la selva di divieti incrociati rende inutilizzabile il giardino, e’ chiaro che nessuno avra’ nulla da ridire: nessuno gode del giardino.
Questo e’ essenzialmente il meccanismo di morte automatica delle democrazie. Qual’era la soluzione adatta?
La soluzione adatta era di non vietare nulla lasciando a tutti di fruire del giardino. Tuttavia, occorreva anche un impegno personale dei condomini a non disturbare gli altri, cosa che tuttavia, eccezionalmente, puo’ sempre capitare. Se capita una volta l’anno una festa di compleanno rumorosa, non muore nessuno.
In definitiva, quindi, perche’ il giardino NON si trasformi in un parcheggio, occorre che:
- Responsabilita‘: Tutti facciano uno sforzo perche’ il giardino non venga usato in maniera offensiva o dannosa per gli altri condomini.
- Tolleranza: Qualora accada che qualcosa va storto, come sicuramente capita, la reazione NON deve essere quella di vietare per regolamento.
La responsabilita’ da sola non basta. Per quanto responsabili siano le persone, capitera’ sempre l’incidente o la volta in cui la situazione sfugge di mano. Se ad ogni incidente si reagisce aggiungendo un divieto, col crescere del numero di condomini il numero di divieti cresce sempre di piu’: ad uno danno fastidio i fidanzati perche’ e’ seguace degli ultimi bigotti di cristo, all’altro danno fastidio le feste di compleanno anche se silenziose perche’ si possono anche non fare, eccetera. E il giardino, benche’ apparentemente perfetto, risultera’ ingodibile.
Anche la tolleranza da sola non basta: senza responsabilita’ produce un regime di anarchia che risulta dannoso per tutti. Inoltre, il giardino viene comunque distrutto dai comportamenti irresponsabili.
Occorrono dunque entrambe. E’ chiaro che se io faccio vietare i concerti perche’ in agosto UN concerto dura fino alle 23.30 e impedisce di dormire a dei vecchi che comunque dormono a fatica, presto non ci saranno piu’ concerti. Se vieto ai bar di stare aperti perche’ una volta un tizio si e’ ubriacato, (1) otterro’ strade deserte con la relativa microcriminalita’ diffusa.
Ma c’e’ un effetto poco noto: la mancanza di responsabilita’ produce una mancanza di tolleranza, e viceversa.
Se manca la tolleranza, e io faccio chiudere i bar alle 21 per evitare ubriachi, la citta’ diviene invivibile dopo le 21 per migliaia di persone. Ma un ambiente ostile non ha valore. La citta’ ha valore per il cittadino esattamente quanto il giardino del condominio nell’esempio: quando ci possiamo passeggiare, quando ci possiamo sedere sulle panchine, quando possiamo goderne. Nel momento in cui il giardino non e’ piu’ godibile, se anche si trasforma in un parcheggio non frega un cazzo a nessuno. Se una citta’ non e’ godibile, non ha valore: e se non ha valore, arrivano vandalismi, incuria, menefreghismo. Perche’ dovrei tenerci, dopotutto, ad una citta’ che non ha alcun valore? Perche’ dovrei rispettare un parco pubblico sempre chiuso? Che valore ha, per me , se non posso usarlo?
Un qualsiasi spazio pubblico, sia politico che civile che urbano, viene distrutto dall’incuria e dall’irresponsabilita’ nel momento in cui non e’ piu’ godibile ne’ goduto. Se ci piace andare al parco, e ci andiamo, non vogliamo che il parco sia distrutto. Se non possiamo andare al parco per via di orari e/o di regolamenti vessatori, e non ne godiamo, che fine faccia il parco e’ irrilevante. Anzi, asfaltiamolo pure che e’ una spesa inutile.
Lo stesso dicasi per il fenomeno contrario: se manca la responsabilita’, si invoca per forza di cose l’autorita’. Se tu danneggi il parco che io voglio usare, chiedero’ ovviamente all’autorita’ di intervenire. Se l’autorita’ non interviene perche’ serve una legge, votero’ la legge che serve. Ma la somma di tutte le leggi richieste per proteggere qualcosa la trasforma in una campana di vetro ingodibile. E il risultato e’ ancora quello di prima. Occorre quindi che si imponga la responsabilita’, e non una semplice punizione per gli irresponsabili: occorre quindi un modello di intervento che NON richieda divieti, ma permetta di intervenire in caso di irresponsabilita’.
La mancanza di responsabilita’ richiama un nuovo divieto ogni volta che i principi astratti di responsabilita’ non vengono considerati un motivo sufficiente per l’intervento. Se affermare genericamente che il parco pubblico e’ di tutti non basta a far intervenire immediatamente la polizia con chi lo sporca, allora vorremo una legge che dica esplicitamente che non puoi entrare col gelato al parco.
La chiave di tutto, quindi, e’ la differenza che passa tra responsabilita’ e punibilita’. Quando facevo il buttafuori nelle discoteche, non avevamo dei veri regolamenti scritti. Se una ragazza si diceva molestata, non dovevamo fare un processo per capire se fosse vera molestia o meno. Non c’era un regolamento che dicesse “da qui in poi e’ molestia”. Si interveniva sulla base di un sentire, di un principio enunciato astrattamente nelle regole del club (che vietava il generico “disturbo”) , ovvero di un principio di responsabilita’ astratto.
Con i cambi legislativi, adesso ci sono le security nelle discoteche, e hanno pure le “regole di ingaggio”. Il che significa, essenzialmente, che vi trovate le gang di bulli nelle discoteche a massacrare ragazzi per 5 euro. Questo perche’ picchiare un minorenne non e’ piu’ possibile. All’epoca, se minacciavi un coetaneo e picchiavi il solito ragazzo tranquillo , e riconoscevamo (bastano due parole) che eri “un certo tipo di tipi” , ti facevi quindici minuti molto duri di baseball senza palla, scivolavi su un pavimento bagnato, e finiva li’.
La differenza sta in una autorita’ che si attiva seguendo un principio generico, oppure un’autorita’ che si attiva solo se c’e’ un divieto esplicito. Noi se vedevamo arrivare dei gruppi di maschi, con le solite faccette strafottenti e determinati segni di bullaggine, non facevamo entrare. Perche’? Perche’ no. Oggi, con la storia delle regole di ingaggio per i vigilantes, dei minorenni possono massacrarsi senza pieta’ e puoi intervenire solo per separarli.
Cosi’ sta morendo la democrazia in Italia e in occidente nel suo complesso. I principi generali sono sanciti molto chiaramente gia’ nella costituzione: la proprieta’ privata e’ tutelata, per esempio. Cosi’, se io ho una villetta ed il mio vicino costruisce una casa cosi’ vicina alla mia da mettere al buio due stanze su quattro, dovrebbe bastarmi chiamare l’autorita’ e dire che genericamente non mi puo’ fare ombra in quel modo. Se l’autorita’ anziche’ convenire in una misura generica di responsabilita’ mi dice che occorre una legge apposita, allora chiedero’ un piano regolatore. Ma a quel punto, ci troveremo un divieto a costruire, ci troveremo una procedura lunghissima che va a verificare la distanza dalle altre case.
Quanti divieti possono produrre 60 milioni di persone? Oh, una quantita’ gigantesca. Nel momento in cui ogni volta che qualcosa ci infastidisce chiediamo una legge che vieti o disciplini in maniera limitativa la pratica connessa, otterremo che in pochi anni TUTTO sara’ vietato, o limitato in maniera estrema.
Siamo nelle condizioni per le quali il parco c’e’, ma non e’ godibile. A quel punto, se qualcuno lo distrugge, chissenefrega?
Prendiamo un esempio pratico: la Costituzione. In teoria la Costituzione dovrebbe essere una “legge vivente”, e adattarsi molto alle epoche. E’ chiaro che oggi abbiamo problemi di privacy e di comunicazione che non avevamo nel 1948, e che il ruolo dei mass media sia completamente stravolto. Ci si aspettano cosi’ notevoli miglioramenti e riforme. Cosi’ come ci aspettiamo, per via della societa’ radicalmente diversa, riforme profondissime nelle leggi.
Ma quando si va a fare una riforma, in media la risposta di chi non e’ d’accordo e’ “E’ anticostituzionale”. Negli ultimi 20 anni, OGNI tentativo di riforma si e’ infranto contro questa pretesa. I soloni della costituzione, fedeli all’idea che i Padri della Costituzione fossero dei profeti solo perche’ li ha manganellati Mussolini, (2) non tollerano praticamente nulla.
Cosi’, una costituzione che voleva garantire una nazione vivibile di fatto garantisce una nazione immobile. La Costituzione, cioe’, non e’ piu’ godibile , non e’ piu goduta. Le parti “alte” sono disattese, le altre servono solo a dire “no, no, no, e’ Anticostituzionale”, da parte di una classe di sacerdoti della costituzione che sembra l’unica a saper leggere (nella maniera piu’ conservatrice possibile) la Rivelazione dei Padri della Costituente, figure mitiche capaci di guarire la sifilide con uno sputo di tabacco in virtu’ della loro ficaggine.
Una volta che la costituzione non e’ piu’ un bene godibile (se non per dire di no all’avversario politico) , c’e’ gioco facile a dire “ehi, e se asfaltiamo e facciamo un parcheggio?”. Poiche’ nessuno (se non gli amanti dell’immobilita’) sa individuare un qualsiasi beneficio della Costituzione negli ultimi 20 anni, sara’ un discorso accettato dai piu’.
Lo stesso dicasi del Parlamento. Voi potete votare un governo preparato e un programma ottimo a piacere, ma non c’e’ paese al mondo nel quale i giochi parlamentari non mandino tutto in merda. (3) In realta’ il cittadino considera godibile un governo quando governa, piu’ di un parlamento nel quale si parla. I parlamenti, oggi, sono il punto debole delle democrazie, il luogo ove i programmi votati dagli elettori si perdono nella palude della parlamentocrazia.
Ora, sebbene un parlamento possa essere una cosa buona e utile, nessun italiano saprebbe piu’ indicare quali benefici il parlamento italiano abbia dato al governo della nazione negli ultimi 20 anni. Governi caduti perche’ DUE – due – parlamentari su un totale di 600 e rotti dicono “no”. Governi caduti perche’ si formano correnti e correntine. Leggi votate come programma elettorale che si arenano miseramente.
Non possiamo neppure dire che i governi ci hanno deluso, perche’ in ultima analisi quasi tutti hanno provato a fare quello che erano stati votati per fare. Ma noi non abbiamo MAI visto quei provvedimenti , tanto da poter dire che siano buoni o cattivi: tra Parlamento e Costituzione, non si e’ visto nulla.
Ma cosi’ facendo, Parlamento e Corte Costituzionale sono diventati beni (teoricamente buoni) completamente ingodibili dal cittadino. Anziche’ godere della maggiore capacita’ di approfondimento di 900 persone, i cittadini soffrono di continui veti incrociati, personalismi e altra merda.
LA soluzione e’ stata quella di imbavagliare il parlamento con le fiducie (Prodi e Berlusconi hanno dei veri e propri record, nei rispettivi governi) e con una legge elettorale ricattante. Si sono fatti, cioe’ i divieti: non puoi dissentire dal partito altrimenti non ti ricandida, non puoi votare contro il governo altrimenti cade.
Ma cosi’, manca il potere di approfondimento e il parlamento non produce nulla di godibile.
In definitiva, quindi, la democrazia ha BISOGNO, a tutti i livelli, di un impegno responsabile. Se non arriva, arrivano i divieti. Se il Parlmento non fa il suo lavoro e diventa la morte dei programmi politici, arrivano i divieti e si legano le mani al parlamento. Che non lavora piu’ ugualmente.
Se la Costituzione e’ solo un mezzo per dire di “no” all’avversario politico, sempre e comunque, pur su provvedimenti stravotati come programma elettorale, arrivera’ prima o poi la possibilita’ di forzarla e/o stravolgerla. Cosicche’ la Costituzione non funzionera’ ugualmente, esattamente quanto ora.
Una volta rese ingodibili le istituzioni da TUTTI i cittadini, i cittadini stessi non le rispettano e non ci tengono piu’. A quel punto, incuria e vandalismo le demoliscono.
La morale e’ che occorre un grandissimo sforzo continuo e collettivo, sia in termini di tolleranza che di responsabilita’, per tenere in piedi una democrazia.
E cosi’, la risposta alla domanda “come fai ad abbattere la democrazia?” e’ molto semplice: basta non fare nulla.
Basta non opporsi alla continua proliferazione di divieti, e automaticamente le liberta’ e i supposti “benefici” delle democrazie diventano ingodibili. Volete che la vita privata di tutti venga spiata? Evvai. Volete che il magistrato sia impunibile, il giornalista possa sbattere testimonianze di interrogatori (in corso di indagine) sui giornali? Evvai. Volete che ogni riforma si fermi contro “e’ anticostituzionale?” Evvai. Volete che esistano regole su dove fare un divisorio in casa, su quando tagliare alberi in giardino, sul diritto di prendere il sole in costume sul balcone? Evvai!
Ma ad un certo punto, il paese fara’ cosi’ schifo , sara’ cosi’ ingodibile, che l’incuria lo distruggera’, oppure l’eccesso di regole lo rendera’ inutilizzabile.
E allora, la proposta “asfaltiamolo e facciamoci un parcheggio” , o se preferite un bivacco per manipoli (magari vi piacciono piu’ i cavalli delle automobili) , non trovera’ altro che consensi.
Signori, e’ ora di farvi una bella domanda: che cazzo ci rimettiamo, noi cittadini, se arriva un dittatore? Le liberta’ che non abbiamo piu’? Il mio blog e’ illegale oggi come lo era sotto Mussolini,e quando volessero potrebbero farmi chiudere e mettermi in carcere per quanto scrivo, esattamente come hanno fatto con LORO:
A questo punto, dal momento che possono chiuderci tutti ugualmente, che cazzo mi cambia se torna il regime fascista o meno? La cosiddetta “liberta’ di parola” non e’ un bene davvero godibile.
PERCHE’ DOVREI TEMERE DI PERDERE QUALCOSA CHE NON HO?
Che cosa cambia, insomma?
Cambia solo che i treni arriveranno in orario, magari.
E allora capite, molto semplicemente, che basta lasciarli fare. Basta non fare nulla.
E puf, la democrazia crolla.
E puf, la democrazia crolla.
Basta-non-fare-nulla. Basta lasciar fare gli irresponsabili che fanno i loro porci comodi e lasciar fare chi reagisce sempre e solo vietando e aggiungendo leggi, e la democrazia si elimina da sola.
Uriel
Uriel
(1) Poi queste cose nella psiche dei pantofolai cronici si amplificano e UN ubriaco e’ “sempre, ogni giorno, tutti ubriachi”.
(2) L’ Olio di Ricino Mussolini fa miracoli: ne bevi un pochino, e sei il Profeta della Vera Costituzione Perenne e Rivelata.
(3) Il fatto che la democrazia abbisogni di un parlamento e’ una minchiata epica. Non se ne vede il motivo e non si capisce perche’ il Parlamento dovrebbe occuparsi di cose oltre l’ordinaria amministrazione. Con un organico di non piu’ di 20 persone, giusto per sancire un automatico sbarramento al 5%.
